
Foto: Roberto Bregani/Fotosportit
Ieri a Milano si è tenuta la presentazione ufficiale del Campionato d’Eccellenza 2017/2018, il nostro massimo torneo nazionale giunto all’edizione numero 88 che partirà il 23 settembre. Per la prima volta in concomitanza è stato presentato anche la Serie A femminile (kick-off il primo ottobre): in entrambi i casi presenti i tecnici e i capitani di tutte le squadre partecipanti.
A dirigere le danze il presidente FIR Alfredo Gavazzi: “Il Campionato Italiano d’Eccellenza – ha detto – continua a rappresentare l’ultimo, fondamentale passo nel nostro processo dei giovani atleti coinvolti nel processo di formazione. Oggi penso di poter affermare che, oltre a Calvisano e Rovigo che hanno dominato la scena nazionale nelle ultime stagioni, vi siano almeno altre quattro, cinque squadre in grado di competere per un posto nei play-off. Significa che il livello in questi anni si è alzato e che l’allargamento a dodici squadre previsto per la stagione a venire, con le retrocessioni bloccate nel 2017/18, non potrà che comportare ulteriori benefici per questa competizione”. Se togliamo l’accenno alla contingenza, ovvero il blocco delle retrocessioni, parole identiche all’anno scorso. E a quello prima. E a quello prima ancora. E non è che l’Eccellenza nel corso degli anni abbia poi migliorato chissà quanto i suoi contenuti tecnici. Ma questa è – forse – un’altra storia.
Queste invece le parole del numero uno del rugby italiano sul massimo campionato femminile: “in pochi anni è passato da 600 ad oltre ottomila tesserate. Abbiamo avuto grandi soddisfazioni dalla Nazionale, il campionato di Serie A continua a crescere e la decisione di integrare la presentazione dell’Eccellenza con quella del massimo campionato femminile indica chiaramente come questo movimento costituisca oggi un asset strategico per FIR”.
Annunciato in via ufficiale anche l’accordo con The Rugby Channel per la copertura tv del torneo: il canale trasmetterà in diretta streaming tutti i 95 incontri del torneo. In realtà ancora ieri pomeriggio – dopo l’annuncio – non tutti i dettagli erano stati ancora sistemati ma l’accordo di massima c’è e alla fine le partite le vedremo lì.
Il sottoscritto alla presentazione non c’era, ché doveva lavorare (sì, il lavoro quello vero, quello che mi permette di pagare le bollette), ma il mio fido compagno di avventure Marco Turchetto di RugbytoItaly ha realizzato alcune videointerviste a un po’ di protagonisti. Nel video sottostante troverete Pasquale Presutti (Medicei), Maria Cristina Tonna (responsabile FIR settore femminile), Elisa Giordano (Valsugana), Gianluca Guidi (Fiamme Oro) e il duo Massimo Brunello (Calvisano) e Stefano Bettarello (Rovigo).
PS: avete comprato “Rugby Life”, la guida tutta ovale sulle città inglesi che hanno ospitato le gare della RWC 2015 e ancora attualissima (si parla di pub, negozi di merchindising rugbistico e ritrovi di tifosi) che ho scritto proprio con Marco Turchetto, VERO? Se non lo avete ancora fatto la trovate qui! Adelante!
intanto auguri di buon compleanno a Paolo…
Quasi tutto vero quello che dice Gavazzi, l Eccellenza è uno step fondamentale per la crescita dei ragazzi, inteso come un campionato di sviluppo e non di eccellenze, se queste ci sono devono andare alle franchigie. La fa un pò fuori dal vaso quanto dice che è tutto merito delle accademie (allora perchè le chiudi?!?!) dinanzi ai club che potrebbero stizzirsi di certe affermazioni, soprattutto per chi ci mette i soldi e sa come è difficile far quadrare un bilancio…
Ribadisco il mio pensiero, dal punto di vista del gioco benissimo che ci siano tutti questi ragazzi nelle rose e che anche gli staff abbiano giovani allenatori, su tutti Marcato, Festuccia, Rodriguez e Basson; dal punto di vista organizzativo è l ennesimo fallimento del sistema Permit Players, le cose son due o O’Shea non si è imposto a dovere perchè magari occupato con altro, tipo salvare le Zebre, oppure i ricatti dei club sono così pressanti che persino il presidente federale deve silenziosamente sottostare…
Bene il rinnovo con TRC, speriamo che magari riescano a trasmettere qualche partita della serie A femminile
Peccato solo che alle parole forse banali e scontate di Osso ci sia stata solo una domanda una sola da parte dei giornalisti presenti.
