Rovigo vs FIR, è solo l’inizio? I rossoblu rimarranno soli?

Editoriale di Umberto Nalio su Il Resto del Carlino

MA NON si era detto che Bacchetti aveva firmato il contratto con la FemiCz Vea? E Cristiano non era in procinto di trasferirsi a Calvisano? Oppure gli accordi con questi due giocatori prevedevano una clausola che li voleva liberi se fosse arrivata la chiamata da parte della nuova franchigia? In un caso o nell’altro, il Rovigo avrebbe dovuto pensarci bene prima di mettere insieme un comunicato di questa portata. Si perché queste sono le regole, giuste o sbagliate, che tutte le società dell’Eccellenza hanno accettato da sempre.
La Fir, verso la quale, anche da Rovigo, è sempre stata ‘portata l’acqua con le orecchie’, da diversi anni fa il bello e il cattivo tempo, indipendentemente dagli interessi della base. Prima andava bene spingere sugli oriundi, ed ecco che tante formazioni di tutte le categorie si sono sentite autorizzate a presentare dei XV che di italiano avevano ben poco. Poi, primo freno all’apertura delle frontiere, con limitazioni assurde, ma sempre e solo in direzione dei club, tendenti, secondo gli intendimenti federali, a far crescere la base, senza però considerare che il materiale umano a disposizione era numericamente insufficiente.
Come dimenticare poi lo smantellamento della Lire, messo in atto con una scientificità certosina. Poi ci fu il tempo dei giocatori di formazione, seguiti dalla brillante idea delle franchigie, che in ogni caso sono state costrette a rispondere alle cannonate celtiche con dei moschetti in stile prima guerra mondiale (numero di stranieri schierati). Senza dimenticare la sentenza dell’Alta Corte di Giustizia del Coni, in merito alla limitazione dei giocatori di formazione, puntualmente disattesa dagli organi federali. Per finire con la farsa dell’esclusione degli Aironi e l’alquanto discutibile allestimento della franchigia federale.
Da anni tutta l’attenzione della Fir sembra indirizzata solo verso la Nazionale maggiore e l’Under 20, «quelli dell’alto livello», come vengono etichettati i due XV azzurri e le due
franchigie. La Fir continua a proclamare il proprio interesse per l’Eccellenza, ma i fatti dimostrano il contrario. Lo sfogo del Presidente Zambelli avrebbe un senso solamente se poi fosse seguito da fatti concreti di protesta, e se oltre al Rovigo a protestare fossero anche altre società, di qualsiasi categoria. Invece ecco che una telefonata ed un comunicato bastano ad sistemare le cose, con buona pace di tutti. Allora non era meglio contare fino a
cento, prima di certe esternazioni che poi vengono puntualmente rimandate al mittente?

7 pensieri riguardo “Rovigo vs FIR, è solo l’inizio? I rossoblu rimarranno soli?”

  1. E’ vero quello che afferma Umberto Nalio nell’articolo, però è anche vero che in tutti questi anni li giornalisti (se così si possono definire) vicini al rugby non hanno mai accennato una minima bozza di critica nei confronti del Presidente e del consiglio Federale. Ad eccezione dei giornalisti veneti (i romani e gli emiliani sono i peggio lecca deretani del pianeta), nessuno di questi ha mai messo in discussione la linea politica federale, anzi!! Sarà stata la paura che Dondi non avrebbe allestito i , buffet durante le conferenze stampe, sarà perchè non gli avrebbe pagato l’aereo e l’albergo per tutte le trasferte della nazionale, sarà che non li avrebbe ospitati gratis al mondiale, fatto sta che tutti i “giornalai” del rugby, per sola convenienza, sono appiattiti sulle posizioni di Dondi……Per quanto mi riguarda la dignità non ha prezzo, i giornalai del rugby non la pensano invece così!

  2. Basta guardare quello che è successo nella votazione delle due squadre che dovevano rappresentare l’Italia nella prima Cheltic ( treviso inizialmente esclusa a favore dei centurioni romani grazie ai voti dei veneti) per capire come Dondi ha monopolizzato il rugby.
    Basta guardare i risultati ottenuti dalla nostra nazionale per renderci conto della gestione fallimentare della F.I.R, per non parlare delle franchigie e delle accademie ( anche ieri l’under 20 ha dato sfoggio delle proprie incapacità contro l’inghilterra).
    Se poi passiamo alla gestione arbitrale potremmo stare a parlare per intere settimane di come la F.I.R. indirizzi i risultati delle partite ancora prima di giocarle, direttive che tendono a premiare con l’avanzamento dei nostri arbitri in ambito internazzionale.
    Un esempio su tutti è quello di un arbitro ( fidanzata con un arbitro italiano che ha diretto una finale) che è stata promossa grazie ai risultati ottenuti dal compagno ad arbitrare in serie A dopo appena 20 partite arbitrate.
    Vi spiego io oggi decido di seguire un corso per arbitri che in italia dura 3 giornate, l’ultimo fatto a Padova è durato 20 ore, e domenica per la prima volta scendo in campo, bene tra 4 mesi potrei arbitrare in serie A.
    Queste sono le basi del nostro rugby, ma si sà io sono di Rovigo e come tutti i rodigini siamo considerati il male del rugby perchè contestiamo da anni quello che voi scrivete oggi, abbiamo accettato estromissioni da finali, finali perse in casa con giudizio arbitrale di un T.M.O alla sua prima apparizione in quel ruolo ( Dordolo) ma non accettiamo che distruggano una squadra per fare i propri comodi.
    Rovigo e i giocatori non si toccano!!!!! potremmo trovarci in situazioni poco piacevoli se la società si abbasserà ai dictac romani.

      1. prima o poi si accorgeranno tutti di quello che sta combinando la nostra Fir..anzi secondo me hanno già cominciato ad accorgersene… anche perche’ la gente non è stupida…a volte ingenua ..ma dai una volta..dai due..dai tre…e si capisce la malafede e l’incompetenza…

  3. io non ho assolutamente da che parte stà o di che cosa si lamenta nalio…anzi non ho proprio mai capito i suoi articoli…li ricontrollasse non cento ma mille volte prima di farli pubblicare farebbe più bella figura

    1. Su questo non ci piove..delirante il Nalio.. per l’ennesima volta… era meglio quando copiava ed incollava articoli di altri che quando scrive i suoi…

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