Tocca a Brunel: “Vado ad allenare l’Italia”

Antonio Liviero su Il Gazzettino di oggi

Brunel ha rotto il silenzio. L’allenatore del Perpignan ha annunciato ieri ai suoi giocatori che lascerà il club a giugno per assumere la guida dell’Italia. Le rivelazioni del Gazzettino sul suo “sì” alle proposte della Fir per il dopo Mallett, erano rimbalzate tra sabato e domenica sui siti e sui notiziari televisivi francesi. Prima e dopo la partita di Treviso in Heineken Cup, vinta dal Perpignan 44-9, Brunel si era trincerato dietro una barriera di indispettiti “no comment”. Solo qualche frase al quotidiano sportivo “L’Equipe”: «Ci sono stati dei contatti, non posso impedire ai giornalisti italiani di scrivere ciò che vogliono. La federazione prenderà una decisione dopo il Sei Nazioni». Ma tornato in Francia non ha retto più di 24 ore alle pressioni dei media, alla ridda di voci che rischiavano di turbare il Perpignan alla ricerca della qualificazione in Heineken Cup e impegnata in una difficile rimonta in campionato. Così ieri nella calma del primo mattino (erano le 7!) ha approfittato di un set fotografico congiunto con la squadra di calcio del Barcellona, per mettere al corrente i suoi della scelta che lo legherà all’Italia quattro anni fino alla Coppa del mondo 2015. «Ho riflettuto a lungo – ha detto Brunel col solito tono di voce basso -. Ma era difficile lasciarsi sfuggire una simile opportunità. Assumere la guida di una squadra nazionale è sempre stato il mio sogno. Nella Francia non ero che l’aggiunto di Laporte». L’allenatore, legato ancora una stagione al club catalano, ha negoziato col presidente Paul Goze la partenza anticipata: nessun indennizzo andrà all’allenatore per l’anno di contratto non rispettato. Goze ha rassicurato ieri i tifosi: «Ho già una lista di sostituti». Il più accreditato è Jacques Delmas, in passato a sua volta in corsa per la panchina azzurra. Brunel, 57 anni compiuti venerdì scorso a Treviso, dopo un passato da giocatore a Grenoble, Carcassonne e Auch, ha iniziato nell’88 la carriera di allenatore proprio ad Auch, prima di guidare il Colomiers (dal ’95 al ’99) e il Pau. Dal 2001 al 2007 è stato l’aggiunto di Bernard Laporte alla guida della Francia con l’incarico di allenatore degli avanti. In tale veste ha ideato il sistema d’attacco “a blocchi” dei Bleus, sulla scia della rivoluzione tattica di Australia e Inghilterra che pianifica la distribuzione offensiva degli avanti lungo l’intera linea del vantaggio suddivisa in zone. Durante i sei anni nella Francia ha vinto quattro volte il Sei Nazioni realizzando due Grandi Slam nel 2002 e nel 2004. Dopo la Coppa del mondo, l’approdo alla panchina del Perpignan che ha portato alla conquista del campionato nel 2009 e in finale la scorsa stagione. Il suo annuncio se da un lato mette fine ai “rumors” in Francia, potrebbe creare invece qualche imbarazzo all’Italia che inizia tra 19 giorni un insidioso Sei Nazioni a sette mesi dalla Coppa del Mondo. Dovrebbe essere Mallett a gestire l’avventura in Nuova Zelanda. Ma nel caso di un Torneo disastroso, Brunel potrebbe essere chiamato a prendere le redini della squadra azzurra prima del mondiale con Serge Milhas, attuale tecnico a La Rochelle, come aggiunto e responsabile della mischia.

Futuro basco-francese per la panchina azzurra?

Una importante notizia da Il Giornale, a firma di Paolo Bugatto

È accaduto già nel 2007, l’anno del mondiale di Francia quando alla vigilia della reparazione per la kermesse iridata, l’allora coach azzurro Pierre Berbizier annunciò il divorzio dalla panchina per iniziare l’avventura tuttora in corso coni! RacingParigi. Stavolta tocca a Nick Mallett, con la sola differenza che a guardarsi intorno per impostare il futuro azzurro
è direttamente la Federugby.
Che la riconferma di Mallett, dopo il mondiale di Nuova Zelanda, fosse appesa ad un esile filo era storia nota. Che già fossero in corso incontri ad alto livello per trovarne il successore
si sapeva. Ora escono anche i nomi.
E il primo è quello di Jacques Brunel, ex assistente di Bernard Laporte con il XV di Francia in quella sfortunata edizione iridata. Brunel, 57 anni il prossimo 14 gennaio, è nato a
Courrensan, ha giocato a Grenoble,a Carcassonne e ad Auch di cui è stato allenatore dall’88 al ’95. Ha allenato anche a Colomiers e a Pau prima della parentesi con la squadra nazionale
di Francia. Oggi allena a Perpignan squadra con la quale nel 2009 ha conquistato lo scudetto e con la quale chiuderà il rapporto al termine della stagione.
Brunel, a quanto è dato sapere, è un candidato forte, probabilmente il più forte tra le carte nel portafoglio del presidente Giancarlo Dondi che non nega la trattativa con il tecnico
francese. L’accordo è confermato direttamente da qualificati ambienti transalpini. E indirettamente da Giancarlo Dondi: «Brunel l’abbiamo incontrato – dice il massimo dirigente della Fir – ma la decisione non è stata ancora presa. Aspettiamo e vedremo
dopo il Sei Nazioni». Passaggio di consegne previsto alla vigilia della preparazione alla Coppa del Mondo, che vedrà gli azzurri affrontare in agosto Giappone e Scozia prima
di volare inNuova Zelanda. Scorza dura quella di Brunel, un Coste degli anni 2000, verrebbe da definirlo. Uomo di carattere, poco incline ai compromessi, l’ideale per dare una
sterzata alla squadra azzurra.
A Mallett i dirigenti italiani imputano qualche sconfìtta di troppo. Ma pensano che sia meglio arrivare a fine corsa comunque con il coach anglo-sudafricano.Un po’ come è accaduto con Berbizier nel 2007 che, mentre si giocava con la Scozia a Saint-Etienne uno storico ingresso nel quarti di finale, aveva in tasca il contratto con ilRacing e in testa la strategia tecnica da applicare alla squadra di proprietà di Jacky Lorenzetti. Quell’incrocio pericoloso andò male per gli azzurri che videro la storia passare a un palmo dai pali, proprio
come quel calcio di punizione spedito alle ortiche da David Bortolussi sul finale di partita. Un incrocio pericoloso che se tutto andrà bene, si ripeterà a Dunedin il prossimo 2 ottobre
questa volta control’Irlanda, nostro principale ostacolo nella corsa al traguardo storico dell’ingresso tra le prime otto del mondo.
Visto come stanno le cose, a Mallett potrebbe non bastare quel traguardo per restare. Brunel ha già in testa una bozza di staff da portare alla corte azzurra. Primo fra tutti Serge
Milhas, oggi a La Rochelle, come assistente. Di questo con Dondi non se ne è parlato. Ma se il flirt tra l’Italia e Brunel è arrivato finalmente ai “preliminari”, forse significa che le nozze
sono solo rinviate.