SISIFO, IL PODCAST: LA PUNTATA NUMERO 3

Questo fine settimana scatta il torneo più bello e appassionante di tutta Ovalia. Quello più antico e carico di storia.
Quello dove noi non vinciamo una partita da tempo immemore: quasi 7 anni. E la prima gara ci vede impegnati a Parigi contro una Francia davvero forte, come ci dice anche Vittorio Munari.
Con lui parliamo anche di come si presentano le altre squadre ai nastri di partenza, di cosa ci si può attendere dagli azzurri e di problemi vecchi e nuovi del nostro movimento.
Con Filippo Frati invece accendiamo una luce sul torneo U20 mentre Duccio Fumero traccia un primo bilancio del (quasi) primo anno della gestione Innocenti alla guida della FIR.
Forza compari!

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9 pensieri su “SISIFO, IL PODCAST: LA PUNTATA NUMERO 3”

  1. “Aspetterei un po’ a dare un giudizio sulla gestione-Innocenti”.
    Un po’ quanto? Perchè magari due parole sulla norma “argentini liberi tutti” le si potrebbe dire. Magari due parole sulla vicenda-Swanepoel le si poteva spendere.
    Tra 08:44 e 09:23 c’è una bella fetta del rugby italiano attuale…

      1. No, non hanno un “importanza mediatica”, soprattutto il primo “episodio”: stiamo parlando di, quanti?, 23-24 giocatori nuovi piombati in tre-quattro mesi nel nostro campionato? Significa che il TOP10 da campionato italiano è diventato un campionato italo-argentino.
        https://www.gazzetta.it/Rugby/05-10-2021/rugby-top-10-media-4-argentini-squadra-ma-l-invasione-oriundi-non-c-stata-4201655987223.shtml
        Si può avere un’opinione positiva o negativa di ciò, ma non si può certo sostenere che non sia rilevante.

  2. Concordo con Giovanni sulla verità del rugby italiano sintetizzata da Munari in quella manciata di secondi.
    Frati non vedo l’ora di sentirlo come telecronista perché è proprio godibile.

    Di Innocenti, pur con nemmeno un anno di presidenza, credo si possa tranquillamente dire che è stato disatteso il detto “al peggio non c’è mai fine” perché peggio di Gavazzi non sta di certo operando.

  3. E comunque pensare di tagliarmi il podcast proprio quando c’è Munari non si può Paolo 🙂 Fosse per me gli lascerei un 40-45 minuti a ruola libera.
    Sulle giovanili e il gap che si costruisce dopo, non fa una piega. Preparati fisicamente e con discrete qualità a 19-20 anni, gli altri però più avanti nelle skills e quando mettono il fisico ci salutano con la manina (poi facendo esperienze di alto livello più dei nostri, esperienze che spesso fanno anche capire quanto e come migliorarsi).
    Sulla filiera rugby (e che possono fare i club) chapeu pt.2.

  4. Ascoltato dopo aver letto il risultato della U20. Forse bisognerebbe pensare meno a chi vi sta antipatico nel rugby nostrano e più a chi ne capisce davvero.

  5. Notato ora che il sito è di nuovo attivo!!! Non ho ancora ascoltato i tre pezzi, ma lo farò al più presto e seguo per il futuro. Grande Paolo e grazie

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