Quelli che il rugby non lo capiscono. E meno male

In un documentario sull’ASR Milano a un certo punto Giorgio Terruzzi – giornalista e consigliere della società biancorossa – dice una frase che può sembrare snob, ma che è profondamente vera: “E’ inutile che stiamo qui a raccontarcela, il rugby non è per tutti”.
Questa mattina in rassegna stampa ho letto questo articoletto di Luca Valdiserri su Il Corriere della Sera Roma, e quelle parole mi sono subito venute in mente.
Rispondo qui brevemente ai punti di Luca:
1) tranquillo, anche noi siamo stufi delle “vittorie onorevoli”
2) per me Osvaldo può giocare dove vuole, è solo una questione di regole: non confonderci con  proto-razzisti vari
3) Ecco, in due parole hai ben spiegato tutto, ma proprio tutto. Tieniti il calcio e il suo ambiente così com’è. Che nessuno di noi verrà a “chiedertelo”.
Dimenticavo: anche nella NBA non ci sono retrocessione. Cos’è, nemmeno quello è sport?
Ecco l’articolo.

Ho conosciuto un tipo a cui non piaceva il gelato al cioccolato. Un pazzo. A me non piace il rugby. Sono pazzo anch’io? Ho diviso giornate di discussioni con il vecchio Greg, che potete leggere qui a fianco. Lui voleva convincermi della nobiltà del rugby e io gli ripetevo che una squadra che perde il 15% delle partite «deve» retrocedere. E la legge dello sport. Altrimenti è spettacolo. Non sport. Poiché Greg ha la fede che in passato ha animato gli apostoli e oggi fortifica i missionari, ho messo in discussione il mio «problema», ma
temo di essere arrivato a una conclusione peggiore del punto di partenza. Ora accetto il rugby, ma non mi piace l’Italia del rugby.
Cerco di spiegarmi: 1) non ne posso più di leggere e sentire: «hanno perso ma sono usciti a testa alta»; 2) non capisco perché se Osvaldo gioca nella nazionale di calcio è uno scandalo e se un sudafricano che vive da tre anni in Italia mette la maglia azzurra (si chiamano
«equiparati») è un passo avanti per lo sport; 3) anche se so che è sbagliato, preferisco un derby vinto 1-0 su autogol (ogni riferimento storico è puramente voluto) piuttosto che andare a bere una birra con chi mi ha appena battuto come se fossi una cotoletta pronta per la padella.
L0 so, oggi mi esploderà la casella di posta elettronica. Lo capisco, certe cose non si devono pensare. Figurarsi scriverle. Però pago le tasse fino all’ultimo centesimo, sgrido i miei figli quando si mettono le mani nel naso, cedo il posto a sedere sull’autobus. Insomma, cerco
di essere un buon cittadino 24 ore al giorno. Vi chiedo solo: lasciatemi un po’ di «cattiveria» dove non faccio male a nessuno. Lasciatemi il calcio. Senza che mi debba sentire come uno
che ha rubato in chiesa.

60 pensieri riguardo “Quelli che il rugby non lo capiscono. E meno male”

  1. non ho parole….è vero il rugby non è per tutti ,se non lo provi non puoi capirlo fino in fondo.
    perdere una partita prendendo un fracco di botte,non piace a nessuno, ma il coraggio, la caparbietà di provarci sempre, di dire : ” tu vincerai ma ti ricorderai di noi”. la voglia di non mollare
    mai, di riprovarci ogni volta.una partita di rugby è una battaglia, il ” nemico” ,però, non è uno stupido lo sa anche lui cosa vuol dire una sconfitta, perchè l’ha provata. il terzo tempo è la spiegazione di questo, rispettare l’avversario dopo che ha combattuto con tutte le sue forze per raggiungere un’obbiettivo.ognuno ha le proprie passioni e questo va rispettato, ma sul calcio bisognerebbe farsi un dovuto esame di coscienza.

