Parole che creano muri e polemiche: Gavazzi, un presidente divisivo di lotta e di governo

Gavazzi
ph. Fotosportit/FIR

“Chi sarà? Non lo so, dal nome mi sembra inglese”. Così Alfredo Gavazzi risponde a Ivan Malfatto sul Gazzettino di venerdì circa l’incontro con Conor O’Shea – poi tenutosi sabato a Calvisano – durante il quale i due hanno parlato anche del preparatore atletico per nazionale e franchigie celtiche richiesto dal ct. Quella risposta mi ha colpito, parecchio. Perché è rivelatrice di un modo di approcciarsi al mondo. Non mi ha stupito, intendiamoci, ma colpito sì. Da quelle poche parole si intuisce il fastidio che il presidente FIR prova davanti alla questione. Non è dato sapere sia un fastidio dovuto alla domanda in sé o al fatto che il ct azzurro si presenti in un momento economicamente difficile a chiedere l’ingaggio di un nuovo profilo, o se a infastidirlo è il dettaglio – rivelato dallo stesso Gavazzi – che O’Shea ne ha parlato in precedenza con il Benetton:”Ha già fatto un incontro con il Treviso in proposito”, dice.
Però, quale che siano le ragioni, il fastidio è evidente, “non lo so, dal nome sembra inglese” vale più di mille parole. Tipo un gigantesco “sì, me lo ha accennato ma non è che ci abbia dato un gran peso”. Non so, tanto per dire, io mi chiamo Wilhelm ma sono italiano. Se la FIR un giorno o l’altro decidesse per qualche strana ragione di considerare l’ipotesi di assumermi presumo che qualche informazione su di me la prenderebbe, anche se a far il mio nome fosse stato un interno di grande importanza. O almeno voglio sperarlo.

Il fatto è che Alfredo Gavazzi ha un atteggiamento che è fortemente divisivo. Non lo fa apposta, è così da sempre, e sinceramente è una cosa a cui non darei peso se fosse ancora il presidente del Calvisano, sarebbero esclusivamente fatti suoi e di quel club. Però Alfredo Gavazzi da settembre 2012 è il numero uno del rugby italiano, presidente di quella FIR che rappresenta tutto quello che c’è di ovale dalle nostre parti, e questa cosa non è un dettaglio secondario. Se uno assume un ruolo simile dovrebbe fare un salto di qualità e diventare istituzionale, che significa forse essere un po’ “grigi”, più noiosi, mediaticamente poco (o meno?) protagonisti. Magari non essere “il presidente di tutti” come dice chiunque vinca una qualsivoglia elezione, ma provarci sì. Un po’, almeno. Gavazzi invece ha deciso di rimanere fedele a sé stesso, nonostante un cambio di ruolo notevole.
Intendiamoci, essere istituzionali non significa non fare quello che si ritiene giusto o non dire mai nulla che possa offendere qualcuno, bisogna però trovare altre vie più sottili. L’ho scritto altre volte: la forma, spesso, è sostanza.

Personalmente quella intervista non l’avrei nemmeno rilasciata: un giornalista ti chiama e tu suggerisci di risentirsi dopo l’incontro in programma. Prima si parla con il diretto interessato, poi con la stampa. Però io sono io e Gavazzi – evidentemente – la pensa diversamente. Così facendo ha (volutamente?) seminato qualche dubbio sulla serenità del rapporto con Conor O’Shea visto che sul Gazzettino si legge anche “Quell’ego da mettere da parte è riferito anche a lei? «Non credo. Non ho niente sulla coscienza con O’Shea. Tutto quanto concordato con lui l’ho mantenuto». Le domanderà carta bianca per la Nazionale? «Finora carta bianca l’ha sempre avuta»”. Punzecchiature non richieste, che io – ad esempio – non avrei esternato pubblicamente in un momento così delicato. Ma tant’è.
Va detto che Gavazzi è in buona compagnia, basta pensare a personaggi come il presidente della Federcalcio Tavecchio, o a livelli decisamente più importanti lo stesso Donald Trump. Personaggi fortemente divisivi, che fanno anzi di questo loro aspetto un aspetto di forza. La frase sulle Zebre, ad esempio, la leggo sotto questa particolare luce: “Sulle Zebre sa cosa mi era passato per la testa? Di dimettermi e prenderle in mano io, sono sicuro che con me vincerebbero”. Parole che un salto sulla sedia te lo fanno fare: meno sette di mesi fa sei stato rieletto per guidare l’intero movimento italiano e ti dici pronto a dimetterti per guidarne solo una sua parte, per quanto importante? Ma è solo una boutade, diranno molti di voi. D’accordo, ma il punto è che un presidente FIR – chiunque egli sia – non deve scendere così di livello.

Se sei in una campagna elettorale la cosa può essere comprensibile, in alcuni casi anche conveniente, ma se si tratta di governare… beh, la faccenda si fa un po’ diversa. Tanto più che Gavazzi ha sì vinto le elezioni in maniera inequivocabile ma non con numeri bulgari, quel 46% che ha scelto altre opzioni non deve sentirsi escluso. Ovvio che chi è uscito sconfitto dalla battaglia elettorale protesta e polemizza, fa parte della normale dinamica delle cose, ma un presidente federale dovrebbe fare il pompiere, non l’incendiario. Smussare gli angoli, non alzare muri.

