Heineken Cup: rabbia e orgoglio Benetton, ma vince Biarritz 29-12

Hanno perso, ma clonateli. Oppure portateli in azzurri tutti, in blocco. Perché quella di Treviso in terra basca è stata per lunghi tratti (fino al 73′, più o meno) quasi una impresa, di quelle però che alla fine lasciano l’amaro in bocca. Un ko figlio di una espulsione arrivata alla metà del primo tempo, ma con i baschi che riescono a scrollarsi di dosso il Benetton solo negli ultimi  sette minuti.
Passo indietro: pioggia non forte ma fastidiosa e incessante, forti raffiche di vento. Insomma, a Biarritz si gioca in riva all’Oceano Atlantico.
Il primo tempo dei Leoni è la dimostrazione di come dovrebbe giocare l’Italia, con quella difesa aggressiva a tutto campo (bravissimi Zanni e Rizzo) che fa subito scattare come una molla l’attacco quando si ha la palla in mano. Nessuna meta, ma Burton è precisissimo al piede (in una occasione aiutato anche dal palo) e il Benetton chiude il primo tempo sul 12 a 3 contro un Biarritz indisciplinato, volenteroso ma spuntato e frenato da una squadra avversaria venuta in Francia per vincere.
A rendere straordinaria la prima frazione di gioco dei veneti è però l’espulsione di Minto arrivata al minuto 23. Una testata del neo-azzurro a un avversario, frutto più della scompostezza che non dalla volontarietà ma data a pochi metri dall’arbitro e troppo palese per non venire punita. Eccessivo il cartellino rosso? Forse, ma comunque non scandaloso. A quel punto Treviso era avanti 6 a 0.

La seconda frazione vede un Biarritz più concreto e deciso a sfruttare la superioità numerica e in 11 minuti i padroni di casa marcano due mete che rovesciano il risultato portandolo sul 15 a 12. Treviso soffre tantissimo, con i baschi che si piazzano nella metà campo avversaria e non aiutata da un Botes che insiste troppo con i calci a sfavore di vento. Ma la squadra di Franco Smith non perde mai la trebisonda, non smette di lottare nemmeno per un secondo. In due o tre occasioni gli italiani sembrano sul punto di crollare ma non perdono la lucidità necessaria per riorganizzarsi e respingere gli attacchi avversari. Al 73′ però arriva la terza meta francese, quella che scava il solco, e al 79′ la quarta, quella che regala a Biarritz il bonus e che fissa il risultato sul 29 a 12, troppo largo.
Peccato, a parità numerica le cose sarebbero andate diversamente (un errore capitale è stato quello di non segnare di più nel primo tempo). Resta l’orgoglio per la prova di carattere e la rabbia per un risultato che poteva essere diverso. Ma mi ripeto: clonateli.

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