Diego Dominguez allo Stade Francais, per insegnare a calciare

Diego Dominguez allo Stade Francais. No, ovviamente il buon Diego non torna a giocare, ma l’ex apertura azzurra avrà un ruolo come consulente per il club parigino, per il quale ha giocato per sette stagioni vincendo tre titoli di Francia.
Ora a Parigi darà una mano con i calciatori, ritrovando tra l’altro nello staff il suo ex compagno di squadra RichardPool-Jones.

28 pensieri riguardo “Diego Dominguez allo Stade Francais, per insegnare a calciare”

  1. Visto che i nostri calciano così bene, che ce ne facciamo di uno che insegna a calciare meglio? Bhà…… no comment!!!!

      1. dai, stiamo scherzando, non sono il primo e non sarò nemmeno l’ultimo ad usare quel nomignolo! il problema calciatore rimane comunque. e in un paese di pallonari, che tristezza!

      2. e su quello hai pienamente ragione. ma ti diro’, il problema calciatore non e’ neanche il problema principale.

        pero’ dai, BJ e’ proprio brutto.

  2. In Italia dopo il progetto statura stiamo portando avanti il progetto aspetta e spera, in pratica aspettiamo che nasca un fenomeno dotato di “piede cecchino” poi lo fecondiamo con le cellule di Dondi e lo replichiamo all’infinito… Che problema c’è….

  3. Ora che va allo Stade tutti a strapparsi i capelli.
    Ma è da 10 anni che si è ritirato, lo si poteva fare prima. Mi sembra che lo avesse anche fatto appena ritirato.
    fosse solo il problema di calciare. Dovrebbe insegnare come giocare, più che calciare.

  4. non so se sa insegnare a calciare certo che ha l’esperienza il problema che c’e l’aveva anche tronky, ok sono due ruoli diversi e per certi versi imparagonabile (tecnica individuale contro collettivo) però si poteva vedere se valeva anche come allenatore

  5. concordo con Matteo, una cosa è l’esperienza, un’altra è saper trasmettere la propria esperienza ai giocatori (il buon Tronky docet). Però in tutti questi anni si poteva trovare un ruolo per Dominguez, magari facendogli fare un pò di sana gavetta con le Accademie o nazionale giovanili. Insomma, il problema (uno dei tanti) è costruire giovani n. 10? Utilizziamo le nostre risorse migliori nel ruolo.

  6. Scusate ma il ns Vittorio Munari ha ben spiegato nell’ultimo tinello come risolvere il problema e come prima il problema non esistesse…..Prima giocavano tutti ma proprio tutti a calcio fino ai 18 anni e di calciatori ce ne erano a bizzeffe…..ora con la programmazione che viene fatta questo aspetto viene tralasciato come se calciare la palla nel rugby almeno in Italia fosse una bestemmia.

  7. A calciare devono imparare tutti, l’altro giorno in tv ho visto un calcetto sfizioso fatto da un pilone U20 in contrattacco. Il problema è generale, e sono gli skills. Che a 18-20 anni non s’insegnano e non s’imparano, si affinano. Poi a piazzare ci si allena, ma uno rimediato buono davvero non lo diventa di sicuro, anche se chiami Pelè a tempo pieno a insegnargli. Al massimo, dai e ridai, il livello è quello di un Mirco, o Tito: gran gamba ma piede in ghisa.

  8. ma perchè Diego dovrebbe venire in Italia dopo aver visto cosa fa la nostra FIR?
    mica è scemo oltre che gran giocatore è pure intelligente

    1. Diego ha collaborato con la FIR, anzi penso che Cariparma l’abbia portato lui come sponsor. o almeno cosi’ diceva.

  9. guardate qua 1:48 in poi..visto che qualcuno invocava l’aiuto di qualche calciatore per insegnare a calciare la palla da rugby..è tutta un’altra cosa..possono insegnare solo sul come colpire o la rincorsa, ma non a buttarla dentro..tantomeno sotto pressione..servono kicking coaches professionisti..è fondamentale avere uno che ti centra i pali, soprattutto nelle finali, partite tese e bloccate.. http://www.youtube.com/watch?v=zclNq67pUAI

    1. ovviamente allenare chi è già portato ( intendo calciatore naturale)..non costruirlo come si è fatto con mirco bergamasco..pessima tecnica e modesti risultati..

  10. Credo che tutti siete a conoscenza dei “Diego Dominguez Rugby Camp” e quindi credo che nel saper insegnare forse ha già fatto gavetta e da commenti letti in rete e anche bravo, certo passare dai ragazzini ad una squadra di club è molto diverso; sul resto sono d’accordo con tutti voi orami quelli bravi li stiamo dando al resto del mondo (vedasi anche l’integerrimo Cuttitta) comunque speriamo in bene!!!

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