    1. rispetto le tue convinzioni da calciofilo,lo sport è un momento dove capacità e forza fisica si fondono per dare un momento di rilassamento-Preferisco fare una partita a tennis,cricket,touchrugby o rugby e perdere e non vedere una partita di calcio e andarmene a casa con il muso perchè 4 professionisti del cavolo non hanno giocato.Il rugby è questo,chi vede una partita e come se giocasse e quindi perdere o vincere e relativo l’importante è il rugby e poi il rugby è per tutti e se non vuoi placcare c’è il touchrugby ,rugby senza placcaggi,ciao

  2. A differenza di tanti calcianti che non sanno cosa sia il rugby ne tantomeno le sue regole molti rugbysti conoscono il contrario,quindi,penso che il mondo del calcio non sa di cosa parla e dovrebbe prima ,e per non fare queste figure, documentarsi, ma la superficialita tipica italiana ha la sua massima espressione nel business chiamato calcio.

  3. non bisogna parlare con uno straniero se non hai almeno qualche parola in una lingua in comune.
    Ed in comune con Valdisseri non c’è proprio niente in comune.
    Lasciatelo perder…..e felice con gli altri sport dove può sempre eccitarsi con promozioni e retrocessioni, ecc.
    Vi sono tante maniere di vivere….e va bene, ma non di parlare di quello che non si sa.
    pace

  4. non capisco il “preferisco un derby vinto 1-0 su autogol (ogni riferimento storico è puramente voluto) piuttosto che andare a bere una birra con chi mi ha appena battuto come se fossi una cotoletta pronta per la padella” boh e’ come comparare mele con pere… sono due cose diverse, chiunque gioca a qualsiasi sport va in campo x vincere… e soprattutto a rugby, ma quando finisce la partita x quale ragione non posso bere una birra con chi ha giocato insieme a me? cioe’ cosa c’entra???

    sul punto 1- siamo tutti d’accordo ma se perdi uscendo a testa alta perche’ non dirlo? questo non significhera’ che il perdere a testa alta sia sufficente . Anche nel calcio eh… ci sono migliaia di partite dove la squadra perdente finisce sotto la curva coi tifosi che gli cantano “grazie lo stesso” mentre in altri casi se ne devono andare a testa bassa… sportivamente c’e’ una bella differenza, e’ un dato di fatto, ma anche qua cosa c’entra se ti piace il rugby o no?

    il punto 2 poi proprio non c’entra nulla: io non trovo che sia uno scandalo ne’ che giochi Osvaldo ne Botes… (ne’ Fiona May ne’ Josefa Idem) qualcun’altro si… e allora? sono regolamenti … cosa c’entra con l’amare il rugby o il calcio?

    In ultima permettetemi di dire una cosa che magari non piacera’ nemmeno a molti rugbysti: ma perche’ ci deve essere sempre questo confronto “o con noi o contro” col calcio? a me francamente piace sia il rugby (che alleno) sia … orrrrrore….il calcio, i miei figli giocano sia a rugby che a calcio, io li trovo entrambi due sport bellissimi … poi che non mi piacciano molti aspetti del mondo del calcio e’ un altro discorso… ma siamo onesti ci sono anche un bel po’ di cose marce nel mondo del rugby…
    poi sta cosa e’ proprio molto italiana in inghilterra moltissimi ragazzi giocano sia a calcio che a rugby… e tranne qualche battuta non si sente sto astio… c’e’ perfino maggiore rivalita’ tra rugby union e league

    io non credo che il calcio debba cambiare ma mi piacerebbe semplicemente che cambi un po’ la cultura sportiva in italia, e poi che ognuno giochi e guardi quello che piu’ gli piace… e magari entrambi, non ne vedo il problema 🙂

      1. Concordo in pieno! non è il calcio, che odio, personalmente, ma tutto ciò che lo circonda, dai media servili ai (scusate ma non posso tenermi) tifosi idioti, che magari non hanno più un lavoro ma manifestano per la cessione di un giocatore… La peggiore faccia dell’italico popolo

