Il Tinello ha bisogno di voi: chi vuole “interrogare” Vittorio Munari?

Forse voi non ci crederete, ma Vittorio Munari tiene tantissimo al suo “Tinello”. Veramente un casino. Una volta messo on line mi chiama sempre e mi chiede come sta andando, legge tutti i commenti, eccetera…
E così ieri me l’ha buttata lì: “Paolo, che ne dici di fare una tinellata – scusate, ma tra di noi la chiamiamo così – in cui io rispondo alle domande che mi fanno i tuoi lettori?”.
Va da sé che l’idea mi è subito piaciuta. Quindi ora sono qua a domandarvi di scrivermi e di farmi sapere che cosa vi piacerebbe chiedere a Vittorio. Giusto qualche puntualizzazzione:

– Vittorio risponderà su QUALSIASI argomento inerente la palla ovale: tecnico, agonistico, organizzativo. Il mercato, il rugby in Italia, Europa, Emisfero Sud, Alto Livello e rugby di base….

– Ci sono ovviamente argomenti su cui Vittorio deve mantenere il riserbo, dovuto non tanto alla volontà di rispondere o meno, quanto al fatto che il ruolo che ricopre lo impedisce: nel nostro ultimo appuntamento – ad esempio – io ho chiesto a Vittorio del famigerato capitolato tra FIR e franchigie sul quale però non ha potuto dirmi nulla (anche se ha spiegato perché non può parlarne). La cosa però non deve frenarvi, se Vittorio non potrà rispondere lo diremo chiaro e tondo. E diremo anche perché.

– Ovviamente presumo non potrà rispondere a tutte le domande che farete, dovremo giocoforza farne una cernita, ma non temete, quelle non usate le terrò da parte per gli appuntamenti futuri.

– Le domande lasciatele qui, nei commenti al post. Spero siate numerosi. Grazie

128 pensieri riguardo “Il Tinello ha bisogno di voi: chi vuole “interrogare” Vittorio Munari?”

  1. 1) ritiene davvero così pericoloso lo spear tackle, da meritare in pratica il rosso d’ufficio, oppure si potrebbe dare più discrezionalità all’arbitro?
    2) cosa ne pensa di allargare l’uso del TMO (so che è già prevista un’estensione..) per tutti i casi dubbi, soprattutto dove c’è sospetto di gioco violento non visto?
    3) cosa si può fare per trovare finalmente dei numeri 10 (o meglio: dei calciatori) come dio comanda?

    vabbe’, per adesso mi autolimito…. 🙂
    un bravo a tutti e due per l’iniziativa!!

  2. Bella grande idea.. Complimenti ad entrambi :)) Io una domanda c’è l’avrei… Ma per vedere una partita dell’Italia nel Sud del Bel Paese a che santo dovremmo rivolgerci noi appassionati di palla ovale? Si parla tanto di centramento del rugby in Italia ma sotto Roma non si scende da un bel pò.. Eppure Reggio Calabria aveva fatto del suo per portare Italia – Tonga ma poi… si va a Brescia… vabbe!!!

  3. a) cosa pensa delle nuove regole che l’irb vuole introdurre e che verranno sperimentate, vedi regola dei 5” per giocare la palla?

    b) ha mai pensato di candidarsi alla presidenza della FIR e, se no, perché?

    c) Treviso e la nuova franchigia federale, cosa pensa davvero Munari? vede un conflitto di interessi?

  4. Egregio Sig. Munari

    Sono un ragazzo che gioca da Novembre in una squadra di serie C del girone Puglia-Basilicata-Calabria (la squadra è A.S.D Draghi BAT). Nella nostra serie si è verificata una situazione strana: la prima del girone ha rinunciato ai play-off promozione a causa della mancanza di strutture giovanili adeguate. Per lo stesso motivo la mia stessa società parte con penalizzazioni in termini di punteggio. Volevo chiederle: come è possibile permettere lo sviluppo di questo sport, se si incontra, da parte delle istituzioni locali FIR, un atteggiamento remissivo nei confronti dell’organizzazione di eventi che possano avvicinare i ragazzi al Rugby? Non parlo di chiedere spazi alle scuole (cosa che come società facciamo, ma che difficilmente otteniamo), ma almeno comprendere che ci sono difficoltà di tipo logistico per lo sviluppo…
    La ringrazio per la risposta

    1. Anch’io mi accodo alla domanda di Michele e chiedo a Lei se non è il caso che la fir venga maggiormente in “sostegno” alle piccole società, aiutandole a crescere?
      P.S. Gran bella iniziativa, complimenti ad entrambi!

  5. …anch’io e quindi chiederò cose banali :). Dove trova il suo particolare abbigliamento; la sua squadra preferita e la sua formazione preferita/ideale? :)) (perdonate)

  6. Ciao Paolo, gran bella idea. Io come sai appartengo a vari gruppi di fans Benetton, e spesso ci chiediamo e discutiamo sul perchè la società, anche attraverso l’utilizzo di “volontari” non si voglia dare un’immagine ed una “sostanza” professionistica e professionale nei confornti dei supporter e dei rapporti con i media. La gente è affamata di Rugby e vuole sapere tante cose , il mercato, le novità, le iniziative, le statistiche, gli infortuni.. ecc. ecc. Quindi perchè non ammodernare il sito internet con una fan zone aggiornata un blog interno al sito, uno spazio insomma dove ci si possa scambiare idee ed organizzare eventi come avviene normalmente nei rapporti tra società e supporter in altri paesi ? Penso che tutto ciò non farebbe che bene alla società anche in termini di fidelizzazione e quindi anche economicamente parlando….

      1. Oltre a quello detto da Paolo, chiderei inoltre:
        1) come mai non si riesce ad avere dei giovani atleticamente e fisicamente all’altezza delle altre nazionali?

        2) al di la del casino mostruoso degli aironi, secondo te creare delle franchige che possano richiamare in patria tanti nazionali, favorisce e favorirà lo sviluppo dei giocatori oppure era in parte piu efficace lasciarli nei team di alta classifica all’estero? in altre parole : è bilanciato il sistema delle quote pagate dalla fir per i nazionali?

        3) secondo te, la fir ha deciso da tempo di mettere la franchigia a parma ed è stato tutto molto “forzato” per dire un eufemismo?

        mi stoppo…
        grandi!!

        anche io!

  7. ahahah povero vittorio, in che ginepraio ti sei buttato! allora due domande:1-strutturato nel modo attuale il rugby italiano potrebbe mai competere, se fosse gestito bene, con le grandi di ovalia (diventare ad es un galles o un’irlanda, giusto per chiarire)?; 2-visto il mercato e le scelte delle squadre dell’eccellenza, che quadro prevedi nei prox 5 anni in italia come rapporti di forza e di conseguenza che sviluppi per il vertice della piramide (nazionale, treviso e altra franchigia)?

  8. Caro Vittorio, visto che in Italia chi “sa” veramente di rugby, chi ha avuto positive esperienze manageriali oltre che nella direzione tecnica, si conta sulle dita di una mano, c’è speranza di vedere contrapposto all’attuale sistema dirigente Fir che sta ingranando un disastro dietro l’altro qualcosa di alternativo. Io ovviamente ho in mente un nome ben preciso, uno che si chiama proprio Munari, uno che le competenze, la voglia le ha e anche le idee (vedasi stati generali del rugby): è realistica una tua candidatura? Si era anche parlato di una candidatura Raimondi Vs Dondi, ti risulta? Ma soprattutto: una candidatura alternativa, e un progetto e una visione del movimento finalmente alternativi, potrebbero vincere e ottenere gli appoggi che in sistema-Dondi è riuscito a costruirsi nel corso degli anni?

    p.s. se Paolo avrà la gentilezza di “edulcorare” la domanda in maniera tale da permetterti di rispondere senza farti troppi nemici, più di quelli che hai già. Grazie in anticipo della risposta e della tua partecipazione con i mitici Tienelli…

  9. che ne pensa della fir e sulle “ritorsioni” ( così ho letto… ma credo proprio che è così) sulla maglia azzurra di Andrea Lovotti se non passa alla nuova franchigia?!?!
    E poi sui giocatori che sono obbligati a prendere un stipendio minore imposto dalla fir?!!!
    Spero di avere una risposta! 🙂 e complimenti a Vittorio per il lavoro che svolge! magari sarebbero tutti come te 🙂 e complimenti anche a te paolo 🙂

  10. Intanto ringrazio il sig. Munari per una disponibilità rara nel nostro paese.
    Farò domande solo sulle giovanili e scusa per il tu:
    1) ritieni o no che la suddivisione delle giovanili sugli anni dispari, fino a quando non si potranno fare le categorie per anno, sia più in sintonia con quella dei nostri migliori avversari europei e più adatta a chiudere a 18 anni compiuti (U19) il percorso delle giovanili?
    2) non pensi che la FIR debba favorire, anche finanziandola parzialmente, la mobilità delle giovanili sul territorio nazionale, organizzando eventi e campionati che lo prevedano per un numero di squadre più ampio delle finali di categoria?
    3) io credo che il modello attuale delle accademie sia fallimentare, non ti chiedo di condividere la mia opinione, bensì di commentarlo e di ragionare su un modello che preveda accademie non residenziali dei comitati regionali in stretto rapporto con le società o accademie legate alle società di vertice (obbligatorie fino alla U21) parzialmente finanziate dalla FIR;
    4) condivido la tua critica al progetto altezza ed alla tendenza federale ad ignorare l’insegnamento delle abilità, anche di base, ma come vedi il metodo irlandese che è tutto il contrario del nostro e che non condivido?
    5) cosa pensi di estendere l’obbligatorietà delle giovanili fino alla U21 per eccellenza e serie A?
    Ohps, mi sono lasciato andare, grazie per la pazienza.

