Benetton-Aironi: finisce 15 a 10

Da Solorugby

Peccato per lo zampino di Giove pluvio che rende il primo derby italiano di Celtic League la brutta copia di una Serie B di pallanuoto e costringe molti tifosi a disertare la partitissima di Monigo. Perché per il resto tracce seppur vaghe di rugby non sono mancate e il Belpaese ha potuto comunque celebrare una giornata storica, con il trasloco riuscito di quel match che ieri valeva lo scudetto ed oggi punti pesanti per abbandonare i bassifondi della classifica di un torneo prestigioso. Ha vinto Treviso 15-10, il che significa ottavo posto provvisorio in classifica per i padroni di casa e decima sconfitta su dieci partite per gli ospiti.
Treviso a preferire (stoicamente) il gioco alla mano, gli Aironi a muovere l’ovale col piede di Marshall e Laharrague cercando di imporre la legge del pack. Insomma per lo spettacolo meglio aspettare tempi migliori e campi più asciutti.
I primi punti sul tabellone arrivano al quarto d’ora dal piede del solito Botes, che però chiude la prima frazione con due errori. Questo per quanto concerne la piazzola; ben peggiore sarà lo svarione di 7′ più tardi quando tirerà fuori il pallone da una ruck nella propria 22 e calcerà dritto dritto tra le capienti manone di Staibano. Tebaldi a raccogliere e firmare così la meta che rinvigorisce gli ospiti.
La reazione è un drop di Burton (bravo, ma nell’ossessiva ricerca di calci di rimbalzo l’apertura biancoverde rischia di diventare irritante. Emblematico il tentativo al 41′ da centrocampo!) e un altro piazzato di Botes per chiudere 9-7 i primi 40′.
Treviso apre la ripresa in attacco, tuttavia i punti vengono ancora dal piede di Tebaldi per il nuovo sorpasso. Meglio allora per Franco Smith puntellare la mischia con Fernandez Rouyet al posto di Allori, Vidal per Sbaraglini, Cittadini per Di Santo e Vosawai per lo spossato Derbyshire.
I padroni di casa premono, aumentano il ritmo e guadagnano, nell’ordine, il giallo di Bortolami ed altri tre punti di Botes che valgono il 12-10. La “pacchia” dura appena 3′ perché anche Fernandez-Rouyet deve accomodarsi in panca puniti.
Gli Aironi non ne approfittano e, come gli avversari, patiscono l’abnorme dispendio di energie. Fatiche e botte da orbi, che subisce anche Toniolatti costretto anzitempo al forfait.
Eppure ai punti sembra vincere Treviso, che pianta le tende nella metà campo dei tuttineri viadanesi e, all’80’, guadagnare il calcio del 15-10.
Per oggi si chiude qui. Sabato prossimo la rivincita e sarà ancora storia.

BENETTON TREVISO – AIRONI 15-10 (9-7)
Treviso: 15 Brendan Williams; 14 Michele Sepe (17′ s.t. De Jager), 13 Ezio Galon, 12 Alberto Sgarbi, 11 Ludovico Nitoglia; 10 Kristopher Burton, 9 Tobias Botes; 8 Paul Derbyshire (11′ s.t. Vosawai), 7 Alessandro Zanni (28′ s.t. Allori), 6 Marco Filippucci; 5 Corniel Van Zyl (11′ p.t. Bernabò), 4 Antonio Pavanello (c); 3 Pedro Di Santo (23′ s.t. Cittadini), 2 Franco Sbaraglini (17′ s.t. Vidal), 1 Augusto Allori (11′ s.t. Fernandez Rouyet). All.: Franco Smith.
Aironi: 15 Julien Laharrague; 14 Giulio Toniolatti (30′ s.t. Buso), 13 Rodd Penney, 12 Gabriel Pizarro (33′ s.t. Canavosio), 11 Matteo Pratichetti; 10 James Marshall, 9 Tito Tebaldi; 8 Nick Williams, 7 Simone Favaro, 6 Josh Sole; 5 Quintin Geldenhuys (c) (32′ s.t. Del Fava), 4 Marco Bortolami (14′ s.t. – 19′ s.t. Krause); 3 Fabio Staibano, 2 Fabio Ongaro, 1 Matias Aguero (21′ s.t. Perugini). All.: Rowland Phillips
Arbitro: Carlo Damasco
Marcatori: 13′ c.p. Botes (3-0), 20′ m. Tebaldi tr. Tebaldi (3-7), 28′ d. Burton (6-7), 41′ c.p. Botes (9-7); s.t.: 8′ c.p. Tebaldi (9-10), 21′ cp. Botes (12-10), 40′ c.p. Botes (15-10).
Cartellini: 20′ s.t. giallo a Bortolami, 24′ s.t. giallo a Fernandez-Rouyet

