Appunti sulla nazionale anti-Pumas

“Fatta l’Italia anti-Pumas: un solo esordiente. La rivoluzione, se l’aspettavate, è rimandata”. Così ieri ho titolato il post nel quale veniva annunciato il XV anti-Argentina.
Qualcuno l’ha criticato – in maniera costruttiva e intelligente – e io vorrei rispondere a queste precisazioni.
La formazione è questa:
15 Luke Mclean, 14 Giovanbattista Venditti, 13 Roberto Quartaroli, 12 Alberto Sgarbi, 11 Tommaso Benvenuti, 10 Kristopher Burton, 9 Edoardo Gori, 8 Robert Barbieri, 7 Mauro Bergamasco, 6 Alessandro Zanni, 5 Marco Bortolami, 4 Antonio Pavanello, 3 Martin Castrogiovanni, 2 Carlo Festuccia, 1 Alberto de Marchi.
Riserve: 16 Davide Giazzon, 17 Lorenzo Romano, 18 Joshua Furno, 19 Simone Favaro, 20 Tito Tebaldi, 21 Riccardo Bocchino, 22 Giulio Toniolatti.

Sui trequarti non ho nulla da dire. C’è talento e prospettiva grazie a un’età media molto bassa. La cabina di regia Burton-Gori è il meglio che abbiamo a disposizione, nulla da dire anche qui. Stesso discorso per la seconda linea. Guardiamo la panchina? Giovanissima, due debuttanti assoluti, è ok.
E allora, mi si dirà, che cosa vuoi?
I dubbi che ho riguardano prima e terza linea, o meglio due giocatori lì schierati. Parlo di Mauro Bergamasco e Carlo Festuccia. Ovviamente non discuto il valore dei due, ci mancherebbe, ma stiamo parlando di due atleti che negli ultimi mesi hanno giocato pochissimo.
Brunel sta facendo un sapiente lavoro di introduzione forze fresche e giovani senza “bruciarle”, o comunque riducendone al minimo il rischio. A questo punto valeva fare un ulteriore sforzo e far debuttare qualcun altro. Vero che l’Argentina ancorché incompleta è osso durissimo, ma un Festuccia in chissà quali condizioni  per quanto può reggere l’urto biancoceleste? L’esperienza aiuta moltissimo, ma non basta.
Lo stesso discorso vale per Mauro: voglia e qualità non si discutono, tenuta e condizioni sì.
Brunel però li allena tutti i giorni e sicuramente ha maggiori possibilità di valutazione di chiunque altro. Probabilmente ha già deciso che i maggiori esperimenti li farà con Canada e Stati Uniti, ostacoli meno alti di quello argentino.
Vedremo, come sempre a stabilire torti e ragioni sarà il campo.

7 pensieri su “Appunti sulla nazionale anti-Pumas”

  1. anche a me ha sorpreso non tanto festuccia, quanto bergamasco..tallonatori buoni non è che ce sian poi tanti in giro e con ongaro che ha smesso..flankers invece ne abbiamo un bel po anche se con scarsa esperienza, ma è gente che in celtic ha quasi sempre giocato e bene..e penso anche superiori come qualità generali

  2. Nel frattempo ho visto una partita epica, under20. A vedere i pumitas, e pensare all’accademie nostre, vien da piangere.

  3. Concordo in pieno. Tra il “fare la rivoluzione” e schierare una formazione conservativa come questa, ci poteva stare una via di mezzo. Dice “non è con l’Argentina che si possono fare troppi esperimenti”; d’accordo, ma un paio di inserimenti in più ci potevano stare. E poi, vero che dopo ci sono le più “morbide” USA e Canada, ma a Novembre ci aspettano gli All Blacks e poi c’è il nuovo 6N, se non si sperimenta ora non saprei quando sia più possibile farlo. Stiamo parlando di un coach che nell’esordio assoluto ha avuto il coraggio di schierare un “uncapped” come Venditti…e di fronte c’era la Francia!

    1. correggo non l’u20 lapsus..gli emergenti..l’under gioca col sud africa tra poco..sorry..desolante comunque

  4. Anche Mallet allenava Mauro tutti i giorni, e quando lo ha messo in campo contro l’Irlanda alla Coppa del Mondo abbiamo visto i risultati. Purtroppo Mauro non ha più il fisico per questi livelli, mentre la testa non l’ha mai avuta.

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