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109 pensieri su “Parole che creano muri e polemiche: Gavazzi, un presidente divisivo di lotta e di governo”

  1. I risultati e lo stato attuale del rugby di questo paese, un allenatore che non dice solo obbedisco, l’Olimpico senza italiani, le sconfitte che non sono più onorevoli, il rischio che uno staff da tier1 ti mandi a quel paese, ecc. Stanno costringendo Mr.G ad ingoiare una pillola che non voleva nemmeno guardare, e formalmente ad applicare un programma che non è il suo. Non può essere che contrariato, poi la comunicazione non è mai stata il suo forte ed è ovviamente un problema quando sei un presidente federale. Ma dell’incontro di sabato si sa qualcosa?

  2. Mi auguro che non sia così, ma a me ha dato l’impressione che gli sarebbe piaciuto tanto poter rispondere: “O’Shea non l’ho scelto io”.
    Poi magari sarà perchè anche lui ha il suo brutto carattere e quel giorno gli erano rimasti sullo stomaco i casoncelli…

  3. Caro WP, si é guadagnato il mio click e commento stavolta, per dire “ma a che pro ?” del consolidatissimo stile polemica alla calciomercato, forse per tenere tutti sulla corda nel buco post 6N? Ok…
    ma di sicuro la leggeró molto di meno da qui in avanti, avendo ormai capito che non di giornalismo si tratta, ma solo di opinioni, molte stanche e ritrite, e di queste opinioni se ne leggono pure troppe…
    saluti e buon lavoro

  4. prima toglie il disturbo dalla f.i.r. e meglio e’ x tutto il rugby italiano.
    la colpa pero’ non e’ sua, e di quei delegati che lo hanno votato x il secondo mandato …. speriamo sia l’ultimo.

  5. Vedi Whilem Gavazzi é infastidito che Cos e Aboud gli impongano il programma contrario al suo è vicino a quello degli altri e capisce che il suo fallimento viene certificato con queste richieste da gente che anche pagare deve pagare.Inoltre il disprezzo che manifesta verso Malfatto é rilevante ma lo conosciamo e vstiamo pagando il prezzo della sua rielezione.

  6. era lo scorso venerdì che si riaggiornava il CF a Bologna?
    non è stata pubblicata una delibera né emesso un comunicato stampa?
    sabato il vertice AG-COS, appuntamento informale ma sostanzialmente pubblico. Un comunicato stampa congiunto, pareva brutto?
    per commentare il tuo articolo, Paolo, Manitou non voglia che il Nostro scopra le gioie di Twitter… altro che therealDonald!

    1. presidente comunicato stampa f.i.r. del 25.03.2017
      tutto tace madama la marchesa in quel di bologna.
      solo deleghe x i soliti noti.
      x frank terzo tempo buono e abbondante il problema e’ 1,33

  7. Solo a livello scolastico…….
    – dal nome sembra inglese. …. può essere una battuta sulle indiscrezioni. Riuscita molto male.
    – ego. Magari è riferito a Zambelli o a tutti quelli che vogliono tenersi l’orticello dell’eccellenza.
    – carta bianca. Magari è una risposta piccata a quelli che non vedono la scritta DoR sulla porta dell’ufficio
    – Zebre a Calvisano. Se dal Veneto fossero stati furbi anziché perculare avrebbero detto : “sfida accettata”. Nuove elezioni, 4M a città del capo e se lo sarebbero tolti dalle palle.
    – Incontro. C’è stato. Non essendo un CdA di una SpA quotata in borsa verrà detto qualcosa quando lo riterranno opportuno.

    1. Max, la vedo esattamente come te; che poi il Mago G. non possieda una fine capacità comunicatia è palese, ma stavolta è veramente cercare un pretesto per attaccarlo, forse sarebbe stato meglio far sentire, di più, la propria voce quando ha regalato le Zebre a quei 4 avventurieri smandrappati, in nome di quella privatizzazione tanto cara a molti, ottusamente, sognatori, che ci sono anche qui sul blog!!!

      1. Secondo me, invece, G. quest’intervista l’ha proprio toppata, come tante altre da quando è presidente. Ciò non toglie che attaccarlo così pesantemente e delegittimarlo come ha fatto Paolo sia un po’ come lavarsi la coscienza, cioè come dire che con uno così è impossibile dialogare. Cosa che, secondo me, è tutta da dimostrare

    2. @jacoponitti
      non credo di aver “attaccato pesantemente”, non l’ho insultato ma semplicemente sottolineato che il ruolo che ricopre forse (sottolineo: forse) richiederebbe altri modi. Ma è una opinione, valida come altre.
      E delegittimarlo… suvvia. Gli unici che possono delegittimarlo sono quelli che lo hanno votato, gli altri – al massimo – possono criticarlo.

