26 pensieri su “Elezioni FIR – Una videolettera di Biagio Vinella”
E’ arrivato un nuovo messia! Chiedo cortesemente al signor Vinella – che non ho il piacere di conoscere – che cutticulum abbia nel molto del rugby. Grazie
giusto. Se ha voglia lo potrà trovare su biagiovinella.blogspot.it
alcune considerazioni: la forma è stata eccessiva, tirare fuori i pizzini e scenari da terzo reich sono un tentativo di populismo che offende le inteligenze di chi ascolta. comprendo il messaggio che si voleva dare e che potrebbe avere anche un senso ma è eccessivo. tanti consiglieri lavorano tutti gli anni sul territorio, chi per il bene del rugby, altri anche per un tornaconto personale, è falso disegnarli come dei mafiosetti di quartiere e offende nuovamente le società che li appoggiano. detto questo, da un candidato consigliere sarebbero auspicabili toni e giudizi più sobri sugli avversari politici, altrimenti lo voteranno due estremisti che puntano alla rivoluzione e poco più. la FIR è una struttura complessa, fatta da tante persone, bollare tutti come corrotti o incapaci non solo non è corretto ma non è neppure vero. per me ha perso 1000 punti con questa videolettera, peccato
Come ho appena risposto a meezena, il pezzo mi è venuto d’istinto e mi assumo tutte le responsabilità di quello che ho detto. Sono cose che penso realmente a torto o a ragione. Però, avendo partecipato a molte elezioni in diverse forme, ti posso garantire che i pizzini o foglietti con su i nomi da votare e non votare ci sono, che i cacciatori di deleghe sono in piena attività e tante altre cose che io non reputo giuste. Mi dispiace se questa mia mi avrà fatto perdere 1000 punti, mi dispiace moltissimo ma del resto non mi sarei sentito a posto se non le avessi dette. Grazie per il tuo contributo
grazie a te per la risposta e in bocca al lupo (io non voto ;))
Leonida, puoi elencare esempi di consiglieri che lavorano e si applicano sul territorio per il bene del territorio? A me vengono in mente alcuni nomi che invece di fare hanno solo disfatto
Antonio Luisi ha saputo raccogliere un’ampia adesione da parte delle società laziali che gli hanno affidato, quasi in blocco, il compito di rappresentarle. Adesso, o vogliamo dare alla maggioranza delle società del Lazio degli stupidi o dei corrotti, oppure Luisi ha lavorato bene nel suo terriorio di riferimento. Questa non è la prima volta che succede, è già successo per le passate elezioni per cui ha saputo conquistarsi la fiducia con i fatti. Oggi con il voto le società hanno la possibilità di promuovere o bocciare i loro rappresentanti. Non possiamo pensare che tutti agiscano per interesse personale e corrompano 30 o 40 società del loro territorio. Mi sembra un po’ riduttiva come analisi, non credi? L’esempio del Lazio è rappresentativo di una regione che intende contare a livello nazionale e fa quadrato intorno al proprio reppresentante. Mi sembra una cosa intelligente, che poche regioni hanno capito
Beh quindi se tutte le società del lazio hanno affidato più di una volta a Luisi il voto e vuol dire che ha lavorato bene io deduco che quindi quasi tutto il rugby italiano ha affidato il voto a persone che hanno lavorato bene di conseguenza vuol dire che oltre il 90 % delle società ha giudicato positivamente alle scorse elezioni l’operato della federazione, se tutto va bene allora non capisco dove sia il problema, dove siano i problemi del rugby italiano… Non esiste nessun problema, tutto va bene, campionato di alto livello e seguito, nazionale vincente, campionati giovanili di livello….. Allora gente che si lamenta sono dei pirla suppongo…
Certo Leonida ha ragione, fa l’esempio del consigliere Luisi . Io non ho dubbi sulle sue capacità e la sua onestà, ma ritengo che un Consigliere Federale debba avere una visione nazionale . Se tutte le regioni portassero un loro candidato in Consiglio, come Leonida auspica, e questo candidato portasse avanti solo le istanze di chi l’ha votato il “movimento generale” (giusto per usare un parallelismo a noi ben conosciuto) ne avrebbe a soffrire.
Sottoscrivo inoltre il commento finale di Rabbidaniel ” perché chi è stato in posti di “comando” in FIR e ora si propone come innovatore, non ha realizzato, o almeno proposto, le suddette riforme negli anni passati?” Anche il commento di Mah Boh è da valutare seriamente.
