Dopo Argentina-Italia: Brunel analizza il passo indietro

dall’ufficio stampa FIR

Il CT Brunel, il Manager Luigi Troiani ed il vice-capitano Martin Castrogiovanni hanno incontrato la stampa al Bicentenario di San Juan a margine della partita persa 37-22 contro l’Argentina nella prima tappa del tour estivo.

Il CT non ha nascosto la propria delusione per la sconfitta: “Abbiamo perso troppi palloni per poter pensare di imporre qualcosa su questa Argentina. Quando potevamo rientrare in partita abbiamo concesso un intercetto ed a quel punto il divario tra noi ed i Pumas è diventato troppo grande per ptoer pensare di rimontare. Non abbiamo giocato come volevamo, abbiamo perso troppi possessi, non abbiamo dato velocità al gioco: in sintesi non abbiamo fatto quello che volevamo”.

“Ora analizzeremo la partita con calma – ha detto Brunel – e valuteremo anche in base agli infortuni, tra cui quello di Bortolami, la formazione da mandare in campo contro il Canada. A Toronto dovremo essere più pronti, più precisi, migliori nelle sfide individuali, migliorare in quei piccoli particolari che oggi hanno fatto la differenza. In sei giorni dovremo migliorare molte cose. E’ vero che c’erano in campo tanti giovani, siamo qui in tour per allargare la base della squadra, ma oggi non siamo stati a livello, dobbiamo fare di più per essere competitivi a livello internazionale”.

“A questo livello non possiamo perdere tanti palloni – ha commentato Castrogiovanni – e penso che abbiamo fatto di tutto per perdere questa partita. Non abbiamo rispettato il piano di gioco e l’abbiamo pagata cara. L’Argentina anche senza fare bel rugby ha fatto vedere qualcosa in più, ha giocato meglio negli spazi, dobbiamo rivedere i nostri errori e guardare avanti perché in Canada dobbiamo assolutamente vincere”.

“De Marchi  ha avuto un ottimo esordio, ha dominato il suo avversario ed anche Furno quando è entrato ha fatto bene. Lavoriamo in prospettiva Mondiali 2015 ed è giusto dare spazio a questi giovani, oggi forse abbiamo sbagliato troppo ma sbagliando comunque si impara e si cresce” ha aggiunto il pilone destro dell’Italia e dei Leicester Tigers.

“Marco Bortolami ha riportato la lussazione della spalla sinistra e credo che dovrà stare a riposo per un po’, mentre per il resto non ci sono grandi problematiche” ha detto Troiani. “Stasera voleremo subito a Buenos Aires e domani ci trasferiremo a Toronto per iniziare subito a preparare la sfida contro il Canada”.

50 pensieri su “Dopo Argentina-Italia: Brunel analizza il passo indietro”

  1. Alla fine hanno considerato questa formazione near full strenght ed hanno ragione,perche’ possiamo considerare Masi o Bergamirko importanti? Partisse e Ghiraldini in caduta libera con continui infortuni che sono un avviso di garanzia,per cui alla fine dei test di novembre i francesi saranno pronti da immolare. Ci davano vincenti di 10 punti e ne abbiamo presi 15 di scarto. Speriamo di andare a elezioni anticipate……

  2. Castro scusa però sta storia che dobbiamo crescere mi sembra il commento fotocopiato di ogni finepartita da moltissimi anni. Tutti nasciamo diventiamo grandi. non è che gli Italiani a differenza degli altri popoli muoiono e ancora non hanno finito di crescere.

  3. 13/22 della rosa Pumas sono dilettanti……ben allenati, ben seguiti dalla UAR in un’ottica di franchigia nazionale, ma dilettanti o se usiamo un termine più tecnico semiprofessionisti. Non hanno ingaggi da CL ma ,quelli di rilevanza nazionale , un assegno della UAR che si aggira sugli 892 euro al mese. Non vengono da accademie professionistiche con scuola privata, 2 allenamenti al giorno medici e preparatori atletici che li seguono notte e giorno…e VINCONO……

  4. La cosa piu’ bella e’ che questa partita, on line a parte, non e’ andata in tv !! Ecco, credo proprio che meglio di tutto sarebbe non far piu’ vedere le partite dell’Italia, fino a che non ci siano chiari ed evidenti miglioramenti. Non e’ possibile che sia sempre la solita storia di continui errori ; sempre gli stessi…Possibile che solo i nostri li facciano e non migliorano mai ???

