SISIFO, IL PODCAST: LA PUNTATA NUMERO 7
Una chiacchierata con il giornalista de Il Gazzettino Antonio Liviero.
Tutta da ascoltare.
Beh, cosa aspettate?
SISIFO, IL PODCAST: LA PUNTATA NUMERO 7
Una chiacchierata con il giornalista de Il Gazzettino Antonio Liviero.
Tutta da ascoltare.
Beh, cosa aspettate?
Grazie Paolo, interessante sentire l’opninione di Liviero.
Però resto con la tristissima sensazione che l’informazione giornalistica italiana non faccia il suo mestiere.
Esempi eclatanti di questa assenza mi sembrano; il fatto che non abbiamo ancora sentito intervistato chi dovrebbe essere artefice e responsabile dei cambiamenti nella formazione che sono stati annunciati e cioè, a meno di cose che non so, Stephen Aboud: quali sono le aspettative, quale ila durata della porgrammazione, ecc…; che non vi sa stata nessuna intervista a Bradley, dopo le osservazioni da lui fatte nel podcast irlandese postato qui nei commenti della tua precedente uscita, specialmente laddove parla di un certo numeri di obbiettivi con i quali O’Shea era venuto in Italia, convenuti con la Federazione di allora (che gli è sopravvissuta) e che sarebbero rimasti lettera morta. In che cosa consistevano, perchè non hanno avuto seguito allora e che parte hanno oggi nel progetto in corso.
Non sarebbero tutti questi argomentii sui quali una stampa vera dovrebbe gettarsi e cercare di portare fatti e punti di vista degli interessati per creare a sua volta un pubblico informato e consapevole?
Senza questo sforzo giornalistico, restiamo per lo più una fetta minuscola di un pubblico già ridottissimo di affezionati (e dobbiamo proprio esserlo per sopportare, come dici tu, “le fatiche” del rugby italiano) che spettegola attorno ai dei “sentito dire”, facendo da contorno ai bisticci di qualche “bene informato” introdotto nelle segrete camere.
E’ vero che Liviero sa il fatto suo quando scrive (e adesso parla) di rugby.
Innanzitutto più che d’accordo su fatto che L’Aquila avrebbe dovuto essere affiancata anche economicamente dalla FIR, tutt’altro che lungimirante (anche) in questo caso.
Non dovrei dirlo, un po’ sono in imbarazzo, ma condivido anche i suoi ragionamenti sul Petrarca di Banzato.
Forse, egoisticamente, sarebbe meglio che l’altra Franchigia si accasasse a Milano o Roma, per rimanere ben distante, anche geograficamente, dalla Benetton ma se questo non fosse possibile, vorrà dire che tutti ringiovaniremo un bel po’ rivivendo derby epici.
Nel contempo temo che i blog verranno invasi dai forumisti scudo crociati.
Vabbè, abbiamo metabolizzato la discesa dei Marcomanni, dei Vandali e degli Ostrogoti. Sopporteremo quella dei Onti (detto con ironia e affetto).
Il problema è che Treviso, con l’arrivo di Padova, non diventerà solamente la franchigia numero 2 in Italia, ma anche la n°2 in Veneto…. dispiace, ma cosa vuoi….
😉
seeeeeeeee , come no 😉
🙂 🙂 🙂 …. reazione immediata, ne ero sicuro! E proprio per questo sono sicuro che un bel dualismo Treviso/Padova possa solo che fare gran bene all’interesse intorno al rugby di alto livello
Paolo, grazie per questo nuovo Grillo (si va beh….. Sisifo), nessun bisogno di scusarti per la regolarità, già è bello che tu prenda il tempo di farlo. Poi gran bel intervento di Liviero, che dice cose che penso la maggior parte di noi pensa e condivide ma che riesce a mettere giù in modo cristallino.
Io personalmente ho un solo dubbio rispetto all’offerta di Banzato…. ma siamo sicuri che sia sempre d’attualità? Perché se decido di investire un budget del genere e faccio una lettera formale (quindi mettendoci la faccia) e per tre anni sento solo tanto storie e niente di concreto, poi magari mi girano anche le palle e magari cambio idea…. sarebbe interessante sentire se ne hanno riparlato con lui (ma ovviamente questo non è dato saperlo a noi umani…. pero magari qualcuno in contatto con MV e che parla in questo blog potrebbe farsi scappare qualche info in merito)
Aboud è in vacanza pagata. Signorini portato a tutti i costi e scappato.
Liviero sei stato molto generoso nel dare una opinione sull’operato di Innocenti.
Direi che, come si è criticato Dondi e poi Gavazzi per le scelte fatte, si possa iniziare a chiedere conto di alcune scelte ad Innocenti.
Ah difficile portare un tecnico della difesa internazionale se sul libro paga hai ancora Smith, De Carli, Troncon.
Banzato penso sia più preoccupato del costo dell’energia per fare andare avanti la fonderia che di mettere i milioni in Celtic