Francesco Volpe, uno dei migliori giornalisti ovali che stanno al di qua delle Api, nel suo articolo pubblicato domenica sul Corriere dello Sport descrive così Inghilterra-Italia di sabato in quel di Twickenham:
Sul ring c’erano due pugili di categorie differenti: un massimo e un medio. Il medio ci ha messo cuore, coraggio, ha puntato sulla velocità, ha piazzato un paio di ganci ben assestati; il massimo ha incassato ma non ha tentennato un minuto. Colpi al corpo, ripetuti, senza neppure fantasia, ma sufficienti per mandare al tappeto l’avversario già a metà del primo round. In inglese lo chiamano “mismatch”. Il medio è uscito brutalmente pesto.
Da parte mia non c’è davvero nulla da aggiungere. Perché sì, avevamo davanti una squadra fortissima, di gran lunga più organizzata e profonda di noi, però il senso di impotenza e l’incapacità di mettere davvero in difficoltà l’avversario anche solo per breve tratti e tutti i limiti azzurri messi ancora una volta in mostra sono cose che dovrebbero riguardare una squadra sbarcata nel Sei Nazioni da qualche mese e non da 20 anni. Perché quello che scrive Volpe e che qui ho riportato è solo l’ennesima strofa ripetuta di una canzone che – con qualche debole variante – ci cantiamo ormai da due decenni. Come direbbe Maccio Capatonda: mobbasta.
E no, il peso di questa responsabilità non lo devono portare quelli che vanno in campo e che ci provano comunque fino all’ultimo, ma chi in 4 lustri non ha saputo migliorare, rinnovare, adeguare il movimento a necessità diverse nonostante un vero fiume di soldi avuto a disposizione. Si è pensato che una volta sfondato il portone del Cinque Nazioni le cose non potevano che migliorare, perché era inevitabile o quasi che accadesse. Ma non funziona così.
Intanto i ko consecutivi nel Sei Nazioni sono diventati 21. Ventuno.
Buongiorno a tutti
Direi che la descrizione del dott. Volpe è purtroppo molto appropriata, sarebbe carino che nello stesso articolo si scrivesse anche perchè sul ring si è presentato un peso medio al cospetto di un signor peso massimo altrimenti si tratta solo ed esclusivamente di una bella frase, un bell’esercizio stilistico e nient’altro
Tieni presente che è un’articolazione di cronaca della partita, non di analisi sui mali atavici del rugby italiano
Ciao Paolo, purtroppo ne sono consapevole.
Forse è proprio questo il problema, se saltasse fuori il giornalista con il dossier inchiesta di 20 pagine sui mali del rugby italiano difficilmente FIR e CONI potrebbero far finta di nulla, anche vero che poi il giornalista d’assalto non lavorerebbe mai più.
Ormai, oltre alla petizione popolare, non vedo soluzioni all’immobilismo FIR che tu denunci giustamente e correttamente da anni; anche lo stadio vuoto potrebbe avere il suo effetto ma se rimangono in piedi i diritti televisivi mettono dei figuranti e morta lì; essendo una situazione che va avanti da anni, appunto, la soluzione non sarà certo semplice
Articolo, ovviamente, non articolazione
Tutto giusto, tutto corretto e condivisibile. Ma invece di individuare le cause di cotanti ventennale risultati i più si scagliano contro COS e staff ) che intendiamoci non sono esenti da colpe, ma sono un falso problema.).Quando si cambierà tutto in federazione sarà sempre troppo tardi.
Buongiorno.
Ad ogni partita dell’Italia nel 6N leggo delle esternazioni degli Inglesi (mi pare siano sempre e solo loro) che chiedono la nostra eslcusione. Per non dire proprio esclusione parlano di “retrocessioni/promozioni” ma la sostanza è quella (anche perché, salisse un’altra europea qualsiasi al posto nostro, sono certo farebbe figure anche peggiori degli azzurri. Alla fine sarebbe un continuo alternarsi tra Italia e Georgia o chi per essa).