A prescindere di chi abbia ragione o torto e non solo per il Signor Vitella, che squallore e che tristezza!!
ma mica è il vinella che si occupa di teatro???se si spiegati i toni..ribadisco, non ha tutti i torti e ci mette la faccia..personalmente è il secondo candidato consigliere che ho potuto vedere e sentire finora
Si sono io. Il pezzo mi è venuto così d’istinto, sono cose che penso realmente, cose che ho anche verificato personalmente. Un saluto
si non lo metto in dubbio biagio (mi permetto di darti del tu considerato apparteniamo alle stesse “famiglie”)! purtroppo anche il rugby è lo specchio dell’attuale societa italiana, un misto di magheggi autoreferenzialismo ed esaltazione della furbizia come vera ars italica! fortunatamente esistono e non son poche, persone che non accettano questa situazione e fanno il possibile affinchè si possa e si debba cambiare! ti faccio un grosso in bocca al lupo per le elezioni, anche se ti confesso che il mio desiderio è non vedere piu i soliti gerontocrati al timone della federazione a perseverare in questa assurda gestione!!!
Caro Biagio ho visto il suo profilo e noto con piacere che ha un lungo trascorso rugbistico. Noto pero’ che la sua esperienza,come anche quella di tutti gli altri candidati di amore lui incluso, si limita alle attività giovanili e omnque al rugby di base. Ciò sicuramente non e’ una nota negativa ma il rugby,purtroppo, non e’ solo quello dei bambini! Del rugby dei grandi cosa conosce lei direttamente e non per sentito dire? Preciso che non votando la mia e’ una mera curiosità.
Mi fa piacere questa sua perché mi permette di completare il mio profilo. Con le giovanili sono stato con il Milan rugby (qualche anno poi mi sono dimesso per diciamo “incompatibilità di carattere”) e con la Union. Con i seniores ho allenato in serie C con il Chicken, Union Milano, Desenzano, Botticino e Parabiago. Ho fatto un’esperienza in B con il Parabiago. Ho ricoperto in diverse squadre anche il ruolo di direttore tecnico dai seniores al propaganda. La scelta di dedicarmi negli anni prevalentemente al propaganda è legata ad una scelta filosofica seguita ad un episodio che mi piace tantissimo raccontare. Ero a Les sables de Olonne nella Loira. Pierre Villepreux e George Coste avevano organizzato una stage estivo per bambini e ragazzi, io portai lì una ventina di ragazzi e armato di block notes mi misi ad osservare ed imparare. La prima grande lezione la ebbi il primo giorno appena entrato in campo. C’erano tre categorie: i piccoli, i medi e i grandi. In Italia l’allenatore più bravo si sarebbe certamente occupato dei più grandi, lì no.Il più bravo, il più grande Pierre Villepreux prese i piccoli, George Coste i medi e l’altro allenatore di cui non ricordo il nome (3 anni dopo avrebbe allenato l’ ST)i più grandi. A cena chiesi a Villepreux e a Coste il motivo di questa scelta. Mi risposero che il futuro del rugby sono i bambini, semplicemente. Ci riflettei una notte intera. alla fine capii il messaggio. Scusa se mi sono dilungato e comunque grazie della tua attenzione.
mi permetto di dissentire dall’amico bibo, poichè per arrivare al rugby d’elite si deve partire gioco forza dal “minirugby”, partire dalla base..grazie per aver postato quest’aneddoto su villepreux, spero possano leggerlo e assimilarlo gli autoreferenti di cui sopra!!!
@mezeena, forse mi sono espresso male! io non ho detto che il minirugby non è importante, ho solo detto che la conoscenza del minirugby non è sufficiente per gestire una federazione. tutti candidati di Amore, lui incluso parlano molto del minirugby, giustamente, non vorrei che così fosse solo perchè non hanno grande esperienze del resto! non vedo figure che abbiano avuto negli ultimi 10 anni rapporti con il rugby d’elite! questo a mmio avviso è una grave mancanza. far leva sulla base va bene ma se si ignorano i meccanismi di ciò che sta sopra c’è il concreto pericolo di fare dei disastri. vuoi far leva sulla base, bene bravo, probabilmente hai anche ragione, ma non basta. Non vorrei sbagliarmi ma nè Amore nè i suoi candidati hanno avuto contatti con il rugby professionistico. Anche l’autore della dichiarazione, Biagio Vinella, mi ha confermato le mie paure! qui si parla di riformare qualcosa di cui non si ha la minima idea! Si parla di gestione manageruiale di qualcose di cui non si conosce nulla, questo è molto pericoloso ma soprattutto mi fa apparire i continui riferimenti al minirugby ed alla base come leva elettorale e nulla più! Caro signor Vinella Pierre Villepreux e George Coste parlano della base ma conoscono a mena dito l’alto livello! con vio vchi c’è che potrebbe supportare il vostro entusiasmo con le adeguate competenze per gestire quegli aspetti del nostro rugby di cui, purtroppo, non avete alcuna esperienza?
