di Roberto Parretta per La Gazzetta dello Sport
Nick Mallett fa la conta e a quarantotto ore dall’annuncio del XV per l’esordio nel Sei Nazioni 2011 contro l’Irlanda (sabato alle 15.30 al Flaminio), è alle prese con i problemi fisici di almeno quattro tra possibili giocatori titolari e panchinari. Anche ieri, infatti, la terza linea Robert Barbieri (definitivamente out almeno per questa partita) e la seconda Santiago Dellapé hanno seguito solo da bordo campo le due sessioni di allenamento alla Borghesiana, mentre il centro Gonzalo Garcia ha svolto del lavoro differenziato. Così come il numero 8 e capitano Sergio Parisse, che però ha già ripreso in mano il pallone e svolto diversi esercizi, nonostante la vistosa ferita al mignolo della mano sinistra. Giovedì il ct azzurro annuncerà la formazione di partenza, ma per avere certezze si dovrà aspettare il captain’s run di venerdì mattina al Flaminio, in teoria, per la terza linea, abili e arruolati ci sono al momento solo Josh Sole e Alessandro Zanni, con Parisse sulla via del recupero e Valerio Bernabò spendibile in panchina anche in seconda, inevitabile che a qualcuno verrà chiesto di stringere i denti. Tra i trequarti, invece, le alternative (per fortuna) non mancano. Per amore intanto Martin Castrogiovanni nega (scherzosamente) di avere rinnovato per altre tre stagioni con i Leicester Tigers solo per poter finalmente guadagnare più dell’amico Parisse. «Avrei guadagnato molto di più di lui allo Stade Francais, ma la mia è stata una scelta di cuore», ha detto il pilone azzurro. «A Leicester c’è gente che ha fatto tantissimo per me, cose che non si vedono tutti i giorni e che ti porti fino alla tomba. La città e il club mi hanno regalato tanto amore. Non si tratta di un bene materiale, ma spirituale». Pare che Castro, negli ultimi tempi, sia persino diventato amico degli irlandesi Ronan O’Gara e Brian O’Driscoll, non esattamente due simpaticoni. «Ma in campo le cose appaiono solo in un certo modo, anche io lì credo di stare antipatico a molti. Invece, nella vita di tutti i giorni, le persone sono diverse». Il merito di questa «conversione», confessa l’azzurro, «è di GeordanMurphy», suo compagno di club. Adesso ci racconterà che s’è anche messo a dieta.
