Luigi Torretti, consigliere federale uscente, mi ha inviato una lettera aperta per sottoporre a me, e quindi a tutti voi, alcune riflessioni sullo stato del nostro movimento in vista delle elezioni federali di metà settembre.
Io non mi esprimo sulle valutazioni del consigliere Torretti, che non fa mistero di appoggiare una candidatura specifica, ma non mi spiacerebbe se a farlo fossero proprio i lettori di questo blog. In maniera civile, come quasi sempre accade.
Chiudo lanciando un appello/avvertimento a i candidati in corsa: su questo blog troverete, se lo vorrete, ampio spazio. Mi rivolgo quindi direttamente a Gianni Amore, Alfredo Gavazzi e Amerino Zatta (in rigoroso ordine alfabetico): se volete far sapere la vostra posizione anche su argomenti molto specifici attraverso lettere aperte oppure contributi audio e video, bene, io sono qui a vostra disposizione. Lo stesso vale anche per i vari candidati per un posto di consigliere federale. Scrivetemi e io pubblicherò le vostre missive. Spero che quella di Torretti sia solo la prima di una lunga serie. Lo so che le elezioni FIR non sono “popolari” ma (giustamente) riservate a tesserati e affiliati, ma ogni stimolo che può dar vita a discussione e dibattito può solo arricchirci tutti. Scrivetemi. Ora la lettera di Torretti.
Credo di non dire nulla di particolarmente sconvolgente se considero i principali blog ovali del nostro Paese una risorsa preziosa per tastare il polso più vero del rugby italiano, una sorta di tavolo di confronto permanente dove gli stimoli, le provocazioni, le idee e i giudizi (non tutti dello stesso livello, si intende) aspettano solo di essere colti e messi a frutto.
In molti dei post apparsi recentemente sul tema delle elezioni, ho colto un elemento molto sentito che potrebbe fare da spartiacque per indirizzare e qualificare il voto del prossimo 15 settembre. Veniamo da una stagione (purtroppo sin troppo lunga) dove spesso il voto non era espresso sui programmi o sulle competenze dei candidati, mentre mai come adesso dovrebbe essere chiaro a tutti come una delle esigenze più sentite dal popolo del rugby è quella di conoscere come la pensano realmente le persone che vogliono proporsi al governo del nostro movimento. Nell’era della comunicazione condivisa, c’è una grande richiesta d’informazione, ma soprattutto di trasparenza.
Credo che su questo tema il programma proposto da Amerino Zatta evidenzi una precisa volontà di invertire la tendenza, dichiarando apertamente la scelta di costruire un percorso di governo basato sulla condivisione, sulla trasparenza e sulla meritocrazia.
Condivisione, che nasce dalla costruzione del progetto “Che Rugby Vogliamo”, imperniato sulla prima convocazione degli Stati Generali del rugby italiano con l’obiettivo di definire un percorso condiviso in grado di rispondere alle esigenze più attuali del nostro movimento. Un percorso che sia in grado di individuare una suddivisione sostenibile tra rugby di promozione, rugby dilettantistico e rugby professionistico, ma anche un incontro tra tutte le risorse qualificate del nostro movimento per favorire la circolazione delle opinioni, la comprensione delle problematiche e l’individuazione di una visione cui lavorare assieme, Federazione e Società unite dalla stessa maglia.
Trasparenza, che si sviluppa attraverso un sistema di comunicazione ben strutturato capace di rendere immediatamente disponibili all’opinione pubblica tutte le decisioni della Federazione (delibere, comunicati, contributi erogati, etc.), le azioni di governo (delibere, progetti, strategie) e gli strumenti economico-finanziari destinati alla loro copertura, sia in fase di programmazione (budget) che di consuntivo (bilanci), con analisi sui risultati raggiunti ed una attenta valutazione sul rapporto costi/benefici. Tutti elementi, questi, fondamentali per la taratura e la programmazione delle stagioni successive secondo criteri oggettivi.
