Rugby in tivvù tra web, satellite e canali in chiaro: un panorama che sta mutando

DAZN si prende tutte le coppe europee e il test-match tra Italia e Irlanda. Cresce l’offerta in streaming, diminuiscono però i soldi sul tavolo. E per la RWC 2019…

Tutto si può dire tranne che nell’ultimo anno – più o meno – non siano cambiate poche cose per quanto riguarda l’aspetto televisivo che gravita attorno al rugby. I player (madonna come parlo/scrivo forbito…) li conosciamo tutti, quindi non c’è bisogno di presentarli.
Questa la fotografia: DMAX e il gruppo Discovery hanno ancora il Sei Nazioni (fino al 2021) e i prossimi tre test-match autunnali previsti all’interno della finestra internazionale, il Pro14 è invece passato proprio dal gruppo Discovery (nello specifico: Eurosport) a DAZN, con quest’ultima che si è assicurata non solo la Heineken Champions Cup ma anche (è notizia di ieri) l’European Rugby Challenge Cup e il test-match tra Italia e Irlanda in programma a Chicago il 3 novembre. E poi c’è il nostro massimo campionato nazionale, con l’Eccellenza della scorsa stagione che era trasmessa da The Rugby Channel e che con il passaggio/trasformazione in Top12 è passata ad essere mandata in onda direttamente dalla FIR, sempre in streaming. C’era e c’è ancora anche Sky, con una proposta più legata al rugby internazionale: Super Rugby, Rugby Championship, alcuni test-match che non coinvolgono direttamente l’Italia.

Il dato che salta all’occhio è l’aumento quantitativo dell’offerta via web. Un passaggio inevitabile per uno sport che rimane sostanzialmente di nicchia e che fa terribilmente fatica a ottenere risultati sportivi continui e degni di nota: il rugby vince troppo poco per essere appetibile ai grandi media generalisti.
Secondo aspetto: aumenta la quota del rugby visibile a pagamento, ma anche qui siamo ben al di dentro di un trend che abbraccia un po’ tutte le discipline sportive. Vagheggiare di un ritorno alla situazione di 10 anni fa o giù di lì è come prendersela con le nuvole perché piove.

Poi ci sono alcune riflessioni da fare, legate a qualcosa che non è immediatamente visibile. Per esempio il valore economico-televisivo complessivo del rugby è diminuito – e non di poco – negli ultimi 10/15 anni. Un po’ perché non è più tempo di vacche grasse per nessuno, un po’ perché comunque la crisi economica degli anni scorsi ha lasciato strascichi soprattutto alle nostre latitudini (al solito, è un problema di antica data per il Sistema-Italia: veniamo colpiti magari in maniera meno dura ma passata la buriana non ci rimettiamo mai a correre come invece fanno gli altri), un po’ perché quella latitanza di risultati di cui sopra non può non farsi sentire alla lunga. O pensavamo di venire corteggiati in eterno per i “valori” e il terzo tempo? Dai, su…
Così entrano i scena aziende nuove, come DAZN, che strappano contratti magari anche più lunghi nel tempo (che è un bene) ma a condizioni economiche molto meno favorevoli (che è un male). Con la FIR che gioco-forza deve metterci delle pezze coprendo in parte o in toto costi di produzione per poter avere partner televisivi. E andare in onda su DAZN o su DMAX (o Sky, o la Rai) non è la stessa cosa: sul primo raccogli solo l’appassionato già fidelizzato, sulle altre puoi quantomeno sperare di intercettare qualche curioso. Non è detto che ci si riesca, sia chiaro, ma è una opzione concreta, con una piattaforma web è quasi fantascienza. A meno che le nostre formazioni non inizino a vincere senza smettere mai, o quasi. Sì, certo, c’è lo zoccolo duro, ma quello ti guarderebbe anche sulla tv condominiale: non conta.

E tra meno di un anno ci sono i Mondiali, il massimo appuntamento della palla ovale, che ancora non hanno un broadcasting per l’Italia. L’impressione è che il gruppo Discovery si stia piano piano tirando fuori, e ricordiamo che nel 2015 aveva provato fino all’ultimo o quasi a ottenere i diritti per la RWC inglese. La Rai non è una opzione da anni, Mediaset… beh, che ve lo dico a fare? Sky in una logica di gruppo ha sicuramente un interesse per l’appuntamento nipponico ma il problema è proprio quello, il Giappone. No, non sto dicendo che a Sky non stanno simpatici i giapponesi, ma gli orari delle partite non sono certo i più invitanti per chi vive nella Vecchia Europa: l’Italia giocherà le gare della sua fase a gironi con fischi d’inizio che varieranno tra le 6 e 45 e le 11 e 45 del mattino, spesso in giorni lavorativi. Lo stesso vale anche per le altre nazionali. La domanda è semplicissima: con quegli orari che interesse mediatico può avere una competizione per un paese in cui l’appeal mediatico del rugby è quello che è? Esatto, la risposta è proprio quella che state pensando ora. Purtroppo.