Finora ho sempre cosiderato questa proposta come la solita smargiassata sciovinista – e pure un po’ razzista – anglosassone.
Mi domando però se, dopo 20 anni di sostanziale immobilismo, l’esclusione dal 6N non sia davvero l’unico modo di dare una scossa ai vertici del nostro rugby.
P.S. Fantastica la citazione musicale! 😉
sui gusti musicali di paolo non si discute…
vorrei vedere gli inglesi e i loro broadcasters la prima volta che salta un Le Crunch o una Calcutta Cup per potersi confrontare con Italia e Georgia al 6N se gli vanno bene le retrocessioni…
io spero che lascino lavorare quel testone cocciuto di Osho, che sta dando un’impronta di gioco ed una di rinnovamento alla squadra, cose che dopo quattro anni di Brunel non si erano viste…
mi auguro invece che chi riveste il ruolo di direttore tecnico da vent’anni a questa parte venga “ringraziato” e salutato: non è possibile averlo tra i cabbasisi un minuto di più…
per la gestione della FIR nell’ultimo ventennio l’unica speranza è la Procura della Repubblica…
Se 20 anni di “posto fisso” con tante sberle prese non sono bastate a “smuovere”/”svegliare” i vertici FIR, la retrocessione/promozione può essere solo un ulteriore spinta a migliorare il nostro sistema. O sono masochisti e godono a veder la nazionale così 😂 e quindi amen. Comunque a me sembra che Eddie Jones si sia voluto vendicare della Fox di due anni mettendo completamente a nudo le nostre debolezze, certo in ottica Coppa del Mondo voleva provare tattiche nuove ma se senti il suo parere anche in conferenza stampa riguardo la retrocessione sembra che voglia puntare il dito contro l’Italia (favorendo i suoi amici georgiani).
Stai sicuro che un’eventuale esclusione la pagherebbero i giocatori (che tornerebbero a fare i dilettanti), noi tifosi (che avremmo una nazionale del tutto ridimensionata) e chi si ammazza nei club di provincia per tirare su dei giocatori, senza avere i soldi delle Accademie e via dicendo.
I soldi del 6N purtroppo servono. E se la Fir è riuscita ad andare in rosso con tutta questa abbondanza e “farla franca”, stiamo certi che le prime cose che taglieranno non sono i loro stipendi (si Paolo, oggi sono polemico e mi devi pubblicare tutti commenti cosi) 🙂
Ad onore del vero va ricordato che furono gli inglesi (ed i francesi) a spingere per farci entrare, mentre i simpaticoni dei celtici remavano contro. In realtà, fra i giornalisti (alla fine sono solo loro) che mettono in dubbio la nostra presenza ricordo anche un gallese (uno che, ad onore del vero, ha scritto che l’arbitraggio di Glen Jackson in Italia v. Irlanda è stato vergognoso a nostro danno). Sempre ad onore del vero, va ricordato che i 43 punti di differenziale di sabato non sono molto diversi dai 36 subiti dalla Francia. E sicuramente l’Inghilterra ha tirato il freno molto più con i transalpini che con noi.
Comunque questa mattina su Espn.com è uscito questo articolo.
http://www.espn.co.uk/rugby/story/_/id/26207106/blame-italy-twickenham-rout-rugby-problems-run-far-deeper-there-no-easy-solution
Penso che chi va in campo meriti solo la nostra stima (almeno quando dimostra di avere dato il massimo come sabato). Non foss’altro perchè ci mette la faccia e qualche volta ci rimette la salute.
E poi, come dice un vecchio adagio il pesce puzza sempre dalla testa.
Secondo voi, mi chiedo, c’è qualcosa che un semplice appassionato che non ha alcun potere se non guardare la partita o poco più può fare per contribuire a cambiare le cose dal basso?
In modo composto, senza gesti plateali. O dobbiamo rassegnarci a vedere il nostro rugby di vertice morire?