Meritocrazia, che è il risultato finale di un percorso di gestione condiviso, l’unico criterio su cui la squadra di governo interroga se stessa rispetto ai programmi sviluppati e ai risultati raggiunti, e su cui si valutano i processi attivati e le persone che hanno partecipato alla loro realizzazione, senza condizionamenti precostituiti. Far parte della Federazione, a qualsiasi livello, deve tornare ad essere appannaggio delle migliori competenze e personalità del nostro movimento: compito della Federazione e quello di individuarle ed aiutarle a crescere. Solo attraverso l’adozione di strumenti di gestione condivisi e trasparenti si può pensare ad una crescita complessiva e strutturale del nostro movimento. Una crescita anche culturale, che aiuterà a stimolare un’azione di voto sempre più consapevole, non più legata a lobby o ad interessi di parte.
Luigi Torretti
Consigliere Federale uscente
Venezia, 21 agosto 2012
Sottoscrivo le idee di fondo e spero che, chiunque sia il vincitore delle elezioni, si impegni a rifondare un movimento che ha perso fin troppo tempo e fin troppe occasioni per crescere non solo in budget.
ma figurati…
già, ma ahimè sarà solo utopia!
Sono d’accordo per l’utopia ma non sono d’accordo che questi consiglieri uscenti si fanno conoscere adesso. Dove erano quando le societa’ con l’acqua alla gola hanno chiesto aiuto e non hanno ottenuto neanche una risposta.FINIAMOLA con questo buonismo. Amore e’ il candidato giusto per portare una ventata di correttezza, gli altri sono solo delle continuita’ incerte, nate solo per creare un sodalizio ad appannaggio della regione di appartenenza. Ho ascoltato le interviste dove hanno fatto capire palesamente che il rugby non sara’ italiano ma regionale, sic, Dobbiamo votare AMORE per un rugby che unisce, lui e’ uno dalle idee molto chiare, se perdiamo questa occasione c’e’ ne’ pentiremo amaramente. Votate AMORE un uomo una garanzia.
i duri e puri esistono solo nei romanzi
non credo ad una F.I.R. di corrotti incompetenti che si arrocca nella sua fortezza del male contro le forze del bene… ma dove siamo?
La F.I.R. è responsabile di molti sbagli, alcuni dei qauli dannosi per tutto il movimento… e sicuramente al suo interno esisto i mali italici del nepotismo e del clientelismo,
però penso che ci sia un esiguo numero di persone al suo interno volenterose e preparate.
E smettiamola con questa farsa che tutti quelli che sono all’opposizione sono degli onesti tagliati fuori dall’idra Ascione, Dondi, Checchinato, Rosolen e quant’altro.
Tutti e dico tutti sono in misura diversa portatori di interessi particolari e locali…
e queste sparate elettoralistiche mi sanno della più becera politicuccia italiana!
Detto da uno che Dondi lo ha sempre criticato anche aspramente e che si augura non venga eletto Gavazzi.
Questo blog non dovrebbe essere ridotto a spazio di spot elettorali, chiunque sia il candidato in questione
….trasparenza amministrativa, meritocrazia ( che non significa che tutti quelli che sono in Federazione devono andare via a modi di epurazione ) e un programma chiaro sul Rugby in Italia nei prossimi 5 anni….Per chi vincerà queste elezioni un ardito compito….e se le scelte saranno sbagliate tutto il movimento ne subirà le conseguenze …..
se vince qualcuno, il programma quinquennale te lo fa’ vedere tra quattro anni e 8 mesi, come stà facendo con il programma elettorale, e poi per colpa dei disfattisti non raggiungerà gli obbiettivi prefissati
Ecco non serve molto x far felice le masse del Rugby sperando che le cose dette fino ad ora siano sincere e fatte x il bene del movimento tutto altrimenti si perde un treno veramente importante
Io ci spero, ci credo, la mentalità italiana è spesso disfattista, o al massimo clientelista, sarebbe l’occasione giusta per ripartire, e cercare di colmare quel gap che ci allontana dalle potenze rugbistiche internazionali, facendolo dal basso, umilmente, come il nostro sport ci insegna, con chiarezza appunto, trasparenza, progetti comuni, e fini allo scopo che dovrebbe accomunare ogni componente il movimento, il radicare la nostra cultura sportiva e fornire giocatori di spessore a nazionale e franchige.