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20 pensieri su “Rugby in tivvù tra web, satellite e canali in chiaro: un panorama che sta mutando”

  1. Giusto perchè si parla di rugby in Tv (o meglio in streaming), non so se avete fatto caso che Argos Petrarca-Verona dello scorso sabato non è visibile con questa motivazione “Questo video include contenuti di WMG che sono stati bloccati nel tuo Paese dallo stesso proprietario per motivi di copyright.”
    Ho chiesto lumi alla FIR, via facebook, ma non ho ricevuto risposta. Che siano prove tecniche di passaggio delle partite del Top 12 a DAZN (mi sembra molto strano ma…)

  2. Nel frattempo sono passate 6 giornate di Pro14 ed io non sono ancora riuscito a trovare un modo per vedere highlight di una partita qualsiasi commentata in italiano.
    In quale modo è pensabile di promuovere e fare conoscere questa competizione al di fuori di chi già la segue se non è possibile nemmeno vedere un’azione?
    Possibile che nessuno se lo sia domandato? Mah, non riesco proprio a capire.
    Paolo

    1. guarda che su YouTube sul canale ufficiale del Pro14 ci sono gli highlights di ogni partita e altri video. E poi gli highlights commentati in Italiano fanno ribrezzo onestamente (ma forse perchè sono abitiuato a vedere il rugby in inglese tra partite scaricate o video su YouTube)

  3. vi dirò anche che pur essendo un drogato di rugby, a me è diventato quasi impossibile vedere nulla, un po’ per il mio lavoro (io lavoro nel week end), un po’ perché su internet tra pagamento (che non faccio per poter vedere una partita su 5 se mi va bene), un po’ per le trasmissioni a singhiozzo e la difficoltà di reperire le “repliche”, ormai stò perdendo quasi tutto (compreso il top 12 che l’anno scorso mi scofanavo il lunedì o il martedì) senza parlare del problema di seguire quasi tutto sul telefonino, dato che il PC o il tablet non sono, per motivi familiari, utilizzabili.
    onestamente questa rivoluzione streaming a pagamento (che non vale solo per lo sport), con la spezzettatura del prodotto, la trovo assolutamente antipromozionale per qualsiasi cosa (calcio compreso, tanto per fare un esempio), ancor più per chi un pubblico ampio non ha, inoltre chiude ulteriormente l’accesso ed abbassa ancora di più i contatti, rendendo sempre meno appetibile un evento che non si venda da solo, innescando una reazione a catena in cui, alla fine, l’oggetto della trasmissione non ha più valore per nessuno

  4. Ho visto l’ultimo mondiale con skyonline ( penso non esista più ) e passando da therugbychannel e eurosportplayer sono approdato a Dazn .
    Si può dire che sono un esperto di streaming a pagamento in versione rugby , mio malgrado. Dico mio malgrado perchè avere una connessione internet “decente” dalle mie parti costa ancora una cifra spropositata e perchè sono da sempre un nostalgico dei tempi che furono.
    Mi aspettavo da DAZN qualcosa di più, non in termini di quantità di offerta che a conti fatti è corposa, ma in termini ” d’investimento ” sia umano sia tecnologico ( invece parlando di rugby tutto il lavoro produzione e telecornaca è esternalizzato e l’APP è di uno scarno pazzesco, solo oggi sono comparse alcune partite della champions mentre della challenge e del resto ancora nulla ).

    1. Sinceramente non capisco quali siano i problemi di connessione internet decente.. per vedere in streaming non serve una velocità esagerata.. secondo me il 90% dei problemi sta nell’ignoranza informatica della gente..

      1. Penso che non ci siamo capiti, ho scritto che in molte zone avere una connessione decente ( intendo con una stabilità e velocità accettabile ) quindi almeno una adsl visto che la fibra è utopia in molte zone costa in media sulle 25 euro al mese.
        A questo importo sono da sommare il o i servizi streaming a pagamento a cui uno si vuole abbonare, comincia a diventare un costo oneroso.
        NON capisco cosa centri l’ignoranza informatica della gente con questo ?

