Un 17 luglio grottesco, un 17 luglio da Zebre

Gufo allibito

Ieri era lunedì 17 luglio e le nostre due squadre impegnate nel Pro12 si sono ufficialmente ritrovate e iniziato la nuova stagione.
In realtà lo ha fatto solo una, il Benetton Treviso, con tanto di proprietario, dirigenza, staff tecnico e ovviamente giocatori. Questi ultimi quasi tutti, che alcuni arriveranno tra un paio di mesi, ma lo si sapeva.
Poi ci sono le Zebre, che oggi sono un gigantesco punto di domanda. Un boh di proporzioni enormi.
I giocatori a Parma ieri c’erano, ma non si sono allenati su consiglio di GIRA e AIR. Perché non ci sono i contratti, non c’è (quindi) nessuna copertura assicurativa. Non c’è la società, più semplicemente. Forse c’è su qualche pezzo di carta, ma vive (?) solo lì. Perché le vecchie Zebre sono decadute, quelle nuove sono ancora da venire e anche se a qualcuno sembrerà incredibile i contratti e gli accordi sottoscritti con le prime non valgono per le seconde. Perché le seconde porteranno anche lo stesso nome, ma sono due cose diverse. 
I debiti però non mancano, quelli sono sempre lì, da parecchio tempo ormai, con l’ultima mensilità di stipendi che non è stata pagata, alcuni ne avanzerebbero almeno un paio.
Lo staff tecnico aspetta che possa essere annunciato e iniziare a lavorare. Di progettazione, piani di sviluppo, marketing – anche quello più basilare – non si parla e non potrebbe essere diversamente.
Oggi è il 18 luglio e le Zebre ancora non esistono, pare ci voglia un’altra settimana. Quali che siano i motivi, quali che siano i nomi dei responsabili (veri e presunti), siamo di fronte al più grosso fallimento gestionale del nostro rugby degli anni Duemila. Quelli del professionismo, del Sei Nazioni e della federazione con il budget più importante dopo il calcio. Ma i soldi da soli non bastano.

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59 pensieri su “Un 17 luglio grottesco, un 17 luglio da Zebre”

  1. per ravvivare questa triste miseria si attendono solo le barzellette che si appresteranno a raccontarci i soliti noti… risparmiatevele che già si ride abbastanza così… 😀 😀 😀

  2. Penso ai giocatori, agli atleti che avrebbero potuto e dovuto giocare in un contesto di serenità e professionalità che gli garantisse di prepararsi alla prossima stagione nei dovuti modi e invece sarà un’altro anno di inutili sofferenze, di partite giocate senza sapere perché lo fai visto che il futuro è un punto di domanda immenso. Penso a Treviso e dico che non è giusto che le nostre due squadre di vertice siano in condizioni così differenti, penso al pubblico che non avrà nessuna voglia di andare a vedere le partite di una squadra con prospettive prossime allo zero. Penso che tutto è di una tristezza immensa e come al solito c’è qualcuno che balla sul cadavere.

  3. poco da aggiungere e’ proprio cosi’.

    unica nota positiva e’ che sta per finire la follia della privatizzazione a societa’ senza soldi e senza societa’ e senza bandi. ed e’ un problema che si sta per risolvere. se tutto andasse come scritto nell’articolo, questo fin settimana la situazione sara’ migliore di quella che e’ stata negli ultimi due anni. e da lunedi si torna ad allenarsi come si deve. forza ragazzi.

  4. La situazione delle Zebre, ormai, la conosciamo bene tutti e stare lì a rigirare il dito nella piaga, continuamente, fa venire il sospetto che sia pretestuoso; quoto @Ginger al 100%!!!

    1. Sicuramente la maggior parte delle persone conoscono già questa situazione, anche se certe affermazioni nei commenti del blog sul caso Padovani sembravano descrivere una situazione all’antipodo di quella reale.
      Detto questo non si può non dare un aggiornamento continuo della vicenda, che piaccia o no in questo momento è “la prima pagina” del nostro rugby in Italia e in europa.

      1. Aspettare gli eventi e parlare di ciò che accadrà, invece di rimarcare stucchevolmente queste NON novelle,…NO?!?!

      2. Bhè, se da ieri sera a oggi tutti i siti/blog/giornali che trattano il nostro amato sport partono con questa notizia forse un motivo ci sarà 🙂
        E nonostante si sapeva già, anche la FIR ( per bocca del suo presidente ) faceva finta di non sapere che ieri i giocatori senza assicurazione sicuramente non si sarebbero allenati.