      1. Paolo non serve insultare per delegittimare. E’ sufficiente scrivere che è un presidente divisivo e che alza dei muri, cosa che equivale a dire che è lui a creare la divisione che esiste nel rugby italiano, o, che è comunque lui ad alimentarla e a giustificarla. Ecco che da lì a dire “è impossibile trovare un compromesso con un personaggio così” il passo è breve. E molti l’hanno già fatto. Bella scusa. Lo spazio per il dialogo si trova, se lo si vuole, nonostante le difficoltà che un personaggio come Gavazzi crea con la sua sola presenza (e personalità).
        Poi è vero che la tua è solo un’opinione, che, però vale più delle altre (perchè è più influente) e, per questo, riceve più attenzioni (con critiche e lodi annesse).

    3. Se due persone non parlano la responsabilità non è mai di una sola parte
      La delegittimazione è una cosa più grossa e penso che non abbia alcun senso: Gavazzi ha vinto le elezioni, sarà presidente fino al 2020. Punto. Non c’è veramente nulla da aggiungere

      1. “Se due persone non parlano la responsabilità non è mai di una sola parte”.
        Sono d’accordo con te.
        In effetti non c’è altro da aggiungere

  8. Il presidente si ritrova giocoforza a dover prendere decisioni che sono molto lontane dal su modo di fare e pensare ( almeno fino ad ora ): i risultati economici disastrosi cosi’ come quelli sportivi lo impongono, ma si capisce che in fondo lo fa malvolentieri.
    A me ha stupito che abbia scelto COS e company, non tanto per le loro capacità, ma perché lontani dal suo modo di intendere e pensare il rugby italico, fatto più di votifici ed elargizioni ad personam che da un progetto serio che partendo dalla base si sviluppi con senso fino al vertice.
    In un qualsiasi paese civile difronte a cotanti risultati si sarebbe dimesso o dovuto dimettere, ma siamo in un paese dove più danni fai e più vieni premiato, rieletto da dirigenti che magari ora saranno i primi a lamentarsi.
    A casa lui e la corte dei miracoli che imperversa in federazione.

  9. Jerry flannery why not ? penso positivo e mi astengo dalle polemiche .il Rugby è programmazione non è facite ammuina come troppo spesso facciamo noi italioti non solo nel rugby però …

  10. Che il carattere del presidente sia particolare penso non c’è ne accorgiamo oggi. Che qualcuno a lui vicino gli direbbe di parlare il meno possibile farebbe un gran piacere a tutti, lui per primo ed il movimento a seguire…
    Oggi come non mai il movimento è spaccato a metà e non so fino a che punto ci sia voglia di ricucire i rapporti. Anche perchè nel 54% della maggioranza sicuramente starà crescendo un bel pò di malcontento per via delle accademie e robe varie.
    Secondo il mio punto di vista in questo momento Gavazzi si trova nel bel mezzo di un ricatto morale che O’Shea gli tessuto alla perfezione. Per adesso il Gav ha solo smontato il sistema, ora deve costruire qualcosa e per farlo devo solo ed esclusivamente applicare quello che gli dice l irlandese, non ha altre soluzioni; nel caso contrario tutta la responsabilità del fallimento ricadrebbe ulteriormente sulle sue spalle e ora come ora politicamente non può permetterselo

  11. Per carita opinioni, ma io non riesco a vederci tutte queste punzecchiature… Sul nome “inglese” magari un po di mancanza di educazione, quello si, ma per il resto non riesco ad interpretarla come una punzecchiatura verso O’S
    In ogni caso se dall incontro O’S esce incazzato vuol dire che Paolo ha ragione, altrimenti, cosa che speriamo, un abbaglio

  12. Credo che il tono dell’intervista a il Gazzettino si possa definire in generale sprezzante, come d’altra parte Gavazzi risulta spesso essere. Per il resto penso che il preside abbia anche grossi problemi di comunicazione. D’altra parte rilasciare un’intervista a uno che il meglio che ha detto di te è che hai la lebbra penso che non sia mai facile.
    Comunque la frase che mi colpisce di più è quella sulle Zebre, perchè rivela la presenza di un ego grande come una casa. In questo senso, assumendo che le parole di COS non fossero rivolte a lui, credo che anche G. dovrebbe comunque farci un bel ragionamento sopra, così come i vari difensori dei propri orticelli e tutti quelli che credono che i propri errori vengano cancellati dalle cantonate prese “dall’altra parte”

    1. I problemi di comunicazione, come tu li chiami, per me, sono questioni attinenti alla buona educazione. Alla faccia del cianciare di DoR, senza nessun senso ne cognizione di ciò che si scrive. Questo è il Commissario Tecnico di nome, il Commissario, de facto.

  13. Sulle note de “Il gatto e la Volpe” di bennato:

    Quanti acconti e quanti nick tu hai?
    Con le password poi far casino, gia’ lo sai
    Sei piacenza o qualcunaltro noi si pensa gia’
    Mi sa che te gavemo sgama’

    1. Con tutta la gentilezza del caso: è mai possibile che chi non si allinei dietro alla bandiera “GAVAZZI NFSC” o “GAVAZZI VATTENE” debba essere etichettato sempre come ADG? Eccheccaspita. Suvvia!