Interessante lettera di Torretti, pero’ se si cambia Zatta con Amore, la lettere puo’ essere proposta in modo identico. quindi non capisco perche’ secondo lui si dovrebbe votare Zatta e non Amore, basandosi sui programmi.
aggiungo, meritocrazia e condivisione non e’ detto che vadano necessariamente daccordo. certo, se rimaniamo su principi generali senza scendere nella pratica, allora tutti i principi possono andare daccordo.
pero’ sempre nell’interesse della trasparenza si puo’ sapere l’entita’ e principio dei sussidi all’eccellenza che i differenti candidati stanno discutendo?
mi trovi completamente daccordo
semplice: Luigi Torretti è stato eletto consigliere come espressione di un club di super10 (che tra l’altro non esiste più, il VeneziaMestre1986) quindi lui è più interessato al rugby “di vertice” mentre Amore sembra rivolgersi maggiormente alla “base”
E’ vero gli altri candidati non avendo idee stanno copiando il programma di AMORE. E’ un vero scandalo!!
in effetti, è una bella lettera di intenti… l’elemento di novità è che un consigliere uscente, veneto, per primo faccia una dichiarazione alternativa alla logica della continuità, pur nel ri-presentare la propria candidatura… ciò che continuo a ritenere “curioso” è che (in un clima che in questi mesi si è così suriscaldato) non ci siano liste del/dei presidenti… con le regole elettorali vigenti non è impossibile che si arrivi ad un presidente di “minoranza” ed un consiglio schierato su altre posizioni (e con ciò non intendo minoritari a prescindere zatta ed amore, sia chiaro)…sarebbe il peggior risultato, per il movimento…
Amore ha già presentato sul suo blog 6 dei 10 candidati!
sorry, non leggo i giornali di “partito”, preferisco le zone neutre/neutrali come questo blog…
Credo che un cambiamento ci sia già stato, per il minimo sindacale di trasparenza nel processo elettorale che deriva dal peso dell’informazione offerta dai blog. Non cambierà il mondo, ma almeno è più difficile far passare nel silenzio informativo incontri agli autogrill, tradimenti dell’ultima ora (quanto a realizzazione, ma pensati e organizzati ben prima), shopping elettorale e salti della quaglia. Nessuno avrebbe immaginato che in una notte sparisse il muro di Berlino, ma è successo. A rimettere insieme e in corsa la Germania c’è voluto molto di più e convengo con Mistral che sia importante la composizione del consiglio. Anche all’interno dei singoli club qualcosa si muove, c’è una certa trasversalità territoriale nelle preferenze, tutte cose positive, segnali più che fatti veri e propri. Può certamente ripetersi lo schifo delle elezioni precedenti, specialmente le penultime, ma queste comunque segnano un minimo risveglio dal lungo letargo di almeno un pezzo di Italia ovale.
I programmi si lasciano scrivere e spesso sono in gran parte simili e pieni di buone intenzioni! Il sig. Torretti si ricandida con un’altro schieramento ma mi sembra di non ricordare sue contrarietà’ particolari circa le decisioni prese dal consiglio FIR uscente; quindi la sua credibilita’ come “nuovo” e’ parecchio discutibile!
Ritengo indispensabile un profondo rinnovamento e il mio auspicio e’ vedere Zatta ai vertici della FIR, non tanto perchè lo ritenga particolarmente preparato, ma ho fiducia nello staf tecnico che lo affiancherebbe – diciamolo chiaramente, Munari e’ una garanzia -.
