La vicenda è questa: il pilone scozzese Euan Murray ha detto basta al rugby di domenica e basta ai Northampton Saints (nomen omen). Il motivo è che si gioca troppo nel giorno – per Euan – da dedicare interamente a Dio. Il caustico commento di Christian (ancora nomen omen?) Marchetti su solorugby.org
Persino quel pastore senza gregge di Jonathan Edwards, leggenda del salto triplo, lo scorso agosto ha bollato come “stupido” il fatto che non gareggiasse di domenica per motivi religiosi. Ma per il pilone scozzese Euan Murray la cosa è ancora maledettamente – o meglio benedettamente – seria. Tanto che proprio l’obbligo di scendere in campo nel giorno consacrato all’Altissimo è tra i motivi del suo prossimo divorzio dai Northampton Saints (in italiano “Santi”, pensa te…).
Per carità, nessuno obblighi al timorato Euan di giocare nel giorno in cui persino Dio riposò ma da Northampton il messaggio è il seguente: “Il rugby moderno gioca sempre più spesso di domenica. E’ la vita”.
E’ la vita, appunto. Quella professionale di Murray probabilmente proseguirà nel Bayonne. O, perché no e tanto per rimanere in Francia, a Lourdes?