Il derby di Parma sul campo del rugby-politico

di Mafalda “la contestatrice”

Domenica a Parma sarà giornata di derby, a giocarsela “in casa” sarà la squadra di Filippo Frati, i Banca Monte Crociati Parma. Già il nome in sé portò, all’inizio stagione, dello scompiglio: il campanilismo nocetano lottò perché apparisse “NOCETO” nel logo e nella ragione sociale, ma Parma è sempre Parma, ma soprattutto sappiamo chi c’è a Parma. Oltre al nome i nocetani videro passare in secondo piano l’importanza del loro meraviglioso impianto sportivo e così molti tifosi, da allora, decisero di non assistere più alle partite “in casa” giocate “fuori casa” al  XXV Aprile di Parma, per l’esattezza lo stadio del rugby-politico. Ma torniamo ad oggi….

Fortunatamente, per i politrugbisti, questo incontro riempirà gli spalti dello stadio grazie all’altra sponda (Gran, Colorno, Viadana) e non sicuramente per l’affluenza da parte parmigiana. Dico parmigiana e non nocetana, loro ci saranno, certo, non tutti… quelli incazzati neri per il giochetto “giocato” al Noceto resteranno a casa. La politica che ha voluto questo non pensa al movimento, in uno sport di nicchia come il nostro non puoi lasciar perdere i tifosi, non puoi tagliarli fuori. Già abbiamo quattro gatti che vengono a vedere le partite. Non per nulla Sky ci ha abbandonato e Dahlia sappiamo tutti che fine ha fatto. La gente è il nostro punto di forza, IL POPOLO DEL RUGBY è IL NOSTRO PUNTO DI FORZA.  Solo nell’ultimo match disputato “in casa” contro il Petrarca, i Crociati hanno avuto un pubblico di circa un centinaio di persone. Una vergogna! Questo perché? Perché la Nomenklatura ha deciso che un club con un discreto Palmares non doveva  morire? Solo perché una carica era più importante che continuare un sogno che dei semplici ragazzi avevano intrapreso e nel quale avevano creduto fino in fondo? Ragazzi che hanno portato dalla serie C un gruppo compatto dentro e fuori i cancelli degli stadi, un gruppo che a fine partita alzava le braccia con un battito di mani e a pieni polmoni incitava un foltissimo pubblico a ritmare con loro “SU LE MANI SIAM NOCETANI”. Un gruppo di ragazzi che adesso a fine partita batte le mani sì ma non nel loro stadio e non più come nocetani. Tutto questo per salvare il soldato Ryan!

One thought on “Il derby di Parma sul campo del rugby-politico”

  1. da socio fondatore della RUGBY NOCETO dopo tutte le balle raccontatemi per protesta già da qualche partita non vado più a vedere i CROCIATI e al campo 25 APRILE noterete la mancanza dello striscione -NOCETO CE’- ma sarò al NANDO CAPRA a tifare x la RN prossima alla promozione in “B”

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