Gavazzi a mio avviso parte parecchio in vantaggi, l’apparato FIR e’ con
Lui e le ricandidature di molti consiglieri uscenti – il trevigiano Zanandrea punta ai 30 anni di mandato – la dicono lunga sugli appoggi che il territorio meno ricco ma tenuto “irrigato” in questi anni dai vari Rosolen & C. puo’ garantire.
Amore dovra’ appoggiarsi a uno degli altri candidati, ma la mia impressione e’ che se si vota oggi
purtroppo Gavazzi prende il 60/70% dei voti
Le condizioni attuali del rugby italiano necessitano di un programma attuabile e discontinuativo,rispetto al passato dell’era Dondi. Gavazzi non lo potra’ mai fare anche se lo volesse,mentre i candidati Amore e Zatta potranno lavorare in tal senso,motivati da seri e sinceri sentimenti.Vero che non sono mai entrati in FIR nel passato ma credo impiegheranno poco a capirne il funzionamento anche perché sostenuti da persone che come loro hanno vissuto la stagione lunghissima di Dondi negli svariati strati che il rugby italiano ha messo disposizione,a volte pro,a volte contro, comunque presenti.Questo punto e’ quello focale ,ovvero la scelta degli uomini,e non mi riferisco ai consiglieri,che i 2 candidati riterranno adatti,capaci,e svincolati da logiche di arrivismo politico,nocive alla salute federale.Gavazzi non potra’ per accordi presi in precampagna che confermare,reimpostare quegli uomini che da anni fra una lite ed un altra bazzicano nei corridoi federali,con una aggravante,quella di perpetrare vendette annunciate nel tentativo di imporre una filosofia che abbia lui ,l’uomo che da almeno 10 anni rincorre la presidenza,al centro delle operazioni.Un Dondi 2?No io credo seriamente molto peggio perché la sua visione non e’ applicabile che all’interno del suo piccolo mondo Calvino.Amore che conosco e apprezzo ha,giustamente steso un programma anticipando gli altri concorrenti,proprio per aggredire gente più attrezzata economicamente,politicamente, facendo apparire Zatta’s programma una sorta di fotocopia del suo.Sappiamo tutti che non e’ così e che Munari,braccio destro fedele e preparato da anni e se mi permettete con maggior dettaglio,aveva pronto il da farsi ,mentre per la arroganza e la sicurezza che Dondi gli apporta,Gavazzi non lo presenterà o quasi illustrando a tutti che razza di uomo e’.Ma noi non votiamo e forse quello che esprimiamo rimarra’ solo aria. Per me Zatta ha maggiori requisiti ed una capacita’ di scelta e gestione di uomini e mezzi superiori ad entrambi.Credo che se i 3 candidati mettessero nero su bianco la loro ideale squadra operativa,sarà molto più facile per i votanti scegliere,sempre che il cervello non si lasci influenzare dalle vecchie e odiose esternazioni populistiche e demagogiche tanto care a Gavazzi ed a tutti coloro che pensano di avere a che fare con gente che ha l’anello al naso.