Seguo il rugby ormai da più di 20 anni:prima come giocatore mediocre tra la C e qualche sparuta apparizione in B,poi come allenatore ed infine come fruitore televisivo
Penso che negli ultimi 20 anni mi sia perso 2 o 3 partite dell’Italia non di più…il six nation per me è un’istituzione,qualche cosa di imprescindibile e intoccabile x me!
C’è l’Italia che gioca al six nation?eccomi davanti alla TV a trepidare e purtroppo a gioire ben poco…ecco ora dopo 20 anni mai mi sarei aspettato di ascoltare le solite parole,scuse,colpe e i soliti discorsi sul movimento che non cresce,che non migliora,ecc.ecc.
Sabato la partita la guarderò ancora…ma mi sento un po’ stufo es anche preso in giro…l’anno prox si vedrà…
Credo che domenica prossima arriveremo a 22. Purtroppo aggiungo. Se non altro perché siamo due squadre alla canna del gas ma con valori tecnici purtroppo molto differenti. Solo una nostra grande prestazione senza nessun errore potrebbe portarci alla vittoria. Sperem ben.
Loro sono più forti, nel complesso, ma sbracano di testa.
ma c’è una squadre al momento che NON è più forte della nostra?
La settimana scorsa, durante la telecronaca (francese) di Italia-Ireland, Galthie, mica l ultimo degli stupidi, ha citato direttamente Checchinato mettendolo un po’ in discussione… segnale non indifferente, la gente che ne sa si rende conto come da anni gli intoccabili siano sempre li nonostante i risultati.
Ps sarà forse per questo che proprio Galthie pare non abbia accettato la panchina dell Italia pochi anni fa?
Questo perchè gli “intoccabili” sono una cosa tipicamente nostra. Non che altrove non esistano, ma ci si fa molte meno remore a cacciare la gente per scarsi risultati. Se affidassi la baracca al Budello, come gestisce Tolone, salterebbero teste ogni giorno 🙂
E comunque la cosa diventa un problema non da poco. Perchè Co’S ha accettato di venire qui, ma siamo sicuri che qualcun altro lo farà (già in passato ha rifiutato Smith, Galthiè, i due del Racing probabilmente, insomma, lista lunga).
Il problema è che non si vede un qualcosa a cui appigliarsi per dire che si stanno facendo i passi necessari volti a migliorarsi. Il campionato non funziona, il livello medio è impresentabile, in Pro14 funziona una squadra su due (e non è quella gestita dalla Federazione). Si preferisce scagliarsi contro Co’S che fa il possibile con quello che ha (pur non essendo esente da alcune colpe, ma non è chiamando X invece di Y che si vince a Twickenham).
Il problema è il “male” sta nel movimento, in come è strutturato, gestito e sviluppato, ma ci si focalizza sempre e solo sul vertice, pensando che cambiando chi allena la nazionale (un selezionatore di fatto, uno che manco dovrebbe insegnare a giocare a rugby) si possa andare avanti.
21 sono a i calci in quel posto che bisognerebbe dare ad una serie di persone che ci hanno portato fin qui.
Sante parole”
Tutto vero quanto esposto sopra. Vediamo però di esaminare il match con l’Inghilterra un po’ più razionalmente. Cominciamo con le mete subite. Due vengono da due “infortuni” conseguenti a liberazione al piede da due fra gli azzurri che più di tutti si sono fatti onore nell’arco degli 80′ della gara Tre da clamorosi mancati placcaggi dei back. Intendiamoci non sono, “dettagli” ma, soprattutto il placcaggio fa parte dei fondamentali e del coraggio di ogni singolo atleta. A tutto ciò si aggiunga le ripetute occasioni che purtroppo sono rimaste tali, di andare in meta allorché abbiamo stazionato all’interno dei 5 metri avversari. Cinque mete (35 punti di passivo grazie a Fafrell) quindi che si potevano evitare. Contro i francesi dovremo scendere in campo molto più determinati per evitare una ulteriore umiliazione sportiva.
vediamo di esaminare il match con l’Inghilterra un po’ più razionalemente. Sembra va di vedere giocare una seniores contro un under 20 (merito anche degli isolani non britannici), il risultato non è mai stato neanche lontanamente in discussione.
