Comunità Europea vs Federazione irlandese: il campo da gioco è quello degli stranieri

La strada è quella dei ricorsi alla giustizia europea, che spesso è molto lunga, tortuosa e tutt’altro che sicura nei risultati. Ma tant’è, la notizia c’è e ieri Rugby 1823 l’ha raccontata:
un deputato gallese ha portato davanti alla commissione per i diritti dei lavoratori dell’Unione Europea la nuova normativa decisa dalla federazione irlandese, quella che limita l’utilizzo di giocatori stranieri in tre delle quattro province celtiche.
Il primo passo dell’iter sembra dare ragione al deputato perché saremmo davanti alla “discriminazione diretta sulla base della nazionalità, visto che introduce quote sulla base della nazionalità. Una normativa, dunque, che si scontra con la legge europea sulla libera circolazione dei lavoratori”.  Vedremo come andrà finire, e soprattutto quando finirà.

24 pensieri riguardo “Comunità Europea vs Federazione irlandese: il campo da gioco è quello degli stranieri”

  1. Penso si rifersica pero’ ai giocatori europei, o con passaporto europeo, e non a tutti gli stranieri.

    E’ un’area grigia, vediamo che succede.

  2. I club professionistici sono trattati dalle normative europee come aziende. In questo caso si tratterebbe di discriminazioni di cittadini comunitari. Bisognerebbe vedere lo statuto delle squadre e delle province rugbistiche, ma i margini sono minimi. Stefo ci potrebbe chiarire qualcosa.

  3. secondo me l’unico modo per le federazioni per scamparla e’ cercare di assimilare le squadre celtic alle nazionali (ma poi diventa difficile giustificare anche la presenza di pochi stranieri).

    1. beh le regole sugli extracomunitari ci sono e sono anche piuttosto rigide anche se, pare un contro senso, aggirabili come per tutte le norme ma per i cittadini comunitari o comunque extracomunitari con passaporto comunitario esiste la libera circolazione nell’ambito dei paesi aderenti al trattato di Shenghen quindi non riesco a capire quale sia effettivamente il problema…se qualcuno è più informato mi piacerebbe ricevere spiegazioni esaudienti in merito per che sinceramente dall’articolo non mi è molto chiaro

      1. Non riguarda solo i comunictari ma anche quei giocatori rovenienti da paesi che hanno specifici accordi con la unione europea come la sentenza Kolpak ha stabilito…nel rugby questa sentenza ha grosso impatto in quanto paesi come Fiji, Tonga, Samoa e Sud Africa sono paesi che hanno firmato accordi con la UE (Convenzione di Cotonou).
        Ci sarebbe poi anche la sentenza Zambrano in base alla quale se un cittadino non EU ha figli che sono cittadini comunitari non puo’ venire discriminato…l’esempio nel caso specifico e’ Nacewa che ha avuto figli in Irlanda da quando vi si e’ trasferito e quindi non potrebbe venir discriminato perche’ neozelandese…non ricordo ora ma forse anche Howlett ha la stessa situazione.

        In realta’ questi problemi erano stati sottolineati fin dal giorno in cui la IRFU aveva comunicato le sue regole…tutti avevano subito sottolineato che bastava un singolo giocatore a fare ricorso a far saltare tutto…ci hanno pensato i gallesi.

        @ gsp

        non puoi assimilare le franchigie alla Nazionale.

  4. “This is not soccer !”

    I sudafricani verranno cmq presi …….SE …….la IRFU sarà d’accordo.
    Francesi ed inglesi di primo piano non verranno mai.
    I gallesi bravissimi vanno in Francia, quelli bravi stanno a casa loro.
    Scozzesi ed italiani……. se così bravi giocherebbero il 6N, quindi a Leinster Munster ed Ulster non gliene fregherebbe una mazza………
    Sta legge servirebbe solo per i Visser.