  5. francamente chi si aspettava qualcosa di più forse non si rende conto come sia stato ridotto a zero il rugby in italia.
    U20 Argentina batte la Francia, che ci legna nel sei nazioni, e l’australia mentre noi prendiamo i sessantelli o i cinquantelli.
    i componenti della U20 aregentina non vengono dalle accademie Inglesi o francesi o chi più ne ha più ne metta ma vengono dalla stessa scuola(e) che ieri ha fornito la stragrande maggioranza dei giocatori alla squadra che ci ha battuto e non poteva essere diversamente.
    Ma avete visto i fisici degli ateleti argentini soprattutto quelli degli U20 e i nostri?.
    Da un lato agili scattanti, determinati i nostri pachidermi che mi acconteterei che corressero come gli argentini camminano invece niente.
    L’attuale compagine FIR sta distruggendo il rugby dopo aver distrutto il nostro campionato

    1. E desolante vado spesso a vedere partite delle nostre giovanili di club e noto con desolazione come il livello del gioco e degli atleti si allontani sempre piùdagli standard delle nazionali più avanzate per non parlare dell’accademia di mogliano ho visto un paio di partite e mi sono detto che se questi sono il nostro futuro siamo fottuti.

    2. totalmente concorde…..il commento dei telecronisti inglesi ed afrikaans sui fisici dei giocatori italiani U 20 è stato purtroppo molto più realista (e duro) del tuo…..e quello dei telecronisti argentini Diego Albanese e Alejandro Coccia sorpresi dal fatto che solo 3 italiani su 15 non erano di scuola italiana (cosa mai successa) è alquanto preoccupante sulla reputazione del movimento

    3. La risposta non è mai il fisico ma la tecnica, larkham o’driscol e darcy docet , non è possibile che nostra squadra migliore faccia queste figure, abbiamo bisogno di programmazione e ció non si fa cambiando alla prima difficoltà,secondo me ogni squadra dovrebbe avere la possibilità di farsi le proprie accademie e inserire i giovani man mano in prima squadra solo così il movimento puó crescere detto ció bruinel darà le sue considerazioni e forse non farà più giocare gente che nonriesce più a performare a questi livelli ma che puó far fare il salto a ualche giovane (avrei visto meglio bergamauro aggregato agli emergenti)

      1. Matteo,
        la risposta E’ il fisico oltre alla tecnica : oggi si è veloci forti e scattanti.
        Un pachiderma con tecnica rimane un pachiderma .
        poi non capisco : o’driscoll non ha fisico? scherziamo vero?

      2. con che soldi? l’eccellenza di livello europeo non la possiamo fare perche’ non ci sono i soldi. ma non li ha nemmeno l’irlanda. le squadre d’eccellenza non hanno neanche i soldi per mettersi a fare le accademie.

        il sistema formativo dei club non funziona, l’abbiamo visto per 20 anni. non funziona piu’, l’abbiamo visto e rivisto. dare l’idea che l’intrusione delle accademie federali abbia abbassato il livello e’ fuorviante e neanche supportato dai fatti.

        quelle delle accademie funziona? secondo me si, ma per avere una risposta esaustiva ed univoca ci vogliono almeno 10 anni, anche per dare alla nazionale la possibilita’ di tirare fuori il meglio da diverse annate di giocatori.

        e secondo me ieri non le abbiamo prese dai loro semi-professionisti, contro i quali alcuni giocatori giovani hanno fatto anche una buona figura. le abbiamo prese da contepomi, da un fenomeno. nel secondo tempo tutto e’ passato per le sue mani. e le scuole dei fenomeni non esistono.

        manca pero’ da parte nostra la capacita’ di individuare, allenare, e far crescere i play maker, i primi ricevitori, con qualsiasi maglia giochino. questa capacita’ nei club non c’e’, neanche nella benetton. e come al solito su chi ricade la responsibilita’ di risolvere problemi di sistema? all’ente che la governa.

  6. Sulla nazionale, bisogna dare tempo a brunel di lavorare. E’ la conseguenza implicita della decisione dinterminare il lavoro di mallett. Ed e’ un fatto empirico che la nostra nazionale maggiore e’ piu’ vicina ai concorrenti della U20.