Comprendo le sue obiezioni, lei parla di rugby professionistico . Ma esiste realmente in Italia un rugby professionistico? Io ho qualche dubbio in proposito. Il nostro movimento vive al 90% sull’apporto di piccole e medie società che comprendono tutte le società che si occupano di minirugby e di campionati giovanili e su quelle iscritte ai campionati di C B e per 3/4 anche di serie A. Questo io intendo per rugby di base e su questo tipo di rugby penso di avere le idee chiare e di poter dare al movimento un contributo spero significativo.
Sarebbe bello che ci fosse il professionismo, sarebbe utile, sarebbe fantastico come traino al pari della Nazionale, ma non è così.
Sono comunque certo che se Amore sarà il presidente il prossimo Consiglio Federale assisterà e sosterrà la crescita il movimento professionistico, ma utilizzando una filosofia nuova: il rugby professionistico deve essere un mezzo e non un obiettivo.
La ringrazio ancora per l’opportunità di confronto
leggo con attenzione la sua risposta e la ringrazio. ma ritengo la risposta non esaustiva. il 90% delle entrate federali sono formate da intriti legati all’alto livello che si mezzo o fine poco cambia, unica cosa certa è che ve ne è necessità! detto ciò non ho avuto risposta su chi siano le persone preposte, in caso di Vostra elezione, a gestire l’alto livello visto che nessuno dei candidati che si sono presentati ne ha le competenze. Detto questo non metto in dubbio la Vostra competenza sugli altri importanti aspetti della vita federale. ritengo solo che le vostre propoiste siano un po’ scollegate dalla realtà attuale del rugby mondiale! Base per far crescere è indubbio! ma nell’attesa della crescita cosa si fa? si esce dal rugby che conta?
Sono convinto che persone valide e all’altezza di gestire l’alto livello esistano all’interno della FIR (tra tutti i tesserati) e non necessariamente devono essere dei consiglieri. A questi ultimi e al Presidente è affidato un ruolo di indirizzo politico. Io, parlo a titolo personale, sarei favorevole all’istituzione di Commissioni ad hoc.
Per quanto riguarda l’alto livello non mi sembra che le soluzioni adottate negli ultimi anni abbiano portato ad un miglioramento della nostra situazione, insistere su questa strada? Non mi sembra una buona strategia. Ripartire da capo nella direzione giusta è più utile che continuare a camminare sulla strada sbagliata.
Sulla forma del messaggio ciascuno può essere più o meno d’accordo e credo che il sign. Vinella, che ci ha messo la faccia, si prenda anche tutte le responsabilità. Un punto del messaggio è indiscutibile, perché chi è stato in posti di “comando” in FIR e ora si propone come innovatore, non ha realizzato, o almeno proposto, le suddette riforme negli anni passati?
Vorrei rispondere all’ultima nota di Leonida ma non riesco a postarlo sotto il suo commento. Certo Leonida ha ragione, fa l’esempio del consigliere Luisi . Io non ho dubbi sulle sue capacità e la sua onestà, ma ritengo che un Consigliere Federale debba avere una visione nazionale . Se tutte le regioni portassero un loro candidato in Consiglio, come Leonida auspica, e questo candidato portasse avanti solo le istanze di chi l’ha votato il “movimento generale” (giusto per usare un parallelismo a noi ben conosciuto) ne avrebbe a soffrire.
Sottoscrivo inoltre il commento finale di Rabbidaniel ” perché chi è stato in posti di “comando” in FIR e ora si propone come innovatore, non ha realizzato, o almeno proposto, le suddette riforme negli anni passati?”
Gianni Amore ha guidato , assieme a Mark Ella, per due anni la prima squadra ” professionistica ” degli anni 90 : La Mediolanum . E’ stato giocatore d’alto livello (massima serie) per almeno altri 10 anni. Penso che abbia un po d’esperienza.