Se mandi in campo gente che non ha il coraggio/attitudine a placcare sono anche quazzi tuoi, nel Galles l’attitudine al placcaggio la vedi anche al 79° minuto con il risultato già deciso
…sinceramente anche io ho fatto la stessa considerazione… Anche se, mi sono risposto, la capacità di trasformare la potenzialità in esecutività è caratteristica che rende una squadra forte, per l’appunto. O no? Chiunque sia in grado di dirmi che non è così e che manca solo quello e che, tutto sommato, non siamo lontani dal farlo, PER FAVORE, non si astenga e mi risponda. Gli sarei molto grato. 😦
Se fosse solo questo il paragone dei pugili sarebbe fuori luogo, sarebbe stato un match potenzialmente equilibrato e deciso per gli errori di uno dei contendenti. La verità è un’altra, i placcaggi sbagliati sono solo il frutto del fuori giri costante in cui l’Italia ha dovuto giocare, contro un avversario semplicemente di un’altra categoria, fisica e tecnica.
L’Inghilterra ha sbagliato più placcaggi di noi, ma quasi 60 punti li ha fatti e ne ha incassati solo 14
tutto vero e tutto giusto, ed onestamente sono stufo di sentire ogni 6 mesi queste storie ripetersi all’infinito, quasi quasi spero ci rimandino a fare la coppa FIRA con la nostra bella serie A e finita lì; è anche vero, se vogliamo prendere la metafora del pugile, che noi saremo sempre un peso medio, come scozia e galles, l’irlanda che è un medio massimo e la francia che pare un pandololone, grande e grosso che ne prende tante, ma ogni tanto azzecca la sequenza e ti stende di pura forza, quindi quale è la differenza tra noi e gli altri, forse che si sbaglia l’approccio, come dice morisi, che non si azzecca il piano difensivo, lasciandoli prendere abbrivio, avendo giocatori che si vede, non vanno a 100 (guardatevi la meta sul placcaggio , per me mezzo, sbagliato da allan e noterete un paio di ragazzi che neppure ci pensano ad andare addosso a tuilagi, contro l’irlanda padovani e hayward tra poco si frantumano a chiudere un buco, uno sull’altro, quindi sì i 20 anni buttati, sì i soldi sprecati, sì i soliti 4 piazzati lì che hanno ormai dimostrato di essere inadatti, ma alla fine i 50 punti li hanno presi quelli che sono andati in campo (gli stessi che se cominciavano a giocare 10min prima potevano impensierire la scozia, gli stessi che sono rimasti lì con un galles non titolare, che il peso massimo lo aveva steso, ma neppure B, battuti più dalla nostra incapacità che da loro, gli stessi che si sono giocati il punto bonus con l’irlanda, anch’essa che non retrocede contro il mostro bianco, e che forse è stata penalizzata) e chi li ha messi e fatti giocare così, smettiamo di prenderci in giro, il pugile azzurro si è dimenticato di volare come una farfalla, oltre che di pungere come un’ape, stando fermo in un angolo e il cattivone l’ha preso a mazzate tutto il tempo.
non funziona niente, non solo la fed, non riusciamo a pensare che ogni partita deve essere vinta giocando al 130% e, se dai meno, qualcun altro prende il tuo posto, il resto sono scuse…
Sono d’accordo con Te anche se pur lavorando al meglio se non prendiamo 5/6 giocatori naturalizzati o con discendenti Italiani ( di livello), come stanno facendo alcune nazioni, non vedo come poter competere con le prime 5/6 al mondo …. giuste per non star a disquisire dell’impossibile.
La cosa sconfortante è che vedendo giocare gli inglesi a me pareva che stessero facendo allenamento di fondamentali, vedi difesa individuale e salto dell’uomo in attacco.