Occasione persa per avere risposte che qui e altrove spesso si chiedono.
Mi unisco agli auguri di Mr Ian qui sopra (è oggi non domani giusto?) :-), e un grazie a Turchetto per le interviste (non è riuscito ad agganciare il Presidente? No che sarebbe stata la ciliegina e 92 minuti di applausi in più).
Fracasso sarà contento per le parole di Guidi, io personalmente vorrei qualche buon segnale dal mio petrarca con un giovanissimo in mediana e un altro (relativamente alla categoria) in panchina. Poi guardare il rugby di Viadana che è sempre una bella cosa da vedere.
Sul blocco retrocessioni ho già detto in passato, mi trova poco d’accordo; condivido con Mr ian che la storia dei Permit sta diventando un po’ frustrante. Davvero non aspetteranno il 2020 per metterla nero su bianco (sempre che riescano)?
il compleanno è oggi.
Marco ha intervistato Gavazzi per il suo blog, questo il link
Grazie mille per la segnalazione Paolo (e auguri ancora). Lo vedo in forma il Presidente. Mi piace il punto (spunto) sul rugby femminile, sarò curioso di vedere queste “azioni di marketing” di cui parla.
L’Eccellenza è diversa dai Domestics anglosassoni. Lo è perchè i campionati giovanili e il reclutamento dei ragazzi, in Italia, è fatto dalle società e non dalla scuola. E’ quindi logico che per una Federazione Anglosassone “governare” società che non devono presidiare e intervenire sul territorio è più semplice. Dire che il sistema dei P.P. è un fallimento dopo che Licata è titolare del posto di n°8 nelle Zebre direi che è quantomeno azzardato.
attenzione che il rapporto Zebre e Fiamme e un tantino tossico, non è un rapporto tra federazione e club privato, ma tra federazione ed ente sportivo ministeriale…la gestione di infortuni, il recupero e tutte le cose che seguono non ricadono direttamente sulle casse di un ente privato….l utilizzo massiccio di Permit dalle fiamme è solamente un modo per contenere i costi da parte delle Zebre. Ovviamente un Licata merita la categoria, ed è strano che non sia passato direttamente alle Zebre, un pò come Canna…
alla Benetton oggi servirebbero dei permit in seconda, con un sistema decente, oggi non per forza si dovrebbero schierare terze linee fuori ruolo
Per dare i permit in 2a alla Benetton ( servirebbero come il pane anche alle Zebre) bisognerebbe , prima di ogni altra cosa, averli. Stesso ragionamento per i piloni alle Zebre.
Ciò che io contesto , non è il tuo pensiero sul fatto che la questione P.P. debba essere migliorata, ma la forma letteraria usata per esprime il concetto.
Licata è una bellissima notizia, sono molto d’accordo con te che averlo dato alle Zebre è stata una gran cosa. Peccato che quando inizierà il campionato, non essendoci un sistema di Permit chiaro e definito, Licata tornerà ad allenarsi e giocare (primariamente) in Eccellenza – come è giusto che sia per il suo contratto attuale – e si dovrà capire di volta in volta se Fiamme, Calvisano, Petrarca e le altre saranno d’accordo (e in condizione) di liberare alcuni dei loro elementi (di fatto i migliori) per darli a Zebre e Treviso. Concorderai che un passo in avanti (senza arrivare al “draft” degli scozzesi) si potrebbe fare…
“La decisione di integrare la presentazione dell’Eccellenza con quella del massimo campionato femminile indica chiaramente come questo movimento costituisca oggi un asset strategico per FIR”. Molti ancora sorrideranno, ma personalmente trovo le parole di Gavazzi molto sensate. Se vogliamo che il movimento rugby abbia una crescita a lungo termine, la sezione femminile rappresenta un’enorme opportunità in termini di numeri – oltre ad essere in linea con quanto fanno i Paesi più evoluti nel rugby. Come diceva uno dei quattro discepoli italiani di Pierre Villepreux, se parti da una base di quantità hai più possibilità di avere un risultato finale di qualità. Dopodiché, poiché ogni cosa ha un prezzo e di questi tempi i danari sono quello che sono, il punto dolente (per la FIR e per tutti) sarà di passare dalle parole ai fatti.
