Il Valsugana Rugby Padova e il Valsugana Rugby Junior Padova sono elettoralmente (leggi “in termini numerici”) i club del Triveneto che insieme esprimono il maggior numero di voti. Hanno diffuso in maniera congiunta una lettera aperta in cui avanzano le loro richieste e proposte ai tre candidati in corsa alla poltrona di presidente FIR. Io ve la giro. Il Valsugana annuncerà ufficialmente nei prossimi giorni quale candidato potrà contare sul suo supporto.
Alcune proposte in vista delle elezioni federali
Le seguenti note costituiscono spunti di riflessione che due ASD – Valsugana Rugby Padova e Valsugana Rugby Junior Padova – intendono offrire al movimento rugbistico italiano in vista delle prossime elezioni federali, in programma il 15 settembre 2012. Le nostre riflessioni sono il risultato di un’attenta valutazione operata alla luce del progetto formativo che perseguiamo da tempo e che punta alla qualità. Sono aperte, ovviamente, al contributo di tutti coloro che operano con lo stesso obiettivo, cioè lo sviluppo del movimento di base.
– Pubblicazione tempestiva dei bilanci federali, consuntivi e preventivi, con spiegazione delle scelte effettuate per ogni singolo capitolo, come avviene per le altre Unions (es. RFU, FFR, IRFU ecc.).
– Chiarire la missione dei Comitati Regionali e ottimizzare la loro gestione finanziaria.
– Diversa distribuzione delle risorse federali, con maggiori contributi per il lavoro di qualità nel territorio (club), in modo da ampliare la base per successive selezioni. Sostegno tecnico e riconoscimento economico per il lavoro di qualità svolto nei club, con monitoraggio basato su parametri oggettivi.
– Migliorare i contributi per l’impiantistica (campi, illuminazione, infrastrutture). Valutare gli obiettivi programmati e i finanziamenti previsti per premiare solo chi realizza effettivamente i progetti finanziati.
– Lasciare ai club tutta la formazione degli atleti fino all’Under 17, con risparmio di costi ed evitando così di escludere dai progetti federali i giocatori che, per varie ragioni, non entrano nelle attuali Accademie.
– Investire maggiormente nella formazione dei tecnici che operano nei club, con la supervisione dei Comitati Regionali.
– Più tecnici federali a disposizione dei club, con monitoraggio anche dell’attività di
minirugby.
– Organizzazione di scambi tecnici con realtà europee di alto livello, favorendo la partecipazione di tecnici dei club, oltre a quelli federali.
– Ripristino del campionato Under 18, per riempire il gap attuale fra Under 16 e Under 20. Ovvero Under 17 se, come auspichiamo, si ritorna alle categorie dispari.
– Favorire la creazione di GDA (gruppi di acquisto) a livello provinciale per l’acquisto di materiale tecnico.
APPENDICE TECNICA
– Stesura di un programma tecnico nazionale per il minirugby, con produzione di
materiale illustrativo da consegnare durante il primo momento agli aspiranti educatori, insieme ai principi e alle metodologie di allenamento da perseguire, e pubblicazione di questi contenuti su un sito web pubblico.
– Allineare l’organizzazione delle categorie giovanili agli standard dei paesi europei
rugbisticamente più avanzati (Under 7, 9, 11, 13, 15…).
– Valutare l’introduzione del parametro peso, oltre al parametro età, per la
suddivisione dei ragazzini nelle varie categorie.
– Introdurre il gioco al piede a partire dall’Under 9.
– Revisione dei calendari delle attività agonistiche giovanili, per sfruttare
maggiormente il periodo primaverile ed estivo, e inserire più lunghe pause nel periodo invernale (dicembre-febbraio). Durante l’inverno si potrebbero proporre ai club attività diversificate in palestra, scambi interdisciplinari con altri sport individuali o collettivi (nuoto, atletica, ginnastica, basket, pallamano, arti marziali ecc.), e momenti di formazione per educatori e dirigenti.
– Stesura di un piano per l’introduzione massiva del touch e del tag rugby nelle scuole primarie e secondarie di primo grado (elementari e medie), favorendo la nascita di squadre scolastiche sotto la supervisione della FIR e dei club.
– Favorire la diffusione del rugby seven (sport olimpico) con iniziative che coinvolgano le categorie a partire dall’Under 13.
VALSUGANA RUGBY PADOVA
VALSUGANA RUGBY JUNIOR PADOVA
mi sembrano richieste di puro e semplice buon senso……
Anche a me sembrano richieste di buon senso, con una particolare attenzione al minirugby.
…credo che rimarranno inascoltate.
Merce rara in FIR, il buon senso. Al contrario diffusa tra chi il rugby, in particolare quello giovanile, lo gestisce e promuove con competenza e passione.
SOTTOSCRIVO. Il fatto di avere più tecnici federali a disposizione delle società è SACROSANTO ! poi è giusto togliere la mafia delle accademie dove se vai (o ti raccomandano) ti sei assicurato un futuro altrimenti campa cavallo.. La formazione fino ai 16 anni va fatta sul territorio e supervisionata continuamente da tecnici di alto livello. Le rappresentative giovanili regionali dovrebbero lavorare e giocare molto di più e con pare dignità l’un l’altra.
direi che c’è quasi tutto: al punto “Diversa distribuzione delle risorse federali, con maggiori contributi per il lavoro di qualità nel territorio (club), in modo da ampliare la base per successive selezioni. Sostegno tecnico e riconoscimento economico per il lavoro di qualità svolto nei club, con monitoraggio basato su parametri oggettivi” personalmente non vedrei male una piccola aggiunta inerente l’inserimento di elementi di ponderazione e perequazione in funzione della localizzazione geografica ed infrastrutturale (verificata e validata) delle singole società… interessante anche l’ntroduzione del parametro peso/età, così come iniziare prima con il gioco al piede…
la prima cosa da fare è mandare a casa quelli che “tengono famiglia” e che hanno ammorbato per decenni il rugby italiano (vedi la banda dei 4 di Tirrenia). Il resto sono certo verrà da se, è inevitabile., magari non tutto subito. L’importante è che chi entrerà in Consiglio Federale non abbia un “padrone” e non sia l’espressione di una lobby. Grazie per il contributo
“banda dei 4” mi suona familiare… è una licenza poetica o una dichiarazione d’intenti?
non certo una licenza poetica!
