La Madonnina soffre: il duello tra Amatori e Grande Milano

Dalle pagine milanesi de Il Giornale di oggi

L’eterno vizietto del rugby milanese è tornato a farsi sentire: e così, per l’ennesima volta, i sogni di gloria rischiano di infrangersi contro divisioni e campanilismi vari. Il progetto di riportare sotto la Madonnina il rugby di eccellenza piace – a parole – a tutti. Ma poi ognuno pensa di essere più bravo degli altri, e depositario della verità ovale rivelata. E stavolta, a rendere ancora più vivace la polemica, c’è la lotta per conquistare le poche risorse economiche disponibili: nel caso specifico, la dote di quattrini che A2A, la municipalizzata del gas e della luce, sarebbe disposta ad investire nel rugby cittadino. Ad incarnare il nuovo fallimento, è la crisi (nera come le sue maglie) in cui è precipitata l’Amatori. Rinata in grande stile due anni fa, con il progetto esplicito di arrivare rapidamente al Top 10, la massima serie della pallaovale italiana, oggi la compagine dei tanti scudetti naviga nella parte più bassa della classifica di serie A. Ma, prima ancora che di risultati, la crisi è di quattrini. I giocatori non vengono più pagati. Il direttore sportivo, l’ex capitano azzurro Massimo Giovanelli, ha fatto le valigie. E martedì prossimo il consiglio d’amministrazione non potrà fare altro che prendere atto dell’addio di Guido Romiti, il presidente che del «progetto Top 10» era stato il principale fautore, e che lascia la scena al termine di una lunga serie di scontri interni. Per avere una idea del clima che si respira nel microcosmo della pallaovale meneghina, basta dire che la crisi dell’Amatori sta facendo sorridere altri protagonisti della scena. Il problema è che, fin dai tempi in cui era targata Mediolanum, la squadra dei «Tori» non è mai stata amata in città: i puristi l’hanno sempre accusata (e con più di una ragione) di puntare tutto e solo sul professionismo, dimenticandosi delle esigenze del rugby di base, dei vivai, delle periferie. Così, di fatto, oggi a Milano si trovavano a scontrarsi due progetti radicalmente diversi: da una parte l’Amatori, e dall’altra la Grande Milano, sodalizio nato dagli sforzi congiunti di cinque società della città e dell’hinterland, guidato da Alberto Villa con il proposito di trarre le proprie risorse agonistiche non dal rugbymercato ma dall’attività di base. Mentre l’Amatori pena in serie A in zona retrocessione, la Grande Milano va a gonfie vele nella serie appena più sotto, la A2. E anche domenica scorsa il trend è continuato: l’Amatori è stata rullata a Udine, mentre la Grande Milano stroncava 15 a 5 una squadra blasonata come il Lyons Piacenza, e si portava al quarto posto in classifica. Insomma: per adesso, i fatti stanno dando ragione alla sorella «povera». Ma il giorno in cui il rugby milanese riuscirà a dimenticarsi le sue tante fazioni e a lavorare tutto insieme, forse sorrideranno anche i pali del vecchio Giuriati.

Fotogallery: Amatori Milano – Brescia (14-16)

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L’occhio del web sugli Amatori Milano

Da rugby 1823

Cinque Cerchi è una web tv curata dal collega Francesco Facchini che si occupa, come dice il nome, di tutto quello che è sport. Settimanalmente Cinque Cerchi ospita importanti uomini e donne dello sport olimpico, e non solo, con cui parlare e chiacchierare in libertà. Il primo appuntamento del 2011, domani pomeriggio, vedrà protagonisti Marcello Cuttitta e Massimo Giovanelli. Per parlare d’Italrugby, di Sei Nazioni e anche, e soprattutto, del rugby milanese.

L’allenatore dell’Amatori Milano e l’ex direttore sportivo, infatti, avranno l’occasione di parlare apertamente dei problemi che da mesi attanagliano la società meneghina, con giocatori e staff che non vedono gli stipendi da sette mesi, alcuni giocatori che hanno lasciato (tra cui Denis Dallan), una classifica pericolosa e un futuro incerto.
Proprio quella di Cinque Cerchi, quindi, è l’occasione per Cuttitta, metaman imbattuto della nazionale italiana, e Giovanelli, storico capitano azzurro, di fare luce sulle speranze e le paure di quella che è la più vincente società italiana e una delle più vecchie. Nonostante il disinteresse di una città intera, la mancanza cronica di infrastrutture, stadi e strutture per allenarsi, il buio mediatico che la stampa locale offre al rugby e, infine, alla fallimentare gestione dell’attuale presidenza che sta portando l’Amatori sempre più verso il baratro.
Il tutto senza dimenticare l’imminente appuntamento con il Sei Nazioni per l’Italrugby, l’ingresso italiano in Celtic League e lo “stato di forma” di un intero movimento, che Marcello e Massimo conoscono bene.

La crisi dell’Amatori Milano: tutto rimandato al 20 gennaio (ma c’è una luce in fondo al tunnel)

Per la pagina sul rugby del sito di Radio R101 ho intervistato il presidente dell’Amatori Milano. Ecco testo e link per sentirla

Della difficile situazione economica e finanziaria dell’Amatori Milano avevamo già parlato qualche settimana fa. La scorsa settimana era in programma un importante consiglio d’amministrazione. La riunione c’è stata, ma non è stata determinante. Deciso un nuovo incontro il prossimo 20 gennaio, quando potrebbe giungere la notizia tanto attesa, e cioè l’arrivo di quella sponsorizzazione istituzionale che magari non risolverebbe tutti i problemi, ma che concederebbe all’Amatori almeno due anni di respiro. vedremo, il condizionale è d’obbligo.
Noi intanto abbiamo sentito Guido Romiti, presidente dei bianconeri milanesi. Ecco quello che ci ha detto, senza sbottonarsi molto, ma pare più fiducioso di qualche settimana fa.

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