All Blacks verso il Rugby Championship: Hansen ne chiama 28 in attesa dei Chiefs

Sono 28 i giocatori chiamati dal ct neozelandese Steve Hansen per una due-giorni di allenamenti che si terranno mercoledì e giovedì a Wellington. Assenti, ovviamente, i giocatori dei Chiefs, impegnati nella finalissima di Super Rugby. La novità assoluta, in attesa delle convocazioni definitive per il Rugby Championship in programma il 5 di agosto, è il tallonatore degli Hurricanes Dan Coles.

All Blacks wider training camp squad:
Blues: Charlie Faumuina, Keven Mealamu, Ma’a Nonu, Piri Weepu, Ali Williams and Tony Woodcock.
Hurricanes: Beauden Barrett, Dane Coles, Cory Jane, Julian Savea, Conrad Smith and Victor Vito.
Crusaders: Daniel Carter, Wyatt Crockett, Israel Dagg, Ben Franks, Owen Franks, Zac Guildford, Richie McCaw, Kieran Read, Luke Romano and Samuel Whitelock.
Highlanders: Tamati Ellison, Hosea Gear, Andrew Hore, Aaron Smith, Ben Smith and Adam Thomson.

Sonny Bill Williams ancora All blacks per la Bledisloe Cup: l’Australia e poi il Giappone…

Ancora due partite. Sonny Bill Williams alla fine vestirà la maglia degli All Blacks il 18 e il 25 di agosto, quando tra Sydney e Auckland andranno in scena i due atti della Bledisloe Cup, nonché le prime due giornate del Rugby Championship. Le due sfide all’Australia potrebbero essere quindi le ultime due gare del centro con la maglia della sua nazionale per almeno due anni, visto che SBW se ne andrà prima in Giappone e poi in Australia nella league.
Nulla di ufficiale ancora, ma pare che le cose siano decise. La chiamata a sorpresa per il trequarti dei Chiefs si è resa necessaria per il doppio infortunio a Richard Kahui e a Conrad Smith che ha messo il ct neozelandese Steve Hansen nei guai.

Graham Henry e quel Francia-Nuova Zelanda del 2007 al retrogusto (per lui) di combine

Il ko è tra quelli che hanno fatto davvero male, tanto è vero che a distanza di quasi 5 anni se ne parla ancora. In Nuova Zelanda il ko subito con la Francia a Cardiff nei quarti di finale del Mondiale del 2007 non è stato ancora digerito, un 18-20 di cui ancora non ci si capacita un granché. Quel 6 ottobre andò infatti in scena una mezza tragedia nazionale a Auckland e dintorni. Succede nello sport, basta farsene una ragione.
Poi arrivano le recriminazioni, anche a distanza di 5 anni. E alcune lasciano francamente stupiti. Come quella a cui si aggrappa il ct neozelandese dell’epoca, quel Graham Henry che nel 2011 riportò il titolo iridato agli All Blacks, guarda caso proprio contro la Francia: secondo Henry quella partita fu sostanzialmente venduta. E l’allenatore non lo ha detto in una intervista ma lo lascia intendere (usando abili giri di parole, “It wasn’t politically correct to even suggest the match officials might have favoured one team”) nella sua autobiografia in uscita, Graham Henry Final Word, lavoro a quattro mani con Bob Howitt.
Principale colpevole è la terna arbitrale: Wayne Barnes, Jonathan Kaplan e Tony Spreadbury. Henry si è visto e rivisto la partita per decine di volte e ha deciso che la Francia avrebbe dovuto essere penalizzata dagli arbitri una quarantina di volte ma sul campo la Nuova Zelanda potè godere solo di due punizioni a favore. Senza dimenticare il passaggio in avanti che avrebbe viziato la meta francese decisiva.
Le statistiche della rilettura del match fatte da Henry parlano di una squadra – gli All Blacks – che pur dominando sono usciti incredibilmente sconfitti e la risposta che si è dato è che le cose non sono andate in maniera regolare e che l’IRB avrebbe dovuto aprire un’approfondita inchiesta, cosa che però non è mai stata fatta.
Henry nel libro dice che rivedendo le immagini della partita è dovuto correre in bagno a vomitare e si chiede come mai l’International Borad non fece nulla per una cosa che in altri sport avrebbe destato scandalo.

Nel libro Henry rivela anche che Richie McCaw nella finale della RWC 2011 smise di seguire gli indirizzi che arrivavano dalla panchina e che nell’ultima mezz’ora fece sostanzialmente di testa sua. Chissà cosa sarebbe successo se la Francia avesse vinto… (e mi chiedo nel giro di quanti anni vedremo McCaw nel ruolo di ct tuttonero).

Sonny Bill, ancora All Blacks per qualche settimana. Forse.

Ad aprire la porta è il boss della NZRU, la federazione neozelandese: “he is still eligible and contracted to New Zealand”. Lui, ovviamente, è Sonny Bill Williams, che potrebbe essere chiamato a prendere parte alla prima fase del Rugby Championship dopo che il ct all blacks Steve Hansen ha saputo che Conrad Smith sarà indisponibile per almeno sei settimane”.
SBW alla fine del Super Rugby in corso andrà in Giappone e poi nella league australiana, “perdendo” così il diritto a vestire la maglia dei tuttineri, ma da quelle parti pensano di fare di necessità virtù e aggrapparsi ai cavilli burocratico. Cosa che normalmente non farebbero.
Le cose comunque non sono ancora chiarissime e lo stesso Tew prende tempo: “Vedremo dopo questo fine settimana, dipende anche da cosa faranno i Chiefs”. Ma la domanda vera da farsi è un’altra: cosa ne pensa Sonny Bill?
Chiudo con una dichiarazione di Tew sulla vicenda legata allo sponsor sulle maglie della nazionale neozelandese, parole molto dorotee: “AIG non ci ha chiesto di mettere il loro logo sul petto dei giocatori e nessuna della NZRU ha ricevuto visite a sorpresa da parte di Adidas”. Insomma, non è successo niente. Dice.

Tegola Conrad Smith sugli All Blacks verso il Rugby Championship

Un problema alla retina e Conrad Smith salta la prima parte del Rugby Championship mettendo nei guai Steve Hansen. Il ct neozelandese dovrà infatti rinunciare al trequarti per almeno sei settimane, che salterà così due o tre partite del torneo che va a sostituire il Tri-Nations. Un bel problema per gli All Blacks, che perdono uno dei giocatori più in forma e che devono già rinunciare a Kahui e Sonny Bill Williams.