    1. concordo pienamente, anzi penso che togliere la U18 sia stato scandaloso, anche da parte di chi di rugby non ne sa assolutamente niente grazie a tutti

  11. I dati ufficiali del Campionato Sei Nazioni dimostrano , secondo John Taylor, che abbiamo davvero una crisi relativa alla mischia chiusa.Secondo il Daily Telegraph , quest’anno nel Sei Nazioni, la metà delle mischie si è conclusa con crolli ( 49%) e 39 su 100 mischie si sono concluse con l’assegnazione di un penalty. Nel 2005, meno di un quarto delle mischie si erano concluse con crolli e solo il 15% erano state sanzionate. Eppure tutto questo protocollo – ‘Crouch, Touch, Pause, Engage’ – è stato introdotto per rendere più sicura la mischia. Gravi lesioni in prima linea non sono così comuni, nonostante l’isteria che ha portato a questa regola, ma quando accadono succede sempre perché la mischia è crollato. Secondo Taylor il ‘Crouch, Touch, Pause, Engage’ dovrebbe essere cancellato solo per questi motivi. Ci sono altre statistiche che sono ugualmente allarmanti per quelli che credono che la mischia sia una delle pietre angolari di rugby. Eppure c’è un dato su cui riflettere: il Galles ha avuto solo 14 volte il possesso pulito da mischia in tutto il Sei Nazioni (meno di 3 volte a partita), ma ha vinto un Grande Slam. . Con Gethin Jenkins, Matthew Rees e Adam Jones tutti in forma , Warren Gatland avrebbe dovuto avere un’arma in più, ma lui semplicemente non poteva permettersi di basare il suo gioco sulla supremazia in mischia perché non esiste garanzia che la fase non sarà in contrasto con l’arbitro.
    Che ne pensaVittorio, lui che è un “aedo” della mischia chiusa?
    Non ci sarà bisogno di cambiare qualcosa se anche l’ex Lion John Taylor trova da ridire?
    Grazie e complimenti per l’iniziativa
    Alessandro Andriolli

  12. Vorrei un giudizio sul mondiale U.20 in corso, sull’Italia e, soprattutto, sull’Argentina, come mai ci sono così superiori, anche a livello giovanile, è solo una questione di numero di praticanti oppure anche di gestione delle risorse sul territorio, secondo lei cosa dovremmo imparare da loro (chiedo questo, anche, per mia persoale ignoranza, non so proprio come funzioni laggiù il rugby…)?
    Domanda scomoda, o così almeno penso: cosa ne pensa di Gianni Amore e della sua candidatura (con annesso programma)?
    Domanda spicciola: il trasferimento di Romano (che in giro per i blog è quasi sicuro) che effetto le ha fatto? Chiedo questo perchè sono, personalmente, rimasto stupito della cosa, in positivo, ma comunque stupito.
    Poi: come pensa si potrebbe implementare la bravura dei tecnici italiani e degli arbitri, francamente non all’altezza in Italia, vedasi semifinali Prato-Mogliano (magari si potrebbe, in questo caso, aprire una parentesi sul trattamento delle italiane in Celtic da parte degli arbitri, che mi è parso un po’ supponente).

  13. Grandissima iniziativa, non mi lascio sfuggire l’occasione di fare tre domande al mio mito:
    1) quasi un milione di euro per il progetto sviluppo rugby di base; alla luce delle squadre che possono realmente ambire a vincere qualche premio per la futura stagione ritiene che il nome del progetto sia valido? Personalmente ritengo che così si premino solo società non di base e che si debba quindi investire anche su realtà davvero di base che mai potranno usufruire di tali premi. Quali aspetti premierebbe Vittorio Munari in una iniziativa del genere?
    2) nella base il problema numerico (e di conseguenza qualitativo) del settore arbitrale è tangibile ogni domenica, crede che inserendo nell’obbligatorietà la formazione di un arbitro per anno si potrebbe sopperire a questa mancanza? Ha una sua idea in proposito?
    3) professionismo, semiprofessionismo e dilettantismo; quale pensa che sia il giusto equilibrio oggi in Italia visto che nei primi due casi spesso ci si imbatte in fallimenti, mancata corresponsione di compensi promessi ecc ecc? In Italia ci sono abbastanza fondi per superare il dilettantismo?
    Grazie!!!

  14. Ciao ragazzi, vi ascolto sempre, il “tinello” per me è diventato un appuntamento IRRINUNCIABILE. Veniamo al dunque, parliamo di “movimento”: abbiamo + o – gli stessi tesserati di Galles ed Irlanda ma i risultati sono abbastanza evidenti confrontandoli; qual’è il problema? Io sostengo molto semplicemente che loro hanno giocatori che noi non abbiamo, insomma più bravi, più forti e che tutto quindi viene di conseguenza ma, ritornando alla domanda, perchè avviene questo avendo lo stesso numero di giocatori? E’ una questione di scelta? (li i bambini sognano di diventare campioni di rugby e quindi la scelta si concentra sui più bravi atleticamente e fisicamente, mentre qui in Italia i bambini si avvicinano al rugby magari dopo essere stati “scartati” da altri sport – anche se ultimamente forse le cose stanno cambiando); è un problema di insegnamento e formazione? E’ un fattore culturale e di attitudine a questo sport? O di DNA?
    Una domanda più tecnica: ho l’impressione che la differenza tra le squadre “forti” e quelle diciamo così “meno forti” (ci metto dentro anche l’Italia) sia data da avere o meno una “forte” linea dei trequarti. Che ne pensate?
    Grazie per l’attenzione, vi ascolterò sicuramente.
    Ciao
    Umberto

  15. 1) È giusto che gli arbitraggi nel mondiale U20 lascino correre su tanti falli, privilegiando la fluidità del gioco?
    2) Il gap tecnico-atletico che esiste tra la nostra nazionale U20 e le nazionale U20 di vertice è recuperabile per i ragazzi nel corso della carriera o saranno sempre a rincorrere i colleghi stranieri?

  16. Desidero ringraziare anch’io Vittorio MUNARI e cogliere l’occasione per fare una domanda “sui generis” visto che esula dalle solite considerazioni di carattere tecnico/tattico/fisico/sportive ma che invece apre la porta di un tinello … “genetico”, che per usare una “brutta parola”!
    Un mio amico inglese un giorno mi disse che il football non è nel DNA del popolo britannico …. si può dire parimenti che il rugby non è nel DNA del popolo italiano? Del resto i nostri avversari non sono fisicamente 5 volte più forti di noi come si evince puntualmente dagli scores che ci infliggono! Insomma … ci deve essere dell’altro! E’ chiaro che con DNA non intendo solo qualcosa di propriamente materiale ma che può andare a riguardare fattori d’ordine caratteriale per esempio o emozionale. A mio modesto avviso noi non abbiamo il cromosomo del … team!
    Alla prossima e molte grazie.
    Corto Monzese

  17. Ciao Paolo e ciao Vittorio,
    sono Andrea e vi scrivo da Savona e vorrei porvi due domande,una sul rugby di casa nostra e l’altra sul massimo livello mondiale:
    1) Come si può pensare di trovare un N°10 di livello internazionale se non si fanno lavori mirati sulle giovani leve, mi spiego meglio, se si arrivasse alla nazionale U20 con 10 mediani di apertura di livello magari nel giro di anni uno forte forte uscirebbe no?? invece all’U20 spesso ci arrivano ragazzini che sono i meno peggio tra i pochi (ma dipinti come salvatori della patria) quindi…I tecnici regionali possibile che troppo spesso sono vicini a club e ovviamente tirano l’acqua al proprio mulino?? o ancora peggio si impongono come finti procuratori “minacciando” i ragazzi affermando che nel caso non si appoggino a loro gli si fa terra bruciata attorno??
    2)Il piano fisico oggi è fodamentale e il livello raggiunto nei derby sudafricani delle settimane passate è impressionante…pensi che ora come ora i sudafricani siano superiori o perlomeno siano più affamati rispetto ai neozelandesi (a mio giudizio un po’ appagati dalla vittoria nel mondiale) e all’Australia (eterna incompiuta) ??
    Ciao e complimenti per il Tinello!!!

