Lo stralcio di un bell’articolo di Pasquale Giordano su Giornalettismo
COSA IMPUTARE A MALLETT? Forse la scelta di utilizzare un mediano di apertura meno muscolare in un match dove tutti potevano aspettarsi una sorta di assalto continuo alla fortezza? Cavilosso. Occorre tener presente che la faretra di Mallett è fornita di una quantità esigua di frecce e le sue scelte ricadono su un numero limitato di opzioni. Forse gli si può imputare di non aver calcolato per tempo e in maniera debita la straripante baldanza propria degli inglesi? E’ già più plausibile, dato che dalle dichiarazioni di fine partita traspaiono sorpresa e stupore. Nessuno tra gli azzurri si aspettava un’Inghilterra così forte. “Non pensavamo di poter perdere in questo modo” ha detto a caldo Mallett. “Abbiamo consentito all’Inghilterra di sfruttare i propri punti forti, concesso troppi offload, non siamo stati avanzanti nei placcaggi. Abbiamo sofferto molto negli uno contro uno, mancato molti placcaggi, era inevitabile che finisse così. In touche – ha proseguito il ct – abbiamo sbagliato alcuni blocchi, alcune chiamate, alcuni lanci: con questa Inghilterra non è possibile concedere tanto senza pagare. Volevamo fare bene, sapevamo di affrontare un grande avversario non ci aspettavamo una sconfitta di queste proporzioni”.
LIMITI E COLPE – E’ pur vero che se Orquera, giornata nerissima per lui, fosse riuscito ad interpretare meglio la partita, forse non ci sarebbero tutti questi processi alle intenzioni. Allo stesso tempo se la touche avesse funzionato a dovere i danni sarebbero stati limitati. Occorre accordarsi su cosa si è sbagliato e su cosa invece è un limite. In sostanza: dove finisce la colpa e dove comincia la manifesta superiorità tecnica degli inglesi? E’ un interrogativo pressante che va interpretato, soprattutto, in funzione della preoccupante involuzione difensiva che rischia di minare nelle fondamenta il progetto mallettiano, che su una difesa ordinata si regge.
