Sei Nazioni: con il Galles un’Italia “mallettiana” perde 24-3

A voler vedere il bicchiere mezzo vuoto si potrebbe dire che l’Italia di Brunel – sul fronte del gioco – ha fatto un passo indietro. In effetti gli azzurri visti oggi a Cardiff sono stati molto “mallettiani”: placcaggi, muscoli e l’unico ordine di non prenderne troppe. Poco il gioco dei trequarti visto al Millennium, quasi nullo a dirla tutta. Ma il bicchiere potrebbe essere mezzo pieno: perché a fronteggiare l’Italia c’era un Galles lanciatissimo verso il Grande Slam, una squadra fortissima e ricca di talento. E il Galles, quantomeno nel primo tempo, non è riuscito a fare il Galles. E tutto per merito della difesa azzurra. E nel secondo non è riuscito a dilagare.
Bene la touche italiana, un po’ meno la mischia e il gioco al piede. Disciplina non sempre esemplare ma pure l’arbitro non ci ha sempre preso benissimo.
La meta di Roberts al 50′ spezza la partita e soprattutto mina le certezze azzurre che però hanno il merito di non crollare.
Nello scontro tra il talento gallese e la volontà e la grinta azzurra probabilmente non poteva esserci risultato diverso e i nostri avrebbero comunque perso, ma non bisogna dimenticare che analisti e addetti ai lavori pronosticavano uno scarto medio di 30 punti.
Tra una settimana la Scozia, con il timore/incubo di un nuovo cucchiaio di legno.

Pronti via. Il Galles non perde tempo e prova subito a sfondare le linee azzurre e nei primissimi minuti ci riesce un paio di volte per vie centrali sempre con North che approfitta di qualche placcaggio sbagliato di troppo. La linea azzurra però regge e con il passare dei minuti si riorganizza.
Al minuto 9 il primo tentativo dalla piazzola per i padroni di casa: Halfpenny calcia da 48 metri e non sbaglia, mettendo in cascina i primi tre punti del Galles. Al 12′ BergaMirco risponde, sempre da fermo e pareggia.
I dragoni insistono ma sbattono continuamente lungo la trincea scavata dall’Italia, trovando come unici spazi i calci piazzati: al 17′ il Galles decide di non calciare tra i pali per cercare la meta. Nel prosegui dell’azione ottiene però un’altro fallo e stavolta Halfpenny calcia e segna: 6 a 3.
La partita non è spettacolare ma combattutissima. Il Galles ha difficoltà a sviluppare il suo gioco usuale, l’Italia risponde colpo su colpo e sembra ben organizzata. I padroni di casa diminuiscono le fasi di gioco e calciano molto. Gli azzurri rispondono con una grande prova del pacchetto degli avanti (prima linea e Favaro su tutti), gli uomini di Brunel concedono il campo ai gallesi fino ai 30-35 metri poi è battaglia su ogni centimetro. Al 36′ nuovo fallo (ma il fischio dell’arbitro non è corretto) contro l’Italia: Halfpenny non può sbagliare da posizione centrale e vicina e porta il Galles a +6. Un minuto dopo l’Italia può calciare, ma va in touche. La palla rimane azzurra ma una infrazione in mischia fa terminare l’azione. LIl primo tempo si chiude sul 9 a 3 per i padroni di casa.

Il secondo tempo inizia sulla falsariga del primo con gli azzurri però che cercano di spingersi più avanti. Il Galles da parte sua spinge sempre ma con il passare dei minuti aumenta il nervosismo dei padroni di casa, sempre meno precisi e ordinati. Al 49′ però arriva la meta gallese con la lunga corsa di Jamie Roberts che sfrutta al meglio un pallone conquistato nella metà campo dei padroni di casa. Halfpenny poi realizza: 16 a 3.
Il XV in maglia rossa prova ad ammazzare definitivamente la partita approfittando anche del ko di Ghiraldini, ma la difesa italiana respinge il lungo attacco avversario, anche se l’inerzia della gara sembra cambiata, con un Galles più attento e determinato.
I padroni di casa spingono ma non passano e non approfittano del momento di difficoltà degli uomini di Brunel: al 61′ un giallo ad Halfpenny lascia il Galles in inferiorità numerica. Gli azzurri cercano di approfittare del vantaggio, ma sono confusionari anche se la grinta non manca mai. Al 70′ però nuovi 3 punti per il Galles con un piazzato di Priestland.
Al 77′ la meta di Cuthbert allarga il divario.

GALLES – ITALIA 24-3
Marcatori:
al 9′ Halfpenny (cp), 12′ Bergamasco (cp), al 20′ Halfpenny (cp), al 36′ Halfpenny (cp), 49′ Jamie Roberts + Halfpenny (m + cr), 70′ Priestland (cp)

Galles: 15 Leigh Halfpenny, 14 Alex Cuthbert, 13 Jonathan Davies, 12 Jamie Roberts, 11 George North, 10 Rhys Priestland, 9 Mike Phillips, 8 Toby Faletau, 7 Justin Tipuric, 6 Dan Lydiate, 5 Ian Evans, 4 Alun-Wyn Jones, 3 Adam Jones, 2 Matthew Rees, 1 Gethin Jenkins (c).
In panchina: 16 Ken Owens, 17 Paul James, 18 Luke Charteris, 19 Ryan Jones, 20 Rhys Webb, 21 James Hook, 22 Scott Williams

