Rovigo e Nuova Franchigia: compromesso tra arrivi e partenze

Andrea Nalio per il Resto del Carlino

Montauriol potrebbe ritornare in rossoblu a gennaio. A confermarlo il direttore sportivo della Rugby Rovigo che, seduto accanto alla forte seconda linea, spiega la possibile evoluzione della faccenda. «Tra noi e Jeff c’è un patto – afferma Coppo -. Ora tornerà
a casa per esigenze familiari ed a gennaio, a squalifica finita, se la sua situazione lavorativa in Francia io permetterà, tornerà a giocare da noi». «Lavorerò nell’azienda agricola di famiglia – conferma Montauriol -, ma rimarrò in contatto con Da Lozzo e mi allenerò con una squadra locale. Poi vedremo se riuscirò a tornare». Per un giocatore che (forse)
tornerà, uno che, quasi certamente, saiuterà il Battaglini. «Cristiano dovrebbe accasarsi nella nuova franchigia, mentre Bacchetti potrebbe rimanere».
Piloni: «Gamboa sarebbe onorato di venire a giocare qui — ammette il ds —, potrebbe essere un’opzione in prima linea”. Sui caso Ceglie, Coppo riconosce la possibilità di veder
il giocatore accasato a San Dona (casa sua e fresco di promozione in Eccellenza). «Spero rimanga. Sappiamo che lui vorrebbe rimanere a Rovigo. Avremo un nuovo incontro a giorni».
Seconde-Terze linee
«Ci sono due possibilità – analizza Coppo -. Una che arriverebbe dagli Ospreys, con i quali c’è in essere una collaborazione, ed un giovane italiano interessante». Sembrano
spegnersi, per il momento, le opzioni Van Jaarsveld «lui verrebbe volentieri a Rovigo, ma…» e Koio’ofai «nessuna trattativa».
Come numero otto, intanto, spunta il nome di Dion Kingi. «C’è stato un avvicinamento con lui – conferma Coppo -. Abbiamo parlato, vediamo…».
Linea veloce
Per un Marco Zanirato che dovrebbe accasarsi a Badia, ecco ufficializzato il primo arrivo. «Fratini è un nostro giocatore», così Coppo alludendo al vice Duca come mediano di apertura. E se ai centri Ziegier «lo abbiamo valutato ma non interessa», direttamente
al presidente Zambelli è arrivata la candidatura di Gabriel ‘Cabeza’ Pizarro. (…)

David Odiete passa alla Nuova Franchigia

da La Gazzetta di Reggio

David Odiete, la stella del rugby reggiano ora presenza fissa nella Nazionale italiana under 20 (già convocato anche da Brunel per i raduni della squadra maggiore), il prossimo
campionato non vestirà la maglia dei Diavoli ma quella della nuova franchigia gestita
direttamente dalla Federazione per la Celtic League. Il diciottenne Odiete ha passato
l’ultima annata a Tirrenia, frequentando l’Accademia della Fir, il trampolino di lancio verso
i campionati maggiori e la Nazionale. La sua è stata una presenza di spicco, dal momento
che nella squadra dell’Accademia che ha disputato la A1 è stato titolare fisso nel ruolo di estremo, positivo al punto da meritarsi l’attenzione del ct della Nazionale. Adesso il passaggio diretto nella franchigia di Celtic che ha in Roberto Manghi, l’ex allenatore
del Rugby Reggio, il direttore sportivo. Fra l’altro non è neppure escluso che alcune fra
le partite di questo campionato internazionale possano giocarsi proprio a Reggio.
C’è invece ancora incertezza circa la presenza di Keanu Apperley, il trequarti di Viadana
in prestito a Reggio. La società mantovana potrebbe riportarlo a casa ma solo qualora arrivasse il via libera per iscriversi al campionato di Eccellenza, dopo il ritiro da parte della Fir del mandato a disputare la Celtic.

Rovigo vs FIR, è solo l’inizio? I rossoblu rimarranno soli?

