Ivan Malfatto è uno dei giornalisti più attenti alle cose che riguardano il rugby. Per Il Gazzettino ha intervistato Andrea Marcato, giocatore-simbolo di alcune storture del nostro movimento. Ecco un estratto
Tre partite per decidere il proprio destino. Continuare la stagione in Eccellenza o provare a riacciuffare il grande rugby di Celtic League. Il tutto, ovviamente, in prospettiva azzurra.È la sfida raccolta da Andrea Marcato. Ex enfant prodige del rugby italiano ritrovatosi a quasi 28 anni, li compie in aprile, senza ruolo (apertura o estremo?) ma soprattutto senza minuti sulle gambe, a causa di una lunga serie di infortuni. Così ha accettato a inizio mese di passare dal Benetton Treviso al Petrarca Padova, il club dove si è formato. Con la possibilità di rientrare dal prestito entro il 31 gennaio, se dimostrerà miglioramento sufficiente per affrontare i più duri impegni di Celtic, rispetto all’Eccellenza. Un percorso tortuoso, ma obbligato, visto che l’Italia non prevede l’interscambio dei giocatori Magners-campionato come gli altri Paesi. Marcato, Petrarca fino a maggio o di nuovo Treviso a febbraio? «Sono un giocatore del Petrarca, non so nulla di questa possibilità di rientro». Soddisfatto del ritorno a Padova e in campionato? «Sì, ho potuto finalmente giocare 80′ contro il GranDucato, dopo aver fatto il rientro dalla lunga inattività a novembre in Italia A-Tonga. Il 9 e 30 gennaio, ultima d’andata e prima di ritorno, contro Roma e Lazio spero di disputare altri due match interi». Poche tre partite in due mesi. «Sempre meglio di nessuna. In tutta la stagione precedente causa infortuni alla spalla e alla schiena ho giocato solo sei volte fra marzo e maggio». Potevano essere sette partite, se Padova l’avesse inserita nella lista di Amlin Cup al posto del pilone Santiago Sodini. «Sapevo dell’esclusione e ho accettato lo stesso. Erano quattro partite in più (El Salvador 2, Brive, Sale), ma ho aspettato tanto e posso aspettare ancora. Il Petrarca con due piloni infortunati non aveva altra possibilità. Senza piloni non si può giocare, ne conquistare palloni per i trequarti». Ha accettato anche di ridursi del 60% l’ingaggio, la quota del contributo Celtic che la vo assolutamente dimostrare Fir ovviamente non versa al quanto valgo. Non posso farlo Petrarca. in panchina o tribuna».
