Video: Nizza, stadio in 3D (anche) per il rugby

Da Sanremonews.it, a firma di Sara Contestabile

La città di Nizza continua a crescere e lo fa pensando anche allo sport ed allo spettacolo. A questo è collegato il futuro ‘Nice Stadium’, una realizzazione molto attesa da quella che è ormai la seconda città francese.

Un filmato del nuovo impianto è stato pubblicato sul sito del comune di Nizza, con la rappresentazione tridimensionale di quello che sarà il futuro Olympic Nice Stadium, l’imponente struttura sportiva che sorgerà al cuore dell’éco vallée nizzarda. La sua viene definita eco-concezione: sorgerà con l’ausiolio di tutte le tecnologie più innovative perchè sia uno dei primi Eco-Stadi del mondo. Una  struttura multifunzionale con 35.000 posti dedicati al calcio, per il rugby ai più alti livelli, ma la struttura è stata studiata per poter accogliere seminari, concerti e grandi eventi. Sorgerà anche il musée national du sport che permetterà di realizzare esposizioni su 3 mila m2 divisi in più livelli. Una struttura commerciale di uffici e servizi che si estenderà su 29.000 metri quadri. 1.450 saranno posti per i parcheggi ed è prevista la creazione di un ‘parco’ di circa 3 ettari di superficie. A metà del 2011 è previsto l’inizio dei lavori con temine a metà del 2013.

Per avere un’idea il più possibile vicino alla realtà di quello che sarà il futuro stadio di Nizza si può vedere il filmato 3D…

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Rees squalificato 12 settimane: niente Aironi e bye bye al Sei Nazioni

Solorugby.it ci rilancia questa ultim’ora

Mancherà Richie Rees, questa sera al Cardiff Stadium, per il match di Celtic League tra Blues e Aironi. E mancherà per altre dodici settimane. Il che vuol dire “Ciao Ciao” Sei Nazioni, competizione che lo scorso anno valse al 27enne mediano di mischia il prestigioso debutto con la nazionale gallese (da allora 9 caps e una meta all’attivo).
Dodici settimane è infatti la squalifica inflitta dalla Disciplinare dell’Heineken Cup per l'”eye-gouging” (dita negli occhi) commesso dal giocatore lo scorso 19 dicembre ai danni di Dylan Hurtley, tallonatore dei Northampton Saints. Per Rees sanzione minima (il massimo è tre anni) vista la scarsa gravità del fallo nella circostanza riconosciuta dalla commissione giudicante.
Il numero 9 dei Blues, dichiaratosi innocente, ha tempo fino a domenica per presentare ricorso.

Dafydd Jones appende le scarpette al chiodo

Da Rugbymercato.it

Il trentunenne terza linea gallese Dafydd Jones (48 caps) ha annunciato il suo ritiro dal rugby giocato in seguito all’infortunio rimediato nel novembre 2009 contro la Nuova Zelanda, da cui il giocatore degli Scarlets non ha mai recuperato, nonostante il ricorso due diversi interventi chirurgici alla spalla sinistra. Oltre un anno di stop non è infatti bastato per ritrovare forza nel braccio, in seguito alla lesione dei nervi, da qui la durissima decisione di abbandonare, una volta avuto la conferma da parte dei medici che non sarebbe più tornato a giocatore a rugby.

Prodotto del vivaio dell’Aberaeron, Jones ha debuttato nella prima squadra di Llanelli il 14 febbraio 1997 contro Leeds, diventando subito un giocatore fondamentale prima per il club dell’Ovest e poi per gli Scarlets, giocando in tutto 201 gare e segnando 24 mete. Considerato uno dei migliori blindside flanker di sempre, ha quindi esordito con il Galles il 9 novembre 2002 contro le Fiji, arrivando a totalizzare ben 48 partite internazionali (due le mete all’attivo), la partecipazione alla World Cup del 2003 e la vittoria del Grande Slam nel 2005.

Gli Scarlets hanno comunque annunciato di non voler abbandonare un giocatore che rappresenta una sorta di bandiera, per cui nei prossimi sei mesi gli verrà trovato un ruolo all’interno della struttura, al fine di costruirgli una carriera anche al di fuori del rugby giocato. A lui spetterà probabilmente il ruolo di assistente nell’Academy, lavorando per lo sviluppo del rugby all’interno dell’area geografica rappresentata della squadra, fungendo da esempio per i giocatori più giovani e intrattenendo anche relazioni con gli sponsor.

La Scozia è un po’ più vicina

Dal blog di Simone Sirtori una bella analisi sui nostri avversari “più vicini”

Sono gli avversari più abbordabili al Sei Nazioni. Sono stati fonte di disperazione all’ultima Coppa del Mondo del 2007. Forse proprio per questi motivi gli scozzesi sono stati il maggior ostacolo all’ingresso delle due italiane in Magners Celtic League. A quattro mesi dall’esordio nel campionato celtico da parte di Aironi e Treviso, proviamo a riflettere su qualche statistica per capire se i timori degli Highlanders erano fondati.