Purtroppo il rugby è impietoso, non lascia scampo. Non è che se nel 6N entra la Georgia improvvisamente il torneo sale di qualità e di interesse, la differenza tra i (pochi) paesi dominanti e gli altri è forse 10 volte maggiore che in altri sport di squadra. L’abisso che c’è tra l’Inghilterra e l’Italia c’è anche tra l’Inghilterra e la Georgia, e dietro ad Italia e Georgia, in Europa al momento non c’è nessuno, ma proprio nessuno. Noi siamo da sempre in mezzo al guado, lontani e spesso lontanissimi dai migliori, ma in verità altrettanto lontani dalla maggior parte di quelli che ci stanno dietro. Provoco, facciamo un 3N con Georgia e Romania che forse diventa interessante.
Quello che voglio dire che è le enormi differenze di livello costituiscono un vero problema per la diffusione di questo sport.
@arali, direi di più, l’ abisso che c’è tra Inghilterra e Italia è quello che (quasi) c’è tra Italia e Georgia!!!!
Be non saprei Hro, davvero.
A livello di U20 sarà interessante vedere questo mondiale. A livello di maggiore, ok, noi non abbiamo giocato benissimo a novembre (per dire, con il ritmo tenuto con l’Irlanda probabilmente avremmo vinto con 15 punti in più) ma non li abbiamo demoliti.
Poi anche da loro ci sono giocatori giovanissimi molto interessanti, la terza linea che han messo in Rugby Europe mi pare non male in prospettiva.
Ok, noi siamo migliori di loro, ma non da 50 punti di scarto, secondo me.
Del resto Arali noi non abbiamo il massimo a livello dirigenziale e tecnico , aggiungici che quella che ci sta sopra ha un budget superiore di 1/3 circa 20 milioni, e nazioni che hanno tre volte il nostro budget 80/100 milioni in più e il controllo della classe arbitrale , la possibilità di programmare naturalizzazioni in modo sistematico, la vedo praticamente impossibile nei prossimi 10 anni di stare a livello di almeno 5/6 nazioni .
D’accordissimo con te.
È troppo difficile da imparare questo sport. L’Italia l’impegno ce l’ha messo, si poteva fare di più, certo, ma da anni abbiamo messo in campo un impegno effettivo per tentare di migliorarci e il risultato è a dir poco ridicolo. Pensate che l’Islanda qualche anno fa per contrastare la piaga dell’alcoolismo troppo diffusa tra i giovani ha deciso di promuovere il calcio in modo massiccio e il risultato è stato strabiliante : un popolo di 300.000 abitanti che fa un figurone agli europei e si qualifica addiritura x i mondiali. Ma gli esempi sono molti, guardate come stiamo giocando bene a golf o come abbiamo strappazzato a bowling gli americani. È un gioco direte voi, ma non credo che abbiano perso a cuor leggero contro di noi. Quando mettemmo capitali e risorse nella vela eravamo lì lì a giocarcela con Americani e neozelandesi che da 200 anni venerano le regate come sport sacro. Il rugby appare invece un fortino impossibile da conquistare, c’è un gruppetto di nazioni che non vuole mollare un millimetro della sua parte di osso.. Penso a quelle rare occasioni in cui stavamo per battere una grande e ci si è messo di mezzo l’arbitro purché non si compisse il sacrilegio. Soltanto un Sudafrica allo sbando ha concesso al giappone e a noi una vittoria. A volte sono talmente scazzato che mi viene da dire : ma tenetevelo il vostro gioco del xxxxx! Ovviamente si scherza, ma neanche tanto. Penso a quanto poco lungimirante sia world rugby anche con i suoi arbitri, pensate a quanto avrebbe significato una vittoria sull Australia per noi a novembre, ci abbiamo campato un anno con quella col sudafrica, e invece no , l’arbitro vanifica tutto fischiando a caxxo…
World rugby deve inventarsi qualcosa ma in fretta. Chessò qualcosa come fa l’ NBA che lascia le scelte dei talenti migliori alle squadre più sfigate x garantire l’equilibrio.
