Come ben sapete tra una settimana questo blog diventerà un’altra cosa, una cosa chiamata onrugby.it (a proposito: diffondete la pagina, mettete il “mi piace” sulla nostra pagina facebook già attiva, iniziate a seguirci anche su Twitter anche se qui inizieremo ad essere veramente attivi tra qualche giorno).
Oggi vi voglio proporre e anticipare una sezione davvero particolare del nuovo portale e oserei dire unica nel panorama italiano. Si chiama semplicemente CLUB, ed è una pagina con la quale TUTTE le società italiane sono inviatate a partecipare attivamente al progetto. Grandi o piccole, con grande tradizione o dalla storia molto recente, non importa: i club di ogni dove sono invitati a dare vita a quella che sarà una vera e propria “bacheca online” dove ritrovarsi ed entrare in comunicazione per parlare delle proprie iniziative (dalle giovanili agli old fino al rugby femminile) e per trasmettere la propria passione ovale.
Tornei, eventi, serate di beneficenza, feste, ma anche problemi, appelli, richieste… insomma, tutto quello che volete.
Per inviare i contributi basta scrivere a redazione@onrugby.it allegando un testo (corredato da un massimo di tre immagini), una fotogallery o un video accompagnati da un titolo.
La redazione, previa verifica della compatibilità dei materiali inviati, rilascerà i vostri contributi nell’arco di 24/48 ore.
L’immagine pubblicata qui sotto è cliccabile. Fatelo e scaricatela: avrete una locandina da mettere nelle vostre sedi e clubhouse.
Categoria: Media & Informazione
Onrugby.it parte il 10 settembre: il Grillotalpa cambia pelle, ma non l’anima
Come sapete da tempo questo blog, così come lo conoscete, ha i giorni contati. Dalla mattinata del 10 settembre aprirà i battenti onrugby.it, progetto in cui credo moltissimo. Un vero portale interamente dedicato al rugby, qualcosa che da queste parti ancora non si è visto. Non sarà semplice, ma avere come compagni di strada gente del calibro di Vittorio Munari, Antonio Raimondi e Marco Pastonesi di certo aiuta.
E poi ci siete voi. Insomma, spero che ci sarete. Quello che vi posso garantire fin d’ora è che l’anima che ha tenuto in piedi questo blog non cambierà di una virgola. Così come la fruibilità, la possibilità di lasciare i vostri commenti e soprattutto la facilità nel farlo.
Intanto la pagina facebook del nuovo sito è già stata aperta: cliccate qui e lasciate il vostro “mi piace”. Già aperto anche l’account twitter: cominceremo ad essere attivi nei giorni immediatamente precedenti alla messa on-line, ma se volete già iniziare a seguirci… Poi ci sarà Pinterest, un canale youtube e molto altro.
Ricordate: lunedì 10 settembre. Non vi pentirete.
Settembre 2012, quando il Grillotalpa cambiò pelle e divenne onrugby.it
A questo articolo sto pensando da qualche mese, giuro. Tipo, come iniziare? L’attacco deve essere diretto oppure la prendo un po’ più larga? A seconda del momento la mia scelta cadeva ora sull’una ora sull’altra opzione. Salvo cambiare idea nel giro di pochissimo.
Ora siamo arrivati al dunque, quindi basta cincischiare. A inizio settembre il Grillotalpa così come lo conoscete non ci sarà più.
Il Grillotalpa muore? No, assolutamente. Anzi. Ci sarà una sorta di mutazione che porterà a un aumento delle dimensioni: il “virus” Grillotalpa prenderà possesso di una cosa chiamata onrugby.it.
Un passo indietro: come funziona l’informazione ovale in Italia? I quotidiani nazionali seguono il rugby solo in maniera spot e spesso grazie solo a un pugno di colleghi appassionati. Ci sono poi quelli locali, che seguono in maniera più continuativa quello che avviene a Ovalia, ma che per loro stessa natura si trovano solo nelle aree geografiche di riferimento. E poi c’è il web: i siti di informazione sportiva parlano di rugby solo per la nazionale e a volte ci si trova davanti a pagine ferme da mesi. A vivacizzare il tutto ci sono i blog e alcuni siti: il Grillotalpa, Rugby 1823, Rugby Union Times, Rugbryca, il blog di Alessandro Fusco, Right Rugby, Rugbymercato, Il Nero il Rugby e fino a qualche tempo fa Solorugby (se mi dimentico di qualcuno me ne scuso) fanno un lavoro enorme spendendoci un sacco di tempo e vedendo davvero pochi soldi, spesso nulla. E tra i grandi siti e i blog in mezzo non c’è niente. Fino a ora.
A inizio settembre (più avanti vi farò sapere la data esatta) sarà on-line onrugby.it. E cosa è esattamente? Beh, avete presente Planet Rugby, ESPN Scrum, Rugbyrama e tutti gli altri grandi siti internazionali dove andiamo quotidianamente per scoprire quanto avviene al di là delle Alpi? Ecco onrugby.it ha l’ambizione di provare a volare a quelle altezze: news, approfondimenti, dossier, storie, fotogallery, video, risultati e classifiche da ogni latitudine, sondaggi e concorsi. Non solo, ci sarà un’area riservata ai club dove tutte le squadre di ogni ordine e categoria potranno postare annunci, eventi, date di tornei, eccetera. Un vero portale totalmente dedicato al rugby, un qualcosa che in Italia non si è praticamente mai visto.