  5. Io amo il calcio e sto sempre di piu apprezzando il rugby. Il calcio lo vivo da appassionato e con la convinzione che ci sia modo di migliorarlo ulteriormente limitando tutti quei fenomeni che lo rendono antipatico agli appassionati di altri sport. Ad esempio il comportamento dei giocatori infortunati va sicuramente regolamentato in modo diverso ispirandosi magari al rugby dove con l’uomo a terra si continua a giocare evitando patetiche sceneggiate. Di sicuro, per ora, l’atteggiamento dei XV è mediamente più dignitoso degli XI. Il lavoro rivolto alla disciplina deve partire dalle scuole calcio come credo avvenga nel rugby. Detto questo credo che i gesti atletici di calcio e rugby siano tra i più belli in assoluto nel mondo degli sport di squadra. Il rammarico di non aver mai provato l’ovale sul campo c’è, non è mai troppo tardi, ma un pochino si….ENJOY SPORT!

    1. Belle parole, Dani. Ecco il punto è solo questo. Qui da noi manca la cultura sportiva. Io, se vedo la Nazionale di Freccette, mi alzo e canto l’inno di Mameli….. il resto è noia!…
      …. ENJOY ALL SPORTS!

  6. brrr.. che brutta cultura.. spero che l’italiano medio non si personifichi in lui.. riperto, brr.. (non solo per il freddo)

  7. Sono un nonno che si è avvicinato al rugby da soli 5 anni seguendo mio nipote che lo pratica. Ho letto, non mi ricordo dove, che una partita di rugby si gioca CON un avversario non CONTRO un avversario come nel calcio, per questo dopo si beve una birra tutti insieme indipendentemente dal risultato! Il rugby è tutto un altro vivere lo sport!

  8. e te lo puoi tenere il tuo strafottutismo calcio.. il rugby non è per tutti hai ragione.. e menomale xke persone come te lo rovinano!!! e oggi si tifa ITALIA..e un rugbista tifa ITALIA indipendentemente se gioca a rugby calcio scherma curling polo tresette e briscola!! ricordatillu!!!

  9. brutta cosa l’invidia, invidia dei valori, delle tradizioni e dell’onore che sono forti nel rugby, mentre invece, nel calcio, non ci sono più, vedi i vari ibraimovic e totti.

  10. Mi permetto di completare il titolo: Quelli che il rugby non lo capiscono. E meno male PER LORO CHE HANNO INVENTATO IL CALCIO

  11. Vado Controcorrente:
    secondo me Luca Valdisseri non ha tutti i torti! Mi spiego:
    1) Molto spesso noi rugbisti siamo molto più pedanti e insopportabili dei calciofili quando elogiamo le qualità del nostro amato sport.
    2) Convengo sul fatto che sia paradossale che una squadra che perda quasi tutte le partite (leggi Aironi) non retroceda… il paragone con l’NBA non tiene perchè in America hanno il TETTO INGAGGI e il DRAFT per le matricole, e le franchigie sono parecchio più equilibrate!
    Però è anche vero che a in Europa c’è solo l’esempio della Celtic League (perchè in Eccellenza, Top14 e Premiership la retrocessione c’è!)
    3) Tutti i rugbysti italiani sono stufi di sconfitte onorevoli! Non siate ipocriti! Certo è meglio una sconfitta onorevole che una disfatta vergognosa…
    E poi anche noi non disdegnamo vincere all’ultimo minuto 5-0 perché l’avversario sbaglia un passaggio e rubiamo una meta d’intercetto di puro culo… (mi è già capitato in questo campionato di serie C)!
    4) Preferirei vedere giocare giovani talenti italiani che stranieri equiparati… in qualunque nazionale italiana! Dal rugby al calcio al Curling… ma evidentemente, se giocano Osvaldo o Botes, vuol dire che non abbiamo nostrani all’altezza!