    Sui fisici dell’U20 davvero mi sfugge qualcosa. Per quanto siano uomini di mischia, tra palestra ed altro, allenandosi tutti i giorni mi chiedo quante calorie mangiano per avere dei fisici cosi’?

    @tony, che i risultati fossero piu’ facili erano 30 anno fa e’ verissimo. Il problema e’ che gli altri sono diventati professionisti e noi no. Il problema e’ proprio quello, che i club storici ed il sistema formativo classico non bastava e funzionava. Le accademie funzionano? Diamo dieci anni e vediamo che succede.

    Pero’ bel frattempo si puo’ e si deve migliorare il livello e le procedure. Spero che brunel abbia idea a riguardo.

    1. sul fatto che si debba concedere del tempo a Brunel per organizzare e pianificare un lavoro in un’ottica di medio/lungo tempo hai perfettamente ragione….peccato che l’Italia dei professionisti abbia giocato contro una squadra fatta al 60% da dilettanti e non contro una nazione dove il rugby è un “lavoro” . Contro degli amatori che si allenano alle 21.30 ( questo è l’orario di allenamento della più parte delle squadre della URBA e dell’interno del paese) non esiste il “tempo per lavorare”. Ricordo che, a parte i 9 professionisti che giocano in Inghilterra e Francia, gli altri studiano e lavorano..si è vero che diversi sono nel giro della franchigia federale della UAR che a volte fa anche allenamenti nella tarda mattinata (ribadisco a volte), ma nessuno vive di questo. Il tempo si concede contro realtà professionistiche con budget da milioni di euro (Galles, Francia, Inghilterra, ecc,) non contro amatori che pagano ogni mese la quota al loro club per giocare (sono loro che pagano ,no il club che li paga a fine mese con stipendi superiori a quelli dei lavoratori comuni)……

      1. hai un pò di ragione ma non tutta.
        Molti di loro hanno fatto o fanno Vodacom cup in SA.

      2. si, diversi hanno fatto una stagione in SA con la franchigia federale, per poi tornare alla realtà dei loro club. Indubbiamente l’esperienza sudafricana(per quanto breve) ha aumentato il loro livello visto il ritmo del torneo, però poi sono tutti e 13 ritornati al campionato URBA o a quello dell’Interior che è amatoriale. I giovani sperimentati escono dai vivai dove si gioca a pane e salame e dove i ragazzini si allenano (pagando) nel dopo scuola. non vanno in scuole farse che gli danno un diploma di facciata affinchè si allenino due volte al giorno. Per quanto di livello sia il campionato SA e quello della URBA non è paragonabile ad una CL quindi teoricamente dovevano essere facilmente battibili da veri professionisti.

      1. Forse costano troppo, e vanno migliorate, ma finche’ continuano ad aiutare la formazione di giocatori come benvenuti, gori, venditti (e parlo solo di quelli piu’ o meno formati). Se poi almeno uno tra morisi, campagnaro e della rossa mette a frutto il potenziale la sforzo vorra’ dire che siamo nella giusta direzione.

        Come vedi le federazione prende sul serio le critiche un tanto al chilo e ha fatto fuori green, responsabile delle accademie, che avremmo tutti dovuto supportare un po’ di piu’.

      2. gsp……mai sentito parlare del concetto di vautazione ponderata delle scelte? 4 giocatori …forse 6 nel futuro se le tue previsioni sono esatte (me lo auguro), non possono essere giustificati dai costi esorbitanti dell’accademia dovuti non alla formazione di talenti, ma a sistemare amici, parenti, ex giocatori senza preparazione tecnica e ultimamente anche giovani scarsi. I soldi in FIR vi sono (differente mente da ciò che supponi), circa 40K annui e forse servirebbero persone competenti a gestirli, e non manager con la quinta superiore che sono solo degli ottimi yesman. I soldi alle società non arrivano non perchè non vi siano maper errate politiche di pianificazione e programmazione che persone formate col pane e salame per ovvi motivi professionali non sono in grado di svolgere…….ti ricordo che il rugby in Italia è professionale sul campo, ma chi lo gestisce si è formato a livello amatoriale…….

      3. @francese, pero’ devi comparare rispetto al sistema formativo di prima, quello che produce questo e quello che ha prodotto quello.