Buon giorno a tutti da appassionato di rugby ed ex giocatore dilettante mi fa male leggere i commenti di chi chiede di uscire dal Sei nazioni (e molti alche dal pro 14) solo perchè i risultati sono quelli che tutti vedono. Uscire dal 6 nazioni ci farebbe fare ulteriori passi indietro perchè eliminerebbe i pochi stimoli di crescita che può avere il nostro movimento , compresa la competizione U20 e il 6 nazioni femminile. 21 sconfitte consecutive sono una bruttissima sequenza è vero e sicuramente i risultati della gestione di COS dal punto di vista dei risultati sono veramente pochi (vinciamo con le più deboli, 50 e 50 con le pari livello e mazzate con le più forti), tuttavia non riesco a capire chi elogia l’italia di 10 o 20 anni fa perchè a mio avviso se si analizzano gli aspetti tecnici e di gioco di quelle nazionali sono a mio modestissimo parere nettamente inferiori alla nazionale attuale. mi spiego meglio facendo un paragone, la nazionale in passato aveva un gioco molto fisico basato su una mischia forte e molto potente ma vi ricordate quante palle perdevano i nostri avanti sia in moul sia in passaggi banali sia a contatto? (tutti errori derivanti da carenze tecniche dei singoli giocatori). Vi ricordate quante palle perdevano in avanti i nostri trequarti? quante partite si sono perse per errori banali ed evitabili perchè frutto di una mancanza di formazione di base dei giocatori? Con questo non voglio togliere nemmeno una briciola di merito alle nostre glorie figuratevi, però io questo genere di errori lo vedo molto raramente nella nazionale attuale e se succede è per la pressione dell’avversario sui nostri giocatori. Questo per dire che bisogna avere pazienza e avere un progetto a medio lungo termine che ci ponga degli obbiettivi realistici, non dobbiamo chiedere all’Italia di battere l’inghilterra a casa loro o la nuova zelanda, ma dobbiamo iniziare con raggiungere l’argentina o la scozia e la francia, giocarcela con il galles (terzo nel ranking) e magari l’australia che è in crisi.
Comunque volevo farmi del male e sono andato a vedere i risultati degli ultimi 6 TM, tra Giugno e Novembre.
E nessuno ha risultati come l’Italia (in termini di vittorie/sconfitte ma anche differenze punti). Bella forza direte voi, non ci vuole un genio a ricordarcelo.
Ma giusto per dire chi pensa che noi “possiamo giocarcela” con una Scozia che da 44 punti all’Argentina a casa loro, con un’Inghilterra che batte Australia di 20 e perde di 1 con gli All Blacks, con una Francia che perde all’85 con il Saf perchè sono dei pazzi scellerati… Poi ovvio che le altre hanno battute d’arresto (vedi la Scozia con gli USA o la Francia con le Figi) ma più dettati da momenti di forma ed esperimenti che una reale perdita di competitività.
Noi invece siamo schifosamente consistenti nei nostri risultati negativi (per dire, ok che l’occasione era diversa, e un TM non è un 6N dove devi fare tanti punti, ma il Giappone ha preso 20 punti in meno di noi l’ultima volta che è stato a Twickenham).
Non do colpe a nessuno oggi, ma sono davvero molto triste perchè davvero sono anni buttati in quel posto da gente che non pagherà nulla per averlo fatto.
Se Paolo mi concede l’uso di fonti esterne:
http://www.espn.co.uk/rugby/story/_/id/26207106/blame-italy-twickenham-rout-rugby-problems-run-far-deeper-there-no-easy-solution
Più che again and again and again…..ancor meglio quello che Robert Smith dice poco prima……”i’m running towards nothing…”
Se posso, Paolo, Planetrugby ha appena pubblicato questo:
https://www.planetrugby.com/news/analysis-how-italy-can-end-their-drought/