Benetton e Aironi, gli ultimi momenti

A firma di Pasquale Giordano, sempre da Rugbryca

Mancano ormai pochi attimi carichi di tensione e i protagonisti, siamo certi, sono già con il pensiero al campo. Staranno in questi momenti ripassando ogni gesto, per affinarlo con cura, tendendo alla perfezione cui tutto il movimento anela. Non ci si improvvisa campioni e non lo si diventa di certo in una notte, ma danzare sul filo della concentrazione è l’unico modo per ingannare la sorte.
Bassi, tocco, pausa, ingaggio. Si chiama la giocata. La palla esce dalla mischia e schizza fino alle mani del mediano d’apertura. Altro schema, altre geometrie. Dalla cubica potenza del pacchetto di mischia, alle fulminee traiettorie della linea dei trequarti. Non c’è spazio per l’improvvisazione. O forse si? Se il tuo avversario ti aspetta compatto, presentati sparpagliato. Se il tuo avversario conosce le tue mosse sorprendilo là dove non crede tu possa giungere.
Si giocherà sulla tracotanza delle prime linee e sulla presenza delle terze, sul salto delle seconde in touche e sulla rapidità delle mani del mediano. L’unica cosa sulla quale non si potrà contare sarà il bluff. Si è tra giocatori abili e rapidi nel leggere le carte. Così, fare un pronostico, sarebbe asserire che il rugby è una scienza esatta. Forse mestiere da indovino.
L’Italia, il resto dell’Italia che non vive nella Marca o nel terreno fertile degli Aironi, guarda con interesse e nel frattempo ha inviato i suoi emissari sotto le vesti di arbitri per regolare il confronto. Aspetto a dividersi, a parteggiare per gli uni o gli altri. I discendenti dei guelfi e dei ghibellini vogliono capire se la sfida di oggi è una faccenda intestina alla élite o se, al contrario, è l’incedere di un’onda destinata a travolgere tutti.
Ma adesso si arresti la lingua e il pensiero. E’ il momento propizio perchè le chiacchiere e le parole lascino il campo agli sguardi e ai silenzi, agli urli e ai muscoli: è tempo del confronto. Vada in scena il primo atto di quella commedia in lingua italiana a cui l’Europa un giorno guarderà con interesse.
Si levino in alto i calici e si brindi al futuro: ad maiora!

Benetton-Aironi: per Phillips decideranno le mischie

Riceviamo dall’ufficio stampa Aironi e pubblichiamo

L’ufficio stampa degli Aironi Rugby ha raccolto alcune impressioni dell’head coach degli Aironi, Rowland Phillips, sull’ambiente che accoglierà la squadra e l’approccio che gli Aironi dovranno mettere in campo secondo le direttive date dallo staff della franchigia lombardo-emiliana per il derby di oggi pomeriggio.

“Solitamente i derby sono sempre partite molto fisiche – spiega il coach dei Montepaschi Aironi Rowland Phillips -. Le squadre sono un po’ più conservative, nessuno vuole fare errori, i giocatori si conoscono bene e c’è sempre una grossa carica emotiva. Sarà una partita di alta intensità, un confronto duro tra i pacchetti di mischia e anche le touche avranno una parte fondamentale nel match. Per quanto ci riguarda, dovremo focalizzare la nostra attenzione sul continuare a migliorare le nostre performance, controllare l’emotività della partita. Treviso ha avuto un’ottima partenza in Magners League, ma sono sicuro che siano delusi dagli ultimi risultati e guardano a questa partita per riprendere il loro cammino. Sappiamo che sarà una grande sfida e tutti i giocatori degli Aironi sono pronti per questa partita.”

