RWC 2011, il bilancio definitivo è in rosso. Ma meno del previsto

Gli organizzatori della RWC 2011, svoltasi in Nuova Zelanda e finita con il trionfo della squadra degli All Blacks, hanno chiuso il bilancio con una perdita di 31,3 milioni di dollari neozelandesi, circa 19 milioni di euro. L’annuncio è stato dato dallo stesso comitato di Rugby New Zealand 2011, una joint venture tra il governo neozelandese e la federazione rugby del paese (Nzru). Un dato che per quanto registri un pesante segno meno è comunque migliore delle previsioni, secondo cui il rosso sarebbe stato di 40 milioni di dollari locali.
A complicare le cose dal punto di vista finanziario ci sono stati la crisi finanziaria globale e, sei mesi prima dell’inizio del torneo iridato, il terremoto che ha devastato Christchurch, città che avrebbe dovuto essere una delle sedi di partite, sette che poi sono state dislocate altrove. Ora la federazione coprirà parte del disavanzo del Mondiale con 10 milioni di dollari neozelandesi (circa 6 milioni di euro) che tirerà fuori dalle proprie casse.

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RWC, un Mondiale da record davanti alla TV

L’IRB ha reso noto alcuni dati “televisivi” sul Mondiale neozelandese. A questo link potete trovare tutto, qui invece vi sottopongo alcune cifre
– crescita del 60% di ore viste rispetto al Mondiale francese del 2007
– audience femminile in crescita del 45%
– crescita del 6% nella forchetta di pubblico compresa tra i 5 e i 45 anni
– l’app ufficiale del torneo è stata scaricata 3,5 milioni di volte
– in Nuova Zelanda la finalissima con la Francia ha avuto uno share del 98%, la trasmissione più vista di sempre in quel Paese (in Francia toccò l’82%)
–  crescita esponenziale nei nuovi mercati: +250% in Africa, +56% nelle Americhe e +25% in Asia
– nel 2007 le licenze di trasmisione concesse furono 87, cresciute a 125 nel 2011

Tutti i conti della RWC 2011

Il Mondiale in Nuova Zelanda è andato benissimo anche da un punto di vista economico, ma non ha raggiunto i risultati di Francia 2007. Cosa prevedibile del resto.
Il surplus è stato di 90 milioni di sterline (la previsione era di 80 milioni), con introiti commerciali di 142 milioni di sterline, il 3% in meno dell’edizione precedente.
Alle partite hanno assistito 1 milione e 350mila persone – 133mila sono arrivate dall’estero – che hanno garantito incassi per 140 milioni di sterline.
L’indotto di cui ha goduto l’economia neozelandese è stato valutato in 260 milioni di sterline.

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Doping al Mondiale: “pescato” Paterson (USA), che ha giocato contro l’Italia

E’ il neozelandese James Paterson il giocatore risultato positivo ad un test antidoping durante il Mondiale in Nuova Zelanda. Con passaporto statunitense, nazione per la quale gioca come ala, è stato sanzionato con una squalifica di quattro mesi, la cui partenza è stata retrodatata allo scorso 13 ottobre. Tra tre settimane quindi potrà tornare a giocare per il Southland, club nel quale milita.
La sostanza incriminata è l’ossicodone, un “oppioide agonista” (definizione di wikipedia…) usato come antidolorifico e inserito nella lista delle sostanze proibite della WADA. Paterson ha fatto uso di tale sostanza proprio per la gara contro l’Italia del 27 settembre, quando soffriva di un problema alla schiena.