Editoriale di Umberto Nalio su Il Resto del Carlino

MA NON si era detto che Bacchetti aveva firmato il contratto con la FemiCz Vea? E Cristiano non era in procinto di trasferirsi a Calvisano? Oppure gli accordi con questi due giocatori prevedevano una clausola che li voleva liberi se fosse arrivata la chiamata da parte della nuova franchigia? In un caso o nell’altro, il Rovigo avrebbe dovuto pensarci bene prima di mettere insieme un comunicato di questa portata. Si perché queste sono le regole, giuste o sbagliate, che tutte le società dell’Eccellenza hanno accettato da sempre.
La Fir, verso la quale, anche da Rovigo, è sempre stata ‘portata l’acqua con le orecchie’, da diversi anni fa il bello e il cattivo tempo, indipendentemente dagli interessi della base. Prima andava bene spingere sugli oriundi, ed ecco che tante formazioni di tutte le categorie si sono sentite autorizzate a presentare dei XV che di italiano avevano ben poco. Poi, primo freno all’apertura delle frontiere, con limitazioni assurde, ma sempre e solo in direzione dei club, tendenti, secondo gli intendimenti federali, a far crescere la base, senza però considerare che il materiale umano a disposizione era numericamente insufficiente.
Come dimenticare poi lo smantellamento della Lire, messo in atto con una scientificità certosina. Poi ci fu il tempo dei giocatori di formazione, seguiti dalla brillante idea delle franchigie, che in ogni caso sono state costrette a rispondere alle cannonate celtiche con dei moschetti in stile prima guerra mondiale (numero di stranieri schierati). Senza dimenticare la sentenza dell’Alta Corte di Giustizia del Coni, in merito alla limitazione dei giocatori di formazione, puntualmente disattesa dagli organi federali. Per finire con la farsa dell’esclusione degli Aironi e l’alquanto discutibile allestimento della franchigia federale.
Da anni tutta l’attenzione della Fir sembra indirizzata solo verso la Nazionale maggiore e l’Under 20, «quelli dell’alto livello», come vengono etichettati i due XV azzurri e le due
franchigie. La Fir continua a proclamare il proprio interesse per l’Eccellenza, ma i fatti dimostrano il contrario. Lo sfogo del Presidente Zambelli avrebbe un senso solamente se poi fosse seguito da fatti concreti di protesta, e se oltre al Rovigo a protestare fossero anche altre società, di qualsiasi categoria. Invece ecco che una telefonata ed un comunicato bastano ad sistemare le cose, con buona pace di tutti. Allora non era meglio contare fino a
cento, prima di certe esternazioni che poi vengono puntualmente rimandate al mittente?

Caso chiuso tra Rovigo e Fir? “Neanche per sogno”, parola di presidente rossoblu

Ivan Malfatto per Il Gazzettino. Dove anche Vittorio Munari ribadisce cose dette anche al Grillotalpa

La grana franchigia federale è scoppiata prima ancora di nascere ufficialmente. In una
decisa presa di posizione espressa in comunicato dal titolo già emblematico, “Si chiede rispetto anche per il lavoro delle società”, la FemiCz Vea Rugby Rovigo denuncia pressioni e prevaricazioni della Fir sui giocatori rossoblu da portare in Pro 12.
«In questi ultimi giorni i responsabili della franchigia hanno contattato Andrea Bacchetti e Filippo Cristiano – afferma il Rovigo – per convincerli ad entrare in franchigia; in precedenza era stato tenuto lo stesso comportamento con Giazzon. I due giocatori sono comprensibilmente in difficoltà e combattuti tra il rispetto della parola data (Bacchetti ha firmato con Rovigo, Cristiano aveva raggiunto un accordo di massima) e aderire a un’esperienza così importante. Con molta probabilità le “pressioni” esercitate dai rsponsabili della franchigia porteranno i due lontano da Rovigo e ben poco potrà fare la
FemiCz Vea». Tale comportamento è ritenuto «profondamente ingiusto, irrispettoso
del ruolo delle società di base; mette in risalto la prevaricazione da parte della federazione
che sembra lanciare il messaggio, sbagliato, che il campionato di Eccellenza non meriti la
dignità di annoverare giocatori e sponsor di prima fascia».
La Fir punta sul vivo replica: «L’Eccellenza rappresenta un imprescindibile patrimonio e tale continueremo a considerarlo. In merito ai contatti con i giocatori siamo certi che si sapranno comprendere le necessità e le urgenze della situazione contingente; ogni
possibile fraintendimento con Rovigo è stato chiarito in giornata ed eventuali incomprensioni sono state superate».
Caso già chiuso? Neanche per sogno. Il patron rossoblu Francesco Zambelli conferma «la sua posizione critica sull’atteggiamento». Il grido di dolore del Rovigo è il primo a levarsi, ma fotografa una situazione generale. Ed è sintomatico che giunga da un club ritenuto allineato alla Fir. Pressioni sarebbero state rivolte anche ad Andrea Lovotti per passare dal Calvisano alla franchigia, con possibili ritorsioni sulla maglia azzurra. Dal Petrarca e altri club stanno per essere presi giocatori. Ad atleti del Benetton è stato chiesto di spostarsi alla franchigia federale. In base a quali regole? Nessuna. Qui viene al pettine il nodo di una partecipazione dell’Italia al Pro12 costruita male fin dall’inizio. «Sui movimenti dei giocatori – dice il dg del Benetton Vittorio Munari – non vedo una regola chiara, rispettosa delle parti e possibilmente condivisa per tutta la filiera del rugby italiano, dalla base ai vertici. Nel progetto iniziale di Celtic non si parla di ciò. Andrebbero stabilite norme che tengano conto degli interessi di tutti: giocatori in primis, nazionale, Pro12 ed Eccellenza».

Gli azzurri, la Nuova Franchigia e il contratto tutto compreso che non piace

Ivan Malfatto, Il Gazzettino

Riduzione degli ingaggi e compenso tutto incluso, ovvero con quello i giocatori si dovranno pagare loro appartamento, auto e soprattutto percentuale al procuratore. È questa la tipologia di contratti che lo staff della nuova franchigia Fir starebbe sottoponendo agli interessati. Qualcuno mugugna, ma la maggior parte degli atleti non avendo alternative sarà costretta ad accettare