  18. Bellissima iniziativa,bravissimi entrambi!
    1) Vittorio, secondo te, quele sarebbe il modello gestionale ( parlo a livello proprio di organizzazione del rugby in italia) che piu si adattarebbe al rugby italiano,vale a dire, una modello ” alla irlandese” potrebbe funzionare nell’italica penisola?
    2) quanto “futuro” ha questa nazionale?secondo te, ci sono tra i giovani , giocatori che potranno equiparare il livello degli attuali se non addirittura migliorarlo?

    Ciao paolo e ciao vittorio!

  19. Si legge nei blogs che la FF starebbe facendo pressione sui nuovi, che hanno già firmato con Voi, perché passino con loro. Ti risulta, o politicamente non è opportuno confermarlo?

  20. Una domanda per Vittorio Munari:
    E’ stato piú difficile “digerire” la regola FIR dell’ apertura o far “digerire” a Campese di giocare apertura?

  21. avrei una domanda guardando sommariamente i risultati dell’Eccellenza e della seria A. In Eccellenza le squadre venete sono ritornate ad essere 4, in serie A si salvano o fanno un’ottimo campionato tutte le altre compagini trivenete (Udine, Rubano, Valpollicella, Cus Verona e Paese) alle quali si aggiungeranno Vicenza e Cus Padova, spariscono realtà come Milano o vengono ridimensionate altre come Roma e in generale il sud Italia. Quello che voglio chiedere è: ci troviamo davanti ad una rinvigorita effervescenza del movimento triveneto o piuttosto ad un arretramento del movimento di base, che si riflette poi nell’alto livello, nel resto d’Italia?
    grazie!

  22. Complimenti x l’idea, Sig.Munari, vado al dunque:

    1. Se dovesse scrivere un white paper, una sorta di manuale operativo del bravo direttore sportivo, quali sarebbero i 5 punti fondamentali su cui basare la formazione tecnica dei bambini e ragazzini da 5 a 14 anni?

    2. Restando in ambito “giovani presidenti crescono”, che significa “programmare” le attivita’ di un piccolo club? Il candidato elenchi i 5 punti fondamentali…

    Un abbraccione a prescindere 🙂

  23. Buongiorno Paolo,
    innanzitutto vorrei farti i complimenti per la gestione del sito.
    Mi piacerebbe sapere da Vittorio cosa ne pensa della polemica Rovigo-FIR.
    Infatti da una parte vi è la necessità di costruire una squadra competitiva per la Celtic (e oltrettutto si permette ai giovani di confrontarsi con un rugby di più alto livello), ma dall’altra si prevaricano i diritti di una società. In aggiunta vorrei capire, da abbonato Benetton, come sarà possibile fare in modo di evitare “privilegi” da parte della Federazione verso la nuova franchigia a dispetto di quella trevigiana (visto che sembra che la FIR abbia già contatto alcuni leoni).

    Grazie!!

  24. Paolo, complimenti per l’idea: sono facile profeta nel dire che questo sarà il post di Grillotalpa più commentato di sempre!
    Domande per il Vittorio:

    1) Hai mai pensato di farti clonare? Oppure, stai formando qualcuno che abbia la tua stessa competenza per ovalia?

    2) Potresti spiegare meglio la teoria seconda la quale, nel gioco moderno il vero playmaker non è più il numero 10 ma il numero 9?

    3) Visto che Paolo non sà e/o non vuole rispondermi (:D) sai spiegare come mai con mezzi inferiori (e di gran lunga) gli Argentini sono più forti di noi (si veda anche il risultato dell’unger 20)?

    Grazie Paolo!!!!

  25. Considerato che sono solo un appassionatissimo ma non un esperto mi butto sul personale:
    1) le battute e le “similitudini” durante i commenti delle partite con il Raimondi ti vengono spontanee o le preparate prima?
    2) Sei mai stato “censurato” o ti è mai stato “consigliato” di non divagare troppo durante i commenti su SKY?

    Grazie a tutti (sia a Paolo per l’opportunità e per il sito, sia a Vittorio per la disponibilità)

  26. Grande idea!
    Io avrei una domanda che mi è sorta mentre ascoltavo l’ultimo “tinello” che è stato pubblicato, in particolare quando Vittorio diceva che alla Benetton, nel momento in cui è entrata in Celtic, non è stata data la possibilità di fare una seconda squadra e questo è stato un danno per la società.
    Ora, io so che (soprattutto a livello giovanile, l’ho sperimentato quest’anno con la società di cui faccio parte) Treviso cerca di costruire sinergie con le altre società vicine geograficamente tramite allenamenti congiunti, tutoraggio dei tecnici, ecc., ma non mi pare che siano mai stati fatti dei passi decisi verso la creazione di una vera e propria franchigia. Questo succede a causa dei classici campanilismi e antipatie di cui nel Triveneto siamo maestri, per ostacoli economico-logisitici o per un preciso calcolo di convenienza da parte della Benetton?
    Sia chiaro, io penso che a Treviso negli ultimi anni abbiano fatto uno splendido lavoro immagino che se la Benetton mettesse a disposizione know-how, esperienze e professionalità acquisite grazie all’esperienza celtica potrebbe dare una grossa mano a tante altre società, ma ne beneficerebbe lei stessa perchè avrebbe un bacino da cui attingere “direttamente” i migliori giocatori, e in cui lasciare temporaneamente quelli non ancora pronti, senza il rischio di perdere il lavoro già fatto su di loro.
    Grazie e continuate così!!

  27. Grande Vittorio!

    Visti i fisicacci da superman dell’Emisfero Sud (grandi, grossi, forti, velocissimi ecc.) chiedo, ma sono solo tutti muscoli e palestra o possono essere fondati i sospetti di qualche (deplorevole) aiutino?

  28. Io non faccio domande ma scaldo il tema narrativo. Celebrando il suo talento di affabulatore, ritengo che sia importante che non rinunci mai (anzi cerchi di aumentarle) alle telecronache. Credo che in tempi di ricerca di nuovi adepti al gioco del rugby, sia fondamentale non chiudersi in un ghetto (come a volte fanno alcuni, il pur ottimo Pierantozzi, per non far nomi) e nemmeno percorrere gli stili di altri sport come il calcio (La7 e Cecinelli, per non far nomi nemmeno qui), per cui lo stile Raimondi Munari, mi pare sia il perfetto insieme di tecnica e capacità di racconto.
    Stefano D’Andrea
    (che prima di insegnare Sociologia della comunicazione e interessarsi al rugby, fu un appassionato di basket che scrisse una Tesi di laurea su Dan Peterson, che con il suo stile di commento portò, 30 anni fa, il basket a penetrare nell’immaginario sportivo italiano)

    1. D’accordo per Dan Peterson, che potrebbe commentare qualsiasi sport, però non dimentichiamo il nostro Aldo Giordani, forse il primo telecronista sportivo ad effettuare un commento tecnico allo sport che commentava.

  29. Gianmarco da Cosenza

    Salve Vittorio. Ammiro molto quello che fa con il suo cub, complimenti.

    Volevo chiedere cosa ne pensa della “questione meridionale” (tralasciando Benevento, Catania e le altre poche eccellenze) del rugby e cosa farebbe per aumentare le potenzilità del nostro gioco anche da Roma in giù. Non pensa che sarebbe una priorità per il movimento? Potrebbe essere un bacino da cui poter pescare in ottica Nazionale e Celtic.

    Grazie

  30. Buongiorno Paolo e Vittorio,
    la mia è una domanda che riguarda l’annoso problema degli stranieri in Italia (ovviamente nel rugby):

    Il mio pensiero è questo: fare un Super10 (il CAMPIONATO ITALIANO) dove giocano “solamente giocatori di formazione italiana o eleggibili per la squadra nazionale (già eleggibili al momento del tesseramento) purché di età inferiore ai 23 anni” (cit.). NESSUNO STRANIERO.
    Regola semplice.
    Gli equilibri, il rapporto tecnico, tra le varie squadre non cambierebbero di molto.(anzi forse si avvantaggerebbero le squadre meno dotate economicamente e quindi il campionato potrebbe essere un po’ più vivace).
    Forse i club di alto livello perderebbero qualcosa (poco) in fatto di qualità(ci sono stati stranieri negli ultimi anni che hanno fatto molto bene, ma quanti?); sicuramente si risparmierebbe qualche migliaio di euro (quanti soldi buttati per stranieri…inutili?).
    In questo modo non ci sarebbero più polemiche e furbizie sui ruoli.
    In questo modo la federazione avrebbe risolto qualche problemino.
    Il bacino aumenterebbe, non di molto, ma aumenterebbe.

