“Un altro Mondiale in Nuova Zelanda”, Lapasset dixit. Ma anche no… (riparliamone tra 30 anni)

A buttare il sasso nello stagno è stato Bernard Lapasset, il presidente dell’International Board. “Il torneo è stato eccezionale, uno dei migliori di sempre. La RWC tornerà sicuramente in Nuova Zelanda”.
Non metto in dubbio qualità dell’organizzazione e risultati, la bellezza dei luoghi o il fatto che quel luogo sia devoto alla religione ovale, però la posizione geografica della terra dei Maori dovrebbe spingere a una qualche cautela in più. Perché è inutile negarlo, è scomoda. Per chi sta nell’Emisfero Nord ma pure in quello Australe. E’ comodo giusto per chi vive a Auckland e dintorni.
Il Mondiale tornerà sicuramente in Nuova Zelanda, così come il calcio non può non andare in Brasile. Però rilassiamoci. Va bene  che Lapasset è impegnato nella campagna elettorale per la sua rielezione, ma far felici 4 milioni di neozelandesi (e una federazione politicamente pesante nel mondo ovale) per scontentare decine di milioni di tifosi di altre latitudini non è il massimo. Riparliamone tra 25-30 anni, please.
Oppure vuoi vedere che l’ha detto perché gli All Blacks vincono solo laggiù…. (battuta!)

 

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