Ad Edimburgo, con una gara in più, non vengono calcolati i dati relativi al derby di ritorno contro Glasgow.

Una prima vittoria giunge già dalla media spettatori, che vede Treviso (82.200 abitanti) primo con una media di 4.471 spettatori a partita, e Viadana (19.100 abitanti) con 3.506 vicinissima a Glasgow (1.750.000 abitanti), che si attesta a 3.509. Edimburgo (463.500 abitanti) ferma a soli 2.733 spettatori di media. Ma i dati ci offrono un Treviso trionfante su più fronti, e degli Aironi ancorati ancora ai pessimi risultati di inizio stagione, nonostante il netto sensibile miglioramento visto nelle ultime gare. Un neo per le due italiane sono però gli scontri diretti, che vedono gli scozzesi in vantaggio di 3 a 0 grazie alla risicata vittoria di Edimburgo sugli Aironi (9 a 10) e su Treviso (21 a 9), nonchè la vittoria in casa da parte di Glasgow ai danni dei lombardo-emiliani (33 a 8). Per quanto riguarda la Heineken Cup gli Aironi hanno finora totalizzato 4 punti, grazie alla vittoria ai danni dei vicecampioni d’Europa del Biarritz, mentre i biancoverdi di Treviso sono fermi ad un punto realizzato grazie al bonus difensivo contro i pluricampioni inglesi del Leicester Tigers. I Warriors inseriti nel girone 6 hanno totalizzato 4 punti superando i gallesi dei Newport Gwent Dragons, mentre i cugini di Edimburgo hanno già totalizzato 7 punti grazie ad una vittoria contro Castres e tre punti bonus difensivi contro Cardiff Blues, Northampton e in trasferta contro Castres. I dati ci parlano quindi di squadre che si trovano su un medesimo livello, che invece di rappresentare una minaccia reciproca, andrebbero interpretate come un’occasione di crescita per entrambi i movimenti.

Il Regno Unito? Una terra muy caliente

Rugby 1823 ci informa delle ultime polemiche che scuotono l’oltremanica…

Inizia l’anno iridato del rugby e partono le polemiche che coinvolgono Federazioni e club. Due guerre in vista e che hanno come protagonista l’Inghilterra. Da un lato, infatti, la Federazione gallese che si rifiuta di discutere con la Lega inglese la possibilità di convocare i dragoni impegnati in Aviva Premiership, dall’altro, invece, Lawrence Dallaglio che spara con alzo zero su Jonny Wilkinson. Chi vincerà tra due miti ovali?

WRU vs. RFU E’ scontro tra Galles e Inghilterra. La questione è la solita: l’accordo tra federazioni e club per il rilascio dei giocatori in vista dei Mondiali di Nuova Zelanda. La Federazione gallese, infatti, non accetta l’idea di trovare un accordo con la Premier Rugby, l’ente che raggruppa e rappresenta i club dell’Aviva Premiership, e vuole direttamente contrattare con la Federazione inglese. Posizione, però, che si scontra con la volontà inglese di aprire un tavolo delle trattative direttamente tra club e federazione. Motivo del contendere la data del 4 agosto. E’ quello, infatti, il giorno in cui la Premier Rugby vorrebbe rilasciare i giocatori stranieri che giocano in Inghilterra. Una data che ai gallesi non va bene, visto che il primo test premondiale, causalmente proprio contro l’Inghilterra, si disputerà già il 6 agosto. La battaglia è iniziata… e durerà a lungo.

Scontro tra Titani Sono due miti del rugby inglese, ma lo stile e l’appeal di Lawrence Dallaglio e Jonny Wilkinson non potrebbero essere più opposti. Rude, scandaloso, “cattivo” il primo; nobile, perfetto fino alla noia e “buono” il secondo. Ritirato il primo, in piena attività il secondo. E ora sono in guerra. Lorenzo Bruno Nero (il vero, italianissimo, nome di Dallaglio) non vuole più vedere Sir Jonny in nazionale. E non si nasconde, dicendolo chiaramente. “Per me è chiaro ed evidente che se vuoi giocare per la tua nazione tu resti nella tua nazione – le parole di Dallaglio –. Se vuoi andare e guadagnare una barca di soldi, allora per Dio fallo, ma non ti aspettare di giocare per la tua Patria”. Messaggio chiaro e diretto quello dell’ex capitano inglese che ha così commentato la scelta di Wilkinson di prolungare il suo ricco contratto con la formazione francese del Tolone. Vedremo cosa ne pensano la RFU e Martin Johnson.