Ovalia e il dilemma del Grande Fratello

Rudolf “Rudi” Mernone, terza linea delle Fiamme Oro, nazionale azzurro “a 7” è uno dei concorrenti della 12a edizione del Grande Fratello. La notizia che un rugbista sarebbe entrato in quella casa circolava da una decina di giorni, ieri sera l’ufficializzazione.
Non voglio entrare nel merito della decisione di Rudi. La trasmissione ha su di me un’attrattiva paragonabile a un calcio negli stinchi e no, non sono uno snob. L’argomentazione che “non saranno mica stupidi i 6-7 milioni di telespettatori che lo guardano” la trovo risibile, al pari di quelli che dicono che è come “un esperimento di sociologia”. Anzi, la seconda è peggio della prima. Troverei più onesto dire che guardare dal buco della serratura è bello. Ma lasciamo perdere…
Dicevo di Rudi. Non lo conosco, non so quali siano le sue aspirazioni e i suoi obiettivi, la condizione familiare e/o sociale in cui è cresciuto, eccetera. Non so nemmeno come siano andate le cose: se si è licenziato dalle Fiamme Oro, se ha chiesto un’aspettativa o una sospensione del contratto. Se il club in qualche modo lo ha osteggiato o favorito. Le Fiamme Oro sulla questione non rilasciano dichiarazioni. Quindi le mie sarebbero solo ipotesi e congetture. Quindi lascio da parte Rudi.

Mi interessa di più la reazione del mondo ovale alla notizia. Che è stata per lo più negativa, anzi, lo è stata nella stragrande maggioranza dei casi. Diciamo che i pochi casi di applausi, nel mare magnum della rete, li ho trovati solo tra chi conosce Rudi.
Il mondo del rugby è strano, legatissimo alle sue tradizioni, ad alcuni pilastri che sono – grazie a dio – dei veri e propri dogmi che non si mettono in discussione. Dall’altra parte è molto più aperto alle novità di altri sport: basti pensare al dibattito sulla moviola in campo che da qualche decennio sta attraversando il calcio senza giungere a nulla e alla rapida introduzione del TMO nel rugby. O alle continue modifiche di regolamento. Tradizione e modernità dunque. C’è però una variabile nuova, ed è il successo e l’allargamento che la disciplina sta conoscendo. Il “rischio” è quello di tirare dentro gente che non è disposta a riconoscere quelle regole e quei valori di cui sopra. La paura, inutile giraci attorno, è quella di diventare la succursale sfigata del calcio. Non credo succederà, credo che il rugby abbia gli anticorpi necessari, ma il rischio comunque c’è.
Cosa c’entra tutto questo con il “Grande Fratello”? C’entra, perché Rudi può diventare – piaccia o meno – un gigantesco spot per la palla ovale. Allo stesso tempo il rischio è che “siamo” completamente in mano sua. Come andrà questa vicenda, compresi gli eventuali effetti sul movimento e nella percezione dello stesso da parte di chi rugbista non è, alla fine dipenderà solo da lui. Dai suoi comportamenti e da quello che farà o meno, da quello che dirà. E devo ammettere che ho il terrore di quello che avverrà dopo la sua uscita dalla casa, presto o tardi che sia: cosa farà quando entrerà nel tunnel delle comparsate nelle trasmissioni pomeridiane o della domenica? Per tutti sarà “il rugbista”? Diventerà in qualche modo un paradigma del movimento, magari sbagliato ma quello riconosciuto dalla “ggente”?
Ti prego Rudi, non mi/ci deludere. Non farci diventare delle macchiette. E già che ci sei – senza farti vedere – fai uno speare tackle a Signorini. Lo considererei un favore personale. Grazie.

14 pensieri riguardo “Ovalia e il dilemma del Grande Fratello”

  1. Credo che le persone che guardano il GF non sono una massa di cerebrolesi quindi capiranno che il comportamento di Rudolf è il comportamento di Rudolf , buono o cattivo che sia. E non
    il comportamento di milioni di persone che amano e praticano lo sport del RUGBY.

