Mi sembra che il rugby, in questo caso, c’entri veramente poco. Lorenzo avrebbe potuto benissimo giocare a calcio o a basket e nulla sarebbe cambiato nel salvataggio che ha fatto. Trovo che impossessarsi di una storia come la sua e rifiutare quella del flanker che spacciava al campo sia quantomeno ipocrita: entrambi questi episodi, nel bene e nel male, hanno un legame labile con il rugby, talmente debole da non meritare di certo di essere riportato nel titolo.
grande lorenzo cosi si fa
Anch’io, tra i miei “cuccioli” avevo quelli che smettevano di giocare per guardare un aquilone, un fiore, un palloncino…:-)
Mi sembra che il rugby, in questo caso, c’entri veramente poco. Lorenzo avrebbe potuto benissimo giocare a calcio o a basket e nulla sarebbe cambiato nel salvataggio che ha fatto. Trovo che impossessarsi di una storia come la sua e rifiutare quella del flanker che spacciava al campo sia quantomeno ipocrita: entrambi questi episodi, nel bene e nel male, hanno un legame labile con il rugby, talmente debole da non meritare di certo di essere riportato nel titolo.
Prenditela col Corriere, è li che è stata proposta la notizia. E’ una bella storia comunque, a prescindere dal rugby
Ire : il tuo mi pare un commento del tutto fuori luogo ed inutile.
Anche perché della storia dello spaccio se ne e’ parlato tanto anche qui.
Godiamoci Lorenzo che ha scelto la vita, piuttosto che ricordare altro.
Di quello ne possiamo fare benissimo a meno.