Tagli agli Aironi: il comunicato dell’Associazione Giocatori (GIRA). E la conferma che i debiti ci sono

Dell’accordo tra Aironi e GIRA (la nuova associazione di giocatori, la Giocatori Italiani Rugby Associati) vi avevo detto già ieri sera. Ora arriva il comunicato ufficiale e l’associazione dimostra di avere idee molto chiare e di essere decisamente combattiva:
– premette che gli accordi raggiunti sono una sorta di una tantum dovuta all’eccezionalità del caso
– il giochino di cambiare la ragione sociale, rimanendo però se stessi per cancellare eventuali condizioni debitorie è una cosa che non deve accadere
– il taglio medio degli stipendi sarà del 20% e non del 50% come detto da alcuni organi di stampa
– si parla di “totale rientro delle retribuzioni maturate (…) senza svincolo di fidejussioni già prestate a garanzia”. Evidentemente qualche debito gli Aironi ce l’hanno, nonostante quello che il presidente Melegari va dicendo da qualche mese.
Di seguito il comunicato…

13 pensieri riguardo “Tagli agli Aironi: il comunicato dell’Associazione Giocatori (GIRA). E la conferma che i debiti ci sono”

  1. Gli Aironi come squadra sono morti oggi, ma lo saranno ufficialmente nel 2014. I migliori se ne andranno o sono già andati, in questi due anni giocheranno i giovani di seconda fascia e qualche dinosauro che garantiranno due ultimi posti e tante umiliazioni che porteranno ad una diminuzione degli spettatori progressiva e inarrestabile.
    La cosa che dispiace di più però è aver visto da parte del movimento tanta acrimonia nei confronti di una squadra in difficoltà. C’è poco da ridere o essere soddisfatti, il fallimento di Viadana è il fallimento di tutto il movimento italiano che si è dimostrato incapace nel suo complesso di sostenere una squadra di alto livello, Benetton esclusa. Treviso da sola, però non è sufficiente per far crescere una nazione e sapere che a parte loro, in tutta Italia non si riescano a trovare le sinergie per sostenere i costi legati a una Celtic League è preoccupante e fondamentalmente triste.

  2. i debiti nonostante la continua malignita’ sono da ritenere tali quando uno non paga.A noi supporters nessun giocatore e impiegato ha mai detto di avanzare ad oggi denaro.Speriamo che presto finisca questa menata sempre alimentata in modo scorretto, e chi vivra’ vedra’……..

    1. Il bilancio non è chiuso, può essere vero sia che non ci siano pendenze passate, ma ce ne sono di presenti e future. Giusto cautelarsi per gli stipendi di quest’anno ancora da percepire o scaduti. La parola chiave penso sia “fidejussione”, quella vecchia e in essere. Meglio perdere 10 che 100, in sostanza, con l’aria che tira con le banche. Ma non è ancora un accordo e se qualcuno non ci sta….l’impressione è di un tobino mal chiuso affidato alla forza di gravità. L’odore si sente e il buco si riaprirà subito: più vanno avanti e peggio è. Un’Accademia per ripetenti, obbligata a pubblicare i bilanci e con Melegari main sponsor in attesa di potersela filare senz altri danni.

  3. Vero Paolo, in tanti non hanno raccontato la verità, Bortolami ad esempio ha sempre detto di essere stato pagato regolarmente, le voci invece parlavano di debiti insormontabili e il comunicato potrebbe anche essere letto come tutela delle mensilità a venire da qui a fine stagione. Tutto questo fa parte della commedia umana che è andata in scena in questi mesi, quello che resta purtroppo è quanto ho detto sopra e che mezze bugie o mezze verità, dette o non dette, non cambiano nella sostanza. L’Italia rugbystica di alto livello è solo Treviso, l’intero altro paese non può o non sa sostenere una squadra professionistica di alto livello. Su questo bisogna riflettere non sulle balle dette o meno da Melegari.

  4. @Davide Toglierei il “non può” e lascerei il “non sa”………….. Se penso che Treviso due anni fa, al primo giro, era stato lasciato fuori………….

  5. Mi dispiace di alto livello Tv non e’ nemmeno parente insieme al resto Dell Italia. Parole non mie ma di un certo S.P con caos e tanti caos. Vorrei ma non posso…….

  6. @Blau grana Davide ha specificato che parla di “italia rugbystica di alto livello” e su questo non vi è dubbio alcuno. Confrontarsi con squadre che hanno budget fuori dalla tua portata, come la maggior parte di quelle del pro 12, e comunque riuscire in 2 anni a stupire il mondo rugbystico anglosassone, credo faccia sentire in diritto la dirigenza e i tifosi, quantomeno di essere orgogliosi dell’organizzazione che si è data la società e lasciami dire che anche questo è fuori di dubbio. Certo che se S.P. (giocatore che rispetto all’ennesima potenza) va a giocare in una squadra che nonostante il mega budget riesce a vincere con lui in campo solo il campionato 2006/2007 qualche dubbio mi resta, forse l’alto livello va al di là delle tenute “rosa fashion” e dei calendari glamour 😉

  7. vi ricordate dell ‘esodo da tv quando si era tutti in eccellenza. Ora li cercano, e non parlare di europa per Tv.Avete solo Luciano il resto e’ nulla, e rimangono o tornano solo per soldi….

  8. Puntualizzo che non sono di Treviso nè tifoso Benetton. L’ultima affermazione che fai è ridicola, mi pare ovvio che in una logica di libero mercato i giocatori vadano o restino dove vengono meglio pagati e il fatto che Treviso abbia i Benetton non è certo una colpa, anzi, ce ne fossero di Benetton in giro per l’Italia. Se il movimento non decolla è anche per questo stupido campanilismo che fa gioire alcuni per le difficoltà degli Aironi e schiumare rabbia altri per le fortune di Treviso. Forse sono stato fortunato io, ma ciò che mi è stato insegnato è amare il rugby per il rugby e sebbene abbia la mia squadra del cuore non mi sognerei mai di tifare contro o sperare il male di un’altra squadra. Evidentemente anche nel nostro sport ci sono tanti, troppi, cattivi maestri.

  9. @davide: sono in sintonia con quanto dici e da spettatore neutrale quale sono (mi piace treviso, ma altrettanto aironi) non posso che essere triste per la vicenda che coinvolge gli aironi, però devo dire che mal sopporto il piangersi addosso e lo scaricare responsabilità sugli altri e aironi in questo si sta dimostrando maestro, mi dispiace per i giocatori che comunque fanno di questo gioco una professione, mi dispiace che vengano chiamati mercenari solo perchè vogliono far valere i loro diritti magari cambiando anche squadra. Abbiamo voluto il professionismo esasperato, non ci si può lamentare delle conseguenze. Se Treviso interpreta il professionismo in modo tale da darsi un organizzazione tale da poter competere con quelle anglosassoni senza magari andare oltre le proprie possibilità, tanto di cappello, se qualcun altro non è stato in grado di farlo non è colpa di treviso.

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