Come NON si prepara il Sei Nazioni? La Francia ha una ricetta pronta per tutte le stagioni

Il metodo migliore per approcciarsi al Sei Nazioni? Avete presente la Francia? Ecco, fate l’esatto opposto. Oppure: fate in qualunque altro modo ma non come i galletti.
Perché non bastavano risultati altalenanti da un po’ si stagioni in qua, con un passo avanti e uno o due indietro (quando non di lato); non bastava l’esonero del ct Guy Novès a metà mandato, una prima volta assoluta per i bleus, e non bastavano nemmeno le difficoltà per mettere assieme uno staff tecnico da affiancare a Jacques Brunel, chiamato a salvare patria e orgoglio.
Non bastava tutto questo, no, che al di là delle Alpi piove davvero sul bagnato. Cosa è successo? Ecco come lo racconta Duccio Fumero in un articolo pubblicato martedì sul suo R1823:

Si alza l’asticella dello scandalo che rischia di travolgere Bernard Laporte, presidente della Federazione Francese di rugby. Le accuse sono di conflitto d’interessi, con il numero 1 del rugby transalpino che avrebbe fatto pressioni per ridurre delle sanzioni comminate al Montpellier di Mohad Altrad. Altrad che non solo è amico di Laporte, ma è anche uno dei maggiori finanziatori per la corsa ai Mondiali 2023 ed è sponsor dei Bleus.
La polizia, infatti, in queste ore si è presentata sia a Marcoussis, sede della FFR e dove in questi giorni la nazionale si sta allenando in vista del 6 Nazioni, sia nell’abitazione di Bernard Laporte. Secondo le prime indagini del Ministro dello Sport, infatti, Laporte avrebbe fatto pressioni alla commissione giudicante affinché riducesse una multa al Montpellier da 70mila e 20mila euro, togliendo anche la chiusura dello stadio per una partita.

Uno scandalo tutto politico che però rischia di avere pesanti strascichi su un ambiente che è tutto tranne che sereno, da tempo dilaniato da una lotta di logoramento tra club e federazione che non fa bene a nessuno. In Inghilterra le due controparti negli scorsi anni si sono date schiaffoni mica male, ma poi hanno bene o male trovato un modus vivendi che funziona. Certo non mancano frizioni e il fatto che la nazionale di Eddie Jones vada a gonfie vele aiuta non poco, ma in Francia le tensioni e gli sgambetti tra le due anime più importanti del movimento non si placano e conoscono al massimo qualche mese di tregua prima di riesplodere qua e là.
Da dicembre 2016 il presidente della FFR è quel Bernard Laporte che proprio un campione della diplomazia non si può definire.

E così l’esonero di Guy Novès che pure poteva starci rimanendo al mero bilancio numerico (7 vittorie, un pareggio e ben 13 sconfitte) diventa una cartina al tornasole di un modo di fare che suscita polemiche: perché secondo il numero uno del rugby francese il ct si è macchiato di “faute grave”, colpa grave, due paroline che se certificate da un tribunale faranno risparmiare quasi due milioni di euro alla federazione di Parigi. Che sono tanti soldi, indubbiamente, ma mettere sulla graticola uno dei monumenti del rugby francese (gli è pure stata insignita la Legion d’Onore) per una questione di vil pecunia è una di quelle cose dove alla fine non puoi dire di aver vinto anche se un giudice ti dà ragione.
Ora anche il conflitto di interessi e la polizia in azione in uffici, centri federali e abitazioni private. Cose che in altri luoghi….
I galletti nella giornata inaugurale del Sei Nazioni ospiteranno l’Irlanda e poi andranno in Scozia. Poi, venerdì 23 febbraio a Marsiglia giocheranno con l’Italia. Chissà che testa avranno allora i francesi, capace di qualsiasi cosa. Nel bene e nel male.

