Eccellenza 2012/2013, arriva la rivoluzione aperture. Forse.

Andrea Nalio, per Il Resto del Carlino Rovigo

Nonostante il campionato d’Eccellenza offra agli appassionati l’epilogo più atteso dei torneo (l’assegnazione dei titolo), le varie società hanno (chi più chi meno) già cominciato il lavoro di programmazione in vista della prossima stagione.
Campionato che oltre alla (quasi certa) riduzione dei numero di stranieri da cinque a quattro, conoscerà anche la novità dei numeri dieci ‘tutti italiani’. A seguito infatti del consiglio federale dello scorso 22 luglio, è stato deliberato che “dalla stagione sportiva
2012/2013, nei campionati di Eccellenza e serie A potranno essere schierati nei
ruolo di mediano di apertura (maglia numero 10) soiamente giocatori di formazione italiana o eleggibili per la squadra nazionale (già eleggibili al momento del tesseramento) purché di età inferiore ai 23 anni”.
Cambiamento che, sulla carta, obbligherà pertanto i club a dotarsi di un’apertura italiana.
Tuttavia, la regola decisa in Federazione potrà essere aggirata con facilità per quelle
società che, considerata la difficoltà ad ingaggiare un 10 italiano di livello, sceglieranno nuovamente la pista estera. Sarà infatti sufficiente cominciare le partite con il giocatore schierato ai centri (come se, ad esempio, Bustos venisse indicato nella distinta arbitrale con la maglia numero 12), per poi spostarlo al ruolo di regista della squadra alla prima azione del match. Un espediente simile a quello adottato quest’anno dalla Benetton Treviso nel match di Pro 12 contro il Connacht quando, per ovviare ai paletti federali in tema di
stranieri (un giocatore di prima linea, uno di seconda, uno di terza, uno che copra
uno dei ruoli di mediana o estremo e un trequarti centro/ala), schierò Williams
con la maglia numero 11 ed il sudafricano De Waal in mediana. A partita in corso,
però, il folletto si spostò estremo, di fatto aggirando la norma imposta dalla Fir
che, come conseguenza, inflisse una multa ai club per tale atteggiamento. E possibile comunque che in vista dell’inizio delia nuova stagione la stessa Federazione chiarisca con i dovuti dettagli la posizione dei mediani di apertura, in modo da evitare complicazioni altrimenti molto probabili (in caso di infortunio dei giocatore, ad esempio). (…)

8 pensieri su “Eccellenza 2012/2013, arriva la rivoluzione aperture. Forse.”

  1. la solita ideona con basi solide di programmazione, magari se questa regola la fir la fissava, che so, in tre anni per la A e cinque per l’eccellenza avrebbe avuto un senso, così il solito deserto pieno di toppe e guardacaso alcune squadre si trovano già a posto con equiparati di scuola straniera, mentre altre, anche di vertice, dovranno rivoluzionare il mercato a MAGGIO, cosa diceva nell’ultimo tinello Munari?!?!

  2. è probabilmente una proposta stupida la mia, ma ho fatto alcune considerazioni:

    1) il nostro movimento ha bisogno di crescere
    2) ritengo non siano sufficienti le federazioni a creare crescita
    3) in europa la squadre di super ten non hanno mai dimostrato di essere al livello delle avversarie (ergo con uno o più presunti campioncini stranieri non cambia/cambierebbe nulla)

    quindi:

    perché non fare del Super10 il CAMPIONATO ITALIANO dove giocano “solamente giocatori di formazione italiana o eleggibili per la squadra nazionale (già eleggibili al momento del tesseramento) purché di età inferiore ai 23 anni”. NESSUNO STRANIERO che tanto gli equilibri non li cambierebbe di molto e, secondo me, non trasmetterebbe chissà che qualità o esperienza agli altri giocatori.

    non ci sarebbero più polemiche o furbizie sui ruoli, la federazione avrebbe risolto i suoi problemi.
    e le squadre di club? mah forse perderebbero qualcosa in fatto di qualità(ci sono stati stranieri negli ultimi anni che hanno fatto molto bene, ma quanti?) e forse risparmierebbero qualche migliaio di euro.

    io forse la faccio troppo semplice, probabilmente non ho considerato qualcosa di importante, ma mi sembrerebbe una soluzione interessante.

    accolgo critiche 🙂

    1. Non è un’idea malvagia, ma si scontra con le discipline comunitarie di libera circolazione. Puoi mettere un tetto sugli stranieri nel XV di partenza, ma non nei tesserati.
      Sono cmq d’accordo con Gian, fare queste cose all’ultimo momento è la solita boutade italiana senza capo né coda, senza programmazione, senza prospettive concrete.

  3. ci hanno già provato a fare campionati U23 risultato…..0! non è pensabile che si buttino via, per tanti motivi, giocatori sopra i 23 anni quando si hanno solo due squadre pro, che, tra stranieri e simili, fanno giocare ad alti livelli sì e no 50 ragazzi, le soluzioni devono essere altre!

  4. dagli stranieri, purchè degni, si ha solo da imparare..troppi i movimenti in termini di storia tradizione cultura e background vari avanti a quello italiano..ergo, ben vengano gli stranieri per migliorare e crescere..e sinceramente mettere questi “paletti” e restrizioni varie, dimostra quanto ancora sia chiusa la mentalità italiana e poco propensa ad aprirsi al “nuovo”..siamo nel 2012! purtroppo lo vediamo nella vita di tutti i giorni, gli immigrati sono considerati un problema e non una risorsa..con tutti i pro e i contro che volete, ma i grandi paesi europei tipo francia e gran bretagna (2 superpotenze del rugby) sono società multiculturali e multirazziali..cosi come nuova zelanda australia sud africa etc..possibile esser sempre gli ultimi ad accettare il progredire della società civile?

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