  14. a proposito di questioni da risolvere, quanto meno in linea teorica…
    Qualification Cup – eccellenza – contributi
    Grazie alla geniale architettura della qualification cup, l’anno prossimo Mogliano potrebbe giocare la challenge senza essere tra le semifinaliste dell’eccellenza.
    Contributo coppa alle prime quattro eccellenti che giocheranno in tutto 4 partite, di cui due tra di loro e due con squadre estere (quest’anno una squadra ha affrontato due trasferte di 50 km ed ha ospitato due club stranieri, se ben ricordo).
    Mogliano avrà sei 6 partite di cui tre trasferte tipo Stade francaise gloucester ed edimburgo a zero lire. Tra l’altro, se non arriva in semifinale di campionato, dovrà allestire la squadra contando sul nulla.
    Sbaglio?

    1. Giusta osservazione. L’obolo federale va solo a chi arriva tra le prime quattro e prende parte alla Pata(cca)ro Cup o anche a chi si qualifica e prende parte alla Challenge Cup, pur non essendo arrivato tra le prime quattro la stagione precedente?

      1. Le regole mi pareva fossero chiare: soldi alle prime 4 del campionato. Ma forse mi sbaglio.
        La cosa è pensata male, e realizzata peggio.
        Io penso che sarebbe la cosa migliore tagliare i contributi FIR all’Eccellenza, tranne dei moderatissimi premi economici (tipo 100k, 80k, 65k, 52k, 35k, 25k, 18k, 10k e 8k €) a scalare secondo la classifica. In compenso la Fir potrebbe aumentare i premi economici per chi vince i campionati U18 e U16. Così forse i club investiranno su reclutamento e formazione.

      2. Ho più volte sostenuto che la FIR – qualunque FIR, non solo quella attuale – se vuole, ha a propria disposizione i mezzi per costringere i club a svolgere attività giovanile. Ed anche costringerli a schierare un tot numero di under e/o una quota minima di indigeni ad ogni partita e così via. Forse, più ancora che un campionato under20, si potrebbe considerare la proposta Cavinato di traslare tutto di un anno (19-17-15), ma sono punti di vista.

  15. E allora??? Gavazzi ha il suo carattere . Onestamente a me piace anche da quel lato: è grezzo e sprucido è palesemente di parte e non la da a vendere a nessuno, per quanto mi riguarda dalla nascita delle franchige il tentar di accontentare tutti ha creato solo casini. Il politically correct ha fatto solo danni (non solo nel rugby) , a me non piace come ha gestito alcune cose ed è su quello che lo critico, attaccarlo perchè è ”Trumpizzato” lo trovo ridicolo.

      1. Mah, non mi pare la stessa cosa. Gavazzi è presidente della FIR e, a meno di non essere putiniani, si può criticare o metterne in dubbio le scelte, nei modi che uno stato di diritto permette.
        Munari spesso è criticato, a volte a ragione e anch’io non ho digerito alcune sue uscite di dubbio gusto. Ma criticarlo perché evidenzia dei dati di fatto denota disonestà intellettuale o servilismo verso il “capo”.

      2. Rabbi, la disonestà intellettuale si manifesta ogni qual volta ognuno, si accoda al pensiero di un altro, perchè ritiene che l’ altro sia un “unto del signore”, o per partigianeria, quindi che si disquisisca su chinque, che si chiami Mago G o Napoleone del Radicchio, chi opera disparità di trattamento, per partito preso, è comunque disonesto intellettualmente.
        Iniziare a valutare le cose nel merito e usando la propria testa, non perchè si parteggi per uno, anziché per l’ altro, sarebbe una conquista che renderebbe il popolo non più bue e non solo per quanto riguarda il Rugby!!!

      3. Hro io concordo con te, pero’ avrei allora da ridire su alcuni commenti su Munari anche (non solo) da parte tua un po’ per aprtito preso…

      4. Eh eh eh Stefo vecchia volpe, me l’ aspettavo, ma sono pronto a smentirti e ti sfido a portarmi un esempio in cui io non abbia criticato il Sor Munari, perchè sosteneva delle cose che andavano contro le MIE di convinzioni e non contro quelle di qualcuno per cui parteggiassi!!!

      5. Gavazzi e Munari hanno due ruoli diversi: le conseguenze di quello che dichiara (e fa) il primo incidono sull’intero movimento rugbystico italiano; quello che dice il secondo rimangono opinioni.
        C’è una bella differenza.
        Inconfrontabili.

      6. Allora Mamo, fammi capire, se il Mago G dice una castroneria è lecito criticarlo, solamente perchè è il presidente federale, invece se la castroneria la dice il Napoleone del Radicchio non è criticabile, perchè non ha nessuna carica istituzionale?
        A me hanno insegnato che una castroneria rimane una castroneria, chiunque la dica!!! Ti posso concedere il fatto che chi ha il potere di metterla in atto sia più pericoloso, nell’ immediato, di chi conta quanto il due di picche quando briscola è cuori, ma anche quest’ ultimo, se dovesse andare al potere, è altrettanto potenzialmente pericoloso.