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16 pensieri su “Come NON si prepara il Sei Nazioni? La Francia ha una ricetta pronta per tutte le stagioni”

  1. Alla sua elezione, parlo di Laporte, feci dell’ironia confrontando il suo curriculum con quello di Gavazzi (entrambi tratti da Wikipedia).
    Adesso, alla luce di quanto accaduto da lorlà, credo si possa dire che contare politicamente quasi niente faccia bene alla salute.

  2. L’Italia della palla tonda in una situazione ben peggiore vinse la coppa del mondo ( e forse anche per quello certe indagini non vennero approfondite )
    quindi occhio 🙂

    1. Mi sa che quei tizi erano a Roma per un Ita-Fra di qualche anno fa. E quei cucchiai in bella mostra sulle proprie teste uno sfottò nei nostri confronti…

    1. Direi soprattutto la Scozia (oggi pare anche Dunbar e RGray), alla fine sia i nostri che gli irlandesi sono più lungodegenti o assenze che già si sapevano che altro (Gega, Esposito, Campagnaro, ovvio Sarto all’ultimo non fa piacere, ma Bisegni può sostituirlo come si deve), e gli inglesi li sostituiscono in 2 secondi. Biggar brutta perdita per il Galles, ma sia WIlliams che (soprattutto) Patchell sono di livello e hanno una gran bella occasione per mettersi in mostra. Francia che perde Parra ma richiama Serin, ma diciamo che i loro problemi stanno altrove…

      1. Anzi, mi mancava anche Liam Williams per il Galles… Si ecco diciamo che Gallesi e Scozzesi non sono messi proprio benissimo…

  3. da OR : interessante dichiarazione del nostro CT a margine della presentazione del 6 Nazioni : “Irlandesi, gallesi e scozzesi, otto mesi fa, con Unions e Pro14 hanno analizzato quanto stavamo facendo e ci hanno fatto notare che non stavamo facendo le cose giuste”. Dopo dei mesi molto più incoraggianti sul campo, le cose sembrano essere cambiate in vista dei prossimi anni: “Non c’è stata ancora la firma, ma c’è un accordo per un impegno sul lungo periodo con le nostre due franchigie (quello attuale scade nel 2020, ndr)”.
    “Io posso dire che farò tutto quello che posso per aiutare il rugby italiano a migliorarsi – ha continuato O’Shea – poi chi verrà dopo di me potrà continuare su questa strada, ma stiamo facendo quello che dobbiamo per centrare i nostri obiettivi.”

    Certo non si può dire che sia un “lazzarone” il nostro conor ! Lo scrivo per ridere non per creare polemica, ma mi è venuta in mente l’immagine di Fantozzi quando il mega direttore passa a controllare gli uffici e tutti sono a prendere il sole, e lui si traveste in vari ruoli per sostituire gli assenti.
    Ecco Conor è il nostro CT, il nostro responsabile marketing, in questo caso specifico anche il nostro Presidente, il DOR, il coordinatore dei rapporti con le franchigie ecc..ecc…

    Torno a lavorare perchè mi sento un fannullone in questo momento.

    1. “Mi è venuta in mente l’immagine di Fantozzi quando il mega direttore passa a controllare gli uffici e tutti sono a prendere il sole, e lui si traveste in vari ruoli per sostituire gli assenti”….Cassinet, la tua immagine è perfetta.

  4. La fotografia.
    Vorrei poter scrivere che lorlí han poco da prendere per il culo con quei cucchiai; non posso per due motivi, il primo é che non é bello scrivere culo e il secondo è che quei cucchiai, contandoli, forse son proprio tutti quelli che ci siam presi in questi anni. Una percentuale avvilente.
    Ma lorli mi stanno sul cxlo e quindi devo assolutamente dirgli qualcosa senza essere troppo offensivo.
    Ci sono.
    Da domani anch’io andrò in giro con un cucchiaio a mo di penna sioux così, forse, chi mi incrocia guarda quello è non si accorge di quanto sia da culo la mia faccia, esattamente come quella di quei tre galletti non
    del quarto, il primo da destra, che ha una faccia da culissimo.
    Ecco, mi sono sfogato.

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