    Per concludere: l’unica cosa che veramente non sopporto di questo articolo è il fatto che, nonostante lo spieghiamo in tutte le salse, la gente non capisca il vero significato del 3°tempo!
    Che, lasciatemi aggiungere, andrebbe introdotto in tutti gli sport!

    1. Concordo con te sul fatto che la politica degli equiparati sia stato e sia ancora un vulnus. Ci sta coprire un ruolo con un oriundo e uno straniero cresciuto in Italia, ma catapultare in nazionale uno straniero dopo 3 anni di permanenza in Italia non mi pare il massimo. È capitato che la nazionale su 15 schierasse il 50 o 60% di oriundi-equiparati, insomma, porrei un limite e lascerei che il movimento esprimesse il suo valore reale.

  12. Ma qualcuno aveva bisogno di questo articolo?…può cambiare l’argomento ma è il problema di fondo del 90% degli editorialisti. Esprimono un’opinione che nessuno ha chiesto. Quelli che oggi si chiamano opinionisti (spesso anche molto “cerchiobottisti” nel loro scrivere): il giornalismo più inutile. Perchè o sei un esperto dell’argomento, oppure a che cavolo serve la tua opinione?…Sui giornali italiani ce ne sono sempre di più, ma non tutti sono Montanelli, Biagi, o, pensando allo sport, Candido Cannavo’…

  13. Che ridicolo… Ma questo è iscritto almeno all’albo dei giornalisti? Ha detto che avrà la casella di posta elettronica intasata di mail, ma non vale proprio la pena sprecare tempo per questo… Tieniti il calcio, che più di quello non ne puoi capire di sport…

  14. Beh, il rugby giocato non é per tutti. Bisogna avere caratteristiche fisiche compatibili (se sei smilzo, datti al ciclismo). Poi, é vero che le regole sono complicate, ma nessun altro sport come il rugby é una battaglia dove si da tutto. È proprio sport allo stato puro. E questo viene rafforzato dal fatto che gli avversari e i tifosi si rispettano, proprio perché é lo sport, lo spirito, le regole che uniscono, non solo un’appartenenza ad una squadra, ma ad uno sport. Se poi a qualcuno piace uno sport dove spesso le squadre sono svogliate e dove la nazionale italiana spessissimo, dopo aver marcato l’uno a zero si ritira sorniona in un noiosissimo catenaccio (calcio)… boh, buon pro gli faccia. Dio perdonagli perché non sanno cosa si perdono!

    1. Sul fatto delle caratteristiche fisiche hai torto: un conto se parliamo di alto livello, ma se parliamo di una serie C le società spingono che tutti provino a giocare…

    2. non sono d’accordo sulle caratteristiche fisiche. sappiamo tutti come la pensa la FIR: “l’importante è essere grossi,poi ti insegniamo noi a giocare se non sei al 100%”…grandissima cavolata. ora,non è il mio caso…ma perchè se io sono alta 1.59, peso meno di 50 chili ma sono un fenomeno non potrei giocare a rugby o in nazionale?? spiegatemelo…perchè l’essere solo grande grossa e ciula non mi va…

    3. sono d’accordo con chi ti ha risposto caro xnebiax perché non ci sono limiti fisici per giocare a rugby, guardati gli allenamenti dei bambini, quelli piccoli se ne vanno come schegge, quelli grossi non riescono a fermarli e camminano con tre o quattro attaccati, è uno spettacolo!

  15. penso che ognuno di noi debba essere libero di pensare quello che vuole, prendendosene le responsabilità. quindi il giornalista calciofilo può dire quello che vuole.
    posso dire che al di là degli equiparati e oriundi, chi non ha mai almeno frequentato l’ambiente del rugby non riesca proprio a capire.
    ogni spiegazione sarebbe inutile e non solo per quelli che provengono dal calcio.
    per quanto mi sono reso conto, il rugby è l’unico sport dove tutti devono dare il proprio contributo, dove non possono esistere le “stelle” (Maradona, Michael Jordan, Andrea Zorzi, …) che ti risolvono la partita con la giocata spettacolare, dove il supporto al compagno è indispensabile.
    ed è proprio per questo (e per altre 145.000 ragioni ..) che è difficile spiegare il rugby.
    un sorriso e una pacca sulla spalla a chi si ostina a voler confrontare il rugby con le altre discipline sportive

  16. “piuttosto che andare a bere una birra con chi mi ha appena battuto come se fossi una cotoletta pronta per la padella.”

