Treviso (e Aironi?)-Fir: i tre punti che danno ragione alla federazione

Li ha ben elencati Christian Marchetti di Solorugby. Il Grillotalpa li sottoscrive in pieno, senza se e senza ma. Eccoli

Uno: le licenze delle dodici partecipanti al torneo sono rilasciate dal board della Celtic a ciascuna federazione, non alla singola squadra. Pertanto, “le regole sono queste, prendere o lasciare”. Due: ci piace celebrare le vittorie di Treviso in Celtic, vedere i biancoverdi dare del “Tu” ai grandi d’Europa, ma ci piace ancor di più festeggiare i successi della Nazionale. Che restano pochi, ma da costruire (questa era l’idea iniziale) proprio partendo dall’esperienza celtica. Tre: è opportuno prevedere restrizioni sull’impiego degli stranieri. Il nostro movimento non ha ricambi per l’alto livello, soprattutto (e scopriamo l’acqua calda) tra seconda linea e mediana. Mentre oramai i piloni destri si contano sulla punta delle dita e anche la terza linea inizia a dare segnali preoccupanti. Ben vengano pertanto i diktat, se finalizzati al bene comune.

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5 pensieri riguardo “Treviso (e Aironi?)-Fir: i tre punti che danno ragione alla federazione”

  1. Dunque : 1 non si trova un’equilibrio dicendo “le regole sono queste, prendere o lasciare”.
    2 se alla Fir sta a “cuore” la Nazionale che metta i paletti fino all’Eccellenza dove abbiamo clubs che piangono il morto con bilanci nefasti e poi nei ruoli detti chiave ci troviamo stranieri.
    Che promuova un “progetto” serio per il rugby di base e non un finanziamento a pioggia per i soliti.
    Le liste federali così come sono sembrano campate in aria pretendendo quest’anno di far giocare un Bocchino che non trovava spazio neppure nel Super 10 e cadendo dalle nuvole con un Semenzato solo perchè fatalità c’è stato un’infortunio.
    3 sono oppotune restrizioni sull’impiego degli starnieri ma con modi e tempi diversi, altrimenti non si fa altro che mandare “al mecello” giovani non pronti per il livello come succede in Amlin per esempio.
    4 ok l’entrata in Celtic passa per la Fir ma ad un club privato noto per le sue capacità di programmazione e gestione ed abituato a fare le cose a modo certe cose non possono e non devono andar giù ma si sa in Fir piacciono tanto e solo gli “YES MAN”! suvvia…

  2. … senza se e senza ma…. ok…. qualcuno mi dia dei nomi ‘buoni’ italiani che possono giocare in 2^linea ed in mediana/15…. grazie… in eccellenza le prime 3 giocano con tutti italiani… Mercier, Walsh, Basson, Bustos, Ngawini, Wakarua….
    Sembra che con l’entrata in CL, la nazionale italiana dovesse compere fin da subito con le squadre dell’emisfero sud… la crescita è graduale, con programmi chiari e non con la navigazione a vista come sta facendo la FIR…. purtroppo il prossimo anno ne vedremo delle belle in CL…. Ne sarà contento Dondi ‘la nazionale perde, devono perdere anche le squadre celtiche…’… il tuo sogno si avvererà!!!!

  3. beh, si può non essere d’accordo con le scelte FIR – ci mancherebbe – però in questo caso non si tratta di “navigazione a vista”. Si fa una scelta che può portare difficoltà nel breve ma una cvrescita nel medio-lungo periodo

  4. scusa ma non sono proprio d’accordo…. Metti i paletti in CL e non in eccellenza? Scusa ma le franchigie dove vanno ad acquistare i giocatori? Se si parla di programmazione, si sarebbe fatto il contrario, prima i giocatori giovani si fanno le ossa in eccellenza nei ruoli ‘chiave’ e poi in CL… Secondo te con questa regola, il prox anno avremmo dei fenomeni in MA? Se Bocchino non trovava spazio a Rovigo in eccellenza, giocando più minuti in CL il prox anno sarà il nostro O’Gara?

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