Da La Tribuna di Treviso
Si può essere il capitano di un Benetton che vince 9 match in Celtic su 22, dopo una
sequela di scudetti, e restare fuori dalla Nazionale. Un pilastro del pack ambasciatore
d’Italia in Europa, ma non per questo venir considerato buono per l’azzurro. Succede
in Italia, succede ad Antonio Pavanello, mai entrato nelle grazie del ct Mallett. E adesso
fatto fuori, incredibilmente, a 4 mesi dal mondiale, anche dalla Nazionale A.
Antonio, quali sensazioni dopo questo secondo «placcaggio» inatteso da parte dello staff azzurro?
«Eh, si sta male, hai 28 anni, certi treni non passano troppo spesso. Passi per i mondiali, non sono stupido e avevo capito da tempo che le mie possibilità erano esigue. Esser fuori anche dalla A dà molto fastidio, credo di aver sempre onorato la maglia azzurra quando sono stato chiamato a rappresentarla».
Lo sapevi o è giunta inaspettata, la seconda clamorosa esclusione?
«No, Guidi e De Carli mi hanno parlato, mi hanno spiegato che la Churchill cup era un viatico per i mondiali, che non rientravo nei piani di Mallett per la coppa del Mondo e che dunque era inutile che io fossi in lista».
Brucia, Antonio?
«Inutile negarlo. Ma ogni giorno che passa, adesso, provo a guardare i lati positivi. Vorrà dire che avrò tempo per riposarmi e per recuperare, per stare con la famiglia, e preparare al meglio la prossima Celtic, dove dobbiamo confermare le cose belle fatte quest’anno. E per iscrivermi a un corso allenatori».
Ma ti sarai dato delle risposte, per questo «trattamento»?
«Mallett mi ha sempre parlato di quei 2 centimetri che mi mancherebbero per essere un saltatore. Onestamente, mi sono stufato di spiegazioni simili. Anche perché a Treviso questo non mi sembra siano stati affatto un problema, e che la nostra touche abbia funzionato a dovere lungo l’arco dela stagione. E ci misuravamo con le seconde di Galles, Irlanda e Scozia non quella del campionato italiano. Credo in tutta onestà di aver fatto qualcosa, sul campo, in questi mesi».
Coscienza a posto?
«Sì. davvero. So quello che ho fatto, sono tranquillo, riguardando le prestazioni nell’ultima
stagione. Ho giocato un torneo internazionale di altissimo livello. Evidentemente a me non basta».
Giorni importanti per i molti «leoni» che lasciano il bianco verde. Marcato rientra a Padova, Allori ha offerte dall’Inghilterra, Vermaak potrebbe non tornare dal Sudafrica. Picone resta, come Galon. In forse Enrico Pavan nello – scambio con Sutto, prestato un anno fa al Petrarca? — e De Jager, inseguito dal San Gregorio Catania. Sempre più in bilico anche
«Dingo» Williams. «Non so se torno» ha detto agli amici. Sul fronte contrattuale, si
apre un fronte «Mozzarella» Semenzato. Il mediano rivelazione del Sei Nazioni piace a
club francesi e inglesi. E’ stato inserito nelle liste di interesse nazionale – incredibile ritardo! – ma in seconda fascia, a minutaggio (la Fir contribuisce di impiego). Il giocatore punta a un adeguamento del contratto a Treviso, prima di guardarsi attorno.

impossibile che si tratti solo di una questione di cm, su dai, sarà qualcos’altro per forza, non avrebbe alcun senso, sarà una valutazione globale