Il giorno del derby: la presentazione di Rugbryca

Rugbryca – la rubrica ovale, sito che consiglio di mettere nei “preferiti” a tutti gli appassionati, presenta così il derby di oggi

Si potrebbe fare la storia oppure passare anonimamente tra le ultime pagine dei grandi quotidiani sportivi (?) italiani. Mancano poche ore alla sfida tra Benetton Treviso e Aironi, derby italico in contesto europeo, e l’attesa smonta ogni convinzione. Chi vincerà? Treviso? Aironi? L’Italia? Sarà un confronto inedito tra chi continua sulla linea tracciata qualche decennio fa e chi invece ha da poco avuto i natali con il solo scopo di portare alti i colori dell’ovale tricolore. Non si sono mai incontrate prima d’ora le due squadre, nemmeno in amichevole, eppure in campo ci sarà un rendez-vous tra chi si da’ appuntamento ad ogni ritiro della nazionale. Il meglio del meglio del rugby ‘made in Italy’ (si considerino eccezioni i fratelli Bergamasco, Parisse, Castrogiovanni e pochi altri), che alle quattordici e trenta di un piovoso (fonte: meteosky) pomeriggio di vigilia di Natale piegherà al proprio passo i ciuffi d’erba dello stadio trevigiano.
Passi che hanno un’eco lontana. Quella delle molteplici sfide che hanno visto di fronte Treviso e Viadana (si può dire che gli Aironi discendono dalla provincia mantovana) impegnate a conquistare il posto al sole nel campionato italiano, in quel campionato italiano che in alcune provincie si chiamava “top ten”, che formalmente era il “Super 10” e che adesso, orfano delle due di cui sopra, si chiama ironicamente (!) Eccellenza. Eccellenza, che a ben vedere, ha da tempo trovato forzatamente casa proprio nella Marca e nel mantovano.
Si sfideranno, le due sorelle d’Italia, e dal campo ne uscirà una sola vincitrice. Ma tra sorelle, è cosa nota, si concede sempre una rivincita, così a distanza di appena sette giorni, alla vigilia di Capodanno si rivedranno per rimettere in discussione ogni cosa. Dannatamente insensato, come il rimbalzo incontrollabile di un ovale.
Il trionfo del rugby di casa nostra lo completerà il quintetto arbitrale chiamato a dirigere l’incontro, con Carlo Damasco arbitro assieme agli assistenti Alan Falzone e Stefano Traversi. Giuseppe Vivarini sarà il quarto uomo, mentre Mauro Dordolo sarà il Tmo. Probabilmente domani la mischia chiusa sarà comandata al suono di “bassi, tocco, pausa, ingaggio” al posto dei comandi anglofoni.
La partita sarà seguita in diretta dalle telecamere di Dahlia Sport 2 e per la zona di Treviso, via radio sulle frequenze di Radio Veneto Uno

Treviso, la voce del Presidente

Da “La Tribuna” di Treviso: un estratto dell’intervista al presidente della Benetton, Amerino Zatta

Antivigilia di Benetton-Aironi, derby del rugby europeo, una festa per la pallaovale azzurra che da settembre è entrata ufficialmente nel gotha internazionale. Domani alle 14.30, ma nel pieno della tradizione anglosassone in cui si gioca in ogni giorno dell’anno (il 31 dicembre si replica a Viadana), le due franchigie italiane che per quest’anno e per i prossimi tre faranno parte della Lega Celtica si scontreranno al Monigo in uno scenario (occhi al cielo) di tregenda. E’ la prima volta, ma solo per le statistiche: Viadana, mascherata da Aironi, ha già scritto pagine importanti nella sfida con i Leoni.

Alla sfida, Benetton e Aironi arrivano con morali opposti. Anche se in classifica Magners League Treviso ha 14 punti in più dei lombardi per merito delle 4 vittorie contro zero raccolte nei primi 9 turni giocati, l’ultima ad aver vinto una gara tra Celtic e Heineken è stata proprio la formazione di Viadana, che ha sconfitto i francesi del Biarritz 28-27.

«Sembra retorica, ma ogni gara fa storia a sé: entrambe cercheranno di portare a casa almeno 4 punti e se Viadana verrà per provare a vincere la prima gara, sono convinto che il Benetton non vorrà concedere nulla. Mi aspetto una gara combattuta».

Il morale (dicembre senza vittorie) è in discesa, ma questa sembra l’occasione del riscatto.

«Bello  vincere, ma non dobbiamo vivere con il patema d’animo — continua Zatta — ci siamo fatti la bocca buona a inizio stagione, ma certe sconfitte ci stanno. Stiamo imparando a interpretare questo campionato sotto diversi punti di vista: ci stiamo abituando a questo rugby ma forse dobbiamo cominciare a essere più smaliziati».

Parti dell’articolo di Emanuele Spironello tratto da La Tribuna di Treviso del 23 Dicembre 2010