Intervista pubblicata sul noto settimanale femminile a Mauro e Mirco
Gli “dèi” passano dallo stadio agli scaffali della libreria. Mauro e Mirco Bergamasco, fratelli rugbisti, famosi lo erano già: titolari rispettivamente delle squadre parigine Stade Francais e Racing Mètro 92, nonché della Nazionale italiana impegnata dal 5 febbraio nel torneo Sei Nazioni, hanno anche posato per il calendario sexy Dieux du Stade. Adesso esordiscono come scrittori (della loro storia) con Andare avanti guardando indietro, edito da Ponte alle Grazie. Per chiacchierare con Mauro il moro, 31 anni, e Mirco il biondo, 27, bisogna sottrarli al placcaggio delle donne in fila per farsi autografare il libro. Come vi sentite a essere veri idoli? Mauro: «Fa parte del gioco. E lo ammetto: alcune volte è bello potere uscire dalla routine degli allenamenti e delle partite». Mirco: «Ogni ‘lavoro” ha i suoi prò e i suoi contro. Questo è senza dubbio un divertentissimo prò». Siete anche considerati sex symbol. Mauro: «Sono opinioni che vanno e vengono. Ci viene da sorridere, non ci saremmo mai aspettati un simile successo…». Oggi il rugbista non è più visto come un “bestione”, ma come un uomo con un lato romantico. Mauro: «Forse è perché finalmente si colgono anche i retroscena di questo sport Si è capito, per esempio, che tra noi la lealtà conta più della violenza». Mirco: «E poi un uomo che gioca a rubgy è uno che guarda al futuro, ma sempre con un occhio al passato, alle gioie e ai dolori, a tutto il bagaglio che si porta dietro, come dice il titolo del nostro libro». Siete fidanzati? Mauro: «Io no». Mirco: «Io sì». Com’è la vostra donna ideale? Mauro: «Eclettica, ironica, capace di adattarsi alle situazioni». Mirco: «L’ho già trovata: è la mia». Da anni vivete in Francia: è vero che le francesi sono le più affascinanti del mondo? Mauro: «Be’, direi che le italiane hanno ben poca concorrenza».