    Rispetto per le posizioni di ciascuno, ivi compreso il Valdiserri, ma questa è davvero da brividi.

  17. IO MORIREI IN CAMPO PER UN MIO COMPAGNO! ………..NEL CALCIO SI MORIREBBE PER UN PUGNO DI SOLDI SPORCHI ………… SONO DUE MONDI DIVERSI … NON FACCIAMOLI INCONTRARE …. SPORCHEREBBERO SOLO I NOSTRI VALORI 😉

    -Giovanni U20 Tortoreto Rugby-

  18. parlo da rugbiysta e da tifosissimo di calcio.
    Nel cacio voglio passione segli spalti, la mia squadra deve vincere perchè con il mio tifo io sono parte di essa…ma il rugby…il rugby è stoicismo, ardore, cavalleria, agonismo, rispetto, lotta.
    Nulla a che vedere col calcio. Detto in poche parole:
    tenetevi pepe che sta a terra un minuto per una manata sul petto, tenetevi rivaldo che sembra morire dopo una pallonata sulle gambe, tenetevi quell’altro del barcellona che rantola sbirciando la reazione dell’arbitro.
    Tenetevi il vostro calcio marcio e corrotto. Io sono un rugbista in campo ed un ultras sugli spalti.
    Con le spalle rivolte al campo.

  19. Quest’anno la mia squadra è prima in classifica..le squadre che battiamo non scappano via..anzi non vedono l’ora di farsi la birrona al terzo tempo..è lo spirito del rugby non puoi farci niente.il terzo tempo per i calciatori è darsi la mano a fine partita..non credo sia così…..nel rugby a fine partita nessuno ci obbliga ad andare dall’avversario a stringere la mano…ma in 6 anni k gioco a rugby non è mai successo che una squadra scappa via!! L’italia è piena di ignoranti popolo di calciatori falliti k seguono solo il calcio ormai sporco di persone che si vendono oggi vatti a fare un giro all’olimpico k sta l’italia del rugby vatti a vedere un bello spettacolo

  20. Questo articolo NON ha senso, logicamente parlando…
    1) Nessuna squadra è contenta di una sconfitta giocata bene, però c’è differenza tra perdere facendosi rullare da tutti, senza dare il minimo contributo allo spettacolo, e perdere combattendo, dando fastidio all’avversario…sottolineare la crescita di una squadra è doveroso, e onesto: “campioni” si diventa, un passetto alla volta.
    La questione retrocessione la lasciamo cadere nel vuoto perchè non merita attenzione…
    2) Chi parla degli equiparati come di conquiste? Io personalmente vorrei che i vivai italiani sfornassero giovani talenti…se così non è, attingiamo dov’è meglio…e chissene frega in fondo del luogo di nascita…non è nè uno scandalo nè un qualcosa di cui vantarsi.
    3) Pensare al terzo tempo come a un sacrificio della squadra perdente è sintomo di malafede e scarso amore per lo sport praticato…onorare l’avversario e farsi due risate significa invece andare oltre alla “mera” vittoria/sconfitta.

    Tutto ciò comunque mi fa solo pensare a una gran coda di paglia…non c’è bisogno di giustificarsi perchè si apprezza il calcio…si sa che è un ambiente un po’ più marcio del rugby, ma pazienza, quello che si guarda in tv è pur sempre uno sport.