        Certo il costo per unit e’ alto. Ma una cosa e’ una sistema produttivo che costa troppo, una cosa diversa un sistema produttivo che neanche produce. Uno volta che hai capito di quale dei due stai parlando (ed io non ho abbastanza evidenza per dire se sia il primo o il secondo) allora si faranno scelte diverse a seconda dell’analisi.

        Raccomandazioni, imboscamenti, yes men, e’ una cosa riprovevole ed il problema della nazione. Ma non per quello posso mettermi a boicottare i risultati di nazionali, accademie, allenatori e celtiche per partito preso.

        E non dimenticare che purtroppo e’ l’italia e quindi necessariamente le cose funzionan un po’ cosi’ anche nel rugby.

        Pero’ tutto si ferma sul campo dove contano solo ed esclusivamente i meriti. Come nella serie a di calcio. So venderanno anche le partite, ma e’ un sistema cosi’ altamente competitivo dove davvero non c’e’ spazio per le raccomandazioni. Come non credo che ci siano fenomeni in eccellenza che stanno a casa perche’ non hanno raccomandazioni. Poi gli errori li fanno li tutti, ma non puoi vedere marcio e racomandazione in ogni aspetto che uno non capisce. Altrimenti meglio lasciar stare.

      4. gsp…il prima ed il dopo purtroppo non esistono visto che le medesime persone governano il rugby italico da più di 10 anni a questa parte, quindi il decennio di decantatura per pianificare e presentare risultati è stato dato. Sono concorde con te che in Italia le raccomandazioni vigono, e il “chi sbaglia paga” non esiste. Però il conto economico dei risultati non torna (è matematica non è una critica ai giocatori). L’accademia ha prodotto ottimi giocatori (purtroppo pochi) discreti giocatori (purtroppo troppi) e con ingenti finanziamenti. il risultato lo vedi nei mondiali U20 e nei test amichevoli. da ciò che hai scritto hai visto le partite dei pumas e pumitas. avendo lavorato li per 4 anni posso giurarti che non esistono accademie federali giovanili ( non hanno i soldi) eppure i risulttai si vedono ed i fisici dei pumitas non sono totalmente diversi da quelli dei piccoli professionisti accademici nostri. Non critico a priori l’operato FIR ma solo dati alla mano. In Francia con l’avvento del professionismo i vari accompagnatori aiutanti ecc , figure storiche del rugby provinciale, si sono fatte da parte per dare posto a manager usciti dalle grande ecole (i nostri master per intenderci) o in UK dai master in rugby management…ovvero la rivoluzione professionale ha coinvolto tutti i settori…..in FIR ci sono gli appassionati che fuori dal campo fanno esattamente le stesse battaglie che facevano in campo. Tarvisium/benetton, padova/Rovigo, Viadana/calvisano ecc. il professionismo deve avvenire in tutti i settori altrimenti il movimento rimarrà indietro…..la gestione che non pianifica, non programma, cambia dal giorno alla notte le regole e naviga a vista oltre a non servire a nessuno è deleteria…..dati alla mano il livello generale in italia è sceso. NOn è una questione di soldi, bensì di competenze…..bisogna semplicemente essere professionali

      5. E poi 4 quelli abbastanza titolari in nazionale. Ma nelle celtiche ce ne sono molti, ma molti, di piu’.

      6. @francese pienamente daccordo con te su tutto. A volte ci vorrebbe meno passione e piu’ professionalita’.

        Eccetto sul paragone sistema accademia vs pre accademia. Perche’ dopo dieci anni di esistenza avremo dati da comparare, e volenti e nolenti, sara’ evidente quale funziona, se funziona e se vale la spesa.

        Che poi ci siano sistemi piu’ efficienti del nostro anche quello e’ innegabile.

