Cala il silenzio sui consigli federali, ma tanto non interessano a nessuno. Dicono.

Per la seconda volta consecutiva la FIR non diffonde il comunicato stampa di fine lavori dopo la riunione del parlamentino federale

“In consiglio federale si è parlato d’altro, perché non è uscito un comunicato, come al solito? Perché erano questioni burocratiche e organizzative, non credo di grande interesse pubblico”.
E’ un brevissimo stralcio di una intervista pubblicata sul Gazzettino lo scorso lunedì 6 novembre. A fare le domande Ivan Malfatto, a rispondere il presidente FIR Alfredo Gavazzi. Qualche giorno prima a Bologna si era tenuto il consiglio federale ma non era stato diffuso l’abituale comunicato stampa alla conclusione dei lavori e sul sito ufficiale non è stato pubblicato nulla. La scena si è ripetuta in questi giorni: sabato mattina, a Padova, si è tenuto un altro consiglio federale, ma ancora alle ore 8 di questo ultimo giorno di novembre – quasi una settimana dopo – non sappiamo ancora nulla di quello che si è discusso ed eventualmente deciso.
Probabilmente si è stabilito che anche in questa occasione i temi affrontati non erano di “grande interesse pubblico”. Quali siano i parametri usati per stabilire cosa sia interessante o cosa non lo sia non è dato sapere (in questo caso con grande coerenza, questo va detto).
Al termine di ogni consiglio dei ministri viene diffuso un comunicato stampa sui lavori: a volte i media ne parlano ampiamente, altre volte solo un po’, altre ancora quasi per nulla, ma sono le varie testate a decidere cosa sia interessante o meno. Ho fatto l’esempio del consiglio dei ministri, ma il CONI fa esattamente la stessa cosa al termine di ogni Giunta (limitatamente all’ordine del giorno), perché sono i media a stabilire se c’è qualcosa  di cui vale la pena parlare oppure no, non lo decide il CONI.

Il consiglio federale è il parlamentino della FIR, il luogo in cui proposte e normative dovrebbero essere discusse ed eventualmente correte, modificate, prima di diventare concrete. Uso il condizionale perché da tantissimi anni a questa parte il consiglio è sostanzialmente il notaio che timbra le decisioni prese dal presidente. Un passaggio formale, o poco più, dove si non si discute un granché. La presenza tra i consiglieri di due rappresentanti dell’opposizione dopo la tornata elettorale di settembre 2016 aveva sicuramente reso un po’ più vivace il tutto, ma da inizio ottobre Roberto Zanovello non c’è più, vista l’interdizione collegata alla vicenda della fuga di notizie che ha visto anche la condanna di Gianni Amore e Fulvio Lorigiola. Vicenda processuale ancora ben lungi dall’essere conclusa, ma l’interdizione è scattata subito.
Dove invece non ci sono fughe di notizie è dagli ultimi due consigli federali, di cui non si sa nulla o quasi: le sedi delle partite interne del Sei Nazioni 2018 di U20 e ragazze sono state ratificate lì, ma sono state comunicate separatamente (anche perché in quei casi bisogna attendere il via libera del board del torneo). Ma tanto “non sono di grande interesse pubblico”. O almeno è stato stabilito così. A posto.

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19 pensieri su “Cala il silenzio sui consigli federali, ma tanto non interessano a nessuno. Dicono.”

  1. Domanda perchè proprio non lo so. Il verbale del consiglio federale è un documento pubblico? Visto che la FIR è un ente pubblico mi verrebbe da pensare di sì.

  2. Chissà che pensa Malagò, che aveva dichiarato l’impossibilità di rimuovere Tavecchio perché non aveva appigli formali, di cosa significhi l’assenza di comunicazione ufficiale degli organi ufficiali del secondo sport che fattura di più in Italia. Se si è fatto andare giù il bilancio in rosso, questo lo butta giù senza neanche il bicchiere d’acqua. A quando un po’ di trasparenza?

  3. A giudicare dal numero dei post, non è che in FIR dicano delle bestialità, quando dicono che intanto non interessano a nessuno, a parte qualche giornalista e qualcuno che, se li pubblicano, li critica a prescindere e, se non li pubbliacano, ha comunque un pretesto per criticare!!!

    1. Questo commento non ha molto senso, quasi per nulla. Non sta alla FIR (al CONI, al Governo, a qualunque istituzione/associazione) decidere se i temi e le questioni toccate nei consigli federali siano di interesse pubblico o meno, è una valutazione che spetta ai giornalisti e ai media. Che – beninteso – possono anche sbagliare, ma questo è un altro discorso

      1. Ciao Paolo, io penso che, se sono obbligati a renderli pubblici, devono farlo, a prescindere dai media, se non sono obbligati, sono liberi di non farlo, in barba alla “dittatura” del 4° Potere!!!