    Mi piacerebbe sapere da Vittorio che ne pensa.
    Grazie

  31. Più che una domanda chiederei al sig. Munari un consiglio: sono da poco diventato mandatario F.I.R. e nel giro di pochi mesi sono state emanate due norme che dovrebbero disciplinare il nostro operato: 1) testo unico dei mandatari 2) il famoso regime di cui Lei parla nell’ultima intervista al tinello.
    Per quanto concerne il punto 1) ad oggi non si sa ancora se e quando le disposizioni in esso previste saranno attuative; circa il punto 2) la prima domanda che mi sorge spontanea è “ma allora noi che serviamo a fare?”
    … pensandoci bene credo sia inutile chiederLe un consiglio e forse l’unica cosa che mi è rimasta da fare è rassegnarmi a vedere il rugby in tv e allo stadio come appassionato, perchè diventare un “addetto ai lavori” in un contesto del genere mi sembra un tentativo diabolico!

    Peccato perchè questo mondo ovale è stato per anni protagonista delle mie emozioni più forti.

  32. Caro Vittorio tre domande diverse una dalle altre:
    1) E’ più semplice allenare o fare il direttore sportivo e quali sono le varie caratteristiche che una persona deve avere per ricoprire i rispettivi ruoli ?

    2) Quale è stato tra i giocatori che hai allenato quello ha dato più soddisfazione e quello che ha dato più rogne da direttore sportivo ?

    3) Un’ idea per far pesare maggiormente il rugby nella televisione italiana a parte Sky ?

    Un saluto a tutti e due.

  33. Grazie per l’opportunità e nella speranza che risponda con franchezza alla domanda :
    negli ambienti a lui vicino si vocifera del suo totale disinteresse verso il mondo del mini-rugby, a parte la sua presenza al Trofeo Topolino più per dovere che per piacere . Potrebbe spiegare qual’è la sua visione di questo mondo che personalmente è la fondamenta per la crescita del mondo rugbistico ?

  34. Una domanda, l’hanno già fatta, ma la ripropongo anch’io perché m’interesserebbe parecchio avere una risposta, alla luce degli ultimi avvenimenti: Cosa ne pensa, Vittorio, del programma di Gianni Amore?

    L’altra, è più uno sfogo/pettegolezzo: Forse Vittorio sa perché caspita Sky non trasmetterà i nostri Test Matches, insieme a tutti gli altri regolarmente in onda?

    Grazie ad entrambi comunque

  35. Visti gli ultimi sviluppi, possiamo dire che nel breve periodo il rugby italiano sta vivendo un momento delicato (per non dire drammatico) e quindi vorrei porvi due domande sul futuro (sperando sia più roseo):
    – vedi nel breve futuro l’esplosione di un qualche giovane?
    – consiglieresti lui un’esperienza all’estero in età giovanile o di accettare le accademie?
    Poi, visto che a mio avviso un problema importante del nostro rugby sono i tecnici e gli arbitri, vorrei chiedere:
    – vedi in giro qualche buon tecnico giovane, anche in categorie inferiori, su cui si potrebbe puntare?
    – cosa dovrebbe fare la nostra classe arbitrale per migliorare?

  36. Caro Vittorio, è vero che il prossimo anno (stagione 2013-2014) riesci a ” regalare” Luke Romano
    alla Benetton e quindi alla Nazionale ? Ci conto ehh!!!!

    1. Mi sembra che abbia esordito con gli ABs nell’ultimo test con L’Irlanda, mi sa che il regalo è andato a farsi friggere…Speriamo in Joe Latta, che ha giocato i mondiali u.20?

  37. APPROFITTO DELLA GHIOTTA OCCASIONE DI INTERROGARE UN ESPERTO IN MATERIA CHIEDENDO QUANTO SEGUE.

    1) QUALI SONO LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE (MENTALI E FISICHE) CHE I MEDIANI DI MISCHIA E DI APERTURA DEVONO POSSEDERE PER GIOCARE A RUGBY A QUALSIASI LIVELLO?
    2) A 28 ANNI E CON UN FISICO MEDIOCRE (1,70 PER 65 KG) SI PUO’ GIOCARE A RUGBY?

  38. Innanzitutto buonasera. Chiedo a Munari (non so se ricorda l’intervista telefonica di 25 anni fa per il settimanale aquilano “Fotofinish”) un parere su un suo giocatore dell’epoca, Rocco Nardo estremo piuttosto robusto che usava spesso come ariete; a seguire come ebbe l’idea di far giocare Campese apertura; per quanto tempo usò sulle touches la difesa in linea a cinque uomini (apertura, centri e ali con l’estremo nella posizione dell’ala chiusa) che notai in un incontro degli anni ottanta; se una partita del campionato francese può ancora far dire “Dio lo benedica”, come quando si sorseggia un buon caffè e se condivide con me la gioia per la vittoria dell’Irlanda u.20 ieri sui sudafricani. Infine una domanda indirizzata a tutti e due: si possono trovare in rete i momenti più importanti della partita Italia Emergenti-England Students (ebbene sì, non l’ho vista).
    Grazie e buon lavoro

  39. Perché il petrarca a livello giovanile eccelle ma poi la prima squadra (fatta eccezione per l’anno scorso) fa spesso cilecca ? e quindi come è possibile conciliare lo sviluppo e la crescita del settore giovanile con il mantenere alto i llivello della prima squadra ?

  40. vorrei essere smentito ma Vittorio secondo te non insegnamo più la tecnica individuale …impostando tutto sul fisico e la personale inventiva…sei MAGNUM in tutto da un vecchio rugbysta ….e per finire forza leoni GRAZIE

  41. Grandissimi….. se ce ne era bisogno dimostra ancora una volta che Vittorio se non è il numero 1 ci va molto vicino… comunque dato che ci viene data la possibilità chiedo al sommo e venerabile Munari:
    1.secondo lei qual’è la squadra sia nazionale che club che gioca meglio la fase offensiva (per mè è il leinster) e quale quella difensiva (sarò miope ma la tenacia scozzese al momento è la migliore) e come si può fare per metterla in pratica in Italia?
    2.cosa pensa dei campionati in italia dall’eccellenza alla serie c e se in qualche modo si può fare per amalgamare di più su tutto il territorio nazionale (mi riferisco al fatto che quasi tutti gli spareggi promozione le hanno vinte squadre venete)?
    3.Come stà la mula Rosy?
    Anche se non risponderà a nessuna delle mie domande non fà niente giente come lui si potrebbe sentire per giorni di fila senza annoiarsi

  42. 1) Leggendo su internet tempo fa mi incuriosì una proposta buttata lì per caso: un canale televisivo dedicato esclusivamente al Rugby. Pensa che sarebbe possibile realizzarlo e se si, utile per aumentare lo sviluppo del movimento??

    2) So che in Inghilterra il Rugby viene insegnato nelle scuole spesso al posto dell’Educazione Fisica. Sarebbe possibile realizzare una cosa simile da noi, magari previo accordo tra FIR e Ministero dell’Istruzione??

    3) Nell’ultimo tinello si parlava della differenza tra i soldi incamerati dalla FIR e quelli investiti per i club. Ora molte società, ed è assodato, versano in difficoltà economiche e spesso non riescono a passare di categoria per questo motivo ( per esempio dalla C alla B ) visto l’aumentare esponenziale delle spese che la nuova categoria comporterebbe. la FIR, secondo lei, non potrebbe istituire un fondo assistenza per queste società?? così non si rischia di ammazzare sul nascere società che, sportivamente parlando, meritano di arrivare in alto e i loro giovani??

  43. Ciao Paolo
    Io volevo chiedere a Vittorio perché con l’entrata in Celtic League il Benetton Rugby non ha deciso subito di costruire una struttura organizzativa più evoluta con nuove figure per avvicinare la Società alle altre partecipanti al campionato sul piano societario (non tecnico) invece di mantenere la struttura attuale, ottima sicuramente, ma che forse per le limitate dimensioni non riesce a sfruttare al 100% le potenzialità che la partecipazione a questo torneo offre.
    Grazie per la disponibilità a tutti e due!
    devid

  44. Ciao Vittorio,

    la mia domanda è un pò amipia, e si basa su una frase che hai buttato li durante le telecronache sul fatto che segui con molto interesse l’NBA, anche e soprattutto per i suoi risvoli organizzativi (e, cito a memoria, per quell’interesse che per proporzione inversa hanno i bassi verso quelli molto molto alti di statura).

    Più specificatamente, pensi che un sistema come il Draft NBA si potrebbe adottare, in misura ovviamente ridimensionata, alla situazione rugbystica italiana? Cero, è speculazione ed è come parlare del sesso degli angeli, MA:

    – La gestione dei giovani è già MOLTO centralizzata e di esclusiva della Federazione
    – Questo sistema permetterebbe a squadre in difficoltà di disporre di giovani validi che in tale contesto avrebbero, almeno in teoria, la possibilità di giocare molto E CON MERITO.
    – Se applicato solo all’Eccellenza (ovvio che i migliori andrebbero in Celtic), l’ipotesi potrebbe non essere così campata in aria, anche solo come esperimento.