E’ arrivato un nuovo messia! Chiedo cortesemente al signor Vinella – che non ho il piacere di conoscere – che cutticulum abbia nel molto del rugby. Grazie
cutticulum sta per curriculum
giusto. Se ha voglia lo potrà trovare su biagiovinella.blogspot.it
alcune considerazioni: la forma è stata eccessiva, tirare fuori i pizzini e scenari da terzo reich sono un tentativo di populismo che offende le inteligenze di chi ascolta. comprendo il messaggio che si voleva dare e che potrebbe avere anche un senso ma è eccessivo. tanti consiglieri lavorano tutti gli anni sul territorio, chi per il bene del rugby, altri anche per un tornaconto personale, è falso disegnarli come dei mafiosetti di quartiere e offende nuovamente le società che li appoggiano. detto questo, da un candidato consigliere sarebbero auspicabili toni e giudizi più sobri sugli avversari politici, altrimenti lo voteranno due estremisti che puntano alla rivoluzione e poco più. la FIR è una struttura complessa, fatta da tante persone, bollare tutti come corrotti o incapaci non solo non è corretto ma non è neppure vero. per me ha perso 1000 punti con questa videolettera, peccato
Come ho appena risposto a meezena, il pezzo mi è venuto d’istinto e mi assumo tutte le responsabilità di quello che ho detto. Sono cose che penso realmente a torto o a ragione. Però, avendo partecipato a molte elezioni in diverse forme, ti posso garantire che i pizzini o foglietti con su i nomi da votare e non votare ci sono, che i cacciatori di deleghe sono in piena attività e tante altre cose che io non reputo giuste. Mi dispiace se questa mia mi avrà fatto perdere 1000 punti, mi dispiace moltissimo ma del resto non mi sarei sentito a posto se non le avessi dette. Grazie per il tuo contributo
grazie a te per la risposta e in bocca al lupo (io non voto ;))
Leonida, puoi elencare esempi di consiglieri che lavorano e si applicano sul territorio per il bene del territorio? A me vengono in mente alcuni nomi che invece di fare hanno solo disfatto
Antonio Luisi ha saputo raccogliere un’ampia adesione da parte delle società laziali che gli hanno affidato, quasi in blocco, il compito di rappresentarle. Adesso, o vogliamo dare alla maggioranza delle società del Lazio degli stupidi o dei corrotti, oppure Luisi ha lavorato bene nel suo terriorio di riferimento. Questa non è la prima volta che succede, è già successo per le passate elezioni per cui ha saputo conquistarsi la fiducia con i fatti. Oggi con il voto le società hanno la possibilità di promuovere o bocciare i loro rappresentanti. Non possiamo pensare che tutti agiscano per interesse personale e corrompano 30 o 40 società del loro territorio. Mi sembra un po’ riduttiva come analisi, non credi? L’esempio del Lazio è rappresentativo di una regione che intende contare a livello nazionale e fa quadrato intorno al proprio reppresentante. Mi sembra una cosa intelligente, che poche regioni hanno capito
Beh quindi se tutte le società del lazio hanno affidato più di una volta a Luisi il voto e vuol dire che ha lavorato bene io deduco che quindi quasi tutto il rugby italiano ha affidato il voto a persone che hanno lavorato bene di conseguenza vuol dire che oltre il 90 % delle società ha giudicato positivamente alle scorse elezioni l’operato della federazione, se tutto va bene allora non capisco dove sia il problema, dove siano i problemi del rugby italiano… Non esiste nessun problema, tutto va bene, campionato di alto livello e seguito, nazionale vincente, campionati giovanili di livello….. Allora gente che si lamenta sono dei pirla suppongo…
Certo Leonida ha ragione, fa l’esempio del consigliere Luisi . Io non ho dubbi sulle sue capacità e la sua onestà, ma ritengo che un Consigliere Federale debba avere una visione nazionale . Se tutte le regioni portassero un loro candidato in Consiglio, come Leonida auspica, e questo candidato portasse avanti solo le istanze di chi l’ha votato il “movimento generale” (giusto per usare un parallelismo a noi ben conosciuto) ne avrebbe a soffrire.
Sottoscrivo inoltre il commento finale di Rabbidaniel ” perché chi è stato in posti di “comando” in FIR e ora si propone come innovatore, non ha realizzato, o almeno proposto, le suddette riforme negli anni passati?” Anche il commento di Mah Boh è da valutare seriamente.