      2. Non è questione di obbligo stabilito da norme. Si chiama trasparenza, si chiama prassi, seguita da tutto il mondo civile: dai governi in giù. E tra questi quelli che si autoassolvono e autogiustificano non sono mai i più democratici. Poi certo uno può fare quello che vuole, basta sapere che alla fine si raccoglie sempre quello che viene seminato

    2. Hro, forse l’atteggiamento della FIR è volto a far si che i post, e le persone che discutono delle decisioni del consiglio, siano sempre meno. Sai se i capi in testa, con il loro modo di agire coinvolgono la base nelle discussioni, si ottengono risultati. Se li trattano come un branco di pecore, pecore rimangono.
      Certo, questi sono tempi dove fare un discorso costruttivo è difficile, visto l’inclinazione che abbiamo preso negli ultimi anni come società civile

    1. Ma non pensi che nella vita ci voglia un contradditorio? Trincerarsi sul “tanto si critica a prescindere” non è certo il modo migliore per ascoltare le critiche.
      Ma questa supponenza che spesso si vede un po dappertuto, e su vari campi, dove addirittura si vorrebbe non dare diritto di parola (o peggio voto) se uno la pensa in maniera diversa (quindi dal loro punto di vista espressa da “ignoranti”), non porterà certo lontano.

      1. @Luca, io penso che sia sacro il diritto/dovere dei GIORNALISTI all’ informazione (sempre e comunque entro i limiti del buon senso!!), ma penso anche, che se uno non è tenuto, per legge, a dare informazioni a chi non vuole, deve essere libero di non darle, si chiama libertà ed è un diritto costituzionale; ricordo che i poteri legalmente riconosciuti sono tre Legislativo, Esecutivo e Giudiziario, i giornalisti si sono arrogati un potere, per conto proprio, che nessuno legalmente gli ha mai conferito, ergo, personalmente, del 4° Potere e delle sue arroganti pretese me ne sbatto….COMPLETAMENTE!!!

  4. Condivido in pieno il post e vado oltre.
    I veri statisti (sportivi) sicuramente fanno tanta attività di relazioni e diplomazia che non si vede, ma difficilmente fanno gaffes del tipo definire Glasgow orribile, oppure criticare giornalisti in modo plateale, trasformare pseudo contratti morali in obbligo verso qualcuno, oppure portare tutto ‘vicino casa’, ecc..
    Qui siamo di fronte a qualcuno che o sei con lui o ti schiaccia. Esempi ce ne sono diversi
    Personalmente credo che se uno ha un progetto, più lo condivide maggiore può essere il consenso e la forza di coinvolgere la gente.
    Invece qui siamo di fronte a nessun progetto e idee men che meno. Poi di come utilizzare i fondi per il movimento meglio non toccare l’argomento.
    Peró tutta questa arroganza sta facendo andare indietro nel tempo il movimento, ci sta togliendo peso politico a livello europeo e mondiale sta facendo disaffezionare la gente e gli sponsor, di cui c’è ne sarebbe tanto bisogno, ma quei pochi stanno scappando entrambi.
    Credo che questo sia indiscutibile.
    Purtroppo, se qualcuno non aprirà gli occhi e non inizierà ad usare la propria testa come per fortuna qualcuno in giro per lo stivale ha già iniziato (vedi comitato del Lazio il cui presidente è stato sfiduciato in questi giorni) sarà sempre più dura recuperare il tempo perso.

  5. Meeglio stare zitti piuttosto che dover dire che era stato sfiduciato il Presidente del Comitato Lazio e che si era costituita A.R.I.A., l’associazione Arbitri Rugby Italiani Associati.

  6. una riunione senza un verbale condiviso tra i partecipanti è come non si fosse mai tenuta…

    il CF non è li per grazia divina ma su mandato degli elettori: club, giocatori e tecnici…
    chiunque paghi una iscrizione anche solo al minirugby è tesserato FIR ed ha diritto di sapere che cosa si dicono lì dentro…
    se il CF non comunica cosa sta facendo vuol dire che non sta facendo niente o che non vuol far sapere a nessuno cosa stia facendo e in ambedue i casi è male, molto male per la democrazia…

    Odio gli indifferenti. (cit)

    1. due cose: una cosa è il verbale della riunione, un altro il comunicato stampa. Sono due documenti differenti che non coincidono.
      “se il CF non comunica cosa sta facendo vuol dire che non sta facendo niente o che non vuol far sapere a nessuno cosa stia facendo”. E’ una tua opinione. Hai preso in considerazione l’ipotesi che semplicemente e DAVVERO non ritengano i temi della riunione di interesse per i media? Cosa che non condivido, per carità, l’articolo l’ho scritto proprio per questo, ma che non si deve escludere a priori

      1. è ovvio che sia una mia opinione…
        non l’ho voluta prendere in considerazione perché nella mia poca esperienza “politica” se così si può dire ho sempre dovuto e voluto rendere conto agli iscritti di ogni attività, che non fosse ovviamente coperta da segreto…
        il comunicato stampa lo si fa per divulgare e dimostrare non solo agli associati ma anche all’opinione pubblica cosa si sta facendo…
        fosse anche la riforma dell’U8 o la delibera per i lampioni nuovi le attività vanno rendicontate e veicolate perché di interessati e controinteressati ce ne sono sempre e a tacere si rischia solamente di alimentare sospetti, nella migliore delle ipotesi di inefficienza, nella peggiore di mala gestione… l’ultimo comunicato stampa ad esempio credo sia quello con cui hanno annunciato che è più facile frequentare l’università a Remedello anziché a Parma, e che sia più produttivo per un giovane fare allenamenti congiunti con Calvisano piuttosto che con le Zebre…
        in ogni caso la trasparenza non è mai stato il forte di questa federazione… se pensi che sono serviti anni di lotte per avere il bilancio pubblico…

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