Sette mesi o un paio di settimane? Il giallo sul concorso di Mauro Bergamasco

Mauro Bergamasco torna sulla notizia che vede il suo prossimo futuro di stanza a Roma, con la maglia delle Fiamme Oro. Piccolo (grande) dettaglio: lui parla di sette mesi prima del concorso per entrare in polizia, cercando probabilmente di far scendere un po’ di silenzio sul suo trasferimento, ma in realtà il concorso è a fine mese. Tra sette mesi dovrebbe invece tenersi il corso di formazione, ma ancora date certe non ce ne sono.

Da Il Corriere delle Alpi, pagine padovane

«Ho fatto domanda di concorso pubblico per il progetto sportivo delle Fiamme Oro, la cosa è nota da tempo. A Roma hanno un progetto importante che va dai bambini alla prima squadra con 300 giovani coinvolti. Per elevare il livello. Un progetto che mi può interessare. Da questo alle cose scritte nei blog rimbalzate sui giornali ce ne passa:
giocatore e allenatore? Il concorso si svolgerà fra sette mesi. In questo momento non so neppure se giocherò o non giocherò, figuriamoci fra sette mesi».
Mauro Bergamasco è tutto fuorché laconico nelle risposte. È il volto più noto del rugby italiano, assieme al fratello Mirco, Castrogiovanni e Parisse. Pochi altri. Anzi una delle cose che gli vanno riconosciute, assieme a Mirco, è di aver messo sempre la faccia con la stampa al termine di un match, sia dopo i trionfi che fecero scoppiare la rugbymania in Italia, sia dopo storiche batoste. (…)
Però pur nelle Fiamme potrebbe giocare in Celtic: «Certo è possibile, come permit player. Ripeto: non so quello che farò. Vado per obiettivi. Ora mi interessa la fiducia che Brunel mi ha dato convocandomi in tour a giugno (Pumas, Canada, Usa). Sono motivatissimo: mi gioco tutte la possibilità future di far parte del gruppo azzurro. Di tornare a giocare il Sei Nazioni». Al ritorno poi c’è l’impegno col suo campus per ragazzi, anzi due: uno al Valsugana Padova, l’altro a Bibione

4 pensieri riguardo “Sette mesi o un paio di settimane? Il giallo sul concorso di Mauro Bergamasco”

  1. Mauro, i miei migliori auguri per tutto! Indipendentemente dalla strada che intraprenderei – hai dato tantissimo al rugby italiano e quello internazionale! E noi te ne saremo sempre grati !!!

  2. adesso ho capito la convocazione: caso mai i ragazzi provassero a imitare gli inglesi in NZ una divisa come deterrente può far comodo

  3. Però a me sta bene fino a un certo punto. Si chiama doping amministrativo. Ovvero io polizia bandisco un concorso statale e così allestisco con soldi del ministero della giustizia una squadra di rugby. Voglio dire, siamo tutti sponsor involontari, con le tasse…

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