Cosa c’entra il Grillotalpa con questo? Semplice, sarò io ad occuparmi di tutto il lato “informazione”, il grosso dei contenuti editoriali. L’approccio non cambierà, è quello che trovate qui: rigoroso e professionale quando serve, cazzaro all’occorrenza. Senza prendersi troppo sul serio e sempre pronto a prendersi in giro. Quello che cambia, volendo, è “solo” (mi raccomando, quelle virgolette sono importantissime) l’aspetto grafico: più ordinato, profondo e lineare di quello che può offrire un semplice blog.
Ovviamente non sarò solo in questa avventura: Vittorio Munari e il suo Tinello continueranno nella stessa identica maniera. Con la piccola differenza che non saremo soli, visto che con noi ci saranno un paio di amici che forse conoscete: Antonio Raimondi e Marco Pastonesi. E lasciatemelo dire (traduco, fatemela tirare un po’): scusate se è poco! Entrambi avranno una rubrica fissa e carta bianca.
Poi ci sarà altro, ma lo scoprirete piano piano nelle prossime settimane: a inizio settembre manca pochissimo.
Spero ovviamente che continuerete a seguirmi, sul sito e sui social network (facebook, twitter, pinterest: saremo presenti ovunque), vi giuro che non ve ne pentirete e non ne potrete più fare a meno.
L’IRB si butta in Rete e vuole il dominio .rugby
Un unico dominio per accomunare Ovalia anche sul web: l’International Board ha fatto richiesta all’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN, l’istituzione che gestisce i domini di tutto il mondo) per acquisire la dicitura .RUGBY per tutti i siti Internet che la riguardano.
Il presidente Bernard Lapasset si è esposto in prima persona e ha chiaramente detto che l’IRB è l’unica istituzione legittimata ad usare quel dominio perché raccogli quasi 6 milioni di giocatori distribuiti in 118 Paesi di ogni continente. Evidentemente c’è qualcun altro a cui quel dominio fa gola.
Se i blogger ovali sono solo “emanazioni altrui”…
“Troppo comodo, cari lettori. Troppo comodo”. Finisce così l’editoriale di Enrico Borra su La Meta di questa settimana. Prima, all’inizio se la prende con i blogger. Cito:
La voce che circola da qualche settimana riguardo la nuova candidatura di Giancarlo Dondi ha già creato qualche reazione scomposta e indignata, ovviamente strisciante e silenziosa, nel più classico stile del rugby italiano. A muoversi per primi sono stati i bloggers (che sono spesso e volentieri emanazioni di altri personaggi ben più “forti”), poi qualche ex federale e, infine, i tanti critici “a prescindere” dell’attuale presidente. Quello che stupisce sempre è che si punti il dito sull’attuale presidente e mai, e dico mai, sui tanti critici che, puntualmente, gonfiano il petto in tempi “comodi”, solo per svanire con l’avvicinarsi delle elezioni (ovvero quando la faccia bisogna mettercela davvero). Si sa, lo sport preferito del nostro Paese è lo “sputtanamento”, e l’invidia, altro tipico sentimento italico, non è che l’innesco di un criticismo bieco e interessato.
All’articolo ha già risposto anche Duccio Fumero di Rugby 1823. Potrei fermarmi a quello che scrive lui, che sottoscrivo al 100%. Perché alla fine i blog di rugby non sono tanti, quindi fare nomi e cognomi sarebbe stato corretto e pure molto semplice. Sparare nel mucchio (nel mucchietto, vista l’esiguità numerica) non è bello. Comunque.
Io quindi sarei una emanazione altrui. Farei quello che faccio – a gratis e “spendendo” un sacco del mio tempo – per fare un piacere a qualcun altro. L’idea che uno possa avere delle opinioni – condivisibili o meno, ma pur sempre opinioni – non è presa in considerazione. No, sono/sarei una emanazione altrui.
Però potrei pensare lo stesso di te, Enrico: alla fine hai una posizione e la difendi, legittimamente. Eppure non ho mai scritto che tu possa essere una emanazione altrui. Ritengo che se uno ha un’idea, una opinione e la sostenga lo faccia non per tornaconti personali. Soldi o che.
Se volessi un tornaconto potrei per esempio dar vita a una campagna con i miei colleghi blogger per poter usufruire anche noi dei contributi federali su cui può contare la carta stampata. Alla fine chi rende possibile la fruizione di un articolo del “Gazzettino”, de “La Tribuna” o anche di “La Meta” in ogni angolo d’Italia? Svolgiamo una sorta di servizio pubblico, anche se poi veniamo trattati spesso con sufficienza da parte della stampa “alta”, quella “importante”. E poi, chi segue giorno per giorno quanto avviene nel nostro movimento? Prova a pensare al rugby italiano senza i vari blogger, cosa rimane? Quotidiani nazionali che se ne occupano in maniera spot e molto limitata, quotidiani locali che per loro stessa natura non vanno oltre ristretti ambiti territoriali. Settimanali come il tuo che nonostante l’enorme impegno ha difficoltà di distribuzione (ovvio, non per colpa tua, e ci mancherebbe!): in una città grande come Milano La Meta arriva solo in qualche edicola. Noi blogger copriamo, cerchiamo di farlo, un buco enorme.
No, caro Enrico, non sono emanazione di nessuno. Il fatto di ospitare gli interventi di Vittorio Munari non fa di me un suo maggiordomo. Mi chiedo anzi, da collega a collega, quale testata che si occupa di rugby non vorrebbe averlo tra i suoi collaboratori o editorialisti. Io ho questa fortuna. Rivendico anche la mia amicizia con Vittorio, ma – ti parrà strano – questa cosa non intralcia il mio lavoro, che continua a seguire strade che solo io decido. E sempre senza averne un tornaconto. Però, ora che mi ci fai pensare, potrei chiedergli una maglia del Benetton Rugby, almeno quella. Oppure una canottiera.