I politicanti che ritrovano la “verginità” ed affetti dal morbo di Alzheimer (che è bene ricordare trattasi, tra l’altro, della difficoltà nel ricordare eventi osservati recentemente) in campagna elettorale sono la cartina di tornasole dell’itaGlietta. E così che ci accorgiamo, sempre in campagna elettorale, dell’esistenza di certi consiglieri che durante il loro scadente (nel senso che sta per scadere…) mandato, forse, nessuno si è accorto della loro presenza per via della loro “assenza”. Ma pronti e sverniciati a prosopopee sul come “si dovrebbe fare”, riempiendosi la bocca di “condivisione, trasparenza, meritocrazia”. Allora, ci dica signor consigliere uscente, se questi aspetti non erano chiari e definiti negli ultimi 15 anni, dove “spesso il voto non era espresso sui programmi o sulle competenze dei candidati”, lei su quale base è stato eletto o si reputa “fuori dal coro” (per quello la traccia che ha lasciato il suo passaggio non penso, ma potrei non essere bene informato): ci illumini noi poveri mortali del popolo del rugby, chiamati in causa solo in questi frangenti, perchè questa ritengo sia una delle nostre PRIORITARIE ESIGENZE, la COERENZA!!! Buona campagna elettorale…
la maggior parte degli addetti ai lavori (dirigenti, tecnici e giocatori) è indiscutibilmente dalla parte di Amore e Zatta poiché queste due persone hanno a cuore l’intero movimento e non solo il prodotto “Nazionale Italiana di Rugby”.
Purtroppo è quasi tutta gente che non vota e allora tornano prepotentemente alla ribalta i discorsi dei federales, tutti (nonostante le note divergenze interne) improntate al business che questi suini fanno attorno al nostro rugby.
Chiedo scusa ai suini per il paragone, ma d’altra parte con un candidato salumiere non ho resistito
Beh Claudio, se è come dici tu, i giochi sono fatti. Perchè se i suddetti tecnici, dirigenti e giocatori hanno partecipato alle elezioni dei loro rappresentanti di categoria delegati alla elezione del presidente FIR , e che secondo te sono maggioranza dovrebbero mandare a Roma delegati che esprimono una maggiranza alternativa.. Il candidato federale non avrebbe scampo. Ricordati però che se putacaso le cose non andassero così dovrai dare del suino anche a qualcun altro.. te compreso. A proposito, chi è il candidato salumiere, perchè non è di mia conoscenza.
ti rispondo da giocatore; nella mia squadra attuale (Silea, serie C élite Veneto) hanno partecipato alla elezione del rappresentante tutti i tesserati giocatori che volevano, purtroppo non tutti me un buo numero; so di altre squadre in varie categorie e in varie regioni in cui il rappresentante dei giocatori è stato “nominato” senza interpellare i suddetti e spesso corrisponde al capitano o comunque a persone “gradite” alla dirigenza.
Ora, i delegati dei giocatori eleggeranno UN consigliere su DIECI, lo stesso discorso si può fare per i rappresentanti degli allenatori che eleggeranno UN altro consigliere: mi spieghi come fanno ad “esprimere una maggioranza alternativa” come dici tu?
Per i “dirigenti” il tema è un po differente, perché in quasi tutte le società i voti vengono gestite dal solo presidente e molte piccole affidano i propri voti grazie alle famigerate deleghe, spesso in cambio di una sacca di palloni o poco più.
In alcuni clubs si è svolta (o si svolgerà presto) l’assemblea dei soci, dove ciascun avente diritto potrà dire la sua, ma alla fine i voti saranno raggruppati nella direzione desiderata dalla maggioranza (delle quote, noi dei soci il che è ben diverso).
Se pratichi l’ambiente lo puoi vedere con i tuoi stessi occhi, ed è innegabile che l’80% del consiglio federale verrà eletto da questo piccolo gruppetto di persone che guardacaso corrisponde alle stesse persone che hanno eletto i precedenti consigli federali.
Ti aspetti forse che possa cambiare qualcosa quando la maggior parte delle voci non viene ascoltata?
ma Proprio Torretti parla di competenza e meritocrazia che alle scorse elezioni è stato eletto garzie a Rosolen e compagni? Cosa è successo è stato folgorato sulla via di damasco? ilò vero problema è che zatta gli assegnerebbe un posticino e gli altri no!
Claudio, ecco con il tuo intervento hai chiarito tutto, con la mia battuta volevo appunto dire che se le cose si fanno con chiarezza e trasparenza vanno in determinate direzioni. Se invece ci sono delle manipolazioni le cose non sempre vanno per il verso desiderato.