  45. A me interessa + la formazione dei giocatori:
    -cosa ne pensa del fatto che i bambini paghino il biglietto per vedere la nazionale? (vedi tutti i bei discorsi sul bene del movimento e sul futuro del rugby);
    -cosa ne pensa dell’abbandono del rugby giovanile per mancanza di alternative? (minirugby in crescita e poche squadre dai 16 in su, leggi anche Prato ed i casini delle “Unioni”);
    -che ne pensa di un Wakarua a fine carriera che potrebbe insegnare la tecnica del calcio (vedi generale scarsezza in questo fondamentale)

    grazie Paolo per quello che fai e grazie a Vittorio per quello che ci insegni

  46. 1) Ribadisco una domanda già fatta da altri, che si può riassumere con l’ormai celebre: “Se non ora, quando?” Ovvero: “Perché quest’anno non Ti candidi ufficialmente alla presidenza della FIR? Non penserai mica di farlo tra dieci anni?”
    2) Quali proposte avresti per non mandare al macello in Amlin Cup le squadre della nostra sedicente “Eccellenza”?
    3) Non sarebbe il caso di presentare una controproposta in sede ERC: invece di ridurre le partecipanti alla Heineken Cup come chiedono francesi ed inglesi, allagare la coppa direttamente a 32 partecipanti e sopprimere la Amlin? Si escludono sostanzialmente solo le neopromosse e le ultime non retrocesse dei tre campionati principali (12 italoceltiche+12 inglesi +14 francesi =38 – 3 neopromosse – 3 ultime = 32 squadre). Un turno in più (ottavi di finale) e passano le prime due di ogni girone, senza gli attuali, complicati ed ingiusti, meccanismi di ripescaggio delle seconde che spesso rendono inutili il 5° ed il 6° turno del girone eliminatorio.
    Se proprio si volesse fare una coppa “Challenge” potrebbe essere dedicata al resto del movimento europeo (spagna, georgia, romania, incluse le nostre squadre di eccellenza, ed eventualmente le escluse dalla Heineken).
    4) Non è il caso di ripristinare al più presto il campionato under 18 come lo conoscevamo?
    5) A chi serve il campionato under 23?

    Fantastica iniziativa: avete voluto la bicicletta… adesso pedalare!
    Grazie

  47. Ampliando la 3a domanda di Antonio, vorrei chiedere a Vittorio Munari se non ritiene un problema, anche etico, il falso professionismo che permea oggi il campionato di Eccellenza. Mettiamoci per un attimo nella prospettiva dei giocatori (come persone) e non solo in quella del “movimento”: in diverse squadre che militano in, o aspirano a, tale divisione, si richiede ai ragazzi un impegno difficilmente compatibile con il lavoro (inteso come costruzione di un mestiere) o con gli studi. E per gran parte di loro, non ci sono né compensi economici né reali prospettive di medio termine nel mondo del rugby… Un bel rischio di trovarsi a 25 o 30 o 35 anni senza arte ne parte! Cosa ne pensa?

  48. Grandi entrambi! Un sogno che si realizza!

    Qualche domanda l’avrei anch’io:
    – Su quali basi progettuali si costruisce una realtà come quella trevigiana (non solo Treviso, ma l’insieme delle squadre della Marca, con cui si tiene un dialogo privilegiato)?
    – Quando critica (critichi) il tipo di allenamento portato da Villepreux (il sistema basato sul movimento di squadra, erro?), che dal suo punto di vista non forma abbastanza sulle skill individuali di base i nostri giovani – e mi trova parecchio d’accordo – qual è la sua (tua) proposta alternativa?
    – Se quando lei era (tu eri) in FIR l’Italia è entrata nel giro delle grandi e adesso, dopo anni di assenza dalle cose federali, rischiamo di fare molti passi indietro, che aspetta (aspetti) a ritornarci, e per giunta di gran corsa?
    – Su cosa ti concentreresti, a livello programmatico, se dovessi candidarti alla presidenza del Consiglio Federale? E quale candidato al momento potrebbe essere il più adatto alle sfide del prossimo ciclo?

  49. Grazie per l’opportunità!
    1) Cosa ne pensate del percorso formativo degli educatori-allenatori sviluppato solamente secondo una progressione/propedeuticità per età e per categoria?
    2) Non sarebbe meglio creare figure magggiormente specializzate per il settore minirugby, formazione giovanile e seniores, per soddisfare le differenti esigenze?
    3) Perchè non usufruire maggiormente delle competenze delle Facoltà di Scienze Motorie?
    Ed infine, discostandomi come argomento dalle precedenti questioni:
    4) la squadra della Celtic Benetton Treviso Rugby non ha mai pensato di aggiungere anche il termine Veneto o Triveneto?

  50. Egregio sig. Munari, nel ringraziarla per la disponibilità le chiedo gentilmente:
    eora, ‘sto Ambrosini xè un pacco o xè bòn?!
    no, perchè se el xè come Mc Lean eo imbarco mi sul prossimo aereo!

  51. Recentemente il nuovo allenatore del Sud Africa ha suscitato qualche polemica per le sue convocazioni in vista dei test match di giugno, in particolare:
    1) ha convocato i + grossi sul mercato (escludendo giocatori come de Jongh o Aplon), puntando su uno stile di gioco tradizionalmente sudafricano, con avanzamento per linee dirette, molta difesa e fisicità, calci tattici (vedi http://www.planetrugby.com/story/0,25883,3561_7793374,00.html). E’ uno stile che sa essere efficace, ma la mia impressione è che sia un pò in controtendenza con l’evoluzione del rugby di alto livello negli ultimi anni, cosa ne pensa?
    2) Sempre riguardo queste convocazioni, ha fatto scalpore l’esclusione di Brussow. Senza entrare nel merito della scelta (personalmente come giocatore mi piace un sacco) ma sono le motivazioni interessanti (vedi http://www.espnscrum.com/southafrica/rugby/story/165006.html), in cui pratica si fa notare come terze linee che giocano i palloni in ruck siano controproducenti in quanto producono un sacco di punizioni contro, mentre siano sempre più spesso i tallonatori a produrre turn over, statistiche alla mano. è d’accordo con questa interpretazione?

  52. Un saluto da gubbio e due domande:
    – quanto potrebbe essere importante per i piccoli club, dalla serie B in giù per intenderci, investire tempo e denaro nella promozione del rugby femminile, visto che anche gli ultimi intenti di investimenti (progetto base) della federazione ?
    – ritengo che la maggior problematica del rugby italico, ma delle discipline minori in genere, sia la mancanza di dirigenti qualificati che con la loro incompetenza coinvolgono a cascata la qualità gli allenatori, gli educatori ed infine i giocatori, nel senso che un dirigente sufficiente produrrà tecnici e giocatori con la stessa caratteristica. Detto questo la domanda, sempre per un piccolo club è più importante fare poca attività con poche persone qualificate oppure chiudere qualche volta un’occhio e prendere quel che viene ?

    saluti
    Andrea
    rugby gubbio

  53. Buongiorno Vittorio…

    1) Secondo te quali sono le difficoltà delle squadre di club in generale ad attirare un gran numero di spettatori mentre la nazionale riempie l’olimpico e gli altri stadi? Solo questione di marketing?
    2) Come si può trasferire alle nostre squadre tutto l’attenzione che c’è sulla nazionale da parte del popolo non completamente rugbystico?
    3) Le regole sugli stranieri e sulle giovanili per squadre di serie B-C sono veramente così importanti visto il livello dei nostri campionati non proprio elevatissimo e la gente gioca per divertirsi…
    4) All’eccellenza ci mancano tanto Treviso e Viadana, vincere il campionato senza queste squadre lascia sempre un pò di amaro in bocca… Visto che sono selezioni perchè non lasciare le squadre in eccelenza facendo giocare i non convocati + giovani?