      7. sull’accademia, che peraltro io reputo necessaria per far crescere talenti (e non disoccupati ignoranti con la 5 superiore presa col cepu), penso che un monitoraggio possa essere fatto ai 5 anni per limitare i danni o qualora questi non vi fossero (non è il caso in questione) apportare le piccole modifiche per i miglioramenti dovuti. relazionarsi anche con altre realtà estere fa sempre bene. purtroppo dovrebbero esservi delle accademie zonali(regionali) in modo tale che formando un numero più alto di atleti la statistica dice che le possibilità di un innalzamento qualitativo si otterrebbero. però putroppo non vedo all’oggi una tale quantità di figure professionali pronte e formate per gestire a livello sia manageriale che tecnico un’idea più ampia di accademie che alla fine aiutino/convergano in una più grande di natura federale. Come dici giustamente c’è troppo passione…..ma forse è solo questione di tempo nulla più…..nei derby delle giovanili Pd/RO, o Benetton/tarvisium si gioca tranquillamente non sono più le battaglie campali degli anni 80/90 , quindiforse tra un paio di anni le figure tanto ricercate di supervisori gestori e tecnici che attualmente mancano arriveranno (o quantomeno me lo auguro)

  7. Per fortuna le tv ci hanno risparmiato l’ennesimo penoso spettacolo in azzurro! Avevano ragione gli argentini a chiedere di essere amessi al 6N a nostro discapito e purtroppo ha avuto ragione JK a non convocare nessun italiano all’ultima serie dei Barbarians!

    1. @sabrina, hanno fatto meglio ed adesso sono nel 4n. il rispetto ed ammirazione per gli argentini sono piu’ che dovuti, ma anche un po’ self-respect non guasterebbe.

  8. Riguardo al movimento in generale per chi non lo sapesse : negli anni 70 e 80, esistevano già Dogi, Zebre e Lupi… In particolare i Dogi triveneti facevano già la loro CL spesso battendo gli squadroni britannici, gli stadi di Petrarca, Rovigo e Treviso erano pieni e in campionato si facevano nei derby dai 7 ai 20.000 spettatori!!! Ma il bello è che i Dogi avevano già la loro “accademia”, ricordo per esperienza diretta la tournee dei Dogi U.19 in Irlanda del Nord con test finale al Ravenhill con Ulster U.20! Quindi 25 anni fa c’erano già le franchigie e una nascente accademia! Tutto perso per miopia e interessi di condominio… Si sarebbe potuto fare un tri-regions sia a livello seniores che juniores, sarebbero stati dei trials per le nazionali e si poteva iniziare un discorso serio e radicato sul territorio, invece nulla! Comunque lo strumento per cambiare andazzo esiste e in democrazia si chiama elezioni! Che si presenti Lorigiola e proponga Munari come responsabile delle nazionali, compresa la maggiore, e vedrete che si inizierà un percorso serio! Solo che poi vanno votati!!! Italianiiii!

      1. Gildo hai ragione al 100% la politica della FIR degli ultimi dieci anni ha distrutto il movimento le squadre di club sono ridotte a niente (in coppa perdiamo anche con i rumeni) Roma, Milano, Napoli che in passato hanno vinto tanti scudetti sono senza squadra. A che servono 70.000 spettatori x la nazionale se poi finito il torneo si può solo sperare in SKY x vedere una partita decente? La Rai poi è peggio della federazione. Che dire speriamo in un cambio ai vertici x creare nuovamente 4 franchigie (dogi, lupi, etc.) tipo Irlanda x ridare dignità al Rugby italiano che dal 2000 è regredito tantissimo. Pensare che a Roma tanti ragazzi giocano a Rugby ma senza il traino di una squadra con un palcoscenico tipo Flaminio finisce tutto. Che peccato il Rugby è lo sport più bello del mondo.

      2. Gildo,
        anch’io datato e testimone di quanto hai scritto , sottoscrivo al 1000 x 1000 !!!

  9. Però questa cosa del fisico un po’ non la capisco…I parametri federali sono tutti improntati sulla fisicità, e infatti ci lamentiamo che conti solo quella perchè se uno è forte ma piccoletto viene scartato. Gente come Shane Williams, Halfpenny, Giteau (tutti meno di 1,80m e meno di 90 chili) o altri in Italia a 18 anni sarebbero stati scartati, e in effetti nel nostro piccolo è ciò che avviene con uno come Fadalti del Mogliano ad esempio…e poi la nostra u20 fa schifo fisicamente…boh?

