Quattro kiwi sulla strada del Mondiale

Da Rugby 1823

Mancano ancora 200 giorni al traguardo della Rugby World Cup 2011, ma per quattro ragazzoni pazzi per la palla ovale il mondiale è iniziato già due anni fa, con un pulmino. La bizzarra storia sembra scritta da uno sceneggiatore degli anni Settanta, eppure è tutto vero. E non poteva che venire dalla Nuova Zelanda ed esserci raccontata da Stefania Mattana.

Decisi a vedere 17 match del mondiale senza avere limitazioni logistiche, i quattro creativi kiwi hanno deciso di ristrutturare un vecchio scuolabus. “L’idea era quella di non spendere nemmeno un centesimo di alloggio presso i luoghi dove si disputeranno le partite, e di poter guidare da una città all’altra portandoci appresso… la nostra casa!” ha dichiarato uno dei protagonisti, Mark Nurse.
Tutto ha avuto inizio due Coppe del Mondo fa, quando il quartetto di Whangarei – cittadina di 75 mila abitanti a nord di Auckland – ha deciso di istituire un fondo monetario da investire su un bus. E visto il risultato, probabilmente i quattro non hanno risparmiato sui … risparmi: a parte il costo dei biglietti per le partite, i rugby fan hanno già speso la modica cifra di quasi 57 mila dollari neozelandesi (più o meno 40 mila dollari americani) per ristrutturare la loro dimora gommata.
I futuri inquilini dello scuolabus non nascondono la soddisfazione per essere riusciti a completare il loro progetto prima del fatidico settembre 2011: “È fantastico ciò che si prova mentre si costruisce qualcosa con le proprie mani – ha detto ancora Mark –. Quando poi abbiamo messo in moto il bus per la prima volta è stata un’emozione unica: abbiamo davvero visto il nostro sogno iniziare a realizzarsi”.
Dennis Slope invece non solo tiene a esaltare l’idea del viaggio incentrato sulla palla ovale, ma spiega i vantaggi di andare in giro per il loro Paese dentro un autobus pieno di tifosi di rugby, i suoi amici: “È molto più di quattro persone che viaggiano insieme; siamo quattro compagni, quattro amici, che passeranno sei settimane a ridere e a scherzare, guardando dell’ottimo rugby e dando vita al sogno di quando eravamo ragazzi”.
Ma anche lo scuolabus ha la sua gloriosa storia di gioventù: nel 1984 il bus Isuzu trasportava giovani studenti intorno all’area del porto di Hokinanga, nel profondo versante nordoccidentale della Nuova Zelanda. Una volta andato in pensione, è rimasto per qualche anno a Rawene, una cittadina nei pressi del porto, nel garage di Rick Fisher, che poi l’ha rivenduto a Mark, Dennis e company per 8 mila dollari americani. Ora ne vale più di ottantamila.
Il viaggio inaugurale di Bus 4, così è stato prontamente ribattezzato l’Isuzu, lo ha riportato proprio al garage di Fisher, per mostrarsi in tutta la sua trasformazione, da vecchio catorcio com’era. “Quando l’abbiamo acquistato, ci siamo ripromessi che il primo viaggio sarebbe stato proprio questo – ha raccontato Ross Smith, – Abbiamo deciso che non avremmo messo solo un materasso e un secchio dentro il bus; ci siamo impegnati tanto, con zelo e sacrificio”.
E infatti il restyling di Bus 4 è coinvolto molto più di un secchio e un materasso. Lo scuolabus è dotato addirittura di una cucina e una zona notte separata. Non era certo quello che si aspettava Fisher, che ha dichiarato: “Quando l’ho visto, non ci volevo credere. Non sembrava per nulla il bus che gli ho venduto”.
Ai quattro rugby fan adesso non resta che mettere in moto il bus per il giusto rodaggio, prima di partire per il loro obiettivo chiamato RWC. Chissà se hanno un posto anche per me!

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