Caso Dahlia, se a mettersi di traverso è il board celtico

Silvano Focarelli per La Tribuna di Treviso

Un buco di 100 milioni di euro. La società, che ha 200 dipendenti e che detiene i diritti anche di otto squadre di calcio di serie A, fa capo a Air Plus, azienda svedese dei
Wallemberg detentrice della maggioranza azionaria, che nella primavera del 2009 aveva
comprato da Telecom i canali a pagamento da Ti Media, quelli che affittavano la banda all’emittente.
Ultimamente Filippo Chiusano, numero uno di Made e già socio di FilmMaster, il
service di Dahlia, si è offerto a rilevare la pay tv con una newco con bad e good company,
come avvenne per Alitalia. Ma a tre condizioni: primo, i proprietari svedesi contribuiscano
economicamente alla liquidazione di Dahlia, ed il sì è già arrivato.
Secondo, il Board della Magners rinegozi i diritti a prezzi più favorevoli. E qui c’è un no secco.
Terzo, Ti Media conferisca la banda: oggi c’è la riunione del Cda.
Intanto l’ultima partita del Benetton, quella di sabato contro gli Ospreys, è stata salvata solo in extremis grazie allo Studio Scialpi (con il regista Ugo Colista) di Padova che ha prodotto le ultime due partite ed il cui titolare, Matteo Scialpi, così riassume l’intricata situazione. «Il Board ha detto al liquidatore: prima vogliamo vedere i soldi e poi ci mettiamo a tavolino, cioè prima producete e poi ne parliamo. FilmMaster ha risposto di no. A questo punto FilmMaster ce l’ha chiesto e noi ci siamo mossi. Tenete conto che la produzione di una partita costa 16.000 euro, chiavi in mano. A questo vanno aggiunti i costi di FilmMaster. Vorrei aggiungere che chi non ha mai battuto i pugni sul tavolo siamo noi, piccole società che lavoriamo in outsourcing (affidamento di parte della produttività ad un fornitore esterno ndr): abbiamo crediti per 300.000 euro da FilmMaster, che non accuso di nulla, sia chiaro, e nessun ammortizzatore sociale. Loro dispongono della cassa integrazione, i miei 8 dipendenti, a parte i free lance, se non li pago io non li paga nessuno».
La Fir che ruolo ha in questa vicenda?
«Ha fatto i salti mortali per risolverla, aveva contattato la Rai per trasmettere i match in chiaro, Rai che si era dimostrata disponibile al subentro, ma è saltato tutto perché il Board ha bloccato, in modo piuttosto deciso, l’intervento del presidente Dondi».
Dunque i tifosi che hanno acquistato il pacchetto delle partite di rugby da Dahlia possono o meno sperare di continuare a vedere le gare?
«Rispondere non spetta a me: me lo auguro, chiaro, significherebbe anche riuscire a recuperare parte dei miei soldi. Io non credo che Telecom si tiri indietro sulla newco,
il problema è capire se la Celtic accetterà di trattare. E finora ha sempre detto di no».

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