Il rugby a 13 vuole crescere anche in Italia

Un annuncio/appello che arriva dal web e che riporto…

Vuoi partecipare al campionato italiano 2012 di rugby a XIII? Stiamo cercando contatti italiani per creare squadre di rugby league in nuove aree. Il tuo club di provenienza potrà ricevere copertura televisiva (Sport Italia e Sky Italia / Europa) nella espansione del codice del XIII.
E’ richiesto: 100% attori impegnati (provenienti da qualunque club di union nell’area interessata), sponsor e staff. Fino ad ora i club partecipanti vengono da Veneto, Toscana, Reggio Emilia, Lacio e Sicilia (6 x 2011).

Email – m.visona@irfleague.it e j.morgan@irfleague.it

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4 pensieri riguardo “Il rugby a 13 vuole crescere anche in Italia”

  1. Che tristezza, non riuscendo a crescere (del resto con questi chiari di luna) vanno a “rumegare” dentro al rugby Union. Guerra fra poveri e poveracci.
    Ritengo il rugby a tredici in Italia, in questo momento, una forzatura, super legittima e super bella (chi porta avanti uno sport ha sempre ragione a prescindere) ma una forzatura al sistema sportivo italiano ed alla già difficoltosa emersione del rugby union.
    In bocca lal lupo a loro comunque.
    Ho solo un consiglio da dargli: voi del tredici avete Gower, un eroe ed un santo , un grand’uomo davvero, vi consiglio recrutate anche il ct che lo ama e che con lui in squadra può fare geandi cose, è sudafricano…….

  2. Stefano, perdonami, ma mi piacerebbe che uno si informasse un pco prima di lasciare certicommenti, il XIII non è in opposione all’Union, viene giocato durante la pausa estiva, e molte specifiche ti tale gioco sarebbero anche utili per l’union;
    decco ciò in questo momento i Italia esistono due federazioni,
    la IRFL, che si sta smuovendo per dare copertura e conoscenza per il XIII, anche con i “Metodi” sopra citati;
    la F.I.R.L. invece è la federazioen che per il momento sta gestendo la nazionale, che ha 4 club di riferimento e che sta facendo (prorpio in questi giorni) le partite di qualificazione per la worldcup 2013, a mio avviso, purtroppo utilizzando molti iltalo-qualcosa (in particolar modo Francesi e Australiani),
    si dice hce le due federazioni si stinao parlando per avere un programma unico, a mio avviso risulta difficile visto che partono da due presupposti differenti

  3. Ciao Ariman
    sono informato grazie. Io penso che, per motivi strategici che evidentemente ti sfuggono, in questo momento non ci sai bisogno di tre tipi di rugby (siamo anche forzati al Seven). Se tu non capisci perchè non te la prednere con me.

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