Fa ancora discutere l’annullamento dell’elezione del presidente di quel comitato regionale a causa di un errore formale da parte della Commissione Verifica Poteri. Il numero due federale ha rilasciato a questo blog una dichiarazione in cui definisce “increscioso” l’errore, sottolinea la sua estraneità su quanto accaduto e sottolinea alcuni aspetti finora poco rilevati
Nella fetta italiana di Ovalia ha fatto molto discutere il caso Friuli-Venezia Giulia, di cui ho parlato pure io pochi giorni fa. In pratica sono state ammesse al computo delle preferenze anche le quote voto di tecnici e giocatori, che per la legislazione vigente non sono valide per le elezioni dei Comitati Regionali. Un errore formale molto grave che ha invalidato l’elezione di Claudio Ballico, rappresentante di Pronti al Cambiamento.
Ma come si è arrivati a fare questo errore? E chi sono i veri responsabili? Il Grillotalpa ha provato a mettere in fila un po’ di cose e ha sentito uno dei protagonisti, il vicepresidente FIR Nino Saccà.
La ricostruzione che vi ho proposto l’altro giorno aveva alcune inesattezze, nulla che possa cambiare il senso generale della cosa, ma è giusto mettere i puntini anche sulle mie “i”.
Le elezioni dei Comitati Regionali sono generalmente organizzate e gestite dai comitati stessi, con la FIR chiamata a fare l’organo di vigilanza. Nel caso del Friuli Venezia-Giulia la federazione è stata più presente e più coinvolta sin dall’inizio. Il motivo è semplice: quella del primo aprile era la prima elezione del neonato Comitato del FVG, fino ad allora “semplice” delegazione annessa al Comitato del Veneto.
Il segretario federale ha il compito di convocare l’assemblea elettiva che per prassi nei casi dei nuovi comitati si svolge generalmente alla presenza del presidente o del vicepresidente FIR, in questo frangente il vicepresidente vicario Nino Saccà.
L’organo che gestisce tutta la trafila burocratica che porta fino all’assemblea elettiva è la Commissione Verifica Poteri che si riunisce 10 giorni prima del voto e verifica che tutti i candidati abbiano i requisiti per essere presentati, stabilisce il quorum perché il voto sia valido in base al numero dei voti assegnati per ogni società. Rimane da chiarire una cosa: i tabulati con i voti maturati dalle società in base al loro operato nel quadriennio sono arrivati già pronti dalla FIR o sono stati compilati in questa sede?
Il presidente della Commissione Verifica Poteri è anche quello che il giorno del voto dà il via ai lavori dell’Assemblea Elettiva e subito dopo la sua relazione si procede alla nomina del presidente dell’Assemblea stessa. Il primo di aprile è stato nominato presidente Nino Saccà: il vicepresidente vicario FIR entra in scena a cose praticamente fatte. Il suo ruolo nello specifico è accostabile a quello del presidente delle riunioni di condominio: dirige il traffico, fa seguire l’ordine del giorno stabilito da altri e poco più. Certo la presenza di un dirigente di così alta carica fa rumore in una simile situazione, però va detto che il suo non è stato un ruolo da protagonista.
Diverse invece le responsabilità del segretario generale FIR Claudio Peruzza, direttamente coinvolto nell’errore all’origine di questo guaio.
Di seguito la dichiarazione rilasciata da Saccà a questo blog. Interessante la sottolineatura del vicepresidente FIR: l’errore è stato “increscioso”, ma nessuna delle società e dei candidati presenti si è accorto o ha avuto nulla da che ridire sul fatto che i loro voti erano raddoppiati. Un bel quadretto nel complesso, non c’è che dire. Da qualunque parte la si guardi. Attendiamo ora notizie (necessarie) di sanzioni. Le parole di Saccà:
“Non esito a ritenere l’errore che ha determinato l’annullamento della Assemblea Elettiva del FVG increscioso.
Voglio evidenziare che la tabella dei voti del quadriennio è inviata alle Società affiliate unitamente alla convocazione della Assemblea Elettiva (si tratta di riepilogo dei voti di base e i voti plurimi – previsti dalla Statuto – che ciascuna società ha maturato in occasione di ciascuna stagione sportiva e che sono attribuiti secondo le modalità previste dall’art 5 n.4,5,6,7,8 del Reg. Organico).
Nelle Assemblee, l’attribuzione dei voti, la consegna delle schede ai partecipanti per la votazione segreta e la constatazione del quorum assembleare, sono tutte funzioni che rientrano specificamente, a mente dell’art.11 comma 4 del R.O., tra i compiti della Commissione Verifica Poteri.
E’ ovvio che la preparazione delle schede (che vengono poi verificate e siglate dal presidente della CVP) ed delle relative buste da consegnarsi alle Società partecipanti è effettuata in antecedenza.
ll Presidente dell’Assemblea è nominato solo dopo che il Presidente della CVP ha letto la sua relazione e l’assemblea si è costituita.
Nel frangente non solo la CVP, ma neppure alcuna delle 15 Società partecipanti, né alcuno dei candidati (2 alla carica di Presidente e 13 alla carica di Consigliere) hanno rilevato che i voti attribuiti e le relative schede di votazione erano quasi raddoppiati”.