A prescindere di chi abbia ragione o torto e non solo per il Signor Vitella, che squallore e che tristezza!!
un po teatrale ma mica ha tutti i torti!?!
ma mica è il vinella che si occupa di teatro???se si spiegati i toni..ribadisco, non ha tutti i torti e ci mette la faccia..personalmente è il secondo candidato consigliere che ho potuto vedere e sentire finora
Si sono io. Il pezzo mi è venuto così d’istinto, sono cose che penso realmente, cose che ho anche verificato personalmente. Un saluto
si non lo metto in dubbio biagio (mi permetto di darti del tu considerato apparteniamo alle stesse “famiglie”)! purtroppo anche il rugby è lo specchio dell’attuale societa italiana, un misto di magheggi autoreferenzialismo ed esaltazione della furbizia come vera ars italica! fortunatamente esistono e non son poche, persone che non accettano questa situazione e fanno il possibile affinchè si possa e si debba cambiare! ti faccio un grosso in bocca al lupo per le elezioni, anche se ti confesso che il mio desiderio è non vedere piu i soliti gerontocrati al timone della federazione a perseverare in questa assurda gestione!!!
Caro Biagio ho visto il suo profilo e noto con piacere che ha un lungo trascorso rugbistico. Noto pero’ che la sua esperienza,come anche quella di tutti gli altri candidati di amore lui incluso, si limita alle attività giovanili e omnque al rugby di base. Ciò sicuramente non e’ una nota negativa ma il rugby,purtroppo, non e’ solo quello dei bambini! Del rugby dei grandi cosa conosce lei direttamente e non per sentito dire? Preciso che non votando la mia e’ una mera curiosità.
Mi fa piacere questa sua perché mi permette di completare il mio profilo. Con le giovanili sono stato con il Milan rugby (qualche anno poi mi sono dimesso per diciamo “incompatibilità di carattere”) e con la Union. Con i seniores ho allenato in serie C con il Chicken, Union Milano, Desenzano, Botticino e Parabiago. Ho fatto un’esperienza in B con il Parabiago. Ho ricoperto in diverse squadre anche il ruolo di direttore tecnico dai seniores al propaganda. La scelta di dedicarmi negli anni prevalentemente al propaganda è legata ad una scelta filosofica seguita ad un episodio che mi piace tantissimo raccontare. Ero a Les sables de Olonne nella Loira. Pierre Villepreux e George Coste avevano organizzato una stage estivo per bambini e ragazzi, io portai lì una ventina di ragazzi e armato di block notes mi misi ad osservare ed imparare. La prima grande lezione la ebbi il primo giorno appena entrato in campo. C’erano tre categorie: i piccoli, i medi e i grandi. In Italia l’allenatore più bravo si sarebbe certamente occupato dei più grandi, lì no.Il più bravo, il più grande Pierre Villepreux prese i piccoli, George Coste i medi e l’altro allenatore di cui non ricordo il nome (3 anni dopo avrebbe allenato l’ ST)i più grandi. A cena chiesi a Villepreux e a Coste il motivo di questa scelta. Mi risposero che il futuro del rugby sono i bambini, semplicemente. Ci riflettei una notte intera. alla fine capii il messaggio. Scusa se mi sono dilungato e comunque grazie della tua attenzione.
p.s. ho modificato il mio curriculum sul blog
mi permetto di dissentire dall’amico bibo, poichè per arrivare al rugby d’elite si deve partire gioco forza dal “minirugby”, partire dalla base..grazie per aver postato quest’aneddoto su villepreux, spero possano leggerlo e assimilarlo gli autoreferenti di cui sopra!!!
@mezeena, forse mi sono espresso male! io non ho detto che il minirugby non è importante, ho solo detto che la conoscenza del minirugby non è sufficiente per gestire una federazione. tutti candidati di Amore, lui incluso parlano molto del minirugby, giustamente, non vorrei che così fosse solo perchè non hanno grande esperienze del resto! non vedo figure che abbiano avuto negli ultimi 10 anni rapporti con il rugby d’elite! questo a mmio avviso è una grave mancanza. far leva sulla base va bene ma se si ignorano i meccanismi di ciò che sta sopra c’è il concreto pericolo di fare dei disastri. vuoi far leva sulla base, bene bravo, probabilmente hai anche ragione, ma non basta. Non vorrei sbagliarmi ma nè Amore nè i suoi candidati hanno avuto contatti con il rugby professionistico. Anche l’autore della dichiarazione, Biagio Vinella, mi ha confermato le mie paure! qui si parla di riformare qualcosa di cui non si ha la minima idea! Si parla di gestione manageruiale di qualcose di cui non si conosce nulla, questo è molto pericoloso ma soprattutto mi fa apparire i continui riferimenti al minirugby ed alla base come leva elettorale e nulla più! Caro signor Vinella Pierre Villepreux e George Coste parlano della base ma conoscono a mena dito l’alto livello! con vio vchi c’è che potrebbe supportare il vostro entusiasmo con le adeguate competenze per gestire quegli aspetti del nostro rugby di cui, purtroppo, non avete alcuna esperienza?