      2. Il costo di internet è relativo all’uso che ne fai.. non penso che fai un abbonamento a internet full time.. x vedere una partita di rugby 2 ore la settimana… sicuramente lo usi anche x altro.. l’accesso a divertimenti/pagamenti/servizi con internet sono in molti casi free o con piccolissimi pagamenti rispetto a quello che succedeva poco tempo fa nella vita reale.. ti faccio un esempio che non sia la solita musica digitale o lo shopping online.. mesi fa dovevo richiedere una prestazione all’inps.. molti miei colleghi si sono recati al patronato/sindacato x richiedere la prestazione.. io ho fatto la richiesta online.. mi sono risparmiato ore di fila e non ho dovuto sborsare nessun euro a un ente terzo.. poi se uno fa l’abbonamento a internet x 2 ore la settimana + quello a DAZN, dove il 99% del costo mensile è dovuto all’esclusiva delle 3 partite di serie A.. cioè AMEN!

  5. Dall’articolo sembrerebbe una situazione che riguarda solo l’italia e il rugby italico, ma da quello che capisco io invece riguarda tutto il rugby. Se è vero che i ricavi del 6n sono ugualmente in calo, mi sembra chiaro che il problema sia globale totale. A meno che non si dimostri che questo calo riguarda solo le partite dell’italia in casa e fuori (per cui la soluzione sarebbe ovvia). E la ricaduta di questo sulle casse delle singole federazioni lascia intendere anche il perchè del ritardo del bilancio FIR (dovranno chiedere più soldi al coni). E facile che questi “ritardi” aumenteranno nei prossimi anni.
    Evidentemente sono state sopravvalutate le stime sul potenziale aumento del seguito totale del rugby.

  6. garantire la trasmissione della challenge è praticamente impossibile, spesso non producono le partite perché sarebbero dedicate ai soli tifosi mentre il pubblico generalista guarderebbe comunque la champions (tra Treviso/GrenobleA e Leinster/Exeter cosa scegli?)
    DAZN aveva promesso anche la challenge. Vediamo se produrranno loro almeno gli scontri domestici, ma ne dubito.
    Sono in prova, mi consolerò venerdì sera con la champions.

    1. Ciao Frac…sulla mia app di Dazn da stasera sono comparse in calendario tutte le partite della Champions e anche quella delle Zebre di sabato…ad ora manca solo Treviso.
      Domenica comunque inizia la A e per quanto mi riguarda si va al campo che a qualsiasi livello è comunque tutta un altra cosa, poi con calma mi guarderò le partite on demand.

      1. ciao AvO, sintomo che vedremo quelle prodotte dagli altri, non quelle casalinghe, che le telecamere costano…

        auspicherei che EPRC pretenda di avere il TMO anche in challenge, temo sia una pia illusione…

        bene ci sia la cempions su dazn

  7. L’articolo mette in luce l’ennesimo aspetto in cui il nostro Paese non ha corso quanto gli altri. La trasmissione in chiaro servirebbe soprattutto per promuovere il rugby nel centro-sud, dove ci sono meno abbonati ai canali a pagamento…e sarebbe un bell’investimento per il futuro. D’altro canto, le trasmissioni digitali permettono di avvicinare il pubblico più giovane, magari fidelizzandolo sul lungo termine (o magari portandolo ad un campo di rugby, mai troppo tardi!). Come notato sopra, inoltre, le trasmissioni a pagamento sono il trend ovunque, piaccia o no. La realtà è che da noi tutto è figlio dell’emergenza o della contingenza. Così vale la pena farsi qualche centinaio di kilometri ed andarsi a vedere la partita dal vivo, oppure smanettare sul pc per guardare qualche sfida epica. Perché, diciamolo!, la Champions’ Cup è una delle cose più belle inventate (per me anche molto meglio, come pathos e intensità, del Super 15).

  8. di sicuro c’è che in questo “panorama che sta mutando” siamo arrivati ad un’overdose di rugby da guardare su varie piattaforme dove l’offerta supera di sicuro la domanda, perchè la giornata è di 24h e con tutte le cose che uno ha da fare se di dovessero guardare tutte queste partite nessuno lavorerebbe più. Per fortuna da qualche anno a questa parte tutte le leghe professionistiche di rugby hanno creato canali ufficiali YouTube dove guardare gli highlights in HD, mentre prima di 5 anni fa questo non era possibile e ci si affidava a video amatoriali, di scarsa qualità e che violavano il copyright. Così basta YouTube e recuperi quello che hai perso. Vuoi la partita integrale? scaricatela dal forum di Rojadirecta.

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