Rugby e media: un giorno davvero brutto per il nostro movimento, chiude Rugby 1823

Come ben sapete sono molto amico di Duccio Fumero. Non è un collega, è un amico vero. Da qualche giorno sapevo di questa situazione, si sperava in un miracolo di Natale dell’ultima ora. Nulla da fare, Rugby 1823 ha chiuso i battenti (qui il post di addio).
Non c’è davvero niente da dire e – purtroppo – da fare. No, una cosa da dire c’è: è una giornata buia per il nostro movimento, che perde uno dei suoi punti di riferimento storici nel panorama mediatico, di difficile sostituzione.
Magari domani sarà una giornata migliore, lo spero per il rugby italiano e ovviamente per Duccio. Oggi però c’è un boccone amaro da ingoiare.
Forza Duccio.

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33 pensieri su “Rugby e media: un giorno davvero brutto per il nostro movimento, chiude Rugby 1823”

    1. @carpediem, d’ impulso l’ ho pensato anche io, ma, penso, Il Grillotalpa è una sorta di “hobby” per Paolo, che un lavoro ce l’ ha, Fumero c’ ha da portare uno stipendio a casa.

  1. Non scrivo mai, ma leggo sempre…
    Duccio Fumero è stato il primo blogger di rugby che ho seguito.

    E’ un giorno davvero triste per il rugby e l’informazione.

  2. Ennesimo giornalista che subisce una situazione editoriale italiana che non ha voluto e nemmeno cercato. Speriamo che trovi un editore serio e che sappia capire il bacino di utenza che aveva Duccio. In bocca al lupo e non mollare.

      1. Io ho scritto e sinceramente il non scrivere su alcuni blog è dovuto dal fatto che alcune persone prevaricano le idee degli altri in maniera assurda. Allora c’è bisogno di un controllo come quello che fa Paolo…. Ma questo è un altro discorso…. Forza Duccio

      2. Io commentavo spesso e molti utenti interagivano.

        Dopodiché hanno messo il log-in obbligatorio con FB e tanti saluti.

        Onestamente ho letto anche di meno da quando non mi andava più di commentare.

        Peccato.

      3. Quoto @frank su tutta la linea, e penso non siamo stati i soli.
        Diverso tempo fa ho smesso di commentare anche su Onrugby perché aveva preso una piega che non mi piaceva e, guarda caso, poco dopo è rinato Il Grillotalpa… Onrugby ancora lo leggo perché fonte di informazione, con Rugby1823 ciò non era successo perché non mi piaceva la veste grafica che di rugbistico aveva ben poco.

  3. ho sempre commentato il rugby con gli amici al bar, in club house o dove ci si trovava… certamente non con frequenza quotidiana…
    virtualmente sono nato prima su rugby1823, prima che ci si potesse loggare solo tramite fb (attrezzo che non ho e non voglio avere)…
    è lì che ho scoperto il GT e quindi pure onrugby…
    tutt’ora leggevo senza commentare Duccio e francamente mi mancherà la sua voce libera, fuori dal coro…

    Duccio e Paolo non li conosco (anzi, Paolo una volta l’ho incontrato dal vivo) ma li frequento virtualmente da talmente tanti anni che ogni volta che vado a Milano per lavoro mi verrebbe voglia di avvisarli…

    in bocca al lupo all’uno ed all’altro per le loro diverse avventure ovali…

    ed in ogni caso buone feste a tutti, o quasi 🙂 …

  4. E’ stato il primo blog di rugby che ho iniziato a seguire. Penso che alcune scelte dell’editore ancora diversi anni fa non abbiano fatto altro che danneggiare un prodotto che a mio avviso era ottimo, con conseguente perdita di “followers”, tra cui il sottoscritto. Però, a sensazione, mi sembra che sia una “sconfitta” che arriva da lontano. Dispiace quando qualcuno mette serietà, impegno e passione e poi si trova in determinate situazioni per colpe non proprie. Auguri Duccio

    1. A quello dei giornalisti suppongo..mi dispiace per lui, sempre triste quando uno perde il lavoro, gli auguro di risolvere al più presto e magari aprire un nuovo blog, indipendente come era prima; penso che il mondo del rugby manco se ne sia accorto però, pensate di essere troppo importanti in un mondo (rugby italiano) dove contate molto ma molto marginalmente, a mio parere..lo sport si fa in campo, non su internet..
      In bocca al lupo Fumero..