    Volevo ringraziare per la simpatia e l’allegria che mi dai ogni volta che ci incontriamo pur essendo un tifoso di una squadra avversaria

    Saluti

  54. Mi piacerebbe conoscere l’opinione di Vittorio Munari su quello che ritengo essere un aspetto nodale per l’evoluzione del rugby in Italia; il suo attuale assetto organizzativo.
    Mi riferisco all’attuale assetto del movimento nazionale, alla sua capacità di elevare in prospettiva la qualità generale e creare i presupposti per far emergere anche il rugby di punta (Eccellenza, PRO12 e, ovviamente Nazionale) nel confronto internazionale, piuttosto che alle leve che dovrebbe/potrebbe cercare di alimentare per migliorare l’efficacia/l’efficienza a tal fine.
    Considerando un ipotetico anno zero con l’introduzione del professionismo nel rugby, molti paesi si sono caratterizzati negli anni immediatamente successivi per azioni in qualche modo assimilabili tra loro e aventi la principale caratteristica nell’accorpare organizzativamente le realtà territoriali di punta, ma non solo, con l’evidente scopo di perseguire possibili ottimizzazioni, anche sotto il profilo mediatico (in questo senso, esemplificativa l’esperienza del così detto super 15), con l’evidente intento di raccogliere attorno le nuove aggregazioni una maggiore partecipazione da parte di tifosi ed appassionati, evidente inevitabile merce di scambio per possibili sponsorship di varia natura.
    Appare evidente che il professionismo ha alzato sempre più l’asticella della competizione, introducendo dinamiche ed esigenze nel training degli atleti che spingono i club ed il rispettivo management alla ricerca spasmodica di finanziamenti sempre maggiori.
    In tale contesto, come si colloca, quindi, il nostro movimento?
    Può reggere un sistema provinciale, nel senso di allontanamento sempre più radicato dalle città più virtuose economicamente, e caratterizzato da un numero decisamente elevato di club su tutto il territorio nazionale, pur caratterizzato da una diversa capillarità per aree geografiche, caratterizzati spesso da difficoltà di bilancio attendendo che passata l’attuale stagnazione economica, ci possa essere una ripresa anche per loro, o si rende necessaria una profonda riflessione circa l’utilità di ispirarsi a queste riorganizzazioni che per ultimo hanno caratterizzato il mondo rugbystico celtico e per quale motivo non considerarle delle best practice, infine, quale ruolo dovrebbe/potrebbe ricoprire la FIR.?
    Ringrazio per l’attenzione.

  55. Ringrazio e chiedo :
    1) Se fosse al posto del consiglio federale cosa farebbe per i campionati giovanili.
    2) Come vedrebbe una legge che OBBLIGASSE a mettere a referto nei 23 un numero minimo ( 5? 6? 7?) di U. 22-23 in Eccellenza.
    3) In alternativa alla 2 : Una serie A o A1 in stile NCAA di basket con 10-12 squadre di U.24 con obbligo delle società a pagare gli studi, alloggio e rimborso spese. Ipotizzando un budget di 200.00 euro anno , sarebbero 2.000.000, max 2.500.000 totali, con un contributo al 50% della Fir.
    Potrebbe essere una cosa utile?

  56. ottima idea.
    adesso vengo alle domande, due….
    1) Non pensi che sarebbe utile che la Fir, che ha un fatturato di 40 ml di euro, investisse in maniera diretta nelle strutture per il rugby di base?
    2) non pensi che sarebbe giusto e doveroso che la Fir pubblichi i bilanci e che lo faccia in forma comprensibile, per permetterci di capire come vengono spesi i soldi e si possa fare un confrontro tra spesa e risultati?
    grazie

  57. visto che sono un grande ammiratore del sig. Munari metto anche io la mia domandina 😀

    – come mai nonostante la benetton possa contare su un ampio settore giovanile e, più in generale, essendo la provincia di treviso (ma potete leggere “veneto” se preferite) un’ area ad alta densità rugbistica, non si è ancora prodotto un numero 10 di livello (almeno) medio-alto?

    vi ringrazio preventivamente per la possibilità e per l’ottima idea…si vede che viene da persone che credono (ognuno nel proprio campo) al proprio lavoro!!

  58. Le mie domande:
    – Quali sono, secondo il suo punto di vista, le società che si stanno comportando meglio, in Italia, dal punto di vista giovanile, cioè quali società stanno facendo un lavoro sul settore giovanile che potrebbe essere preso come esempio dalle altre società italiane??
    – Secondo lei è giusto penalizzare una squadra “seniores” solo perché non possiede il settore giovanile?? (mi riferisco al fatto che ogni anno società di serie minori, B e C in particolare, partono con punti di penalizzazione solo perché non riescono a formare squadre U14 o U16)

    Grazie

  59. Se possibile, volevo sapere se Vittorio conosce Luciano Rodriguez, neo acquisto di Mogliano e se non dovremmo preoccuparci, oltre che dell’apertura, anche di un eventuale sostituzione di Sergio Parisse a n.8 in caso di assenza del capitano.

    Da

  60. Questioni economiche a parte (si fa per dire) come ristrutturerebbe, sig. Munari, il campionato d’Eccellenza e quello di serie A dove abbiamo due gironi che vanno dalle Alpi alla Sicilia?

  61. Ottimo paolo e vittorio.

    1- quant’e’ lontano parisse da zinzan brooke
    2- sono morisi, campagnaro, della rossa una tipologia di giocatore, ovvero playmaker, che non vediamo da molti anni?

  62. Mediani di apertura nazionale_ Quali sono gli errori da attribuire al rugby Italiano nella mancata crescita livello internazionale di Andrea Marcato e quali,invece, i limiti da attribuire al giocatore?
    Grazie,
    Gabriele da Rieti

  63. Non pensi che per la crescita della nazionale in celtic avrebbero dovuto giocare e far esperienza giovani di belle speranze invece dei bortolami perugini ongaro e bergamauro. Gente che ha giocato nei top team europei… Che la sua esperienza l aveva gia fatta…

  64. E’ davvero così importante portare avanti un progetto di selezione dei giovani talenti basato prima sulla struttura fisica e poi sul talento?

  65. Quest’anno sono rimasto molto colpito dal sei nazioni della nostra under:mi è sembrata in assoluto la migliore vista in questi ultimi anni.secondo te è quanto ha inciso in tutto questo Craig Green e quanto invece ritieni sia veramente legato ad una leva particolarmente fortunata?ma se fosse buona parte merito dell’allenatore quale può essere il motivo per cui dopo il sei nazioni l’hanno mandato a casa?

  66. Due curiosità:
    1) cosa ne pensa del touch rugby? La ritiene una valida alternativa, almeno sul lato ludico e amatoriale, per chi non ha (più) fisico? Ritiene che sia ancora rugby o che sia qualcosa di completamente diverso?
    2) Qual’è il futuro del rugby? Il rugby a 15 sarà sempre il riferimento (ammesso che ora lo sia)? O l’introduzione del rugby a 7 nel programma olimpico spingerà verso la diffusione di quest’ultimo?
    e che ruolo del rugby league: resterà un prodotto confinato territorialmente da usanze e costumi?

  67. 1) Come si potrebbe rimodulare la didattica x la formazione degli allenatori, per riavere, forse, un allenatore italiano alla guida della nazionale?
    2) Quale percorso tecnico ed agonistico(tipologia di campionato/partite) attiverebbe, con un lavoro anche di collaborazione tra club e federazione, per selezionare e far crescere i migliori giovani del settore juniores italiano?

  68. Ho appena finito di vedere il match tra Inghilterra e Italia U20; al di la del risultato mi è sembrata veramente enorme la differenza di confidenza col pallone tra le due squadre. Da cosa dipende – oltre che dal divario di storia e tradizione e dalla differenza numerica tra le basi di partecipanti da cui selezionare, che è tutta per gli inglesi – forse da un difetto di base da rintracciare nell’educazione al trattamento della palla che si ha fin dalle primissime esperienze giovanili? E se questo divario, prettamente tecnico, a cui si somma il gap di preparazione fisica, non pone un interrogativo serio sulla consistenza dell’aspetto tecnico – allenatori, preparatori – del rugby italiano.
    Grazie

  69. Ciao Vittorio, cosa ne pensi del progetto accademie?
    Non sarebbe meglio se, come accade in Inghilterre, la gestione (magari con aiuti e assistenza Federale) fosse totalmente delegata ai club? Magari cercando di spingere per un Pro12 parallelo U20 dove i nostri giovani possono settimanalmente confrontarsi con l’altro livello?

  70. Caro Vittorio
    colgo questa occasione per ringraziarti. Sì grazie a Te nel lontano 1983 è arrivato un Australiano nella squadra della mia città (quando di stranieri ce ne era uno per squadra ma era un vero campione) e da quel momento è nata un’amicizia con la mia famiglia che dura ancora adesso. E grazie a questa amicizia ho avuto l’opportunità di conoscere tanti campioni. Quindi GRAZIE!
    La mia domanda è un poco più personale delle altre:
    Visto l’impegno ma soprattutto la grande passione che hai per questo sport, se dovessi dare delle percentuali del tipo possesso palla, come divideresti il Rugby dalla Tua vita privata, sempre che questa divisione esista.

  71. Ciao Vittorio,
    quali analogie e differenze cogli fra il tuo impegno con la mussa Rosy e quello con la quarantina di mussi che devi scegliere/guidare/gestire/educare nel Benetton? (“mussi” con simpatia, senza offesa naturalmente per i fioi)

  72. perchè non sono anni che non salta fuori una candidatura credibile in contrapposizione a quella di Dondi? è un ruolo così brutto quello di presidente fir, o ci sono preblemi di altra natura? cosa rende così inattaccabile il fortino federale?