    Per capirci : se Mirco, Andrea, Andrea, Mauro, (ci siamo capiti vero?) nella loro vita fassero qualche cavolata, sono loro a farla e non il RUGBY.

    RP

  2. Concordo appieno…. Non capisco che gusto ci sia a seguire il GF e soprattutto i dibattiti ‘interessanti’ che si tengono in famiglia sulla puntata, su quella ragazza, su quel ragazzo…. Il livello della TV in Italia è sceso moltissimo… E questo mi rattrista assai… Mi dispiace anche per Bochino che è stato bocciato come giovane promessa della TV….. ;P

  3. è interessante, a mio avviso, come la Granbassi a suo tempo fu costretta a lasciare la Finanza per poter partecipare alle trasmissioni di Santoro, mentre per andare al Grande Bordello evidentemente nulla osta 😦

  4. Se scrivi “mare magnun” penso che anche tu abbia visto troppo “Grande fratello”.
    Vabbè è un refuso, ma non sono riuscito a non dirla.

  5. Condivido le tue preoccupazioni. Oltretutto, si potrebbe portare ad esaltare l’individualismo, dando un’errata immagine del rugby, sport che si fonda sull’importanza del collettivo come pochi altri. Nel rugby non potrebbe mai accadere che un giocatore faccia vincere un mondiale alla propria nazionale, praticamente da solo (Maradona 1986). Ma solo nel rugby ci può essere un’iniziativa come “il treno del rugby”, con Bergamasco che condivide il tragitto con i tifosi. Peraltro il professionismo sta erodendo qualche sano comportamento del passato: penso al fatto che sempre più giocatori si rivolgano direttamente all’arbitro o personaggi-copertina, come Gavin Henson o Ashton ed il suo irrispettoso “volo d’angelo”.

    1. Perchè il volo d’angelo di Ashton sarebbe irrispettoso???? E comunque non è l’unico a farlo, anche se effettivamente lui lo fa in ogni occasione

  6. io penso che se a 23 anni ha voglia di provare l esperienza del grande fratello e giusto che lo faccia…. (pensando anche al suo dopo reality)…nn penso che potrebbe diventare un gigantesco spot x la palla ovale….lui e’ solo il secondo rugbista che si mette in gioco in un reality e mi sembra che dopo l isola il movimento e la stessa squadra di appartenenza di dallan nn ne abbia tratto grande giovamento…..purtroppo……

  7. conosco Rudolf da quando ho 14 anni e dico CHE SCHIFO.
    E per Rodolfo dico: si, quelli che guardano il gf SONO una massa di cerebrolesi…
    …quando si dice panem et circenses…

    ps
    so che non ha ottenuto alcuna liberatoria dalle fiamme oro.

  8. Ma saranno sacrosanti ca**i suoi?
    Il rugby è uno sport, una passione, talvolta LA passione. Quello che si sta facendo da anni, con MaBe, MiBe, Castro etc è mettere il rugby in vetrina proponendolo come sport nobile e alternativo al solito calcio. I riflettori puntati addosso non sono sempre un bene, anzi! Ma questi rifrettori potrebbero aumentare il bacino, gli spettatori e forse anche gli appassionati… E se facciamo in modo che il primo vero contatto con il rugby vero (non quello dei reality o di Signorini) sia positivo, il rugby avrà vinto.
    Rudolf potrà essere un idolo positivo, potrà non esserlo. Ma francamente chi se ne frega!
    Se è al GF non è certo per il rugby, non rappresenta lo sport… E’ lì per se stesso, per giocarsi una possibilità di vita lontana dal rugby.
    Esempio: MisterX è medico, fa il GF facendo la figura dell’emerito cretino. Finita l’esperienza torna a fare il medico. Chi non vorrebbe farsi salvare la vita da misterX? Mettereste in discussione la sua professionalità? E ancora, chi perderebbe fiducia nell’intera categoria dei medici?? Mi sembra un’idea assurda.
    Ciò che si dovrebbe mettere in discussione è l’esistenza del GF e non la professione di chi vi partecipa… ma questa è un’altra storia.

Scrivi una risposta a Stefano (Monza) Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.