      1. hai ragione, non contiamo una cippa. Un dettaglio: hai provato a contare quante ore hai passato sul blog mio, quello di Duccio o altri ancora? A spanne eh

      2. Stasera farò un piccolo esperimento, abbiamo la cena di fine anno del club, chiederò quanti leggono i vari blog di rugby e in quanti commentano..certo siamo un piccolo club, di una piccola realtà locale, ma giusto per avere un’idea..sempre non ti dispiaccia..prometto di essere onesto nel riportare i risultati..
        Se ti sei offeso mi dispiace, in effetti, diciamo, è stato un po’ un placcaggio alla samoana..
        Buone feste a tout le monde, e auguri al nuovo tecnico della Francia!

      3. Mez, abbi pazienza, un conto è giocare a rugby perché piace praticare lo sport, un altro è seguirlo in maniera viscerale…ti posso che per esperienza diretta, quelli che seguono il rugby, non dico le sceneggiate all’ italiana, ma proprio vedere partite di campionato diversi, studiare dove va ovalia, sono davvero pochi, ed è quello per cui mi batto sempre. Vedere le partite è fondamentale, soprattutto in fase di formazione….
        Che poi è una delle mission di O Shea, coinvolgere in maniera profonda più gente possibile…cmq i discorsi che fai han poco senso, non avercene

      4. Quali discorsi? Forse non hai letto bene quello che ho scritto..non capisco invece cosa c’entri il tuo..

      5. Paolo, è vero, come vi permettete di starnazzare dalle vostre tastiere invece di andare a montare le acca e pisciare lagrime e sangue sui campetti di periferia?

        E poi sia mai che qualcuno della vostra categoria possa anche scrivere qualcosa che dia fastidio all’establishment ovale o ai lettori dai palati troppo fini.

        😉

    2. Quindi c’è davvero chi crede che lo sviluppo di uno sport professionistico, i soldi, la visibilità, l’allargamento della base, non passi anche (e soprattutto, per alcune voci citate) per la pubblicità che fanno i giornalisti sportivi? Adesso vorrei che si citasse una nazione al top del ranking mondiale in cui il rugby non abbia spazi importanti sui media nazionali. Una parziale eccezione è l’argentina, ma credo che l’eccezione sia data dalla mia scarsa conoscenza del mondo giornalistico di quel paese.
      Tutto questo per dire che è chiaro ed evidente che chi parla di rugby fa parte del movimento, come chi va a vedere le partite e chi ne discute al bar. Ci sono diversi livelli, ma tutti sono parte dello stesso meccanismo.

    1. Ed allora evidentemente ti piacciono le gnocche…. poi passi ore, ( ore?? ) sui blog, ed evidentemente….(conclusione a piacere)

  5. Dispiace semlre quando una persona perde il lavoro, soprattutto in tempi così precari come oggi…
    I giornalisti devono essere ringraziati sempre, comodi o scomodi che siano, a secondo dei punti di vista, è grazie al loro lavoro se ognuno di noi può sentirsi un “grande” esperto di rugby, sia di campo che di poltrona…ovviamente in Italia è un giornalismo di nicchia perché i numeri sono limitati, ma vedo che in diversi ormai dicono la loro opinione sul rugby, che sia un blog o una pagina Facebook…

  6. Letto anch’io il suo Blog, apprezzato pure io i suoi articoli, da anni, da molto prima che iniziassi a commentare su OR (estate 2015) e poi qui.
    Le critiche, quando sono sincere e argomentate con logica e capacitá di scrittura, mi affascinano. Si parli di rugby o qualsivoglia forma di spettacolo, sport, arte, politica, filosofia o diritto.
    Il resto, quasi sempre, é noia o ancor peggio pantomima guittesca.
    Ci sono i professionisti e i concorrenti dei Talent, Fumero é un bravissimo professionista. I commentatori dei Blog, spesso, dei non più giovani aspiranti. Il più delle volte senza talento.
    Questa la differenza fra noi e i Fumero.
    So che a breve lo rileggeremo perché uno così non potrà mai star zitto e il giornalismo sportivo non potrà fare a meno di lui.
    Buone feste.

  7. Mr Ian,
    se una persona arriva a ritenersi addirittura un ( “grande” ) esperto di rugby, per quello che scrivono i giornalisti, direi che quell’individuo e’ messo realmente male…
    Tifa Amatori Catania e non i gallesi…
    😀

    1. Infatti è proprio il senso del virgolettato…
      Ricorda, le mogli ed i partiti si possono cambiare sempre, la fede sportiva mai!!! Scarlets till the end!

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