  73. Mi aggrego anch’io ai complimenti per l’iniziativa (complimenti a Paolo e Vittorio).
    Le domande (utilizzando il “Lei”):
    1) Come si é appassionato al rugby? (e quando)
    2) Le squadre italiane in Challenge Cup hanno mostrato di essere molto piü deboli che le altre partecipanti europee; la prossima stagione pensa che la quattro squadre qualificatesi possano vincere partite e magari passare la prima fase di qualificazione?
    3) La “federale” va a essere la squadra materasso nella Coppa Europea di Rugby ed in Pro12 oppure riusciranno ad allestire ed organizzare una squadra competitiva?

    Grazie.

    1. Visto che ancora si stanno svolgendo i tinelli con le nostre domande, ne aggiungo una quarta che si allaccia anche alla mia seconda, che avevo in mente anche allora, ma non chiesi pensando che nulla sarebbe cambiato dalla stagione appena terminata, ma visto ora i vari “movimenti” nel panorama nazionale (come la reazione delle squadre dell’Eccellenza alla “pesca” della “federale”), la propongo:

      La prossima stagione (2012/13) la FIR permetterå che giocatori delle due franchigie, che sono in rosa ma che non trovano spazio in campo, possano essere utilizzate dalle quattro squadre italiane per le partite in Challenge Cup cosicché queste possano rafforzarsi, o comunque avere un’opzione in piü, e per questi atleti possano giocare un po’ di partite ad un buon livello? Non é anche nell’interesse della federazione che le italiane facciano bene in Europa, anche in vista di una riorganizzazione delle due coppe europee per club?

  74. perchè la Benetton Rugby non fà un accordo con il comune di Treviso per giocare alcune partite di Heineken Cup nel più capiente stadio Tenni?

  75. 1.cosa ne pensa del progetto altezza? in toscana i ragazzi under 14 sono stati selezionati in regionale dove alcuni,dopo esser stati misurati col metro sono stati scartati.
    2.cosa ne pensa del fatto che le under in italia siano pari ,anzichè dispari come nelle altre del 6 nazioni,rendendo difficile la partecipazione a tornei esteri e i relativi inviti ai nostri per le squadre estere.
    3.cosa ne pensa del fatto che in formazione,secondo la didattica fir è più importante “provare a riconoscere il momento tattico” piuttosto che “l’esecuzione corretta del gesto”che viene invece ritenuta più importante nel giocatore evoluto

  76. Buongiorno, grandissima iniziativa!
    Premetto, vivo all’estero (francia) e sono confrontato con altre realtà rugbystiche e guardo con un un po di tristezza a quello che sta succedendo tra federazione e club, e allora vorrei chiedere a Vittorio:

    1) Come mai la seconda squadra per la celtic non sia stata fatta a Padova, dove il petrarca puo contare su delle giovanili sempre molto competitive e su di una rete di società satellite che stanno crescendo sempre di più nelle categorie inferiori…. che si traduce in un numero importante di praticanti e giovani atleti ma anche di clienti (pubblico potenziale da portare allo stadio).
    PS: in francia non mi pare sia un problema il fatto che le società piu importanti siano tutte sullo stesso bacino d’utenza…

    2) Credo, probabilmente sbagliandomi, che in vi sia ancora un po troppa confusione fra un bravo rugbysta ed un bravo manager…. ma sono convinto che sia lo scoglio intellettivo che fa si che oggi la FIR sia un po gestita (almeno da quello che traspare) a pane e salame…. é d’accordo con me? Pensa che questa idea potrebbe cambiare?

    Grazie mille e attendo impaziente qualsiasi risposta!

  77. Gentile Sig. Munari, telegraficamente:
    1) mi presento: Vincenzo Ravone, ex giocatore (roba pessima, eh? serie C serie B), poi dirigente, ora tifoso dei Cavalieri Prato (ho il fegato ancora in cirrosi dopo l’incredibile secondo tempo in gara 1 finale scudetto. Bravo Calvisano, che devo dì?):
    2) mi piacciono le Sue telecronache! (non sto a spiegare perché, ci vorrebbe troppo tempo);
    3) La provoco: che ne pensa del programma del Sig. Amore? Da votare? O è un libro dei sogni?
    4) La ri-provoco: franchigia federale? A parma (perché non a Roma o al Sud, allora)? E facendo campagna acquisti sulla pelle delle squadre di eccellenza? E la credibilità del campionato (e della nazionale, che verrebbe sventolata come premio a chi accetta di andare a Parma)? I debiti poi vanno pagati, lo sanno? E Brunel? Gli impongono la formazione?
    5) Quando ci risponde? e dove?

    Arrivederci (per ora)…

  78. Gentile signor Munari, mi piacerebbe conoscere il suo parere sulle accademie federali: che cosa funziona e che cosa andrebbe cambiato. Grazie.

  79. Buongiorno a tutti, l’iniziativa di risponderci direttamente è fantastica e gli argomenti finora proposti mi sembrano davvero tutti meritevoli di grande attenzione.
    Vorrei sapere dal grande Vittorio, partendo dalle difficoltà evidenti delle nostre nazionali Giovanili, se non ritenga necessario, alla luce del fallimento dell’attività fisica nelle scuole italiane, spendere maggiori risorse nella formazione atletica dei giovani giocatori, magari inserendo dei limiti atletici inderogabili per la convocazione in Accademia e quindi in Nazionale, costringendo in tal modo anche le Società a provvedere ad una efficiente preparazione fisica dei propri tesserati.
    Grazie

  80. Giocatori come Zanni, Ghiraldini e Benvenuti pare abbiano avuto offerte dall’ estero.. rimmarranno a Treviso o faranno le valigie? Lei cosa ne pensa e cosa consiglierà ai giocatori??

  81. Secondo lei si può pensare di avere nell’immediato futuro una squadra (magari la benetton) in grado di vincere (o almeno provarci) la celtic e heineken cup? Rimarrà sempre un sogno?

  82. cavolo che bella rogna vi siete presi.
    Complimenti comunque a tutti e due.
    Vittorio Munari ha un bel fegato nel dire quello che pensa in un mondo ingessato come quello del rugby italiano.
    Le domande:
    1) ti diverti ancora nel rugby?
    2) qual’e il giocatore che hai allenato/conosciuto che conservi ancora la fotografia sul comodino?
    3) Domani sei presidente della Federazione rugby italiana: qual’è la prima cosa che faresti?
    4) perchè la federazione non pubblica i bilanci? (please no risposte convenzionali)
    Grazie comunque
    Giuseppe M

  83. Ciao Vittorio grazie per la possibilità che ci dai. La mia domanda è ingenua ma non posso fare a meno di farla. In Sudafrica due milioni e settecentomila afrikans potrebbero riuscire a mettere su una squadra competitiva per il mondiale, noi in 60 milioni siaqmo al livello che siamo. Cosa copieresti agli amici agli antipodi? Ciaoooo!! Roberto Gamberini (mc)

    1. Scusa la confidenza, Roberto: gli afrikaaners hanno già di partenza una struttura fisica possente (che è la loro forza ed insieme il loro limite), appartenendo a coloro che “hanno mangiato le bistecche prima di noi” come disse anni fa Loreto Cucchiarelli, hanno pertanto un approccio piuttosto duro con il gioco che unito alla padronanza tecnica (altro campo in cui credo siano superiori agli altri) ne ha fatto la potenza che sono. Da loro giocatori di 2,00 metri per 130 chili sono naturali, non gonfiati. Cesso l’intromissione sperando nelle scuse di Vittorio se gli ho anticipato qualche concetto…

  84. Salve e complimenti x l’iniziativa! Vorrei sapere cosa ne pensa Vittorio delle nuove regole proposte dall’IRB, prendendo anche spunto dall’iniziativa della FIR. io avrei un pensiero, forse infondato ma che sarei curioso di proporre.
    Il tentativo di velocizzare sempre di più il gioco, eliminando molte pause, in sostanza aumentando il tempo effettivo di gioco, può rappresentare un rischio per i giocatori? È vero che sono super-atleti, ma sono già estremamente sottoposti a enormi sforzi e ritengo che qualche pausa durante la partita sia fisiologica. Eliminare queste pause non potrebbe portare troppi rischi? Non vorrei che si verificassero episodi drammatici come quelli avvenuti negli ultimi tempi. Forse sono un po’ troppo catastrofico, ma ritengo che si possa migliorare il gioco in altri modi, come evitare i blocchi ai lati delle ruck x proteggere il calcio del mediano di mischia…
    Grazie mille e ancora complimenti!!!