      7. Se per potere intendiamo esclusivamente la massima carica, allora la differenza è che Munari al potere non è mai stato, quindi ragioni su ipotesi non riscontrabili (e non solo tu).

      8. il mio confronto tra Gavazzi e Munari non era assolutamente rivolto al loro ruolo ma bensì al nostro, quello di utenti commentatori del blog. Impressione mia è quella che il giorno del tinello lo si debba passare ad elogiare il buon Vittorio mentre il giorno in cui l’articolo parla di AG lo si debba passare con i vari dimettiti, vergogna, ecc ecc…accettabile si ma che non sia la regola. @rabbi capo di chi??? mio no di sicuro.

      9. Vedi Mamo, se una panzana la dice D’Alema, che non ricopre più incarichi istituzionali, non è come se la dicessi io, non prendiamoci in giro, se la dice Munari non ha mica lo stesso valore che se la scrive uno di noi qui sul blog!!!!
        (Munari, non centra niente, è soltanto un esempio!!).
        Ridurre il tutto ad una disputa tra i tifosi veneti e queli non veneti è già sbagliato, casomai tra i tifosi veneti faziosi e quelli non veneti altrettanto faziosi, per fortuna ci sono, tra le fila di ambedue anche sportivi non faziosi!!!

    1. Certo Hro, le cagate rimangono tali a prescindere da chi le “tira” ma se la fa Munari il primo che passa tira l’acqua e finisce lì, se la fa Gavazzi i miasmi rimangono sotto il naso di tutti per anni.
      In realtà a me sembra che il dualismo fra Benetton e Zebre – o meglio i tifosi dell’uno “contro” quelli dell’altra – si sia trasferito dalle tribune alle persone, Gavazzi vs Munari.

      1. ….. e per fortuna che non si è notato che la T di tifosi del resto del mondo è minuscola mentre l’altra .. … 😉

  16. costruire un articolo su Gavazzi che risponde a Malfatto “Chi sarà? Non lo so, dal nome mi sembra inglese”,mi sa tanto di gatto che si arrampica sugli specchi il lunedi mattina quando non ha ancora trovato il topo per pranzare.

  17. Io in questo articolo sento dedurre molto da molto poco. A Gavazzi probabilmente non piace parlare con Malfatto che lo critica continuamente, su tutto.
    “Dal nome mi sembra inglese” non mi sembra tanto di male da trovarci… chi è glielo avrà spiegato O’Shea nell’incontro, e G si fiderà di O’Shea.
    Sì, il tono è sprezzante… non mi sembra per niente di buon umore Gavazzi, ma come hanno già detto altri, COS, Aboud e il budget lo stanno obbligando a fare cose diverse da come le pensava di fare lui. Meglio così… tranne per il budget che 10 milioni di euro l’anno in più alla base farebbero bene, ma non ci sono. Amen.
    E le Zebre a Città del Capo? Beh, almeno G non ha detto “me le porto a Calvisano”, ma ha detto che per portarle a Calvisano sa che si dovrebbe dimettere, altrimenti il conflitto di interessi sarebbe palese.
    A Calvisano penso che avrebbero pubblico, competenze e magari anche sponsor. Quantomeno più che a Parma con quella gente che voleva la bicicletta senza nemmeno avere i piedi per pedalare.
    Sarebbe stato più interessante un articolo su cosa si sono detti O’Shea e G.
    P.s.:
    Che O’Shea si riferisse all’ego dei presidenti dei club che pensano al loro orticello e alla gloria della loro prima squadra invece di formare giovani per la futura nazionale, mi sembrava chiaro. Non capisco come qualcuno potesse pensare O’Shea si riferisse a G. A me vengono in mente quei club di Eccellenza che non prestano i permit player. Oppure quei club di serie A che si prendono uno o due stranieri costosi anziché investire su di allenatori bravi per le loro under.

      1. Doveva stare zitto e dire “dopo aver incontrato COS vi dico di cosa abbiamo parlato”. G non sa proprio comunicare.

      2. Beh rispondeva a malfatto, uno che un giorno sì e l’altro pure gli legge la vita per esser buoni..
        doveva anche essere gentile ed educato..
        ma per piacere!

      3. Mez si doveva esserlo e’ il suo RUOLO ISTITUZIONALE in quanto presidente…non e’ Gavazzi Alfredo in quell’intervista, e’ il PRESIDENTE FEDERALE…e questa e’ una delle poche cose che io condivido oggi del epzzo per essere precisi

      4. Io invece non lo capisco neanche un po’, non capisco perche’ non sia in grado di comprendere che ha un ruolo istituzionale a cui attnersi, mentre il lavoro di un giornalizta e’ invece si di porre questioni, anche scomode…

  18. Trovo che Paolo sia andato anche morbidino… c’è una parte dell’intervista che non viene citata, anche in precedenti articoli, quando Malfatto chiede : è tutta qua la sbandierata rivoluzione del sistema? e lui risponde : forse mi chiederà anche qualcuno che sistemi i lanci in touche…
    ma di cosa state parlando difensori del Preside? vi va bene un Presidente che comunichi così, che si incontra con il presunto DoR e non rilasci nessuna comunicazione? tutto un sottobosco, sottobanco, sotto coperta…? e poi vi lamentate dei risultati della nazionale e delle franchigie? ma i detti popolari che li hanno inventati a fare?