    Stefo correggimi……

  5. rimane comunque il fatto che se franchigie e federazione hanno un progetto comune, far crescere il movimento ed i propri giocatori e i propri giovani, le regole sono secondarie, se non vanno a pescare all’estero per coprire buchi in formazione o lo fanno molto limitatamente, ma rimangono in casa loro, anche la libera circolazione rimane, in un certo senso, lettera morta

    1. Gian verissimo ed era quello che di fatto succedeva in Irlanda…le Provincie non hanno per niente preso bene queste nuove regole anzi hanno fin da subito promesso battaglia mentre fino ad oggi si erano adeguate al 5+1…cioe’ 5 stranieri non eleggibili per l’Irlanda ed 1 giocatore straniero ma che con la regola dei 3 anni potesse divenire eleggibile (li chiamano project players) con comunque un continuo scambio di informazioni ed opinioni tra le singole Provincie e la IRFU sugli stranieri da firmare in base a development plans dei giocatori fatti dalle Provincie.

      La produzione di giocatori di alto livello in Irlanda non mi pare assolutamente ne abbia risentito in base al vecchio sistema, i problemi sono specifici in un ruolo il pilone destro o volendo proprio allargare ai due piloni ma negli altri ruoli la produzione e’ stata continua. Aggiungo che se la IRFU si preoccupa molto degli spazi per i giocatori irlandesi allora dovrebbe riflettere sul senso di prolungare a D’Arcy che ha 32 anni di altri 2 anni il contratto (o anche il contratto di ROG prolungatogli quando aveva 33-34 anni) mentre si sta lasciando andare via Luke Fitzgerald che di anni ne ha 25, o si e’ lasciato andare Buckley pilone che aveva 29-30 anni quando si e’ lasciato partire.

      Ancor peggio questa regola poi blocchera’ ogni passaggio di giovane di potenziale valore che esce dall’Accademia di una delle 3 Provincie forti ma che non ha spazio immediatamente in quella Provincia al Connacht…in base a questa regola un Munster firmerebbe e terrebbe un Cronin che esce dall’accademia anche se davanti ha Flkannery e Varley a limitargli lo spazio invece che non firmarlo e permettere cosi’ che cronin andasse al Connacht per due anni dove ha giocato costantemente ed e’ cresciuto una vita tanto da attirare poi il Leinster…o discorso simile per Carr, finita l’accademia nel Leinster non aveva spazi, non l’hanno firmato e lui e’ andato al Connacht a giocare con continuita’…in base alle nuove regole le Provincie grosse tratterranno chiunque anche se poi giocheranno poco cosi’ rallentandone la crescita.

    2. discorso giustissimo e alcuni particolari non li conoscevo, la mia considerazione era più legata al fatto che, a prescindere da quello che è scritto, se con una stretta di mano si decide che gli “stranieri” al max possono essere 3 e io di più non ne ingaggio per mia scelta, non c’è legge che tenga. per quanto riguarda il blocco dei giocatori (una delle cose che non sapevo), la trovo una grossa stupidaggine, in quanto un limitato numero di squadre di livello, chiaramente, limita automaticamente il numero di giocatori utilizzabili (stesso problema per ita, sco e wal), quindi perchè rinunciare, che so’, ad avere 6 aperture rodate se se ne ha la possibilità invece di tre? non mi pare una buona politica.

      1. Beh il blocco dei giocatori sara’ una conseguenza di questa regola…facciamo un esempio pratico, se il Leinster in base ale regole non potra’ avere un Van der Merwe che entra dalla panchina (perche’ i titolari sono Healy e Ross) sara’ costretta a trattenere un Maguire che invece e’ stato lasciato andare al Connacht…se non posso riempire le caselle con uno straniero devo tenere chiunque produco tramite l’Accademia che abbia o meno poi un minutagio decente sara’ un altro discorso.

      2. e allora è ancora più stupido chiudere agli “stranieri”, quindi si torna al discorso di prima, fed e provincie dovrebbero trovare un accordo che aumenti la qualità della base; se ad es assurdo leinster prendesse bocchino come terza apertura e facesse giocare maguire titolare alle zebre, e così per tutta la squadra, ci guadagnerebbe l’irlanda come fed e ci perderebbe l’italia, la trovo una pessima scelta! (l’esempio è legato all’italia solo per non scomodare altre nazioni)

      3. Gian senza andare a cercare strane ricette, il sistema cosi’ com’e’ ed era funzionava, si tratava di sviluppare progetti per ruoli specifici (come ad esempio il Leinster sta facendo con la Route 6’6” per le seconde linee)…la IRFU e’ andata in panico dopo l’eliminazione dei mondiali ed ha partorito una mostruosita’ non solo per i potenziali effetti negativi cui onestamene si possono anche avere opinioni diverse ma ancor peggio per via della potenziale illegalita’ di tali regole.