  10. @ gino monza darcy e o’driscol sono alti 178!non sono giganti os durant era un pachiderma ma ben allenato le accademie non funzionano secondo me perchè devono allenarsi con gente più scafata e escluso quest’anno si allenavano con una squadra e giocavano con un’altra mi spiegate che serve?bisogna permettere alle socetà di alto livello di creare giocatori

    1. Matteo,
      dipende da cosa si intende per fisico.
      Io non penso si debba essere alti 185/190cm o più per avere fisico e possono bastare anche 170 cm se sono tutti muscoli e non grasso.
      Spud Webb alto 168 cm vinse anni fa la gara delle schiacciate durante All Stars Game in NBA.
      per il resto concordo

      1. Vedi che mi dai ragione la tecnica e il talento prima di tutto il fatto è che le la fir dice che solo loro sanno formare atleti di alto livello e che se non rientri certi parametri non sei tagliato per l’alto livello e ció mi sembra presuntuoso e sminuente per tutti gli allenatori giovanili non ne conveni?

    2. Dipende dai ruoli. anche il Munster ha progetti specifici per reclutare giocatori oltre i 2m, per la seconda linea. e’ un po’ assurdo applicare criteri simili a tutti i ruoli. ma non prendiamoci in giro, tutti quelli citati non sono per niente piccoli. e lasciamo perdere gli esempi di 10/15 anni fa, i piccoli di oggi molti sono piu’ larghi che alti. che fadalti abbia perso il treno accademia fa pensare. ma se Munari lo vuole puo’ sempre prenderlo. sempre se vogliamo continuare ad ignorare che se Iannone non gioca apertura, ma ala, e’ anche dovuto al fisico.

      @matteo, di societ’a d’alto livello ce n’e’e solo una, e non si ricorda da quanto non formi un’apertura, figurati le altre. va bene parlare di modelli ideali, ma teniamo in conto quello che esiste nella realta’.

      1. Non sono solo più grandi quello che è cambiato è che sono più allenati perchè le partite hanno meno tempi morti ma gli incroci le finte e i salti sono gli stessi di sampre la socetà di alto livello non avrà prodotto molte aperture ma ha sgrezzato più di un giovane e l’ha portato all’alto livello non credo. Che portare all’alto livello un pilone sia più facile che portarci un apertura

      2. Da quando leggo questo i vari interventi ho sempre pensato ad un tuo affetto federale.Arrivare a difenderla la FIR serve o un fanatico,o uno stipendiato,oppure un emerito ignorante che dice sempre cose non vere come fai tu e come fa Dondi..

      3. @pedro, non te la prendere. Se hai da ribattere ne discutiamo, altrimenti taci.

        Ci sono tanti interventi che dicono cose diverse con le quali puoi essere daccordo, non interagire con me se non sai interagire con civilta’.

      4. Che ci siano certi ruoli che richiedono certe specificita’ fisiche e’ fuor di dubbio pero’ credo che Matteo giustamente si riferisca ai 3/4 ed ai progetti statura federali che preferiscono giocatori alti e grossi ma tecnicamente non eccelsi critica secondo me corretta se riferita ai 3/4. Gsp nomini gli irlandesi la selezioni per le accademie laddove non ci siano necessita’ fisiche specifiche per il ruolo sono basate fondamentalemnte sul talento e la tecnica e dopo vengono considerati aspetti fisici. Matteo nomina Bod che per carita’ ha un signor fisico ma consiglierei di andare a vedere foto o video (sicuramente su youtube ce ne saranno) ai tempi del school rugby, non era piu’ grosso di altri anzi, ma era di un talento superiore e con una tecnica invidiabile.
        Il problema di progetti come quello stature federale e’ che se applicato ai 3/4 ha molto poco senso, e’ molto piu’ difficile prendere uno grosso ma che tecnicamente non e’ stato formato bene e reinsegnargli la tecnica piuttosto che prendere un giocatore tecnicamente valito e dotato di talento e farlo crescere fisicamente…parliamo di 183nni-19enni in accademia, ragazzi nel pieno dello sviluppo fisico, mettergli su 10-15 chili di muscoli con un buon preparatore atletico e dieta non e’ difficile…per fare un esempio al di fuori del rugby non so chi ricorda Kukoc alla Benetton e quando dopo diversi mesi di palestra ha debuttato in NBA…fisico completamente trasformato che gli ha permesso di sfruttare la sua tecnica incredibile.