Italia: 15 Andrea Masi, 14 Luke McLean, 13 Gonzalo Canale, 12 Alberto Sgarbi, 11 Mirco Bergamasco, 10 Kristopher Burton, 9 Fabio Semenzato, 8 Sergio Parisse, 7 Simone Favaro, 6 Alessandro Zanni, 5 Cornelius Van Zyl, 4 Quintin Geldenhuys, 3 Lorenzo Cittadini, 2 Leonardo Ghiraldini, 1 Andrea Lo Cicero.
In panchina: 16 Tommaso D’Apice, 17 Fabio Staibano, 18 Marco Bortolami, 19 Robert Barbieri, 20 Tobias Botes, 21 Tommaso Benvenuti, 22 Giulio Toniolatti

Arbitri: George Clancy (Irlanda); Peter Fitzgibbon (Irlanda), Peter Allan (Scozia); Graham Hughes (Inghilterra)

8 pensieri riguardo “Sei Nazioni: con il Galles un’Italia “mallettiana” perde 24-3”

  1. Ditemi un po’ voi se si deve aspettare a mettere dentro Botes al 70′ come MM. E si è vista la differenza con Mozzarella (inguardabile). Se si ha il mediano più forte in panchina o spostato in un ruolo non suo come si pretende di vincere?
    Brunel oggi ha capito che giocando troppo si rischiava di prenderne 50. Intelligente. Non mi è dispiaciuta l’Italia, ma ogni tanto ha dimostrato di aver paura di rischiare.
    A parte la punizione buttata in touche a fine primo tempo. Cose da pazzi. Quella me la dovrebbero spiegare…

    1. Concordo sia con Botes che sul calcio piazzato del primo tempo. L’unica cosa che mi dispiace è che abbiamo giocato poco con la mischia, per colpa anche dell’enorme possesso di palla e territoriale del Galles…per la Scozia si spera in bene!

  2. insomma, sicuramente botes e burton in mediana sarebbero più incisivi di tutti gli esperimenti fatti finora, il galles è una grande squadra ma riesce a rendere solo quando serve, ha già dimostrato di non saper uccidere la partita pur avendone tutte le capacità, male male male la mischia, per come siamo abituati, che fatica nelle fasi statiche e trequarti non incisivi, ma questo è un nostro grosso limite da tempo, le mete le abbiamo prese in gioco “rotto” e, da un certo punto di vista, va bene così, noi troppo poco incisivi arbitro a parte, meglio di altre volte, ma c’è tanto da lavorare ancora!

    1. anche quella a corrente alternata, ottima quando funzionava, rivedibile in altre occasioni, a questo livello bisogna essere costanti a costo di perdere qualcosa!

  3. Prestazione desolante, per certi aspetti peggiore che quella contro l’Irlanda. Uniche note positive l’orgoglio e la volontà. Per il resto un mare di placcaggi sbagliati (ci voleva sempre un secondo o terzo uomo per fermare il portatore di palla e le due mete gallesi sono venute da altrettanti buchi nostri), gioco alla mano lento, prevedibile, privo di una credibile organizzazione, sempre affidato all’iniziativa del singolo. Problemi enormi in mediana (Burton indovina un placcaggio ogni tre, Semenzato viene letto con facilità dalla linea difensiva), anche un paio di lineouts regalati nella ripresa. Poi il famoso gioco di Brunel delle seconde linee, di cui non s’è vista traccia alcuna: i giocatori ricevono quasi sempre palla da fermi, si vede chiaramente che non sanno cosa fare, che improvvisano, incroci non sanno cosa siano, perfino offloads non se ne sono visti. In compenso l’Italia di Mallett placcava, questa sembra essersene dimenticata. Siamo entrati nell’area dei 22 solo 3 volte, ma giusto per fare una visita. Perfino presuntuosi sul finire del primo tempo, quando abbiamo rinunciato a calciare.
    Una cosa appare evidente: a livello giovanile gli allenatori sono fissati con le mischie e trascurano il gioco alla mano. Lancio una provocazione: impedire di giocare mischie ordinate fino ai 18 anni! Non tireremo fuori dei Clerc, Rougerie o Fofana, ma un minimo di organizzazione la si vedrebbe.
    Poi i calci tattici: si fanno quando ci sarebbe qualche spiraglio di gioco, non si fanno dopo che si è arrivati alla 7°-8° fase di gioco e si è indietreggiati.
    Questa squadra più che un cantiere è un casino disorganizzato, speriamo di vedere davvero novità nei test estivo ed autunnale. Adesso arriva la solita speranza scozzese, forse per l’ultima volta: loro stanno crescendo sul serio (e non prendono le imbarcate che prendiamo noi), tra un paio d’anni, se continua così, potrebbero risultare fuori portata.

  4. concordo in pieno quanto detto da giovanni…purtroppo una desolante verità!!!!!!bene favaro per il resto non si arriva alla sufficenza…non riusciamo a costruire fasi d’attacco degne di nota e siamo troppo lenti ancora nei passaggi e di conseguenza troppo prevedibili.Vediamo con la Scozia anche se sarà molto ma molto dura!!!!Abbiamo bisogno di una vittoria per riprendere morale e lavorare più tranquilli

  5. Ragazzi io capisco la vostra delusione, ma era l’unico modo per contenere i dragoni. Giocare in modo propositivo ci avrebbe esposto al gioco gallese. Bisognerebbe anche riflettere sulla gestione di Mallett, che vedo tanto vituperato, e a mio sommesso avviso ingiustamente.
    I limiti dell’Italia sono evidenti, il numero dei placcaggi mancanti è sempre troppo altro. Ma gli uomini sono questi.
    Io piuttosto sono infastidito dalle scelte federali imposte a Brunel. Se hai Botes mettilo mediano dall’inizio, si è vista impietosamente la differenza con Mozzarella. Io sono dell’idea che al 6N devi mettere in campo la formazione migliore.
    Non voglio sentire parlare dell’arbitro come in altri blog. Altri direttori di gara avrebbero pensato due volte a dare il giallo a Halfpenny, che invece ci può stare.

Scrivi una risposta a Giovanni Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.