A proposito, a gennaio di quest’anno su rugby.it si lanciava la proposta di portare i mondiali femminili 2021 in Italia (il costo sarebbe contenuto, con la possibilità di concentrare il torneo in due regioni, come Veneto e Toscana, se non una sola). L’idea è rimasta solo un’idea?
Ecco, vedi a.d.g. questa del reclutamento diverso fra due realtà, sarebbe da mettere in un elenco da sottoporre ad eventuali discussioni.
Questione Licata, nel nostro sistema, lo considererei colpo di mulo più che frutto di scelte oculate.
Ah, per ora comunque si ritrova in una squadra di basso livello… vediamo più avanti.
Proprio un bel ringraziamento a lui e chi lo ha formato..colpo di culo, ma per piacere!
mez. non intendevo ciò che tu hai interpretato. Non sto a chiarire, tanto non cambia nulla.
Sarà, ma per una volta che ne abbiamo qualcuno buono, perché ce lo siam tirati su, deve essere per forza un colpo di fortuna..
non lo trovo rispettoso nei confronti del ragazzo in primis, di quelli che lo hanno cresciuto poi..
stesso dicasi per molti altri..
questo alone di negatività costante è fastidioso, controproducente, inutile..
penso non debba mai mancare il supporto a chi va in campo, a chi prepara allenamenti e partite, chi spende tempo e denaro per far giocare, divertire e crescere in un ambiente sano sti ragazzi..
Tutto qui..
Mi associo agli auguri per Paolo.
Scusa rugbydinasty, tu puoi spiegare quanto vuoi, ma la foga antifederale ti ha fatto prendere un bel granchio stavolta. Licata esce da un gruppo che non è arrivato per caso in Accademia di cui fan parte i ragazzi della U20 nona ai mondiali. Puoi legittimamente credere che il talento dei 97/98 non si ripeterà più, ma di certo, la loro crescita e formazione non è stato nè un caso nè un colpo di culo.
Questa comunque è la storia di Licata, leggila.
https://www.facebook.com/groups/548927038624962/permalink/752013378316326/
a.d.g., non uso facce da libro, cinguettii e amenità varie. I pochi blog che frequento bastano e avanzano per sentire/dire baggianate di vario genere. Forse, è per questo che ho un’opinione fuori dal (tuo)coro.
E comunque, il tuo atteggiamento profederale, mi convince sempre di più ad essere critico e diffidente.
P:S: Parecchi anni fa, quando finii il percorso di giocatore e iniziai quella di dirigente (periodo fine Mandelli inizio Dondi)avevo un entusiasmo e una fiducia sfegatata nel movimento e nella fir come rappresentanza. Ora, se la mia opinione è cambiata un motivo ci sarà. Uno su tutti, è l’aver conosciuto quelli come te, che di fronte all’evidenza di risultati e obiettivi mancati, continuano a vederci (o a farci vedere)della positività.
Buona serata, lascio il cantiere e vado a farmi una birra.
Io non ti voglio far vedere proprio niente, se vuoi argomentare sarebbe un contributo alla discussione se invece, preferisci prendere il sacco sopra, amen. Anzi prosi!
Ti appoggio! Anche per me uno dei problemi italiani, non solo nel rugby, sono dirigenti o appassionati del tipo da te descritto.
Non resta che lasciarli giocare nel loro brodo, tanto l’osso non lo mollano! 🙂
siccome aveva sbagliato anche Gavazzi nell’intervista a Mastrocola, bisogna precisare che l’u20 è arrivata ottava, non nona, agli ultimi mondiali.
un po’ di pazienza e le prossime annate ci dimostreranno se il nostro miglioramento a livello u20 è strutturale o frutto di un’annata particolarmente concentrata di talenti.
auguri paolo (grillotalpa) x eccellenza.
aiabasta concentrato di talenti nell’under 20 QUALI?
presentare a campione una anomalia/unicità come il rapporto tra Zebre e FFOO come esempio strutturale per la gestione dei permit é quanto di piú scorretto si potrebbe fare. Non é replicabile ed estendibile, e soprattutto lasciato al caso (umore delle parti) mentre necessitiamo di un sistema sul quale possiamo contare e programmare.
Licata, come Bianchi hanno giustamente pensato al futuro (per chi ha nelle corde quel tipo di futuro), passando prima per l’arma e poi molto probabilmente ad una franchigia, come d’altronde dimostra Canna (essere polizziotto ma giocare come professionista altrove). Il contrario insomma di quanto fattoda Favaro.
evviva i condizionali…