    1. Personalmente no. Un presidente così non mi va bene.
      Però ha il 54% delle preferenze e resterà in carica ancora 2 anni.
      Rimandiamo i cambiamenti?
      Ci sarà ancora COS?
      E la possibilità di cambiare?
      Da quando seguo il rugby questa mi sembra l’occasione più grande che sia mai capitata al nostro movimento di darsi un’organizzazione adatta al professionismo. E questo nonostante Gavazzi.
      Ora c’è ovunque la consapevolezza che bisogna cambiare il sistema, cosa che, fino all’altro ieri, non era condivisa. Secondo me non possiamo aspettare.

    2. A me pare che O’Shea sia un DOR solo per l’alto livello (Nazionale, Franchigie, U20), ma non per la base. Ci possiamo mettere la riduzione delle accademie e la futura U18 a Treviso che dovrebbe essere collegata alla Benetton come ulteriori interventi (di origine anche economica).
      Forse Aboud in futuro suggerirà dei cambiamenti, ma non mi pare, almeno per adesso, che ci sia l’intenzione di cambiare troppo del rugby di base fornendo molti più soldi e più competenze. D’altra parte di soldi ce ne sono pochi e anche i club devono svegliarsi, e convincersi che le cose più importanti sono reclutare, programmare, investire sui giovani e formare allenatori.

      1. Eh, infatti… però nel paese del’improvisazione e della cialtronaggine ancora ci si meraviglia se uno chiede chiarezza e programmi alla luce del sole… come fosse una cosa così assurda dire : COS è inserito in questo programma con la funzione di …. , il programma è il seguente …….. per arrivarci queste sono le tappe ……… per raggiungere le tappe ci mettiamo queste risorse…. e via così… no qui va tutto bene basta far caciara e alla fine trovarsi per una birra e una salamella e guai a toccare questo momento fondante del rugby italico !!! Povera Italia!

  19. BREAKING NEWS
    “Non abbiamo bisogno del messia che ci dica come affossare la nostra gloriosa tradizione”.
    Con queste parole Sua Presidenza ha risolto il contratto con l’ormai ex allenatore della nazionale Conor O’Shea. Già imbarcati sull’aereo che li riporterà oltre manica anche Mike Catt Brendan Venter ed il nuovo preparatore atletico, probabilmente inglese. Resterà con noi Stephen Aboud, grande amico del professore che tutto il mondo c’invidia, ora delegato all’incremento delle accademie presso le società elettrici.
    La nazionale maggiore affidata sin dal Tour di giugno a Troncon (Head Coach), Marius Goosen (difesa), Victor Jimenez (avanti). Tecnico delle Skills Salvatore Perugini.

    🙂

    1. Era tutto verosimile fino a quando hai scritto “Tecnico delle Skills Salvatore Perugini” che ovviamente è impossibile: Perugini è il dietologo. Per le Skills c’è Moretti.

  20. Non amo Gavazzi e soprattutto trovo che la politica federale di impostazione dondiana (lui si che ha fatto solo ENIRMI danni!!!) sia completamente sbagliata, ma credo che il presidente non sia uno stupido e abbia capito che si debba radicalmente cambiare rotta. Personalmente se lo farà, avrà veramente la mia stima, perché avrà accettato di andare anche contro le sue convinzioni e avrà messo da parte il suo orgoglio, per il bene del movimento. Questo sarebbe un gesto enorme, più delle dimissioni.
    Non sono convinto che lo faccia, ma ha la possibilità non solo di cadere in piedi, ma anche di passare come colui che ha salvato il rugby italiano. Se è furbo ascolta l’irlandese e scarica un po’ di parassiti…
    Sono pronto a cambiare idea sul G. Lo aspetto al varco. Altrimenti io mi terrò la mia opinione ampiamente negativa sul sistema federale.

    1. Perchè ne vuoi ancora? Non ne hai avuto abbastanza di questo 6n? La tua grande fiducia nella triade a che livello sta ora? L’hai capito che la soluzione non era lì perchè il problema non era il livello degli allenatori?
      Certo che come insegnano i grandi maestri di vita “il rugby italiano è sempre molto divertente e istruttivo”. Io mi diverto moltissimo a leggere le interviste di Gavazzi (e non certo a vedere come si gioca), nonchè i commenti dei suddetti maestri di vita tuoi compari, Invece chi deve imparare qual’è la realtà sono proprio sti maestri. “It’s never too late to mend”.