Comprendo le sue obiezioni, lei parla di rugby professionistico . Ma esiste realmente in Italia un rugby professionistico? Io ho qualche dubbio in proposito. Il nostro movimento vive al 90% sull’apporto di piccole e medie società che comprendono tutte le società che si occupano di minirugby e di campionati giovanili e su quelle iscritte ai campionati di C B e per 3/4 anche di serie A. Questo io intendo per rugby di base e su questo tipo di rugby penso di avere le idee chiare e di poter dare al movimento un contributo spero significativo.
Sarebbe bello che ci fosse il professionismo, sarebbe utile, sarebbe fantastico come traino al pari della Nazionale, ma non è così.
Sono comunque certo che se Amore sarà il presidente il prossimo Consiglio Federale assisterà e sosterrà la crescita il movimento professionistico, ma utilizzando una filosofia nuova: il rugby professionistico deve essere un mezzo e non un obiettivo.
La ringrazio ancora per l’opportunità di confronto
leggo con attenzione la sua risposta e la ringrazio. ma ritengo la risposta non esaustiva. il 90% delle entrate federali sono formate da intriti legati all’alto livello che si mezzo o fine poco cambia, unica cosa certa è che ve ne è necessità! detto ciò non ho avuto risposta su chi siano le persone preposte, in caso di Vostra elezione, a gestire l’alto livello visto che nessuno dei candidati che si sono presentati ne ha le competenze. Detto questo non metto in dubbio la Vostra competenza sugli altri importanti aspetti della vita federale. ritengo solo che le vostre propoiste siano un po’ scollegate dalla realtà attuale del rugby mondiale! Base per far crescere è indubbio! ma nell’attesa della crescita cosa si fa? si esce dal rugby che conta?
Sono convinto che persone valide e all’altezza di gestire l’alto livello esistano all’interno della FIR (tra tutti i tesserati) e non necessariamente devono essere dei consiglieri. A questi ultimi e al Presidente è affidato un ruolo di indirizzo politico. Io, parlo a titolo personale, sarei favorevole all’istituzione di Commissioni ad hoc.
Per quanto riguarda l’alto livello non mi sembra che le soluzioni adottate negli ultimi anni abbiano portato ad un miglioramento della nostra situazione, insistere su questa strada? Non mi sembra una buona strategia. Ripartire da capo nella direzione giusta è più utile che continuare a camminare sulla strada sbagliata.
Sulla forma del messaggio ciascuno può essere più o meno d’accordo e credo che il sign. Vinella, che ci ha messo la faccia, si prenda anche tutte le responsabilità. Un punto del messaggio è indiscutibile, perché chi è stato in posti di “comando” in FIR e ora si propone come innovatore, non ha realizzato, o almeno proposto, le suddette riforme negli anni passati?
Vorrei rispondere all’ultima nota di Leonida ma non riesco a postarlo sotto il suo commento. Certo Leonida ha ragione, fa l’esempio del consigliere Luisi . Io non ho dubbi sulle sue capacità e la sua onestà, ma ritengo che un Consigliere Federale debba avere una visione nazionale . Se tutte le regioni portassero un loro candidato in Consiglio, come Leonida auspica, e questo candidato portasse avanti solo le istanze di chi l’ha votato il “movimento generale” (giusto per usare un parallelismo a noi ben conosciuto) ne avrebbe a soffrire.
Sottoscrivo inoltre il commento finale di Rabbidaniel ” perché chi è stato in posti di “comando” in FIR e ora si propone come innovatore, non ha realizzato, o almeno proposto, le suddette riforme negli anni passati?”
Gianni Amore ha guidato , assieme a Mark Ella, per due anni la prima squadra ” professionistica ” degli anni 90 : La Mediolanum . E’ stato giocatore d’alto livello (massima serie) per almeno altri 10 anni. Penso che abbia un po d’esperienza.