Tutti dimenticano di richiamare l’attenzione sulla necessità di programmazione di interventi e di promozione nei territori dove il rugby non è mai stato praticato, od è praticato da pochissimi anni. Nessun comitato o società di alto livello si è mai organicamente preoccupato del problema. Il risultato è che ci sono molti club costituiti che praticano un rugby tecnicamente da “missionari” ma che non sono in grado di partecipare ad un campionato federale.
Sono tutte energie e risorse perse!!!
La riflessione vale per tutti: coloro che hanno fina ad ora “governato” e color che si sono proposti per il nuovo governo”.
Ciao e…basta la salute.!!!!
Ma non hai trovato niente nel programma e nelle dichiarazioni di Gianni Amore in merito a queste questioni? Guarda che sono ampiamente trattate con analisi e soluzioni.
è verissimo !
mi sembra che non ci sia niente da aggiungere delle richieste mirate e di buon senso chissà quante verranno accolte e quante cestinate soprattutto per quello che riguarda il minirugby l’U18 e il seven, perchè non fare un campionato parallelo a quello a XV? magari con poche giornate spalmate su un periodo di tempo che va da febbraio a giugno ma che coinvolga tante socetà?
tutti argomenti condivisibili,giusti a parte due cose: l’ uso del piede degli u.9 e lasciare fino all u.17 la formazione dei giocatori. Non credo che certe società hanno tecnici qualificati per affrontare questo secondo punto. Tanto e’ vero che nel programma e’ richiesta la collaborazione con tecnici fir. Premetto che sono d’accordo che la fir sia da supporto alle società ma perché allora chiedere il supporto tecnico di tecnici che a detta di tanti sono incapaci e raccomandati? O le società sono sono in grado di avere tecnici di un certo livello che siano in grado di parlare lo stesso” linguaggio tecnico” e che condividano il programma tecnico che ciò la fir attuale o prossima propone oppure bisogna fare anche un po’ di autocritica e sapere bene cosa si richiede.
l’unica cosa che nn mi trova d’accordo è l’uso del piede dall’U9, a meno che nn si trovi un modo di istruire senza risvegliare velleità da “baeonari”…
SCUSATE MA A ME QUESTE PROPOSTE SEMBRANO PIU’ IL LANCIO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE DI BERALDIN PER IL CIV CHE ALTRO. E QUINDI SE BERALDIN VUOLE PRENDERE IL POSTO DI BORTOLATO, DA SEMPRE UOMO DONDI-DIPENDENTE, come mai adesso scrive .” …..Il Valsugana annuncerà ufficialmente nei prossimi giorni quale candidato potrà contare sul suo supporto”……inoltre se non sbaglio proprio su questo blog ( e altri) era scritto:(22 agosto)-…….. La cordata veneta ha anche individuato il candidato per le successive votazioni del Comitato regionale (Civ). Si tratta di Fabio Beraldin, ex capitano del Petrarca e presidente del Valsugana, che correrebbe contro l’uscente Roberto Bortolato, in lizza per il quarto mandato (e dichiaratamente schierato con Gavazzi, ndr.). QUINDI CHE SENSO HA DIRE CHE IL VALSUGANA ANNUNCERA’ UFFICIALMENTE NEI PROSSIMI GIORNI QUALE CANDIDATO APPOGGIARE…? CHEE FINO ADESSO ABBIAMO SCHERZATO???
Sicuramente vuol dire che non appoggia Gavazzi…. SHERLOCK!!!! Ma ti…. Sito el cugin de Bortolato?!? 🙂
se avevate qualche dubbio sulla vacuità e inutilità di questa lettera adesso credo ve lo siate tolto , il presidente di questa armata brancaleone blatera nel vuoto e cerca solo visibilità essendo uomo senza idee ma solo un arrampicatore come tanti in italia .
Parlano di programmi quando neppure sanno dirigere la loro società ,… ma per piacere…lasciamo le favole e le utopie e cerchiamo con senso pratico di valutare questo cerchiobottismo dilagante .
La necessità che avete sentito, di esprimere il vostro punto di vista su problemi concreti, nasce dalla stessa ragione per la quale la mia prima azione da Presidente sarà quella di convocare gli Stati Generali del Rugby Italiano, per dare spazio e voce a esperienze, progetti, intenzioni che vengono da quelle realtà rugbystiche, dove si creano le fondamenta di tutto il movimento.
Il mio programma e queste vostre proposte trovano molti punti di coincidenza che dimostrano quanto i problemi della base siano evidenti, quanto sia alta la mia consapevolezza sulla necessità di risolverli e quanto innumerevoli e creative le soluzioni che vengono alla mente di chi abitualmente vi opera.
La vostra creatività, le vostre idee, i vostri progetti, come i miei, come quelli di tanti altri troveranno un microfono, un palco, una platea, ma soprattutto una FIR attenta a dare loro seguito e adeguato supporto economico e strutturale per concretizzarli nella realtà.
Soluzioni che servano a far diventare il nostro rugby più forte e più italiano, con meno stranieri e con più regioni coinvolte in una azione comune di crescita nazionale. Gianni Amore