      1. se scopi così in fretta tua moglie o la tua ragazza come giudichi l’operato della triade mi dispiace per te… con simpatia ed empatia 😉

      2. Dopo 10 mesi e dopo questi risultati e questi miglioramenti si può arrivare alla conclusione che il problema è negli alunni e non nei maestri? Come ricorderai che ti avevo detto a suo tempo. O adesso diventano dubbie le capacità dei 3 (o 4 che sono, prossimamente 5) e del genio che li ha ingaggiati?Tra l’altro non pensavo certo di non vedere neanche un minimo miglioramento a livello della tanto sbandierata fitness.
        P.S Se dovessi ciulare per tutto il tempo che questi dedicano al rugby non mi resterebbe altro da fare. E sarei pure schiattato da mò.

  21. PAolo quest’oggi neanche io seguo molto il tuo pezzo. Posso essere d’accordo sui modi del Presidente, che inq aunto Presidente dovrebbe attenersi ad una certa etichetta dettata dal ruolo istituzionale ma per il resto oggi seguo molto poco il filo logico del resto del tuo pezzo.
    Sara’ un limite mio per carita’, e rispetto per la tua opinione ma oggi mi sembra un po’ troppo critico il pezzo.

  22. Se è la stessa intervista, solo a me ha colpito la risposta del Mago G, quando gli è stato chiesto del ridimensionamento delle accademie, in cui diceva che era necessario perchè, daltronde, i soldi dei contributi ai club non poteva diminuirli???
    La conferma che “c’ è del marcio in Danimarca”, è tutta in quella dichiarazione!!!!

  23. Nessuno ha notato, però, la vera perla avvelenata: la Fotografia dove si notano (e si possono confrontare volendo non solo esteticamente) il nostro e il loro presidente 😀

  24. Qualcuno che ha lasciato un’orma importante nella Storia, disse :
    Un uomo si giudica non per le parole che dice, ma per le azioni che fa.
    Del Ben Gavazzi nfsc ( Fiumi, è una mia royalty…paga il…noleggio !! 😀 ), non sono mai stato tifoso e trovo ben evidenti gli errori che ha commesso.
    Errori e/o scelte sbagliate che non svaniscono con l’approdo dei “Magnifici Quattro”, ma ora mi interessa solo sostenere questi ultimi e se, come mi risulta per certo, il Ben ha concesso loro quanto richiesto, dico bravo anche a lui.
    ( e non mi si deturpano i tozoi sapere che sia “stato costretto” a farlo, o lo abbia deciso convinto ).

    1. ogni minuto che passa nel mondo sei bambini muoiono di fame.
      nella notte tra sabato e domenica scorsi, con l’introduzione dell’ora legale, siamo passati direttamente dalle due alle tre di notte, salvando 360 bambini.
      E tutto questo, durante la presidenza Gavazzi, si è già verificato almeno 5 volte.

    2. Mamo, il Gianni è un fulgido esempio vivente dello sportivo veneto non fazioso, come io, senza false e ipocrite modestie, ritengo di esserlo tra quelli non veneti, di cui parlavo sopra.

      1. Fratello Hro,
        tu aspetta che…fosse mai che il grande Biagio approdi in riva al Sile e se non ti presenti a Treviso…

      2. Versante toscano dell’ Appennino Tosco-Emiliano, con ramificazioni al di sopra del Vallo di Adriano.

      3. … quindi anche se continuo a dire che Biagi è scozzese non c’è pericolo che tu mi tiri cartoni nel mento …. vero ?

      4. No, essendo nato la, da padre BargoScozzese (sai abbiamo anche il termine specifico per i Barghigiani di Scozia, ma solo per loro, gli altri sono tutti..bargoesteri!!), ti posso concedere questa inesattezza, ora, se mi dicevi che era veneto, dal momento che è di madre padovana, due “cartoni nel muso” te li tiravo di sicuro!!!! 😀

      5. Comunque sia Biagi è uno dei giocatori che preferisco, in particolari modo per la sua intelligenza.

      6. Ah, a proposito di intelligenza:
        INTELLIGENZA: SI EREDITA DALLA MADRE
        Londra, 28 giu. (Adnkronos)- Se un bambino e’ intelligente, il merito e’ del ”cervello” della mamma. Lo sostiene uno studio rivoluzionario nel campo della genetica della ricercatrice australiana Gillian Turner -pubblicato sulla rivista medica britannica ”Lancet”- secondo cui l’intelligenza dei figli dipenderebbe esclusivamente da quella delle madri, essendo soltanto le donne -il gene dell’intelligenza e’ situato sul cromosoma X- in grado di trasmettere la ”dote dell’intelletto” ai propri piccoli.