  6. Un deputato…GALLESE?!? Casomai…BRITANNICO!! Il Galles ha lo stesso status giuridico di una nostra regione. Perchè quei fenomeni d’ oltre Manica (e ve lo dice uno che ha nella Scozia una seconda “patria”!!) si ricordano di essere nell’ Unione solo quando gli fa comodo? Se vogliono parlare della libera circolazione dei lavoratori comunitari, diritto sacrosanto per altro, prima ratifichino il trattato di Shengen ed adottino l’ Euro come ha fatto l’ Irlanda!!
    La Federazione Irlandese, per le su citate regole comunitarie, è in difetto ma non credo che qualcuno potrebbe dirgli qualcosa se decidesse di elargire fondi più consistenti a quelle provincie che non tesserano stranieri.

    1. Ehm veramente l’Ilanda non ha firmato il trattato di Schengen per tenere in atio gli accordi che ha con il Regno Unito…

      1. Stefo non è precisamente così l’Irlanda ha recepito in parte la normativa sul trattato di Schengen ti suggerisco di leggere la Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea: Decisione n192 del condiglio dell’unione europea in data 28 febbraio 2002. Così come per il Regno Unito che risale al 2004 ma non mi ricordo la data precisa; in entrambe trovi tutti i commi e gli articoli che fan rifarimento al diritto comunitario

      2. Mi sono espresso male, quello che volevo dire e’ che l’Irlanda e’ nella stessa posizione (piu’ o meno) del Regno Unito in materia Trattato di Shcengen e non l’ha accettato in oto come l’altro utente mi sembrava dicesse perche’ se l’avesse fatto avrebbe dovuto rivedere alcuni accordi con il Regno Unito.

  7. assurdo che nel 2012, in piena era multietnica e multirazziale, si pongano sti vincoli assurdi..un po come succede da noi per 9 10 15..medioevali!!!

    1. sì, ma loro vincono perchè mettono davanti l’interesse della nazione/nazionale, noi facciamo figure di palta perchè è 20 anni, tolto forse scannavacca, che non creiamo un 10 perchè è più comodo comprare un giocatore di medio livello già formato piuttosto che investire/rischiare su un giovane (sia pure esso blu a puntini arancioni, ma di formazione italiana)!

      1. vabbe gian, loro non a caso sono una delle home unions..(con questo non voglio certo giustificare i nostri scarsi risultati, appartengo alla linea zero alibi!!!)

      2. una scusa che non trovo di nessuna utilità, esco dal rugby e ti parlo di volley (sia chiaro che colore della pelle, credo religioso o politico e preferenze sessuali esulano dal mio discorso): qualche anno fa l’italia era sul tetto del mondo, nonstante qualche passo falso (olimpiade), e fù considerata la miglior squadra di sempre, e con ciò nel campionato italiano arrivarono pubblico, sponsor e ragazzini entusiasti che giocavano per diventare il nuovo zorzi o lucchetta, risultato: nel giro di 5 anni almeno la metà del sestetto che entrava in campo nelle squadre top, e non solo, era costituito da stranieri e in panca ne trovavi almeno un’altro, se non più; conseguenza: in 10 anni, pur rimanendo una squadra più che accettabile, l’italvolley è entrata nella seconda fascia di merito, facendo, al contrario di prima, più notizia se vince che se perde. il problema della base è la mentalità, meglio vincere nel deserto che perdere nella giungla! e su questa idea ne rimette il movimento (vizio a cui non è estraneo nemmeno il calcio per es).

      3. beh la considerazione sul volley è giusta, ma il paragone col rugby ha poco senso..qui ci sono altre dinamiche, c’è la battaglia fisica, sofferenza..talmente tanti altri fattori da considerare che non basterebbe un libro..volevo semplicemente dire che per vincere ci vogliono solide basi, tradizione cultura..cose che difettano non poco al nostro movimento

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