  11. Se qualcuno dei giocatori portati in tournee non è all’altezza , questo fa pensare che le convocazioni vengono fatte da un Brunel che non conosce la situazione, ovvero da qualcuno che ha interessi diversi. Giocatori giovani non ancora pronti e ex giocatori in viaggio premio alla carriera fanno questo risultato. Sembra purtroppo che il metodo di selezione dei prospetti e la loro formazione tecnica non siano appropriati, ed il fatto che la federazione si sia accollata il compito di portarla avanti in prima persona ma senza dotarsi delle professionalità necessarie e anzi affidandola a soggetti dotati solo di fedeltà assoluta al capo e colla sulle chiappe per mantenere la seggiola, non fa ben sperare per il futuro. Brunel analizzerà meglio la partita, ma sono convinto che il peccato originale che ha generato questa sconfitta lui lo conosce bene, e lo conosceva anche prima. Sarà difficile per lui liberarsi della zavorra, sempre ammesso che ne abbia l’intenzione. E siccome il peggio non è mai morto, il futuro ci costringerà pure a sopportare il supplizio della franchigia federale. Ma quanti guitti, saltimbanchi, nani e caporali ci tocca sopportare, e non si vede ancora la luce in fondo al tunnel. Auguri.

  12. già il rugby in italia purtroppo ha più fan che reali sostenitori, guardate il Rugby in tv e su sky non sporcatevi le mani a casa vostra però, mi raccomando…

  13. Bene Gino, e secondo te cosa si puó fare? C’è bisogno che qualcuno si faccia avanti prima o poi, come ha fatto Amore… e poi, nella mia ignoranza delle normative non capisco se sia legale o meno non presentare i bilanci di una federazione come qualcuno spesso dice, insomma a cosa si riferisce chi invoca trasparenza? Perchè se no una bella class action autofinanziata si prende un avvocato e si fa un esposto in magistratura, non tante chiacchere… cosa mi dici?

    1. Gildo,
      credo di sapere quello che dovrebbe essere fatto ovvero cacciare chi comanda ma non so bene come fare anche se penso che il CONI dovrebbe essere interessato visto che conced il suo Stadio al rugby.
      Tuttavia se i clubs, che poi votano, non si propongono e si mettono in concorrenza col Tonti beh cosa vuoi fare?.
      Ti dirò cosa farei io se avessi 20/30 milioni di Euro.
      Andrei a Prato ( io sono toscano) e gli proporrei questo: vado in NZ compro per 2/3 anni Mc Caw, Dan Carter, Kaino e qualche altro, così vinco l’eccellenza e la Challenge cup e l’anno dopo la Heinekan Cup poi mi candido per la presidenza e arrostisco Tonti, Lecchinato e così via.
      Ma è un sogno

  14. la gestione dondi e company ha fatto fare al rugby italiano un a stasi lunga 12 anni-i media e quanti seguono il rugby come appassionati sono rimasti incantati da quanto si porta dietro il 6nazioni non hanno considerato che fintanto il rugby non si giocherà in tutta italia no potrà crescere.non ricordate l’esperienza roggio calabria? gavazzi smetti di seguire dondi non ne ricaverai nulla!!!!! un cf mi ha detto che in consiglio federale vi ha sollecitato ad alzare la testa ed abbassare la mano e non viceversa.uno scatto d’orgoglio molti di voi sono stati protagonisti sul campo CORAGGIO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  15. A proposito di accademie mi risulta che ufficiosamente stia prevalendo la corrente che vuole che si chiuda Tirrenia. Ciò è è stato detto a quelli che dovrebbero andare il prossimo anno a Tirrenia . Si è motivato ciò con la mancanza di atleti di esperienza in squadra e pertanto si è subito troppo a livello fisico, studi livello cepu, . Pertanto dovrebbero essere messi sotto contratto quelli di interesse nazionale e mandati nei club tra A Eccellenza e Pro12 , con obbligo di minutaggio. La fonte è certa perchè è stata anticipata ad atleti dell’accademia di Mogliano.

  16. @ pedro io non sono uno stipendiato fir e se leggi bene dico che l’accademia non funziona non ci si può arrogare il diritto di dire che siamo gli unici a costruire giocatori x l’alto livello bisogna formare tecnici più preparati, e fare delle accademie stile inghilterra il mio discorso era per dire che non è facile formare nessun giocatore in nessun ruolo di alto livello

    1. Ciao Gino, neanche a me piace il sistema ed ho anche scritto i motivi…ho sempre seguito comunque anche Paolo ed il suo blog fatto molto bene.

      1. cosa ne dici del dibattito dopo la scoppola con l’argentina? siamo seduti o sprofondati?

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