L’appello di Marzia per “salvare” l’Asti ovale

Una lettera-appello accorata e bella pubblicata oggi dalle pagine astigiane de La Stampa

MarziaFossa, appassionata del rugby astigiano e già dirigente accompagnatrice delle formazioni giovanili dei galletti, ci ha inviato questo intervento sul difficile momento della palla ovale astigiana, contrassegnato anche da liti e spaccature. Il suo è un richiamo a «fare gruppo» nel nome di uno sport che unisce come pochi altri, senza mai dividere.
“Mi ricordo del giorno in cui ho visto la mia prima partita di rugby e mi sono innamorata di questo sport. Mi ricordo di un tempo in cui si era tutti uniti. Mi ricordo di una grande
squadra guidata da un grande capitano. Mi ricordo di fango, sangue, sudore, lacrime e risate. Mi ricordo di un grande cuore bianco rosso. Mi ricordo di tutti i miei bambini che ho tesserato e che adesso vedo uomini. Mi ricordo delle centinaia di maglie lavate. Mi ricordo di terzi tempi e torte fatte dalle mamme. Mi ricordo di umiltà e amicizia. Mi ricordo di feste che qualunque scusa era buona. Mi ricordo del giorno in cui abbiamo tirato su i pali nel nuovo campo a Lungotanaro e mi vengono ancora i brividi. Mi ricordo di vittorie e di
terribili sconfitte. Mi ricordo di tutti i ragazzi che ci hanno messo la faccia. Mi ricordo di grandi allenatori che ci hanno fatto crescere. Mi ricordo del campo di patate su cui i ragazzi giocavano. Mi ricordo le ginocchia dei bambini che si sbucciavano sul campo ghiacciato.  Mi ricordo i pullman per le trasferte dei tifosi e di chi arrivava sempre in ritardo. Mi ricordo di terribili discussioni e di allegre riappacificazioni. Mi ricordo chi segnava i campi, chi puliva gli spogliatoi, chi spalava la neve chi faceva da mangiare, chi gestiva la club house, chi preparava le borse delle maglie, chi, chi, chi, chi.
Mi ricordo il campo di sabbia del circolo, poi lo stadio, il campo di Costigliole e finalmente
il nostro campo da rugby. Mi ricordo la serie C, la serie B e la sofferta serie A. … e poi non mi ricordo più come siamo arrivati a questo punto o forse sì. Vorrei tornare indietro. Vorrei nuovamente la società per cui tutti noi abbiamo lottato e sudato, chi sul campo, chi fuori. Vorrei di nuovo una società che lavora insieme.

La felicità perduta di Asti

Christian Marchetti di solorugby.org ci racconta della crisi dell’Asti Rugby

L’ennesima società in crisi o, più semplicemente, il periodo più nero di una piazza un tempo felice? Parliamo dell’Asti Rugby 1981, rappresentante piemontese nel girone 2 di Serie A. La storia recente – appena domenica scorsa – riferisce di una sconfitta dura da digerire (5-39 contro il Grande Milano); addirittura di una rissa tra i giocatori Nicolas Epifani ed il nazionale Under 19 Rosario Sciortino; infine delle dimissioni immediate dal ruolo di allenatore del mito Wim Visser (ex azzurro, uno scudetto con L’Aquila, tre con Treviso).
A dire il vero, da quanto si apprende oggi sull’edizione astigiana de “La Stampa”, gli episodi di domenica non sarebbero altro che il drammatico riflesso di una crisi. Che a sua volta affonda le sue radici in estate, con l’abbandono di due storici dirigenti come Enzo Carafa e Alberto Binello e l’uscita dello sponsor Cesin. La patata bollente è allora toccata al nuovo presidente Roberto Bocchio, a quanto pare però alle prese con le casse esangui.
Al momento il team piemontese occupa la penultima posizione in campionato. Il futuro? Un pozzo pieno di problemi.