    1. Secondo me il problema è proprio fisico… Mi spiego, prima del rugby ho fatto kickboxing per qualche anno e dopo un incontro spesso capitava la birra con l’avversario. Cioè se nel gioco ti scarichi e sai che ti farai male, poi non ce la puoi avere con l’avversario, a meno che lui non abbia fatto lo st****o non rispettando le regole. Nel calcio rimane troppa rabbia repressa.

  21. E’ sport quello, pur avendo retrocessioni, quello in cui ti insegnao “buttati a terra che ti da rigore!”?
    Quello in cui ti insegnano fai fallo a centrocampo, blocchi il contropiede e dai tempo alla difesa di rientrare?
    Quello che in pratica ti dice infrangi il regolamento per il tuo interesse?
    In pratica il messaggio che passa è questo “infrango la regola e ne ho giovamento”!
    Visto che lo sport è educazione e l’educazione serve alla vita, passo col rosso tanto nessuno mi vede.
    Poi passa un tram!
    Preferisco avere una carriera in cui ho perso il 100% delle partite ma in cui sono conscio di essermi divertito, di non aver tirato mai indietro il culo, di aver dato tutto per me ma soprattutto per la mia squadra e poter girare gli stadi come andare a vedere un film al cinema, senza paura di coltellate, motorini e gabbie per i tifosi, posti numerati e nominali, tessera del tifoso!
    Ps. Senza voler essere frainteso come razzista, non mi sembra che Balotelli abbia tratti “caucasici” come nei film USA nè Camoranesi sia diverso da un Castrogiovanni qualsiasi!
    Buona vita a tutti! E viva lo sport, (tipo Wrestling o Soccer)

  22. quoto gran parte del commento ti dan, rispetto al quale vorrei aggiungere solo una considerazione….
    forse andrò troppo in là coi miei ragionamenti, ma provo a domandarmi il perchè di un simile articolo da parte di Valdisseri, soprattutto di quelle sue ultime parole “Vi chiedo solo: lasciatemi un po’ di «cattiveria» dove non faccio male a nessuno. Lasciatemi il calcio. Senza che mi debba sentire come uno che ha rubato in chiesa.” che dicono tantissimo. Perchè sente il bisogno di un’affermazione simile?
    Non è che sotto sotto si sente davvero come “uno che ha rubato in chiesa” non tanto per il calcio in sé (che può essere uno sport bellissimo), quanto per il modo con cui comunemente lo si vive?
    Io azzardo di sì. Azzardo a dire, e molti fatti in molti campi della vita italiana parrebbero darmene conferma, che gli italiani sono sempre più maldisposti ed irritati di fronte ai “modelli” positivi che li mettono di fronte alle proprie mancanze ed i propri errori, che mostrano qualcosa di migliore e spingono così a migliorare.

    Bere una birra con chi ti ha appena battuto richiede una grande prova di carattere. Onestamente, non è da tutti. Avercelo un carattere così.
    Ma no, preferiamo tenerci piuttosto il nostro astio per la sconfitta che fare il sacrificio di riconoscere la bravura dell’avversario.
    Ecco, questo ce l’hanno inculcato in testa in mille modi (sarò polemico e provocatore, ma da ultimo i festini “bunga bunga” rispetto ai quali “tutti gli italiani vorrebbero essere come loro”….)

  23. come si dice dalle mie parti: ” l’è mei fa invidia che cumpasion ”
    traduco: ” è meglio fare invidia che compassione ”

    saluti ovali a tutti.