        Secondo la studiosa del centro ”Hunter genetics” di Newcastle, nel Nuovo Galles del Sud, il sogno di concepire un figlio che erediti la bellezza o l’intelligenza di uno dei genitori, potrebbe dunque essere in parte realizzato: basterebbe seguire un po’ di criterio nella scelta della compagna. ”Nella vita di tutti i giorni -spiega infatti la Turner- l’uomo deve ricordare che i suoi bisogni primitivi nella scelta della partner sono codificati dal proprio genoma, che abitualmente spinge ad orientarsi verso i tradizionali canoni di attrazione sessuale e gioventu’. A questo punto, invece, dovrebbe intervenire la corteccia cerebrale, a ricordare al maschio che l’intelligenza di un suo futuro figlio, sempre che questa gli stia a cuore, dipende soltanto dal quoziente d’intelligenza della partner”. Dato che l’uomo non avrebbe nulla a che fare con il ”Q.I.” dei suoi eredi diretti, le donne sarebbero invece libere di prediligere un compagno bello ed attraente, senza preoccupazioni intellettive di sorta. (segue)
        😀 😉

      7. A parte il fatto che questa ricerca sia stata effettuata da una donna, mi fa sospettare una certa faziosita femminista; ogni giorno i pronto soccorso, degli ospedali di tutto il mondo, sono pieni di intelligenti che hanno avuto da ridire con energumeni più forti e cattivi!!!! 😀

  25. Il giorno in cui si discuterà di programmi e non di persone, anche noi nel nostro piccolo faremo un grosso passo avanti. Forse non si capisce che qua non si discute il Gavazzi persona, che sinceramente per quello che ha fatto a Calvisano può essere da omaggiare; ma il Gavazzi presidente FIR, che è roba da strapparsi i capelli, per chi ancora li ha…nelle altre federazioni per quel che mi risulta un clima così divisorio non c’è stato mai, anzi penso alla WRU ed al clima di collaborazione che si è creato con la nuova presidenza…
    Sempre ritornando a quell articolo, è passato inosservato il passaggio relativo al rugby femminile ed al prossimo mondiale, dove si dovrà richiedere un aiuto economico al CONI per poter permettere alla ragazze di disputare al meglio la competizione…anche questo è normale?!?!?

  26. Cavolaccio, già 70 post (and counting…) sui pensieri di PW su Gavazzi. Come spesso succede, un’opinione ne lancia un’altra, che va oltre e così via. Non prendo posizione su vicende eminentemente “federali” su cui poco so (mi verrebbe da dire per fortuna!). Però, alla fine, non per altro, ma solo per descrivere la persona – oltre al personaggio – due cose le dico anch’io. Gavazzi non lo vedo da un sacco di anni (se non in tv… quando mi apparve in parte alla principessa Anna mi venne in mente che cosa diceva Manlio Scopigno di Comunardo Niccolai…ma è un’altra storia). A suo tempo, “Osso” non brillava certo per simpatia, né per educazione. Calvisano è quello che è, nei pregi e nei difetti (che per i locali non esistono). Però è uno che il rugby l’ha conosciuto “from the front” su campi dove l’erba non esisteva (neppure per fumarsela…) e ha continuato a lavorarci dentro mentre metteva su famiglia e costruiva una gran bella impresa – che gli ha permesso di buttare un bel po’ di soldi nel suo giocattolino. Come dimostra l’intervista a Malfatto, non fa mistero di chi gli piace e chi no; e come dimostra la sua lenta e non “incruenta” (ché prima di poggiare le capaci chiappe ha incassato numerose sconfitte) ascesa verso il trono federale, ha saputo intessere una serie di alleanze all’interno del mondo ovale italiano. Spesso frutto di calcolo “politico”, senza dubbio; ma sovente anche di considerazione e stima sincera (da parte sua, intendo). Per quanto posso dire io (ora, ripeto, non lo so) Gavazzi non ha mai guardato al breve periodo, ma al lungo; basta vedere il Calvisano. Le retrocessioni non lo hanno mai fatto desistere dal progetto; e mattone dopo mattone (qualcuno potrebbe dire, cadavere sportivo dopo cadavere sportivo di possibili squadre concorrenti) siamo arrivati ad oggi. Volontà di ferro, intelligenza superiore alla media, “fiuto” nei progetti (industriali e sportivi); poi, col passare del tempo, capita a tutti, si acuiscono soprattutto i difetti.

    1. scusa al sottoscritto del calvisano non frega un cazzo, 1,33 come presidente f.i.r. in
      un paese normale non veniva neanche ricandidato RISULTATI ZERO ASSOLUTO punto.
      ps neanche del suo “fiuto”

      1. Mez10 forse e meglio il Toro che dici.
        Mez Stanno crescendo i ragazzi del cdf?
        c’e’ qualche ragazzo buono?

    2. Gavazzi di superiore alla media mi pare abbia solo il peso.In quanto al fiuto aziendale mi pare ne abbiano più i giapponesi…… della Kawasaky.

  27. BREAKING NEWS delle 18.00:
    Prime indiscrezioni su cosa si siano detti…

    ” ‘A COSo, quando i nostri antenati costruivano arene ed acquedotti i tuoi sì e no che si pitturavano la faccia!”

  28. Orgoglioso di essere un veneto fazioso; orgoglioso sia del sostantivo che dell’aggettivo.
    In quanto tale mi sento autorizzato “a divinis” a criticare quelli che non mi piacciono e sostenere quelli che mi piacciono con buona pace degli unti dal signore.

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