Rugby in Ospedale: una palla ovale tra le corsie, per aiutare e far sorridere i più piccoli

Dopo una giornata di stop per colpa di problemi informatici si torna in pista con la segnalazione di un evento che vede il rugby correre in sostegno dei bambini meno fortunati. In prima fila gli atleti della nazionale di rugby a 7. Una giornata (il prossimo 30 maggio) organizzata dalla ASD Rugby Portatori di Sorrisi che è solo la punta dell’iceberg di un impegno ben più ampio.
Di seguito il comunicato stampa e le info:

Il 30 maggio, alle ore 16.00,  l’Hospice Pediatrico di Padova ospiterà alcuni atleti rugbysti nazionali e altri atleti delle società della Provincia di Padova, che verranno a salutare i piccoli pazienti seguiti dal Centro e a supportare le attività della Associazione “L’Isola che c’è”. Sarà un pomeriggio di gioco e di racconti, uno spazio per sognare e trascorrere delle ore in allegria.

Si tratta di una delle iniziative del progetto “Rugby in Ospedale”, promosso dalla ASD Rugby Portatori di Sorrisi.

L’Hospice Pediatrico dell’Azienda Ospedaliera di Padova, è Centro di riferimento per tutta la Regione Veneto nell’ambito delle cure palliative e la terapia del dolore nel bambino. Il Centro, primo in Italia, si occupa della presa in carico di bambini con malattie inguaribili e le loro famiglie, collaborando con la rete dei servizi territoriali sanitari, sociali e scolastici. L’equipe multiprofessionale del Centro, composta da medici, infermieri, psicologi, medici fisiatri e fisioterapisti, assiste e accompagna il bambino e la sua famiglia a domicilio, in hospice ed in ambiente ospedaliero, in tutte le fasi della malattia.

I bambini seguiti dal Centro sono affetti da diversi tipi di malattie: neuromuscolari, neurologiche, cardiologiche, metaboliche, oncologiche e altre malattie rare. Tutte queste malattie hanno in comune il fatto di non poter essere guaribili. Anche quando non si può guarire, però, si può curare e c’è ancora tanto da fare. E curare significa prendersi cura di tutta quella vita che ancora c’è, anche nella malattia.

Lo sport può rientrare a pieno titolo in tutte quelle attività che aiutano a prendersi cura, a trovare (o ritrovare) uno spazio di crescita e di sviluppo, un modo per favorire la trasmissione di valori positivi e di un senso di competenza e di autoefficacia. Far incontrare gli atleti di rugby con i bambini seguiti dal Centro e con i loro fratelli assume quindi anche la valenza di un incontro fra due mondi che hanno molto su cui dialogare, uno scambio ed una opportunità per crescere e riconoscersi nei valori che il rugby trasmette (sostegno, rispetto, coraggio, altruismo, divertimento) e che molto hanno in comune con il tema della vita e della malattia.

L’Hospice Pediatrico è sostenuto  da “L’isola che c’è”, associazione di promozione sociale nata nel marzo del 2011 dall’iniziativa di un gruppo di genitori i cui bambini affetti da malattie inguaribili sono seguiti o lo sono stati in passato, dall’Hospice Pediatrico di Padova. Lo scopo dell’Associazione è di sostenere i bambini e le loro famiglie e di supportare le attività del reparto stesso, attraverso eventi di informazione e sensibilizzazione, progetti di sostegno psicologico, fisioterapico, educativo e pedagogico, sostegno alla formazione del personale del reparto, raccolte fondi da destinare alla realizzazione dei vari progetti e per rispondere a bisogni specifici.

Durante il pomeriggio del 30 maggio i fondi raccolti  dalla ASD Rugby Portatori di Sorrisi verranno devoluti all’Associazione L’Isola che c’è per sostenere le attività del reparto.

Dichiarazione di Orazio Arancio, Responsabile Settore Seven della Federazione Italiana Rugby
Consigliere Nazionale CONI
“L’Italseven è felice di aderire a Rugby in Ospedale un progetto legato ai nostri stessi principi sportivi di impegno e sostegno – ha sottolineato Orazio Arancio  – In rappresentanza della Nazionale Italiana Rugby Seven porteremo i nostri valori di famiglia, unione, gioco e serenità nella visita all’Hospice Pediatrico.

Nel gioco del rugby c’è sempre qualcosa che si può fare ed in campo non siamo mai soli, possiamo affidarci al sostegno dei compagni di squadra, è questo ciò che cercheremo di portare ai bambini ed alle loro famiglie insieme alla nostra energia ed al sorriso, qualità che sempre ci accompagnano”.

Per informazioni:
ASD Rugby Portatori di Sorrisi
rugbyinospedale@gmail.com

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