    2. Scusa, ma la situazione è oltre il grottesco. In Galles i Dragons hanno cambiato “proprietà” senza tanto clamore e in tempi rapidissimi.

      1. E scriverlo tutti i giorni (o un giorno si e uno no) fa cambiare o migliorare la situazione????

      2. Finché siamo in uno stato di diritto, un giornalista può scrivere ciò che gli pare. Se non vuoi leggerlo, tu sei altrettanto libero.

    3. Per lo stesso stato di diritto, senza offendere nessuno, od essere provocatorio, io sono altrettanto libero di esprimermi circa la monotonia, o la presunta pretestuosità, della ricorrenza dell’ argomento; oppure è vietato criticare l’ operato del quarto potere?!?!

      1. Hro, infatti stai scrivendo liberamente. A me non sembra che Paolo si stia augurando il peggio, ma non si può nemmeno pretendere che i pochi giornalisti che si occupano di rugby stiano allineati e coperti in attesa della velina.

    4. Hro, io credo che tu stia sbagliando… non si può continuare a difendere l’indifendibile facendola passare per ” rigirare il dito nella piaga” e parliamo, invece, di quel che accadrà…
      Ma Ermy cosa vi diceva anni fa quando eravate tutti tronfi per le Zebre? e puntualmente non si è poi verificato lo sfacelo? E a Treviso, invece, non si sta andando, lentamente (causa ingerenze dei soliti noti…), per la strada sempre detta? Tu continui a voler difendere la tua idea delle franchigie federali senza accettare che in Italia non sia possibile!!! E sembra che solo voi “buonisti” vi prendiate a cuore le sorti degli atleti delle Zebre oggi, ma vorrei vedere se tu fossi un atleta zebrato il MR.G lo prenderesti per la collottola e lo appenderesti sull’attaccapanni dello spogliatoio!!! Dai, non fare il santerellino! 🙂

      1. a me non sembra che Hro voglia difendere l’indifendibile, semplicemente lui ritiene che questa sia una non notizia; e da un certo punto di visto non ha tutti i torti perché bastava fare 1 più 1 per arrivare alla conclusione che senza assicurazione non sarebbero iniziati gli allenamenti ( poi ci sarebbe da discutere su quanti invece non vogliono fare 1 più 1 ma è un’altra storia ).
        Però sicuramente, per me, non può definire pretestuoso il fatto che l’autore del blog abbia scelto questo articolo oggi. Al massimo può definirlo “poco originale” quello sì 🙂 ma non pretestuoso.

      1. ermy, per quanto riguarda la prima parte, per me, ha già risposto @cassinet, per il resto, le Zebre sono ridotte così (e, prima di loro, ci fu il fallimento degli Aironi) proprio perchè non si è perseguito il modello delle franchigie federali, ma si è voluto seguire il modello delle franchigie private, (ormai gli unici, dal momento che esso è fallito anche in Galles.) Treviso fa la franchigia” privata come dicevi tu, con una piccola, ma sostanziale, differenza, la sta facendo con i soldi…FEDERALI!!! 😉 🙂

  5. Ma no, niente di preoccupante…la situazione è figlia di una federazione attendista e incompetente che non riesce mai a prendere delle iniziative per il bene del rugby…oggi ci sarà l annuncio del nuovo o vecchio Pro12,intanto in federazione si fanno i conti sul quanto sarà il buco quest’ anno considerando che so ritornerà a pagare il tesseramento e a tutti i club chiedono un anticipo sulla tassa di iscrizione…domani saranno annunciate le nuove Zebre

  6. Senza che nessuno si offenda, ma qui non si tratta di ballare su nessun cadavere e/o di rigirare le dita nelle piaghe. Ricordo timidamente che in post precedenti alcuni dotti commentatori dicevano “eh, ma che problema c’è, adesso arriva l’allenatore e l’unico problema è quello della rosa che andrà integrata, il resto sono polemiche di parte”. Ciò detto, tutto molto triste, per i giocatori in primis, ma per tutto il movimento. Ora, è da mesi e mesi che si parla di questa situazione, si conoscono bene quali sono le criticità e non è accettabile che a livello di federazione (il vertice gestionale, o è una polemica anche questa?) non si sia gestito il problema. Spero davvero che in un modo o nell’altro si metta una toppa, ma il concetto di gestione efficiente è ben lontano.