  85. Brillanti!
    un ringraziamento per lo spassionato impegno quotidiano!
    Cosa pensa Vittorio del bi-elica che ci portò da Auckland a Nelson?
    Come ha fatto il Sud Africa a non giocarsi quel mondiale fino alla fine?
    Prevede a breve termine una Benetton in grado di raggiungere i playoff in Celtic?
    Grazie

  86. Innanzitutto un prevedibile ma sincero ringraziamento ad entrambi, rappresentate due punti di riferimento per i tanti appassionati di questo bellissimo sport. Poi 2 domande:
    1. chiederei a Vittorio di rispolverarmi brevemente i motivi dell’interruzione del rapporto di Ludovico Nitoglia (mi sembra che fu in un tour estivo ma non ricordo bene), ma soprattutto del perchè non si è mai riallacciato, e se Brunel (che Lui sappia) ha fatto proposte in merito. Il motivo della domanda è che ritengo che questa situazione rappresenti un vero “spreco” di talento (non solo) offensivo in un reparto che ne ha avuto e ne ha poco;
    2. i motivi dello scarso handling e qualità offensive dei trequarti italiani: impostazione di gioco “chiusa” sin dalle giovanili, maggiori difficoltà di apprendimento (rispetto alle skills degli avanti), scarsa competenza degli allenatori, una questione di “numeri” di praticanti o…altro???
    grazie!!!

  87. Paolo e Vittorio bastano le domade? o ne dobbiamo aggiungere?
    comunque grazie, a quando le risposte?

  88. allora ne faccio ancora una, che ne pensa Vittorio dei metodi educativi’ cioè è meglio insegnare schemi e gioco strutturato oppure insegnare a gestire le situazioni e le posizioni senza strutturare troppo il gioco seguendo il modello francese?
    grazie

  89. Cosa ne pensa della proposta FIR di non tenere i tre 9 (Botes, Mozza e Gori) in Ghirarda ma di spostarne uno nell’altra Franchigia???

  90. Non so se la domanda è già stata posta…quando volevo scrivere c’erano 3 commenti, adesso sono decisamente troppi per leggerli tutti e controllare…spero perdonerete la mia pigrizia in caso di ripetizione!
    Vorrei una valutazione sulla gestione di Semenzato da parte del nuovo CT.
    Premettendo che secondo me un mediano di mischia, prima ancora di regalare numeri di alta classe o giocate spettacolari, deve garantire sicurezza e gestione costante del gioco, ritengo che Mozzarella si sia fatto valere al mondiale dell’anno scorso, soprattutto se consideriamo la sua età e la scarsa esperienza internazionale da protagonista. Ciononostante in seguito al cambio in panchina al sei nazioni è stato impiegato poco e adesso non è stato convocato per la tournee.
    Come dev’essere interpretata questa esclusione? E soprattutto come de’essere interpretata la convocazione di giocatori come Bocchino e Tebaldi, che non mi sembra abbiamo brillato (non tanto per qualità tecniche in termini di una gestione costante e consistente del gioco in grado di dare sicurezza e fare affidamento su di loro) negli ultimi tempi?
    E’ solo una prova o Brunel ha effettivamente “scartato” Semenzato? Se si vogliono far crescere italiani in ruoli scoperti come questo, non è il caso di puntare su chi si è comportato bene piuttosto che dare seconde chance a eterne promesse che non sembrano voler esplodere?

  91. Ancora una domanda, mi è venuta vedendo i risultati dell’ U20 dell’ Argentina.. perchè tutta questa differenza tra le loro under e le nostre??.. cosa manca nella preparazione dei nostri giovani??.. Lo chiedo anche perchè, avendo dovuto lasciare il rugby giocato a soli 19 anni per un brutto infortunio al ginocchio e problemi alla schiena, mi piacerebbe iniziare ad allenare i giovani della società in cui sono cresciuto..

  92. Tutte le domande più interessanti sono già state fatte. Ne provo una dalla portata modesta, cioè riguardante un singolo giocatore.
    Iannone é cresciuto nelle giovanili come apertura. Passato a Parma é stato impiegato come primo centro, ruolo spesso propedeutico per un successivo utilizzo in mediana anche nei seniores. Poi a Treviso é stato sempre impiegato all’ala (peraltro con ottimi risultati). In questi giorni anche nella Naz. Emergenti gioca da 11 e all’apertura gli é stato preferito un centro come Chiesa. Lei, Munari, parla sempre, e giustamente, di pianificazione: cosa avete in mente per Iannone a Treviso? Quello che sta facendo é un percorso che lo porterà a giocarsi le proprie carte per la maglia numero 10, o il suo ruolo é ormai divenuto un altro?
    P.S. forse la domanda fondamentale é: esiste un percorso di riferimento per la formazione di un’apertura di livello internazionale? E poi: in Italia siamo in grado di formarla?

  93. per favore qualcuno ricorda in quale partita per due volte al calcio di ripresa del per gioco il pilone ha alzato una seconda linea e, per evitare che cadesse all’indietro, è riuscito a tenerla sospesa a braccia tese. Il suo commento di Munari è stato ” questa la vediamo su utube”!
    Grazie!!!

  94. ho letto tutti i commenti e le domande fatte dagli utenti di questo fantastico blog; quindi per assurdo non ho domande particolari….ma… se Munari ha voglia, mi potrebbe riferire se in un ipotetico gioco della Torre, chi della FIR butterebbe giu o…. con del C4 tira giu tutta la Torre?
    Siete Grandi e purtroppo unici !!!! P.S. Munari è un mio idolo dal 1980 !!!

  95. grazie per l’iniziativa. cosa pensi della partita con l’argentina e del loro “sistema” federale..e vorrei il tuo parere sul fatto che brunel sia già invischiato nel sistema fir o italia in genere, e non stia sperimentando a sufficienza? nel senso non sarebbe meglio iniziare a puntare da ora su una squadra più giovane, anche a costo di qualche batosta (come se non bastassero), per arrivare all’obbiettivo vero che sono i quarti del prossimo mondiale?

  96. Nuove regole da sperimentare con l’ingaggio della mischia ma quando cominceranno con l’introduzione diritta della palla altrimenti facciamole tutte no contest e vai con i league.
    Nel campionato di eccellenza quale allenatore reputi più capace e quale squadra ti è piaciuta di più.

    Un saluto ( da Vittorio a Vittorio) e un grazie a tè e a Raimondi per avermi fatto conoscere questo stupendo sport.

  97. Su arbitri:
    1. Io vedo molto no quality (scusa mio italiano). Non cresce tutti arbitri insieme ma solo quelli di accademia arbitrale, e si lascia senza crescita altri. I risultati di arbitri accademia che arbitrano my team non è buono. Tutti arbitri fischia troppo e parla tanto! Noi vogliamo gioco.

    Su Ascione:
    1. Possibile che Ascione via? Io ho conosciuto ma no sembra molto bravo in suo posto di dirigente io penso che migliore è possibile.

    Grazie Mr. Munari.

  98. Ne approfitto per aggiungere altra carne al fuoco oltre alle mie questioni del 5 giugno u.s. (un po’ di burocratese non fa mai male…). Per la serie domande strampalate chiedo a Munari se ha mai fatto il tifo per la squadra avversaria (da allenatore…). Tornando più serio e retrò che impressione ebbe da Kerrington (il primo All Black a giocare nel campionato italiano) e Callow (o Mc Callow?) che furono suoi compagni di squadra a Casale sul Sile nel primo anno di serie A? Attualità stretta: vista la retrocessione dell’Italia ai mondiali u. 20 e la vittoria del Sudafrica che ne pensa di dare come “cadeau” alla nostra struttura tecnica federale il manuale di Danie Craven? (testo in afrikaans per pensare di più…, reperibile al sito http://www.rugbyrelics.com). Scherzi a parte ho visto la finale di ieri e la mischia sudafricana è stata impressionante per potenza e mobilità. A proposito di bambini sia Craven che un altro personaggio del rugby mondiale, Carwyn James, battevano sul tasto di lasciare che fossero i bambini a sperimentare il gioco (James in Focus on rugby vedeva come la peste il minirugby) per trovarvi il loro personale piacere. Munari è d’accordo o no? Infine due domande d’obbligo: dall’alto della sua esperienza se la sentirebbe di formare un’ipotetica nazionale dei giocatori sopravvalutati e, specularmente, quella dei sottovalutati? Scusate se mi sono dilungato, ma ho voglia di comunicare. Se mi scateno saranno fatti vostri…

  99. Telegraficamente bis: che ne pensa di istituire un campionato pesi leggeri, come hanno fatto nel canottaggio? In Nuova Zelanda i club più strutturati hanno anche la squadra al limite degli 85 kg. Massimi sistemi: come sta finanziariamente il rugby internazionale? E’ tutto oro quel che luccica? Sanzioni arbitrali: premetto che non mai fatto parte della schiera di quelli che “la rissa ogni tanto ci scappa” (per me chi la cerca lo fa perché si sente inferiore nel gioco), ma mi sembra che adesso si stia cadendo nell’eccesso opposto (in finale del top 14 espulsione temporanea per i due tallonatori che si stavano spintonando, nella finale del mondiale u.20 espulsione per un pilone neozelandese ed un seconda linea sudafricano).
    Ritorno ai massimi sistemi: se Munari dovesse dare una valutazione dell’evoluzione tattica del gioco, da 1 a 10, che punteggio darebbe?

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