  24. Forse é vero. Di rugby non capisce molto. Peccato che lo dica con una puntina d’astio e di suponenza. Che paghi tutte le tasse e che abbia educato i suoi figli a comportarsi nella maniera normale, come vuole il consorzio sociale, bhé ha fatto il suo dovere di cittadino e di padre. Non é un eroe. COme non lo sono neppure i XV che escono sconfitti. La differenza é che i vincitori applaudono gli sforzi fatti da chi non é riuscito a fare il punto della vittoria. La differenza sta nel fatto che anche il publico avversario applaude e urla “Bravi”. Hanno giocato e onorato l’incontro, ma hannoperso e ora hanno il tempo di rivedere gli errori e di ricominciare da capo. Ci vuole coraggio ber bere e divertirsi con poco o tanto, con chi ti ha rullato in campo. Eppure lo fai. La partita é finita, é un passato da cui non nascono astio e livore. E’ passato e si aspetta la partita di ritorno per rimediare una sconfitta o riconfermare una vittoria. Ci lamentiamo che abbiamo degli “equiparati “. Leggiamo un attimo i ruolini delle squadre del campionato di A o di B. Poi ascoltimao le grida d’allarme di chi si interessa del settore giovanile. Investire costa; meglio dare quattro soldi al solito mercenario ( Abbiamo visto esempi lampanti).
    Detto ciò, lasciatemi nella mia ingnoranza di chi crede in certi valori, che apprezza il gesto atletico, di chia ama vedere un pallone rimbalzare che pare dire: Vuoi giocare? Prendimi se ne hai l’intelligenza, la grinta, la voglia e il coraggio della fatica!

  25. Ho giocato a calcio e calcetto più di 20 anni, adesso a 41 anni, dopo 10 anni di inattività, ho di nuovo indossato scarpette e pantaloncini per abbracciare la palla ovale.
    Resto convinto che il calcio sia il gioco più bello, ma il Rugby è di gran lunga lo SPORT più bello, sopratutto da condividere con gli altri sportivi, siano essi amici o avversari.

  26. Premetto che io non ho mai giocato a calcio, ho giocato a rugby dagli 8 ai 22 anni. Non sono un calciofilo insomma. L’articolo è in larga parte provocatorio e odioso (anche se sugli equiparati gli do ragione, posizione personalissima la mia, ma per me la nazionale è l’espressione di un movimento e non una rappresentativa di quelli che giocano per squadre italiane).
    Detto questo non cadiamo nell’opposto contrario. Non cadiamo nella retorica del 3° tempo ecc. Questi sono aspetti che fortunatamente restano nel rugby amatoriale, ma 6N Pro12 ecc. è rugby professionistico, con tutto ciò che comporta.

  27. 1) Meglio una sconfitta onorevole contro Nazionali rugbisticamente più forti che una figuraccia come quella rimediata dalla tua cara nazionale di calcio agli ultimi Mondiali contro le temibili nazionali di Paraguay, Slovacchia e (o mio dio) Nuova Zelanda
    2) Preferisco un sudafricano equiparato che canta con trasporto l’inno di Mameli prima della partita che un oriundo prezzolato (a qualcuno viene in mente il nome di Camoranesi) che non fa neanche finta di muovere le labbra
    3) Tieniti il tuo 1-0 con autogol, i tuoi sputi, i tuoi calci e le polemiche che immancabilmente ogni domenica ci dobbiamo sorbire… io mi tengo il mio terzo tempo (non quella ridicola cagata che voi calciofili avete maldestramente cercato di copiare), le botte da orbi date durante la partita e le risate con l’avversario con una birra in una mano (tendenzialmente la sinistra, ma questa non la puoi capire) e magari un panino con la salamella nell’altra!

  28. Giorgio Terruzzi è un giornalista del cavolo. Comunque qui in Italia le tv propongono solo calcio e motori solo di quello si parla. Basta guardare una qualsiasi trasmissione sportiva e l’80% del contenuto è calcio e motori. Di rugby e dei cosidetti sport “minori” se ne parla solo quando un atleta o una nostra nazionale vince qualcosa altrimenti zitti e muti. Meno male che Sport Italia ha una rubrica che parla di Rugby e c’è Sky che si è aggiudicata i diritti per trasmettere le partite se no poveri noi. La RAI si sta suicidando da sola e per non parlare di Mediaset che trasmette solo calcio. Questa è l’Italia che dobbiamo farci per vedere un pò di sport decente o paghi o nulla. Un saluto a tutti voi appasionati del grande Rugby

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