      1. Ho capito il tuo punto e capisco il fastidio per una situazione del genere, ma, dato che in questo blog e in ogni blog di rugby in Italia, si parla dell’argomento. Si dice che non è niente di nuovo da quello che si sapeva già, ma che eventi ci sono da attendere nel mentre? Per poi tirare un sospiro di sollievo ex-post? Io non solo mi auguro di poter tirare questo sospiro di sollievo, ma che pure le Zebre o come si chiameranno saranno la rivelazione della stagione. Proprio per questo motivo girano le palle che non si sia trovata una soluzione non da un mese, non da un anno, ma da ieri che la squadra deve ricominciare gli allenamenti.

      2. baobab,….povero illuso, ma ti capisco. Anch’io tanti anni fa ero pieno di fiducia e di speranze. Son passati 20 anni, ma la situazione è peggiorata.

  7. Poi qualcuno ha anche il coraggio di lamentarsi degli arbitraggi… o che nel PRO12 non ci sopportano più.
    Ma per forza….
    Per quanto riguarda i giocatori concordo con @ginger. Però, fossi stato in loro, mi sarei cercato un’altra squadra.

    1. Queste invece le parole con cui Enrico Targa, ex capitano del Petrarca, ha raccontato nei giorni scorsi al Gazzettino la sua scelta: “Non sarei mai diventato un giocatore di alto livello, perché mi mancavano sia il fisico che una tecnica migliore. Di questo ero già conscio anche prima dell’infortunio. Al massimo potevo giocare nel campionato di Eccellenza, non più in alto. E in questa categoria, si guadagna giustamente poco, per cui è obbligatorio avere, chiamiamolo così, un piano B”.
      Questo è un ragazzo da ammirare, consapevole dei propri limiti, ci fossero, più presidenti, dirigenti e tifosi di club così, il Rugby italiano avrebbe più possibilità di evolversi.

  8. Ma il ministero dello sport non dice niente?
    E il CONI cosa aspetta?
    G non è più sotto tutela?
    Cos’altro deve fare di….. per essere radiato?

    1. è stato eletto democraticamente dagli aventi diritto
      classica situazione in cui si finge di non vedere il marcio

  9. Le Zebre sono l’esatta fotografia del nostro Rugby e del suo movimento.
    I danni maggiori stanno venendo avanti adesso.
    Il “buco” del bilancio federale è destinato ad allargarsi in una situazione già precaria.
    Sottrarrà ancora maggiori risorse (delle già poche) al rugby di base.
    Dopo i giocatori dell’eccellenza, che da persone intelligenti guardano oltre, voglio vedere tra qualche mese anche quante società minori saranno in grado di proseguire e quindi quanti bambini si avvicineranno o avranno la possibilità di avvicinarsi.
    Anche qua basta vedere che negli ultimi due anni hanno ridotto il n. di bambini che giocano nelle partite dei concentramenti di minirugby (under 6 5 bambini ex 6, under 8 6 bambini ex 8, under 10 8 bambini ex 10 e under 12 invariati).
    E’ ora che questi signori (intendo della FIR) si facciano da parte. Non sarà mai troppo presto!
    Bisogna ripartire con gente nuova, idee nuove e soprattutto programmazione e non solo per cercare voti.

    1. Secondo me le Zebre e quella che la dirigenza FIR sta combinando da anni a questa parte, sono una perfetta fotografia di come vengono condotte le cose con danari pubblici in Italia.

      VERGOGNA!!

      1. Invece l’ex fifa era un santo!😂
        Però nella FIR c’è poco di denaro pubblico.
        Solo che almeno Blattera si è arricchito mantre qua hanno distrutto

      2. Cosa c’entra quel delinquente di Blatter? Qui parliamo di un gruppo di manager che proprio non produce risultati, e che fa danni!

        E alla fine, la cosa che mi dispiace, ci rimettono i giocatore e il rugby italico.

        Ma forse ad alcuni interessa poco, l’importante è che ci siano le persone giuste a comandare.

        Beh, quando, non sarà rimasto che un mucchio di stracci su cui regnare (non manca molto), vedremo come andrà a finire.

      1. Hanno diminuito il n. dei bambini in campo per mascherare che non ci sono tutti i tesserati che qualcuno alla FIR sbandiera (in totale circa centomila).
        Diminuendo il n. dei giocatori in campo ci sono più società che possono partecipare “complete” senza mescolarsi con altre squadre.
        Nei fatti, se già ti ricordi, circa uno/due anni fa il consigliere del CIV Veneto Lello Salvan presentò uno studio che già iniziava a dare uno scenario reale di come sta andando il movimento (bambini che praticano realmente e tesserati ma che non praticano più o tesserati nella speranza di non si sa che cosa) fin dalla base.

      2. mirko ma non confondere pere con mele, diminuire il numero di bambini per giocare non maschera un bel nulla, da la possibilità a più società di schierare squadre complete e permette di giocare con spazi più allargati, dall’altro lato crea dei problemi a quelle società che hanno grossi numeri o concentramenti dove servono più spazi.
        Detto questo, è pretestuoso dire che nel minirugby ci siano sempre meno bambini, direi il contrario invece, almeno per quella che è la mia esperienza in veneto il numero di società e il numero di doppie squadre soprattutto nelle u12 è aumentato, per non parlare degli innumerevoli tornei.
        il problema dei numeri semmai sta nelle u16 e u18, dove l’abbandono per vari motivi è elevato, e dove molte società fanno fatica ad organizzarsi.

      3. Esatto..a parte che poi mescolare la situazione zebre con il minirugby c’azzecca una nerchia..
        è stato fatto per dare la possibilità a tutti di giocare, evitare che molti stessero a guardare perché non raggiungevano il numero minimo, per i concentramenti etc.
        un bimbo in meno poi non fa certo una squadra!

      4. Sicuramente avete ragione. Io sono già andato oltre al problema “Zebre” andando fuori argomento del Post.
        Tuttavia vi posso dire che questa cosa sta destabilizzando e destabilizzerà il movimento, solo per la quantità di fondi che ha drenato e continuerà a drenare.
        Oltre a questo sta sicuramente comportando oltre che un danno ai giocatori anche all’immagine della nostra Federazione fuori dai confini nazionali, dove già ci stanno mettendo ai margini.

      5. Non capisco di cosa stai parlando..cioè l’aver ridotto di una unità il numero dei praticanti per squadra nel mini rugby sta destabilizzando il movimento e fa un danno d’immagine alla FIR all’estero?

      6. Per me sei fuori strada. Nel mini rugby le regole variano con cadenza quasi biennale. Così per dire, in veneto nella U14 si gioca in 15. Nel resto d’Italia in 13. Ma nessuno ha gridato allo scandalo. Lo si fa per fare esperimenti, per provare nuove strade.

      7. Nel mio ultimo commento intendevo che il problema Zebre sta destabilizzando e destabilizzerà il movimento.
        Mi scuso perché non sono stato chiaro.

      1. Esatto, the big grey owl, grande gufo grigio o allocco di Lapponia..
        Credo sia il più grande della famiglia dei gufi..

  10. Le Zebre sono state un esempio di pessima gestione societaria da parte di persone che hanno speso di più di quanto avevano in cassa. Essendo una di queste persone un consigliere federale ,forse, sperava che la FIR “coprisse” questa mala gestione. Il fondamento del professionismo sportivo é che nello sport si possano fare imprese che con lo sport producano utile.
    Tutto il resto non è professionismo .Mettere insieme una società che chiude in pareggio il proprio bilancio con un contributo pari al 70/80 % del budget, non è fare professionismo. É un’altra cosa.

  11. Tutto ha un limite.

    Legge 23 marzo 1981, n. 91
    Norme in materia di rapporti tra società e sportivi professionisti.
    (G.U. 27 marzo 1981, n. 86)

    ….

    Articolo 2
    Professionismo sportivo
    Ai fini dell’applicazione della presente legge, sono sportivi professionisti gli atleti, gli allenatori, i direttori tecnico-sportivi ed i preparatori atletici, che esercitano l’attività sportiva a titolo oneroso con carattere di continuità nell’ambito delle discipline regolamentate dal CONI e che conseguono la qualificazione dalle federazioni sportive nazionali, secondo le norme emanate dalle federazioni stesse, con l’osservanza delle direttive stabilite dal CONI per la distinzione dell’attività dilettantistica da quella professionistica.

  12. L’unico limite invalicabile è quello dell’intelligenza che il buon Dio ha dato ad ognuno di noi. Quello della comprensione della lingua italiana, anche se a fatica, è un limite superabile.

  13. Quindi mi stai chiedendo di spiegarti, con parole semplici e quindi a te comprensibili, il dettato dell’articolo 2 della Legge 86/91 .

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